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mercoledì 31 luglio 2013
Sicilia. La mancanza di lavoro sfocia in tragedia

martedì 30 luglio 2013
PAPA FRANCESCO E I GIOVANI DI RIO 2013
sabato 27 luglio 2013
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mercoledì 24 luglio 2013
Riflessioni sul caso "Shalabayeva", ma dov'era la Magistratura?
martedì 23 luglio 2013
Una bambina è una bambina

lunedì 22 luglio 2013
IL SISTEMA È ARRIVATO AL CAPOLINEA
domenica 14 luglio 2013
MA CHE ITALIA È MAI QUESTA
domenica 7 luglio 2013
PAROLA D’ORDINE SALVARE BERLUSCONI
di Catone - L’editoriale di Bruno Vespa, del 06/07/2013 sul Giornale di Sicilia, è l’immagine plastica di come stanno le cose nel nostro Paese.
martedì 2 luglio 2013
UN LIBRO PER RISCOPRIRE UN UOMO

Ho vissuto ogni momento descritto con dovizia di particolari e ne ho assaporato l’essenza profonda. Ne parlo adesso a distanza di mesi per poterlo fare senza influenze esterne. Senza il clamore della notizia e le reazioni a caldo di quei giorni. Non ultimo la candidatura alle selezioni per il Premio Strega lo scorso aprile 2013. Non è arrivato nella rosa dei 12 prescelti, ma è stato comunque un successo.

Inizia così la sua esperienza di vita da uomo non libero. “Il carcere è un posto che ti priva non soltanto della libertà ma soprattutto del respiro lungo della vita. Ci manca il fiato. Il carcere ti spezza il fiato”. Una condanna grave, pesante, affrontata con enorme dignità e senso delle istituzioni. Mai una parola fuori posto, mai un attacco alla magistratura, mai una recriminazione. Un comportamento esemplare di un uomo professatosi sempre innocente.
In queste pagine ho riscoperto un uomo. Una personalità profonda, una cultura vasta, una sensibilità non comune, e, ma questa è da tutti conosciuta, la sua prorompente umanità. Uguale anche in carcere, tra i suoi compagni detenuti, nelle sue esternazioni, nei suoi pensieri, nel suo essere uomo vicino alla gente.
Da giovane militante della

Scorrendo le pagine ci si immerge nella realtà carceraria italiana. Con le sue regole, i tempi, gli spazi, le esigenze, le sofferenze, le palesi ‘ingiustizie’. E poi “il sovraffollamento, un problema grave e serio, quasi il doppio delle persone che le celle possono contenere”. Quell'emergenza carceraria italiana per la quale la Corte europea dei diritti dell'uomo ha rigettato il ricorso dell'Italia per la sentenza di condanna dell'8 gennaio scorso. “Trattamento inumano e degradante inflitto ai detenuti”. Una situazione che va ‘risolta entro un anno’ prescrivono i giudici di Strasburgo. Ma, finora, nessuna valida soluzione è stata individuata.
Il carcere, dove non esistono differenze, dove non si è più quelli di prima, dove ogni minuto scandisce il tempo che resta alla libertà. “Il tempo va tesaurizzato”, dice Totò. Come quando, frequentando il liceo

E c’è un passaggio molto bello e significativo, una verità semplice, inconfutabile e nello stesso tempo dirompente. Che entra nel cuore della questione giustizia, nella sua fredda e crudele attuazione. Nell’applicazione ferrea di norme codificate forse con troppa leggerezza. Come l’interdizione “perpetua” dai pubblici uffici. Ma c’è qualcosa che i giudici non possono ‘interdire'. “Il sapere, possesso senza proprietà, bagaglio indispensabile e prezioso della mia vita, quello che non mi abbandonerà mai, che nessuno mi potrà togliere, che nessuno mi ha tolto. È ancora qui insieme me, mi ha gelosamente seguito dentro il carcere, i giudici non lo hanno interdetto, forse non sapevano che io l’avessi, forse non lo hanno potuto fare; almeno questo la legge, la giustizia riesce a proteggerlo, a garantirlo; almeno per questo, i giudici si son dovuti arrendere alla giustizia”.
Lui giovanissimo universitario, capace e volitivo, era la persona giusta per rappresentare la
Questo non è il momento né il luogo per esprimere giudizi di altra natura. Non mi compete, non ne sono capace. So solo che Totò Cuffaro è un uomo buono, amato dalla gente, con tanta passione per la Politica. Una persona lontana dalla cultura mafiosa per sua natura, che sta pagando un prezzo altissimo con coraggio e dignità.

La storia di Totò è la storia di un pezzo di Sicilia e dei tantissimi siciliani che hanno creduto e credono in lui. Che hanno apprezzato il suo modo di essere, la sua capacità di condividere esigenze e sentimenti popolari. Il tempo servirà a lenire le ferite. E la giustizia dovrà tornare a trionfare.
Giangiuseppe Gattuso
02 luglio 2013
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