domenica 1 giugno 2025

LA NUOVA DIASPORA E IL NUOVO ANTISEMITISMO

di Torquato Cardilli - La storia dell’uomo registra a intervalli l’emergere di manifestazioni di ferocia inaudita che rivelano l’inclinazione al male e al dominio con la forza, la negazione dei valori di umanità, di compassione, di spiritualità, anche da parte di chi si richiama ipocritamente alla religione.
Di questa tendenza di mettere a ferro e a fuoco i villaggi e le città del nemico con l’uccisione di combattenti e civili e con il saccheggio dei beni, si rintracciano testimonianze in tutti i documenti pervenutici: dalla Bibbia (Nabucodonosor, Erode) ai papiri dei faraoni, dai barbari invasori (Brenno, Attila), agli imperatori più crudeli (Nerone, Diocleziano), fino ai tempi moderni (con Pol Pot, Mao Tse Tung, Hitler, Stalin, Franco, Mussolini, Pinochet, Videla, Bokassa, Kim Jong-un ecc.).
La loro ferocia bestiale è stata diretta contro i nemici esterni e quelli interni con una meticolosità distruttiva pianificata da una mente esaltata e delirante, con il ricorso a bombardamenti a tappeto, a stermini, a eccidi in massa, a persecuzioni, a torture di innocenti.
 
Tra le forme di oppressione sistematica di un intero popolo assume una rilevanza particolare la diaspora, cioè la sua dispersione in terre straniere, imposta con la forza. Vi furono assoggettati gli ebrei nella cattività babilonese, egiziana e poi romana dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Tito.
Nel Foro Romano fa bella mostra di sé l’arco dedicato a questo imperatore con scolpite le scene della vittoria sugli ebrei e della loro prigionia. Il monumento al responsabile della distruzione del tempio, del saccheggio della città e della diaspora degli ebrei nel mondo, è sempre stato un tabù per gli ebrei romani che hanno rifiutato di passarvi sotto o accanto.
Agli inizi del secolo scorso il primo genocidio fu diretto contro gli armeni con stragi indiscriminate da parte della Turchia. Ma la ferocia umana raggiunse il suo acme con l’antisemitismo sistematico diretto all’eliminazione del popolo ebraico da parte del nazismo che ha lasciato in Occidente tracce profonde di responsabilità, di rimorso per non aver alzato la voce, per non essersi opposto a questo crimine odioso contro l’umanità.

Su questo sentimento di colpa europea, Israele ha fondato la sua strategia di oppressione degli arabi trasformandosi in uno Stato di aguzzini nei confronti dei palestinesi ai quali viene negata un’esistenza indipendente sulla terra in cui sono nati e vissuti per secoli.
La trasformazione della vittima in aguzzino è un fenomeno studiato in psicologia, definito nella teoria del triangolo tragico di Karpman che individua la metamorfosi della vittima in carnefice per aver interiorizzato il dolore accumulato nel tempo che si trasforma in odio vendicativo verso tutti, in un comportamento ferocemente aggressivo contro gli altri diversi.
Questo cambio di ruolo è oggi evidente più che mai nel macello di Gaza che è esso stesso prova di un nuovo antisemitismo fin qui sconosciuto. Anche gli arabi sono semiti e contro di loro viene commesso il più odioso dei crimini da un governo di estremisti venuti in gran parte dall’est europeo a colonizzare la Palestina (lo stesso Netanyahu, di origine polacca che ha cambiato il cognome originario Mileykowski è contornato da ministri con origini dalla Romania, Ucraina, Cecoslovacchia, Russia, ecc.), ..
Il disegno di Netanyahu, e della sua cricca di estremisti assatanati e esaltati, è quello di negare l’esistenza del popolo palestinese e il suo diritto a vivere nella terra in cui risiedono ininterrottamente da oltre 1500 anni, cancellando del tutto le chiacchiere che si fanno in Occidente sui due popoli due Stati.

Israele che viene decantato come l’unica democrazia del Medio Oriente è uno stato teocratico, razzista, colonialista, fondato sulla presunta promessa messianica del popolo eletto, cui sarebbe stata assegnata la terra tra i due fiumi. La guerra di sterminio contro gli abitanti di Gaza ha superato il confine tra legittima difesa dopo l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 e la crudeltà gratuita.

La richiesta della liberazione degli ostaggi come fine delle ostilità è una mera finzione, un puro pretesto per portare a termine l’ingrandimento coloniale di Israele. A Netanyahu non interessano gli ostaggi che possono essere sacrificati nella guerra senza quartiere ai palestinesi.
Gli arabi di Gaza e della Cisgiordania (dove non c’è Hamas) subiscono dal 1967 un’occupazione militare, una continua oppressione e spoliazione di ogni diritto, una colonizzazione di terre arabe da cui vengono cacciati con la forza. I coloni ebrei, veri usurpatori, al grido di morte agli arabi, risuonato lugubremente nelle strade di Gerusalemme, hanno ricordato la ripetizione della notte dei cristalli. Questa volta le vittime non sono stati gli ebrei tedeschi, ma gli arabi di Palestina che hanno subito l’assalto di estremisti ai modesti negozi di piccoli commercianti e la profanazione intenzionale dei luoghi santi islamici da parte di ministri di Governo di cui nessuno parla.
È vero che si levano anche in campo israeliano voci di condanna per Netanyahu, ma sono troppo flebili per ottenere un minimo risultato.

Netanyahu è un criminale di guerra dichiarato dalla Corte penale internazionale e il Governo italiano dovrebbe smetterla con le giaculatorie insignificanti dichiarando pubblicamente di sospendere ogni rapporto di cooperazione militare, commerciale, economica, con un Governo canaglia, come fatto con la Russia di Putin, seguendo l’esempio dell’Irlanda, della Spagna, di Malta.
Dichiarare come fa il Ministro degli Esteri Tajani che l‘Italia è in favore della formula due popoli due stati, è una pura ipocrisia dato che al manifesto piano di Netanyahu di annessione della Cisgiordania, in violazione del diritto internazionale e della Carta dell’ONU questo Governo non sarebbe in grado di reagire con misure drastiche come fatto contro la Russia.
Certe anime belle, tra l’ipocrita e il perfido, esprimono meraviglia per il fatto che la popolazione di Gaza, che da mesi è sottoposta a bombardamenti quotidiani, senza viveri, senza medicine, senza energia elettrica, senza acqua potabile, senza ospedali, senza scuole, che si trascina in un immenso cimitero, obbligata in continuazione ad evacuazioni forzate, abbia assalito i convogli dei pochi aiuti alimentari fatti entrare dopo tre mesi di blocco assoluto.

Questi sepolcri imbiancati non hanno imparato dove conduca il livello di disperazione della folla affamata, descritto da Manzoni, con l’assalto al forno delle grucce, a Milano durante la peste.
Quelli che storcono il naso non hanno avuto pietà per le scene miserevoli di migliaia di donne e bambini con una casseruola vuota in cerca di cibo che vengono addirittura mitragliati come se fosse un’esercitazione di tiro al piccione, dai soldati di Israele invasori, pervasi da crudele cinismo che ha scavato un fossato d’odio che resterà profondo per generazioni.
Tutto ciò non sarebbe stato mai possibile senza la copertura politica e militare dell’amministrazione americana che ipotizza una nuova diaspora di tutti i palestinesi cacciati da Gaza per appropriarsi di quella striscia di terra da trasformare in resort per vacanze di ricchi americani e israeliani.

Torquato Cardilli

01 giugno 2025

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