giovedì 1 dicembre 2016

CHE VINCA PURE IL “SI”. E NON SE NE PARLI PIÙ

romano-prodi-referendum-1di Giangiuseppe Gattuso - Dice Eugenio Scalfari: “Che Renzi sostenga il referendum costituzionale…, dipende anche dall'indicazione del Presidente Napolitano,

rieletto Capo dello Stato, che poco dopo gli affidò il compito di formare un nuovo governo dopo le dimissioni di Enrico Letta. Qui c'è una ferita ancora aperta ma non è questo il momento di ricordarlo”.

Non mi interessaTutti rammentiamo però il famoso hashtag “Enricostaisereno”. Una promessa da marinaio che è già nei libri di storia.
E continuando: “Renzi ha legato al risultato referendario il suo destino politico. Un errore. Sostenere una riforma desiderata è legittimo, trasformarla in un'ordalia non va affatto bene. Ma ormai è tardi per correggere l'errore”.

Domenica 4 dicembre 2016, finalmente, si vota. Una campagna elettorale infinita e snervante, mai vista prima. In quasi 40 anni di marciapiede non ho memoria di battaglie elettorali referendarie condotte come se non ci fosse un domani, all’ultimo sangue, mettendo in moto con improbabile spregiudicatezza ogni risorsa disponibile. Utilizzando ogni occasione istituzionale e spazio mediatico per promettere di tutto. Trasformando una decisione importante sulle regole fondamentali dello stato repubblicano in una canea indecorosa di politici, militanti, cittadini, giornalisti e opinionisti. E palesi quanto inopportune e gravi ingerenze esterne le più disparate.

Un “SI” e un “NO” dirimente che segna un’Italia lacerata e divisa in due. Tra chi votando “SI” vuole un futuro radioso, un governo autorevole e decisionista. Senza troppi ostacoli e capziosi controlli. Operativo e aperto al nuovo e al mondo. Che aspira a una sanità di qualità senza limiti geografici e indicibili differenze da Palermo ad Aosta. Vuole la realizzazione di strade e autostrade, la riparazione e la manutenzione in tempi rapidi come nel resto dei paesi civili. E pure le ferrovie, nuove e veloci fino al Sud, mentre si realizza il Ponte sullo Stretto. Ma ce n’è anche per i bambini poveri.

povertà-640Quel milione di minori, oltre il 10% del totale, che vive nell’indigenza assoluta. Senza l’indispensabile per una vita dignitosa e servizi degni di essere chiamati tali. Che “vive” nel disagio e nel degrado, senza alcuna speranza, senza educazione scolastica e opportunità di intravedere un futuro migliore. Problemi, anche questi, facilmente risolvibili con un “SI”.

E chi, invece, come me, votando “NO” è per lo statu quo. Con un futuro triste, oscuro e senza un sogno. Che è casta e la difende pure (da non crederci…!). Non vuole una sanità accessibile a tutti e di buona qualità, un lavoro gratificante, scuole efficienti che preparano i nostri ragazzi al futuro, e ama molto la povertà. Apprezza le strade disastrate, i lavori pubblici lenti e preda dei corrotti. E fa il tifo per il ping pong, lo sport come emblema per l’altra ridicola favola ripetuta fino alla noia sui tempi per l’approvazione delle leggi, così come la riduzione dei costi e del numero del personale politico. Che deve pure credere alla promessa del nuovo Senato a 100 direttamente “eletto” dai cittadini. Una bufala che più non si può.

Romano ProdiE dovrei votare “SI” “Anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie”. Come Romano Prodi che vota la riforma per la sua storia personale e le possibili conseguenze…, “nella speranza che giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale”. E per finire, secondo una sua peculiare idea dell’ironia: «Mi viene in mente mia madre che, quando da bambino volevo troppo, mi diceva: “Romano, ricordati che nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone”.

Ecco, per tutto questo, perché non mi piace la riforma, perché la Costituzione è di tutti e perché la stragrande maggioranza dei cittadini non ne sentiva la necessità. Perché non credo al salvatore della patria e nemmeno alle fantasmagoriche promesse, e non mi piacciono le regalie dell’ultim’ora. Ma nemmeno l’idea che non ci sia più un domani. E anche a rischio di restare in minoranza il mio voto era e resta un grande “NO”. Convintamente, serenamente, pacatamente. E a futura memoria.

Giangiuseppe Gattuso
01 Dicembre 2016

35 commenti:

  1. Se ci fossero state realmente tutte queste " larghe intese " sarebbe bastato applicare l'ART. 138 della Costituzione e non indire il referendum !!! La nostra Costituzione prevede tutto ... sono i politici ( p minuscola ) che non sanno e non vogliono applicarla !!!!!!!!!!!!

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  2. il referendum è soltanto un coperchio di una pentola colma di ...furbizie !!!

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  3. Giangiuseppe buona sera NOOOO che passi lunedi 5 dicembre e parliamo di Natale

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  4. Oddio no, proprio no e mille volte no, spero che il personaggio sparisca perché altrimenti lo avremo ovunque anche nelle buste del pane.

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  5. Per un buon tutti i prossimi giorni a venire dopo il 4 basta un NO. Servirà a far capire a lor signori che il popolo non vuol veleno "impiattato"

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  6. Quale peccato indicibile dobbiamo pagare per meritarci un premier simile? Non posso sopportare soprattutto il fatto che quell'ignobile usufruisca del mio voto quando io in realtà votai per il programma bene comune guidato da Bersani!
    Mortacci sua!
    Riusciranno gli italiani per una volta a non dire SIGNORsí?

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    1. Vede signor Nardone la differenza tra chi voterà SI e chi voterà NO. I primi pensano che sia giusto tuttavia rispettano le opinioni altrui. Chi voterà NO lo farà perché pensa con la pancia lo ha chiesto Grillo e quindi non sa perché voterà NO ma lo farà ed è invidioso di quelli del SI perché loro provano a ragionare.

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    2. signor Magrini lei dimentica che è stato Renzi a stimolare la pancia personalizzando e strumentalizzando, ahimè male, il referendum....a ciascuno il suo

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    3. Signor Salvatore, Premesso come sempre che non sono di SX per DNA mi sembra che il problema pancia e testa lo abbia sollevato il Grillo più volte ma detto da lui non mi meraviglia. Se vuole strumentalizzare e personalizzare non lo vedo un invito alla pancia ma come sempre è una questione d'interpretazione

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    4. Magrini ti sbagli proprio!
      Io voto NO e votai No anche nel 2006 una riforma sicuramente migliore di questa! Votai NO anche nel 2001 nonostante fossi iscritto ai DS che quella riforma la proposero ed approvarono con 3 voti di maggioranza! Fui insultato da tutti ma votai no perché convinto che dare quel potere alle regioni fosse una follia!!
      Altri invece votarono SI perché lo diceva il partito! Oggi però vogliono abolirla mettendo una toppa peggiore del buco! Sempre perché lo dice il partito!
      Nel 2006 votarono contro una riforma simile e migliore dell'attuale sempre e solamente perché così dice il partito!
      Se poi si entra nel merito nel fronte del si non sono stati in grado di far altro che dire voto si per diminuire i costi della politica! Null'altro! E tutto da dimostrare perché non si riduce un bel niente! Io voto con la mia testa e tengo in considerazione il parere di 56 tra i migliori costituzionalisti che hanno spiegato chiaramente che non funzionerà!
      Sanno tutti che è un pasticcio però come prodi o Cacciari: Fa schifo però la voto.
      Se a me una cosa fa schifo la rifiuto e vado avanti.

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  7. Non facciamoci prendere per stanchezza: votiamo perchè vinca il NO!!!

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  8. Dobbiamo votare NOn per far sparire personaggi ( sparito uNO ne arriva un altro) ma per NOn toglierci la possibilita di cambiare.

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  9. Molto ironico ma rispondente alla realtà l'articolo di Giangiuseppe, che condivido nella forma e nella sostanza.
    Io voto NO ancora più convinta, con la più grande forza dico NO alle bugie, anzi chiamiamola come si deve, castronerie e millanterie da ultima spiaggia di un personaggio che dovrebbe rappresentare ogni cittadino, da cui non mi sento rappresentata e non voglio esserlo.
    Un voltagabbana, saccente e ignorante, un venditore di fumo insieme ai suoi sodali che ha la pretesa di stravolgere qualcosa come la Costituzione, di cui penso non conosca neanche tutti gli articoli che la compongono.
    Costituzionalista del peso di Boschi, Verdini e compagnia bella non hanno ne il diritto ne la competenza e nemmeno la facoltà di cambiare neanche una virgola, non loro.
    Qualche modifica migliorativo è sempre possibile se fatta con oculatezza e competenza. Continuare a mentire alle persone dicendo "se non lo facciamo ora, non si potrà mai" è ignobile e in malafede.
    Per questo è altre mille ragioni io voto NO.

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  10. Mi piace e concordo pienamente con la chiusura dell'articolo che alla fine mette chiaramente in luce l'assurdità di questo referendum promosso, a mio giudizio, con lo scopo solo di sottomettere l'Italia e gli Italiani a determinate "caste" e "poteri" approfittando dello stato di disagio che si sta manifestando con le disumane e assurde guerre in corso, le catastrofi ambientali e la volontà cieca dei ricchi di ritornare nel pieno medioevo.
    Quello che è più grottesco, in tutta la faccenda, è il fatto che la rivoluzione e l'instaurazione di un nuovo ordine sociale è stata affidato ad un "arrivista" privo totalmente di coscienza sociale, cultura politica e smanioso di fare il saltimbanco in TV.
    Quello che stupisce più di tutto è vedere come "politici" che hanno e anche con diversa cultura affrontato il passato dell'Italia oggi si affrettino a correre dietro alle meschine esibizioni da"Gran Guignol" del governo in carica che, per affermarsi sta ricorrendo a tutti i classici espedienti dei piazzisti da mercato rionale.
    E ancora di più fa paura che troppi elettori credono davvero che il cambiamento ci faccia risalire certe chine non rendendosi conto che si stanno esattamente ripetendo i rituali che hanno preceduto l'instaurazione delle dittature in terra d'Italia come esempio la dittatgura garibaldina in sicilia e quella, molto più pesante, del fascismo su tutto il territorio nazionale.
    Domenica si andrà a votare e una sola esortazione mi viene spontanea: cerchiamo di riflettere bene su ciò che sta accadendo e cerchiamo di pensare al domani che ne deriverebbe pieno di incognite rese paurose, in particolare per gente della mia età, da esperienze già vissute,.Non mi permetto di dire agli elettori come devono votare posso solo dire che io VOTERO' "NO"!

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  11. Ma si , va bene anche il SI ! Mi spingo a dire , chi se ne frega . Più il problema se lo deve porre chi guarda il futuro da chi , come me , guarda e vive il presente . Un desiderio , vorrei campare quel tanto , per vedere l'effetto che fa !

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  12. Promesse, annunci, titoli, twitter non possono spiegare una riforma di un terzo della Costituzione, né riescono a dare un'idea di quanto sia grave lo strappo che produrrebbe il passaggio di questa riforma.

    Continuo a dire che un referendum "in blocco" su una tale quantità di modifiche è pura follia, e tra i sostenitori c'è chi ne chiede l' approvazione con beneficio di inventario, cioè se dopo ci si accorgesse che qualcosa non quadra si potrebbero apportare delle modifiche.... come se la Costituzione è un qualcosa che si prova ... un vestito che se non va bene si cambia o si adatta con qualche ritocchino.

    Inoltre, si chiede la conferma di una modifica di tale portata, senza fornire con chiarezza la connotazione dell'impianto risultante: la Costituzione attuale ha una vocazione sociale e democratica, invece quella che potrebbe diventare avrebbe una natura contraddittoria in quanto le premesse del titolo primo vengono smentite dalle restanti parti.

    Una Costituzione che sempre più delegherebbe la sovranità nazionale e un'entità europea cooptata dai poteri forti e che millanta un'unione che è tutto meno che politica.

    Queste sono solo elementi di fondo che giustificano il NO come atto di saggezza per aprire un nuovo capitolo dove, se cambiamenti ci dovranno essere essi dovranno scaturire dalla più larga condivisione possibile e non generare le pericolose spaccature che stiamo vivendo.



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  13. Calogero Dolcimascolo1 dicembre 2016 alle ore 18:28

    Vorrei capire meglio questo nostro paese Italia. Gli Stati Uniti d'America hanno una costituzione scritta tra le più antiche (risale al 1787) ed è stata emendata sino ad oggi 27 volte; Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord non hanno una vera e propria Costituzione ma un insieme di leggi e principi attraverso i quali governano. Questi due paesi che ho menzionato rappresentano Democrazie moderne ed efficienti e mai nell'alternanza di Governo una forza politica fa critiche all'ordinamento Costituzionale perchè ha difficoltà nell'emanare le leggi o provvedimenti governativi. Anzi l'azione di governo, in entrambi i paesi, è stata determinata e forte.
    Vorrei continuare a capire il nesso per superare la crisi economica e politica nel nostro paese con la modifica dell'attuale costituzionale.
    Forse non capiscono nulla gli Americani e gli inglesi e qualche boy scouts italiano è più bravo.

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  14. Beh, il vecchio trombone Scalfari, evita di dire che Letta non si dimise per libera scelta, ma fu dimesso da Napolitano. E, subdolo e il traditore fu il giuda Renzi, con il “Enricostaisereno”, mentre tramava alle sue spalle, proprio con Napolitano per fargli le scarpe.
    Da quel momento smisi subito di pensare all’attuale premier con rispetto, proprio come avrei fatto ed ho sempre fatto con tutte le persone subdole e bugiarde, che pur di arrivare, non esistano a tradire persino gli amici. Ma Renzi, stranamente, nonostante abbia dimostrato ampiamente di essere bugiardo e capace di tradire, è ugualmente amato da molte persone, che evidentemente hanno per questo, una strana logica ed una curiosa morale, da momento pur sapendo tutto questo, continuano a fidarsi di lui. Insomma dalle favole alla improbabile realtà, l’agnello che tifa per il lupo.
    Dal 22 febbraio 2014, prende il posto di Letta, grazie alla complicità di Napolitano, ed esattamente un mese dopo, l’8 aprile 2014, presenta alle Camere la “Riforma Costituzionale”, cioè in meno di trenta giorni avrebbero scritta una riforma di ben 47 articoli della Costituzione? Inverosimile solo pensarlo. Allora, realmente, se non Renzi e la Boschi chi l’ha scritta veramente? Non era più semplice dire la verità e cioè che era già pronta da prima e che gli è stata passata proprio da Napolitano per conto della finanza e della troika?
    Per Renzi, si trattava di prendere o lasciare, riforma più la poltrona di premier Renzi e lui ha preso e fatta sua, forte di una maggioranza assoluta e di un consenso personale che va oltre al 53% degli italiani. La impone alle opposizioni che nulla possono contro il patto del Nazareno. Renzi arriva persino a personalizzarla, convinto del suo consenso, ed a completamento della riforma, conia anche la legge elettorale su misura, L’italicum, di cui ne decanta le lodi in largo ed in lungo, dichiarando che era la migliore del mondo e che ce l’avrebbe copiata mezza Europa. L’Italicum, che a conti fatti, lo incoronerebbe nuovamente premier. Ma non fa i conti con i cittadini delusi, che nel frattempo cominciano a voltargli le spalle, fino a perdere, ad oggi, quasi il 50% del suo consenso. Allora, intravede la possibilità che a vincere in una prossima competizione elettorale potrebbero essere altri e non lui, e corre ai ripari, la legge non va più bene e dichiara che è sua intenzione di cambiarla nuovamente. Ma che strano, non era la più bella del mondo e che ce l’avrebbero copiata tutti? Vede la sua poltrona a rischio e occupa, militarmente la televisione di Stato, mentre oltre alla maggior parte dei giornali, si schiera con lui anche Mediaset, del finto nemico Berlusconi e la campagna per il Si e per il No, si esaspera, la posta in gioco è alta. Non per il bene del paese ma per le poltrone. Volano le accuse reciproche e Renzi continua a fare quello che sa fare meglio, mentire a reti unificate, nel tentativo di far prevalere il Si e restare a galla.
    Se potesse fermare le biglie sul tavolo da gioco, cancellerebbe subito il tentativo di riforma impostagli da Napolitano e dalla finanza, al momento del conferimento dell’incarico, ma ormai è troppo tardi, non può più fare marcia indietro. Ormai, l’unica via possibile è lottare per la sua poltrona. Ci riuscirà? Lo sapremo solo giorno 5 dicembre

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    1. Caro Giovanni il tuo excursus riassume le vicende su cui i sostenitori del SI e gli ignavi dovrebbero riflettere prima di recarsi alle urne. I fatti da te elencati sono la premessa di una riforma che non è nata dal confronto politico ma che è stata imposta da entità estranee agli interessi dei .... cittadini

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  15. Romano Prodi voterà SI per la sua storia personale e per le possibile conseguenze.
    Io voterò NO per la mia storia personale di sinistra moderata e per le possibili conseguenze di dovere sopportare Renzi ancora a lungo nel mio Ex partito che lui ha trasformato in un partito di centrodestra.

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  16. io gestisco un ristorante pizzeria, purtroppo sento chi è x il no che forse non andra' a votare perché tanto non cambierà nulla....è una cosa imbarazzante se vincesse il si x questi menefreghisti.....speriamo bene

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  17. Che vinca il NO e non si parli mai più di Renzi e di questo governo di pericolosi saltafossi. E' la peggiore classe dirigente del dopoguerra. Una manica di incompetenti, la cui unica capacità dimostrata è stata quella di aver trasformato l'Italia in un letamaio politico-sociale, con la democrazia spezzettata in mille frantumi e il popolo diviso tra Guelfi e Ghibellini per colpa di un tronfio ciarlatano. Mandarli a casa tutti e ricominciare daccapo, iniziando un nuovo percorso con un Parlamento legittimato dalla volontà popolare e con un governo composto da persone che abbiano in mente di restituire al Paese l'interesse e la passione per tutto ciò che funzionale ai cittadini e non agli interessi della partitocrazia.

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  18. Concordo non ho mai visto tanto accanimento per un referendum......

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  19. Finalmente sta per scendere il sipario su questa bruttissima campagna referendaria. L'articolo di Giangiuseppe Gattuso con ironica amarezza coglie la drammaticità del momento non paragonabile ad altri. Ho seguito tantissimi dibattiti, quanta desolazione! Sostenitori del SI, con argomenti strafalcioni hanno cercato di difendere l'indifendibile. Delusione anche per le argomentazioni di alcuni rappresentanti della dottrina del diritto. Sono talmente di parte da rinnegare la dottrina, per fortuna sono pochi. I politici non li batte nessuno. Quando due ministri, delle riforme e della sanità, sostengono che con la revisione del Titolo V la sanità diventerà uguale in tutto il territorio nazionale si comprende che la mistificazione prevale sulla correttezza politica. La riforma sanitaria del 1978, abbandona il sistema delle Mutue e costituisce il Servizio Sanitario Nazionale per affermare il diritto alla salute che trova fondamento nell'art. 32 della Costituzione. Controriforme successive hanno contratto il diritto alla salute. Il tutto aggravato dalla mancata razionalizzazione della spesa sanitaria, dalla incapacità organizzativa, dalla questione morale e dai ticket esosi. Non parliamo dei tempi di attesa che per incanto vengono annullati se si ricorre alle prestazioni intramoenia pagando, per una visita specialistica, dalle 100 alle 150 euro contro la media del ticket di 25 euro. Questa pratica vergognosa la si può definire un comportamento illegale che specula sulle ansie dell'ammalato. Pensate l'assurdo: si vorrebbe garantire la salute a tutti cittadini, dalle isole al nord, revisionando la Costituzione mentre si disattende il precetto dell'articolo 32 che lo tutela! I due ministri parlano di superamento delle disparità dei trattamenti territoriali pur sapendo che nessuna revisione riuscirebbe ad annullare l'inefficienza organizzativa e tantomeno creare eccellenza là dove mancano i presupposti. Per garantire pari dignità sanitaria basterebbe alzare e finanziare i Livelli Essenziali di Assistenza: occorrono volontà politica e trasferimenti economici differenziati. Tante altre cose possono essere cambiate con la legislazione ordinaria, prevale la volontà di accentrare calpestando anche il principio dell' art 5 della Costituzione che riconosce e promuove le autonomie locali e il più ampio decentramento. Più si scende nel merito della riforma, più si rafforzano le ragioni del NO. Non siamo costretti a votare SI come farà Romano Prodi malgrado afferma che la riforma manca di profondità e chiarezza. Votiamo "NO" anche per lui.

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  20. Assolutamente bisogna votare NO. La proposta fatta dal premier non eletto ha anche delle sfumature positive perchè sostiene sia basata sul modello tedesco. Si vero se passasse le leggi verrebbero promosse più in fretta si velocizerebbero i tempi e in Germania i Senatori, quei pochi senatori che rappresentano i vari Lender sono si eletti dai parlamentari, con la sola differenza che i parlamentari tedeschi vengono eletti direttamente dal popolo e non come nel nostri italicum, che devi scegliere tra un elenco di nomi che i capi di partito impongono, difatti le facce sono sempre quelle. Tanto comunque vada il nostro voto finirà scaricato nel cesso, io credo poco ai referendum ed alla sovranità che appartiene al popolo, ho smesso di credere in queste cose, perchè la gente non si ribella, si lascia sempre e comunque fregare. Vincerà il No, ma poi troveranno altri modi per fregarci, pensate che il caro Matteo non si sia fatto i conti e non abbia un piano B C o D? Comunque andiamo tutti a votare, stavolta andiamo davvero in tanti

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  21. La persona che ha contribuito a creare tanti problemi agli italiani con il cambio lira/euro ha detto che voterà si. Una ragione in più per votare NO

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  22. La falsità di questi "signori" (Renzi & co.) fuoriesce da tutti i pori talmente tanta è! Mentono fuori dai denti e cosi pesantemente da rendere loro stessi incredibili le loro dichiarazioni. Ed è impossibile che gli italiani non se ne siano ormai resi conto dopo 3 anni di Governo Renzi! Perchè se ne sono accorti gli insegnanti di tutta italia! i pensionati, agricoltori, imprenditori, operai, studenti, giovani cervelli costretti ad espatriare, terremotati, disoccupati! Non manca piu nessuno. Eppure Renzi vi promette che se vincerà il si non si morirà piu di cancro! ma solo se vincerà il si mi raccomando!

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  23. Bellissimo articolo: ironico...ma amaro!
    Una memoria puntuale di quei fatti dai tratti forti della storia di un nostro recente passato, sul quale tra un riso -appunto amaro- e l'altro, si può solo piangere.
    Mai al mondo ci fu un momento più difficile e vergognoso di quello che sta vivendo l'Italia.
    Addirittura viene proposto al popolo un quesito così ben arzigogolato da essere totalmente incomprensibile, e che -cosa pericolosissima- sta dividendo in due il paese.
    Possibile che non avevamo altro su cui impegnarci davvero: scuola, sanità, occupazione...!
    La gente è così disorientata che un giorno è per il sì e un giorno per il no!
    Dunque quale la scelta se non, come al solito, su adesione a scelte di gruppo riconosciuto come proprio?
    Ma, cosa questa davvero vergognosa, di più -e sfacciatamente- su pressioni e imbrogletti vari nel voler spiegare agli amici e compagni la bontà di una riforma che non ha capito neanche chi pretende di illustrarla.
    Se poi il disorientanto e sfortunato ascoltatore fa qualche domanda, la cosa non solo si complica, ma addirittura si entra nel ridicolo.
    Così, capita pure che qualcuno che si trovi lì di passaggio, assista a delle situazioni davvero divertenti...se non si trattasse di costituzione italiana. Diciamo alla “Totò”: punto, punto e virgola, tre virgole, altro punto e un punto esclamativo!
    Riforma Boschi!
    Boschi! Un nome, una garanzia!
    La caratteristica di questa riforma?
    La confusione, che, insieme al “ben” combinato disposto, otterrebbe lo scopo voluto dal governo: il potere assoluto nelle mani del capo e l'impoverimento del potere reale, economico e contrattuale del cittadino!
    Questa la vittoria dei poteri forti che attendono con apprensione e paura l'esito del risultato referendario!
    Un cammino iniziato da tempo, ma mai prima d'ora così sfacciatamente reso pubblico!
    E' mai possibile che tanta gente non se ne accorga!?
    Certo che se ne accorge! E spesso vive tutto questo sulla propria pelle; o lo percepisce, sempre sulla pelle, più o meno come un eritemama fastidioso.
    Ma poi -si sa- la gente alla fine si lascia coinvolgere anche perché i governi, quando ci siano in corso operazioni di questo tipo, spandono nell'aria quel “gas soporifero” che tutti conosciamo e che rende i cittadini distaccati, o addirittura fiduciosi in ciò che si sta facendo, fino a sentirsi appagati ...e felici!
    L'essenziale è che tutto torni senza che qualcuno ti scomodi troppo!

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  24. Caro Direttore, nella totale confusione che regna sovrana, in un reciproco scambio di accuse e di paure per eventuali o possibili dittature che non trovano alcun riscontro, la tua ironia non guasta…anzi, la ritengo salutare oltre a ritenerla un modo garbato di esprimere un legittimo dissenso al tema referendario di domenica. Fortunatamente oggi viene posto ufficialmente il “sigillo” ad una vergognosa propaganda di campagna referendaria costellata di bugie, insulti, dietrologie e presagi di future catastrofi, che ognuno nutre la presunzione di prevedere. Se una società dovesse peggiorare o migliorare le proprie sorti, ad iniziare da quelle economiche , per finire a quelle sociali, non illudiamoci, perchè nessuno può arrogarsi la facoltà di conoscere il futuro, o peggio, ritenersi garante dello stesso. Spesso la politica, pilotata da un acceso personalismo, si smarrisce in mille rivoli di propaganda, lasciando poco tempo ad una riflessione seria e costruttiva. Sinceramente non so tra le due “fazioni” chi è più vicino alla realtà delle cose, però, ognuno fa la propria legittima scelta, sicuramente frutto della propria logica filosofica e di pensiero. Purtroppo non è così semplice imbroccare la strada che porta alla verità assoluta, anzi in queste circostanze diventa impossibile. ..altrimenti verità ed opinione diverrebbero sovrapponibili. Tuttavia, caro Direttore, prendiamo atto che siamo totalmente refrattari ad affrontare qualsiasi forma di dialogo, perciò è del tutto inutile porre ad esempio, in queste circostanze, i “Padri Costituendi”, perché la stessa “acqua” non passa MAI due volte tra gli stessi argini dello stesso fiume. Inoltre, guardiamo la realtà, mai la politica abbia raggiunto un livello etico-morale talmente basso da essere persino deleteria per chi la fa e per chi la subisce. E’ assolutamente indispensabile porre un freno agli insulti ed a tutte quelle espressioni che in modo gratuito, offendono la dignità della persona. Soprattutto per questi motivi ho apprezzato il tuo servizio, un esempio di correttezza da emulare ed un modo garbato per esprimere la propria opinione ad una normale, consultazione referendaria. Portare il popolo degli elettori alle urne , dovrebbe essere considerato, da tutti, l’emblema tangibile di una “democrazia compiuta” e non una dichiarazione di “guerra”. Aggiungo, caro Direttore, che non credo affatto, alla lacerazione di un’Italia spaccata in due, ma nella normale conseguenza di un voto che dovrà essere espresso con un secco monosillabo, senza la possibilità di una scelta intermedia. Purtroppo sono le inevitabili conseguenze delle consultazioni referendarie, dove, un’opinione facilmente si tramuta in questione di principio. Non è questa, una novità, ricordo nel 1974, il referendum abrogativo della legge “Fortuna- Baslini” quando, come dirigente delle FF.SS, nella stazione di Milano centrale, ebbi a sedare una scazzottata tra un onorevole della D.C. con un giornalista de l’Unità che ovviamente non cito. Io voterò SI convinto anche ammettendo alcune vistose imperfezioni della riforma. Le grandi condivisioni in politica, non saranno più possibili, resteranno come ricordi negli annali della storia, fino a quando non cambierà la cultura della stessa. Ormai l’Italia è dominata dalla politica narcisistica di un singolo e dalla sua capacità di acquisire consensi. A nessuno sfugge che la personalizzazione della politica è entrata anche nella dimensione del comune sentire della gente. Non è più il ruolo a dominare la comunicazione pubblica, ma la personalità, che viene costruita addirittura su misura. Il pubblico non vuole semplicemente sapere se il ¬politico possiede o meno le qualità per ricoprire in maniera adeguata il ruolo cui si è candidato o la carica che già si trova ad assolvere. Che dire…. Spero di sbagliarmi!!!

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  25. Forse prevarrà il SI perché chi invita a votare NO non propone una efficace riforma, senza deformare la Costituzione, che riduca come si deve gli enormi costi della politica che, gravando anche su lavoratori ed aiende, non consentono di diminuire notevolmente il pauroso debito pubblico e al made in Italy di affrontare la globalizzazione con conseguente invasione di prodotti stranieri, disoccupazione, miseria, cassa integrazione, enorme pressione fiscale, aumento di truffe e rapine, SUICIDI DI DISOCCUPATI E IMPRENDITORI, decadenza economica - sociale-morale-demografica.

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  26. Giornale di Sicilia 23-2-2016: intervista a Goffredo Buccini, autore del libro "Governatori, così le regioni hanno devastato l'Italia, Marsilio editore", un disastro chiamato regioni scandali e corruzione zavorra per l'Italia.
    E con questi chiari di luna regionali si fa il senato delle regioni del quale non si sentiva la necessità. Capisco il Presidente del Consiglio che, col senato regionale spera di porre fine al disastro fatto dalle regioni ordinarie e speciali; de prevarrà il si spero che Renzi abbia ragione, ma la soluzione migliore ed efficace è ben diversa. Il risorgimento economico post catastrofe seconda guerra mondiale l'Italia lo realizzo ' ANCHE col bicameralismo perfetto e senza i costosi consigli regionali ordinari, purtroppo esistevano già le regioni speciali. Che senso ha sostituir le Province ELETTIVE con le citta' metropolitane NON ELETTIVE ? Preferibili le Province, ma ridotte di numero almeno come una volta (108 Province sono troppe) miglior espressione di autonomia locale perché amministrano un territorio più piccolo di quello regionale.

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  27. Fanno pensare le posizioni di Michele Santoro e di Romano Prodi. Michele Santoro ha spiazzato tutti quelli che gli avevano attribuito particolare sensibilità ai temi della democrazia e della partecipazione. Prodi, davvero, non riesco a capirlo. Aveva detto da molti mesi, che non sarebbe intervenuto sulla disputa referendaria. Dopo, a tre giorni dal voto, quando la sua posizione assume un valore aggiunto, dichiara il proprio SI balbettando, farfugliando mancanza di profondità della riforma e usando argomenti contraddittori. Caro Prodi, che ti hanno promesso?

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  28. 0Ho paura che i 5 stelle possano imbrogliare come hanno fatto sempre.fanno magie con le schedeo9u9.

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