giovedì 21 marzo 2013

Scandalo poste private. L’Italia che non funziona

PostePrivate italianedi Giangiuseppe Gattuso - È una notizia delle ultime ore che ha coinvolto ignari cittadini che si sono visti tagliare la luce per mancato pagamento. Un numero rilevante di agenzie (72) di servizi postali sequestrate a Palermo e provincia, in Sicilia, e ramificazioni fino a Modena, l’Aquila e Roma.

Ufficio postale 2Solo a Palermo circa 32 (trentadue) sedi di “PostaPiù” e Servizi Postali”. Sono sorti come funghi da circa due anni. Pronti ad ogni tipo di servizio e con tanto di cartellonistica in bell’evidenza. Quasi a volere certificare la presenza sul territorio di un servizio più celere ed efficiente delle Poste Italiane, notoriamente affollatissime e con servizi, quasi sempre, da fare pena.

Centinaia di cittadini che adesso si ritrovano a non avere alcuna garanzia nel pagamento di ogni tipo di bollette. Con danni rilevanti per le famiglie che si sono affidate a questi uffici per pagare rate esattoriali, magari di debiti accumulati e in via di estinzione ma che adesso si ritrovano a ricominciare daccapo. Un fatto grave e indegno di un paese civile.

Ufficio postaleUna conferma ulteriore di un sistema malato. Nel quale i cittadini non hanno garanzia di sicurezza nemmeno nei confronti di  servizi delicati come quello postale. È come se all’apertura di una nuova agenzia bancaria ci dovessimo chiedere se saranno al sicuro i nostri soldi. Come se fosse nelle competenze di ognuno di noi accertare l’onestà di un ufficio che eroga un servizio come quello di cui stiamo parlando. E allora ci chiediamo, ma nessuno ha controllato prima? Gli organi preposti alle autorizzazioni e alle verifiche cosa facevano? E la finanza deve aspettare la denunzia dei cittadini per intervenire? È mai possibile una cosa del genere?

Posta PiùSono domande senza risposta. Fanno parte delle tante anomalie di questo Paese. Che stenta, aggredito dai morsi sempre più forti della crisi economica, ad assumere la forma e la sostanza di un paese moderno e civile. Nel quale lo Stato garantisce i servizi essenziali e delicati come quello postale e bancario. Un Paese nel quale il cittadino e i suoi bisogni sono al centro e nel quale le istituzioni, le forze dell’ordine, gli addetti ai controlli, l’apparato burocratico sono al servizio e vicini alle esigenze di tutti e ancor di più di chi è in difficoltà.

Cosa ne sarà adesso dei debiti non pagati? Chi dovrà garantire per le somme effettivamente pagate e, a questo punto, rubate? Ecco perché non è più possibile aspettare. Ecco perché è urgente cambiare. Cambiare radicalmente un sistema che non funziona e che è bloccato da incrostazioni e connivenze frutto di decenni e decenni di cattiva politica.

Giangiuseppe Gattuso
21 marzo 2013

1 commento:

  1. Ho vissuto una giornata da incubo,apprendendo ieri dalle televisioni,e vedendo ''Chiusa''l'agenzia dove da due anni pago di tutto e di più.
    Che fine avranno fatto due anni di rateo SERIT pagati,e le contravvenzioni,che i nostri vigili non mancano mai di darci ?
    Ma le Poste Italiane,che in pratica ti spingono a rivolgerti ai loro concessionari,visto anche il servizio vergognoso che offrono cosa fanno?
    Non so come andrà a finire e se ci saranno o no delle ''vittime'',ma è fin troppo evidente che gli unici responsabili,materiali e morali,sono le poste italiane,che avrebbero già dovuto rassicurare gli utenti,cosa che non hanno fatto ad oggi,che in ogni caso sarebbero da loro garantiti.
    Altro che privatizzare,in italia andrebbe statalizzato tutto,anche l'aria.

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