lunedì 3 giugno 2013

RITORNO A PALERMO

F-Gallodi Francesco Gallo Mazzeo - Sono tornato a Palermo, dopo una lunga assenza e quindi digiuno di notizie della capitale e della sua isola, visto che i suoi media non superano lo stretto di Messina e i grandi media nazionali si sono stufati di parlare degli “irrisolvibili” problemi
che l’attanagliano da tempo lunghissimo e che nessuno si sogna di risolvere, per una somma di incapacità, di una minuscola classe politica, verbosa e inconcludente, di una opinione pubblica riottosa e reazionaria, che si appassiona solo delle cose che sanno da rissa di stadio e di rapporti di cortile. Le notizie buone che ho appreso, leggendo di tutto, di qua e di là, non raggiungono le dita di una mano, quelle cattive sono tutte le altre, ma di modi e tempi di risoluzione non si parla, forse perché nel cuore di ciascuno c’è un pessimismo tanto accentuato che si può chiamare nichilismo, per cui meglio parlare d’altro.
E allora via: strateghi, politologi, moralisti, retroscenisti, ecologisti anti tutto, che con le informazioni banali dei media generalisti, visto che in Sicilia non esistono vere fondazioni, centri studio, circoli culturali, riviste, impartiscono lezioni a tutti, ai politici di mezza tacca, quasi tutti ed anche a chi voce dovrebbe avere, non solo per produrre periodici “allarmi” che servono solo ad aumentare panico e plebeismo e mi riferisco a sindacati, a confindustria, a confagricoltura, a confcommercio, che non propongono nessuna politica per il lavoro, per l’industria, per l’agricoltura, per il commercio, per il turismo, mentre sanità e scuola sono abbandonate alla deriva.
Non si può dire che ci sia immobilismo, perché tutti si muovono in un falso movimento, tanto faticoso quanto dannoso. Un esempio per tutti: Termini Imerese. Interessa a qualcuno, oltre che al sottoscritto? Non mi sembra. Avere in Sicilia una vera fabbrica automobilistica e non essere retrocessa ad una regione di serie b, non può essere un fatto ordinario e presuppone un intervento straordinario, che ad oggi, non mi sembra nemmeno ipotizzabile.
E si danno medagliette per il Muos, per i rigassificatori, per i “maledetti” “inceneritori” e per tutto quanto sia un fatto reale, in questa realtà a mezzo tra Pirandello e Martoglio, che produce talenti per umiliarli in occupazioni clandestine e precarie o farli emigrare e che solo dopo trenta anni (grazie a Crocetta) vede dei lavori in corso sulla corsia Palermo Catania che ormai stava diventando una selva di erbacce su un viadotto tremolante.
Sceso dall’aereo, ogni volta spero in un miracolo, anche se io non credo nei miracoli e in forza di ciò, ogni cosa mi conferma l’aggravamento della malattia, innanzi tutto annunciata dalla sporcizia, delle erbacce, dal disordine, a cui non si sottraggono gli ausiliari del traffico, che prendono multe su multe a poveri automobilisti che non saprebbero come viaggiare altrimenti (visti gli autobus, sporchi, affollati, che non si sa quando passano e se passano) e dove parcheggiare, visto che i pochi parcheggi sono, o perennemente occupati o custoditi da brava gente che intasca e va.
orlando-crocetta-150x100[1]Il mio consiglio è quello di occuparsi più delle cose e del reale, di vere strategie e tattiche meno di dibattiti astratti e inconcludenti che non portano da nessuna parte, tranne che ad astratti furori e quiete nella non speranza. L’amico Leoluca Orlando è da tempo sindaco, non sarebbe male che facesse dei periodici rapporti sul fatto e sul non fatto. Vale anche per l’amico Crocetta.
Francesco Gallo Mazzeo
03 giugno 2013





43 commenti:

  1. Le chiedo: ma l'Autostrada Palermo Catania non è operativa già da decenni? Non è di propietà dell'ANAS. Cosa c'entra Crocetta?

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    1. Caro Anonimo, questo è il classico modo di non occuparsi di nulla, facendo finta di sapere tutto: sulla sua operatività ( del percorso autostradale, intendo)non voglio dire nulla, basta cercare e sottolineo cercare, di percorrerla: il fatto che sia di proprietà dell'anas, che non è uno stato straniero, non c'entra nulla. E dico grazie a Crocetta, forse ne so un po' di più del cortese Anonimo.FGM

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    2. Caro Professore,
      visto il Suo Titolo, per me è ancora più sconcertante che Lei abbia dovuto incontrare un Presidente di Regione come Crocetta (che ce la sta mettendo tutta e speriamo ce la faccia) per sapere di chi è la titolarità della Autostrada PALERMO - CATANIA. Quindi prima di enfatizzare l'operato di questo o quel politico si documenti Lei. I' Autostrada PA - CT la percorro da circa 40 anni (più o meno) ed i cartelli ai margini della sede stradale li ho sempre letti (sopratutto sulla Info-percorribilità) e li ho rispettati. Io mi sono attenuto bsempre rigorosamente al rispetto di quanto progressivamernte segnalato. Ciò detto, ribadisco quanto sopradetto e non devo dire "grazie a Crocetta, forse ne so un po' di più del cortese Anonimo"........

      Pago tutto e non devo ringraziare alcuno.

      Cordialità.
      (anonimo)

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    3. Gentile anonimo, di cosa ha paura? In questo blog può scrivere liberamente e non sono previste sanzioni per chi scrive qualcosa di contrario agli articoli. Il blog lo consente perchè non abbiamo voluto porre alcun limite. Ma che senso ha l'anonimato? Saluti cordiali

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    4. Gent.le Giangiuseppe Gattuso,
      non è questione di paura e la ringrazio per l'invito ad aderire a questo Blog, ma preferisco rimanere "in anonimato". Ho le mie idee, ma non sento di impegnarmi in questi dibattiti che spesso sfociano ...... nel nulla. Apprezzerei molto se si scrivesse di LAVORO!

      Lo abbiamo sentito prorio in questi giorni che senza lavoro VERO non si ha nessun tipo di progresso!

      Vi leggo spesso e qualche volta mi sono permesso di muovere critiche o appunti non offensivi ne volgari. Se qualcono pensa che lo abbia fatto, me ne scuso; non era nei miei pensieri.

      Cordialmente
      Anonimo

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    5. Caro Anonimo, è suo diritto rimanere tale, ma non faccia il supponente per sapere con chi parlo io. Il fatto che lei percorra una strada che finalmente è entrata in un percorso di restauro penso che possa farle piacere. Se poi le piace di più che i politici si disinteressino delle cose di cui si devono interessare, non entro in questione.FGM

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    6. caro ignorante anonimo non si scrive propietà come pro-pietà o per pietà.... bensì proprietà come PRRR....
      firmato ora si che ci vuole
      anonymus

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  2. Rimane un utopia sperare in una Sicilia il cui popolo con i suoi movimenti civili sappia chiedere e proporre soluzioni e prospettive concrete, la cui classe politica sappia tradurli in leggi e la pubblica amministrazione realizzarli bene e in tempi rapidi.
    Ebbene sì, purtroppo, la Sicilia rimane terra irredimibile.
    Mi dispiace essere così pessimista, ma non mi va più di nascondere il sole con un dito.

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    1. Caro Nevone, tutti siamo pessimisti e non possiamo non esserlo, ma non possiamo essere nichilisti, per noi stessi e per i nostri figli. Il fatto stesso che siamo qui, in questo bolg e non siamo una accolita di alcolisti, la dice e la dice bene sul fatto che dobbiamo coltivare speranza, con tattiche e strategie.FGM

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  3. Sembrerebbe facile "occuparsi più delle cose e del reale, di vere strategie e tattiche meno di dibattiti astratti e inconcludenti". Ma caro professore, è proprio questo il problema della classe politica degli ultimi 30 anni. Non c'è straccio di programmazione seria, non sono previsti occasioni di sviluppo, non c'è un progetto per Palermo. Una città con carenze strutturali e infrastrutturali che solo parlarne è superfluo. Adesso la scusa è quella della carenza di risorse, ma anche quando queste erano cospicue i risultati non si sono visti. Il Sindaco Orlando ha tutte le condizioni politiche per governare la città, ha una maggioranza mai vista, opposizione zero, potrebbe farci sognare. Ma forse non sogna più nemmeno lui.

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    1. Lei dice che sarebbe facile? Mi permetta di dire che si tratta di una cosa tanto facile, ma tanto facile che nessuno ne parla!?! E quando dico nessuno, non mi riferisco a noi o solo a noi, sarebbe ridicolo, ma alla società civile organizzata che parla d'altro e molto molto a vanvera, per scarsa cultura e piccola umanità.FGM

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  4. Maria Emilia Baldizzi4 giugno 2013 alle ore 10:35

    Mi dispiace leggere queste cose su Palermo: la città in cui sono nata e da cui manco da trent'anni.E' da un pò che la evito come quei ricordi che rimuovi perchè li ami e ti provocano dolore.Ma Palermo, anche nella sua decadenza, è sempre bellissima e.... invivibile.Conosco Orlando, lo stimo ancora, ma sono d'accordo con l'analisi di Giangiuseppe.Forse è un sindaco stanco. Forse...occorrerebbe rifondare la classe politica attingendo alle giovani generazioni e alle loro proposte di cambiamento.

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    1. Gentile Baldizzi, il primo principio di rispetto per la realtà, sta proprio nel riconoscerla: non esistono problemi irrisolvibili e neanche tare antropologiche che ne rendano impossibile un percorso analitico e poi sintetico. Si tratta di non guardare la pagliuzza degli altri, ma di badare al proprio occhio e darsi da fare.FGM

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  5. L'articolo del Prof. Gallo ci fa ripiombare nella triste realtà della nostra terra, dico ripiombare,perché tendiamo a dimenticare le cose brutte, forse perché siamo stanchi di ricordarci che non va bene nulla,
    dal lavoro che manca sempre di più, alle infrastrutture, i servizi e una classe politica che non riesce a fare nulla per risolvere i nostri problemi,quindi è naturale cercare di scordare.
    E' vero che i media nazionali non parlano della Sicilia, cosa gliene importa dei nostri problemi,
    è più importante sapere se Berlusconi ha fatto sesso con Ruby, piuttosto che sapere come faranno a sfamare la famiglia,
    tutti quelli che hanno perso il posto di lavoro.
    A volte penso quale potrebbe essere una soluzione radicale per risolvere tutti i problemi, ed inevitabilmente la mia mente
    va verso le parole "rivoluzione", "Guerra", "Colpo di Stato", ma sono tutte cose che cambierebbero di sicuro la nostra
    realtà, ma solo in peggio e quindi mi aggrappo alle parole "Speranza" e "Fede", le uniche che mi danno serenità e fiducia
    affinché il nostro futuro possa essere migliore.

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    1. Fede e speranza, non sono forme alienate del pensiero, ma potenti strumenti per combattere i mostri tutti, quelli che abbiamo dentro e i tanti che ci girano intorno.FGM

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  6. La FIAT di TERMINI IMERESE. Non abbiamo mai affrontato l'argomento.
    I motivi ufficiali della chiusura li conosciamo tutti: la scarsa competitività dello stabilimento dovuta a tanti fattori, tra cui il fatto che buona parte della componentistica per l'assemblaggio delle vetture fosse prodotta nel Nord Italia facendo così aumentare i costi a causa del trasporto, per cui una vettura prodotta a Termini Imerese veniva a costare alla FIAT 1000 euro in più del dovuto.
    Ma io ascolto anche quello che si dice nei bar, nelle piazze, lei luoghi dove ci si ritrova a chiacchierare, e allora pongo un paio di domande:
    E' vero o non è vero che ogni qualvolta c'era la partita di calcio in televisione l'ottanta per cento degli operai non si presentava al lavoro?
    E' vero o non è vero che i pezzi di ricambio, le ruote, i cerchioni e quant'altro non bastavano mai perchè una percentuale di queste cose spariva chissà come? Se in ogni vettura ci vogliono quattro ruote più quella di scorta, per un totale di cinque ruote pro capite, anzi pro macchina, è vero o non è vero che la FIAT era costretta ad integrare ogni volta i pezzi mancanti che non avrebbero dovuto mancare?
    Allora, SE LA RISPOST A QUESTE DOMANDE E' SI', è inutile farci il sangue marcio se lo stabilimento è stato chiuso, anzi io dico che è giusto che sia stato chiuso.
    Vuol dire che, per dirla in dialetto, "nun è cosa!". In Sicilia non si può far niente, e dobbiamo prendercela con noi stessi, non con quelli che non vogliono venire a buttare i loro soldi in Sicilia.
    Il MUOS, i rigassificatori e gli inceneritori sono delle vergogne per i politici che vi si oppongono. Sul MUOS ho già parlato, dico soltanto che uno dei massimi esperti in onde elettromagnetiche, il prof. Zichichi, sulla cui competenza a nessuno è lecito dubitare, ha detto e ridetto espressamente che quelle emesse dal MUOS non sono pericolose per la salute, perchè troppo basse. I rigassificatori e gli inceneritori li usano tutti nel mondo, voglio dire tutti quelli che ne hanno di bisogno, non è provato che facciano male e non vedo perchè, di fronte all'evidente vantaggio economico che ne deriverebbe, noi non dobbiamo usarli. Per la verità lo capisco benissimo, infatti i nostri politici sono affetti da damagogite acuta, seguono acriticamente gli umori delle masse, e culturalmente sono molto apparentati ai vari signor NO di triste memoria, quelli che...se fosse per loro non avremmo nemmeno la luce elettrica, perchè magari i pali disturberebbero il volo degli uccelli. Vi ricordate di Pecoraro Scanio?

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  7. E' più facile protestare (ci si fa più pubblicità) che cercare di confrontarsi per costruire.
    Grazie per l'articolo veramente illuminante.

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    1. Caro Arena, ha ragione nel dire che protestare è gratuito: ma io vedo poche proteste.Per esempio i cittadini di Palermo non protestano affatto x lo stato di degrado in cui è tenuta la città.Diverso è il discorso del chiacchericcio contro tutto e contro tutti, che spesso nasconde inconfessati interessi. Perchè, certo, scemi non siamo e se non riusciamo a fare le cose, una ragione ci sarà, ci deve essere,c'è.FGM

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  8. apprezzo l'analisi puntuale , ma la proposta ??? mi sembra vaga e fumosa

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    1. Grazie per l'apprezzamento. Quanto alla vaghezza e alla fumosità, si vede che lei non mi conosce e la invito a dedicare qualche minuto ai miei ripetuti interventi in questo blog, sia come testi che come commenti, troverà molte cose.FGM

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  9. Caro Francesco, occuparsi del reale, cioè dei problemi della polis è impegno troppo gravoso e, spesso, poco gratificante, meglio le apparenze, imessaggi forti anche se inconcludenti

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    1. Caro Pasquale, sono completamente d'accordo con te.Eppure non riesco a fare niente di diverso, da quello che faccio, nè dire niente di diverso, da quello che dico. Con la stima di sempre.FGM

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  10. Ottimo il commento del mio amico Nino Pepe,ha fatto veramente una analisi profonda sulla chiusura della FIAT di Termini.
    Primo responsabile il calcio e le partite in televisione, e poi gli operai che rubavano, ovviamente non tutti, diciamo i presenti che non amavano il calcio.
    Complimenti vivissimi..

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    1. Che fai sfotti, come al solito? E' chiaro che non sono soltanto questi i motivi, perchè sarebbe bastato un controllo capillare e meticoloso per evitare i furti e dei licenziamenti educativi per le assenze durante le partite. Ma mi vuoi spiegare perchè il Fiat oltre a dare lavoro, avrebbe dovuto assumere e pagare gente per controllare i lavoratori infedeli? Lo sai benissimo che il livello di produttività era più basso che negli altri stabilimenti Fiat e che i Sindacati non hanno mai saputo catechizzare i loro iscritti affinchè si rassegnassero a lavorare e produrre per come si deve, invece di fare i lazzaroni. I furti e le assenze, al di là della poca produttività, erano le cose che facevano incazzare di più i piemontesi. Non pretendo di riuscire a fare delle analisi approfondite e veritiere di un fenomeno di cui tutto sommato non ne so tanto, anche se quello che so mi basta e avanza.
      Perchè non la fai tu un'analisi più appropriata della mia?

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  11. Caro Nino,la Fiat dopo aver lucrato su Termini,oltre che in tutto il resto d'italia con denaro pubblico e dopo aver preteso di rimanere l'unica casa produttrice, impedendo tramite governi deboli e compiacenti che nessun altro potesse esserle concorrente,per esempio Ford, a cui ha impedito l'acquisto di Alfa Romeo, e cosi via, e dopo aver fatto arricchire azionisti e proprietari,visto che non poteva più lucrare come prima,ha scordato il sacco e la devastazione di un territori come quello di Termini, ha deciso in maniera unilaterale e delinquenziale di rubare altrove.
    Poi per quanto riguarda i tuoi apprezzamenti sugli operai,ti dico che ti ammirerei tantissimo se li facessi a loro in una piazza del paese, cosi devo confessarti che mi sei piaciuto molto ma molto poco.
    Ovviamente nulla di personale,stima e rispetto immutati.

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    1. Intanto io ho posto una domanda: è vero o non è vero? Io non ho dato niente per sicuro e quindi tutto il mio ragionamento è appeso a un se, per cui quelli che tu chiami apprezzamenti sono soltanto ipotesi.
      Devo comunque dirti che il tuo punto di vista sulla Fiat è quello di un vetero comunista che nei datori di lavoro vede soltanto padroni, affaristi, ladri e delinquenti, tralasciando il fatto che non esiste il posto di lavoro se non c'è un'imprenditore che investa del denaro e avvii l'impresa produttiva. Io non difendo nessuno, ma dico che la convenienza ci deve essere per tutti, non solo per l'imprenditore, non solo per il lavoratore. L'idea che l'imprenditore sia soltanto uno sfruttatore e quindi moralmente sarebbe anche lecito fare l'assenteista e rubargli i pezzi è un'idea che non sta in piedi, come non sta in piedi tutta da dottrina comunista sul lavoro. Abbiamo visto e continuiamo a vedere le macerie che questa dottrina ha lasciato e continua a lasciare sul mondo del lavoro, in Italia come altrove.
      Quando tutti gli imprenditori se ne andranno altrove a fare impresa, ti risulta che ci sia la possibilità che gli operai verranno sfamati dai sindacati, cioè dai loro sobillatori e causa dei loro mali?...I sindacati quelli che si sono sempre fatti i cazzi loro fregandosene del benessere degli operai e promuovendo soltanto le carriere politiche dei loro segretari pro tempore? Devo farti l'elenco dei sindacalisti diventati abitanti in pianta stabile di Camera e Senato? Faccio prima a dirti chi non è diventato deputato o senatore: NESSUNO !!!
      Nella scorsa legislatura 53 deputati e 27 senatori, per un totale di 80 parlamentari, provenivano dalla Triplice (CGL, CISL, UIL). Nel nostro Paese ci sono 700.000 sindacalisti, una zavorra che affonda l'Italia; e quindi non venire a farmi la predica altrimenti scatascio e dico tutto quello che ho in pancia. Un'ultima cosa. Mi vuoi spiegare perchè di fronte ad un sindacato strapotente come quello italiano gli stipendi dei lavoratori italiani siamo i più bassi in tutta l'Europa?
      Attendo risposta, caro Volpe

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  12. Caro Nino è probabile che io sia un vetero comunista, come è probabile che tu sia un vetero fascista,nulla di male per entrambi.

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    1. La tua è una risposta puerile. Invece di insultare le persone (e nel mio caso non è la prima volta), perchè non ti metti di impegno e provi a confutare le mie tesi?
      Mi vuoi dire se la mentalità di chi continua ancora a considerare i datori di lavoro soltanto padroni, affaristi, ladri e delinquenti, non sia una mentalità veterocomunista? Ormai nemmeno i tuoi amici del PD la pensano più così. Sai chi la pensa come te?. Gente come Ferrero e Diliberto. Nemmeno Bertinotti è rimasto fermo fermo in queste posizioni.
      P.S. Sorvolo sull'epiteto di veterofascista perchè proprio non mi tange, in quanto non ho mai avoto idee di quel genere, non sono mai stato iscritto ad alcun partito, non ho mai votato MSI, derivati e partitini di destra più o meno estrema, quindi l'epiteto ha sbagliato bersaglio rimanendo un insulto gratuito. Mi dispiace soltanto che una persona te anzichè entrare nel merito delle mie tesi per tentare di smontarle se ne esca dandomi del veterofascista. Poi, se sei contento così cerchiamo di esserlo tutti. Io, però, ti avevo offerto un ottimo argomento per dibattere.

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  13. E' veramente paradossale l'amicizia espressa in questo blog. Caro amico sei un "vetero-comunista"...oh ma davvero? Come posso ricambiare il tuo complimento? Ho trovato! Caro amico invece tu sei..."un vetero-fascista"! Chissa cosa potrebbe succedere se non fosse vera amicizia?! Come bella...come è sincera... l'amicizia in questo blog!!

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    1. Vullo, cosa c'entra una polemica nel blog con l'amicizia? Allora devo stare attento con te, perchè se nel corso di una polemica mi scappa una parola non irreprensibile tu mi toglieresti il saluto?
      Ma dai!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  14. ...polemiche, polemiche. Mentalità vetero... e carinerie varie. Penso che possa bastare.
    Cerchiamo, invece, per come facciamo da tempo, di manifestare il proprio pensiero sugli argomenti, dibattiamo, e poi magari facciamo delle proposte. Proviamo a capire come si potrebbero risolvere alcune questioni che attanagliano questo nostro strano Paese. Sforziamoci di essere propositivi, costruttivi, tentiamo di dare un contributo. Anche infinitesimale...

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  15. Direttore, capisco il tuo punto di vista e anche le esortazioni a non litigare, ma, ti prego, non ci togliere il prio di azzuffarci, altrimenti il blog diventa "grevio"...ma poi noi siamo persone adulte, vaccinate e responsabili e le polemiche le risolviamo pacificamente. Tranquillo.
    Soltanto una cosa: se vai a leggere i commenti ti accorgerai facilmente come le polemiche non partano mai da me, soltanto che quando spuntano io mi ci tuffo.

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  16. Pepe, non mi sognerei mai di toglierti il saluto,perché sei amante della polemica, lungi da me. Tu in questo blog sei razza protetta. Sei il solo destrorso che mena botte da orbi contro una maggioranza di sinistrorsi, per questo ti ammiro, perché non ho la tua vis polemica. Come sai sono amante delle battute ed ho fatto una piccola satira mal riuscita, sull'amicizia politica. Ogn'uno di noi ha una caratteristica, tu ami la polemica, io amo la satira, Volpe il sarcasmo, il direttore la moderazzione e cosi via. Ma alla fine dei conti siamo gente per bene che soffriamo per il nostro paese. Sapendo tuttavia che le cose importanti passano sulla nostra testa. ciao.

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  17. Cari amici, sono d’accordo con il direttore quando dice di finirla con questa sciocca polemica, con le carinerie (come li chiama lui), in un momento così tragico per tutti. Sono convinto che è sbagliato riderci di sopra, e penso non faccia bene al blog. Così facendo, io penso che noi allontaniamo i lettori, che vogliono leggerci per capire, per ascoltare i problemi, ed anche per vedere quale soluzione noi pensiamo possa essere la migliore. Spesso non intervengo in questi duetti perché non mi interessano, e non volevo intervenire nemmeno oggi, per la verità. Però ritengo sia necessario farvi conoscere anche il mio punto di vista.

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  18. Ho letto gli interventi di Volpe e Pepe con grande interesse e sicuro divertimento, così come trovo puntuali gli altri interventi in merito, ma il punto non cambia: avevamo un prezioso stabilimento automobilistico e non l'abbiamo più. Abbiamo avuto anche uno stabilimento Pirelli e non l'abbiamo più. Dobbiamo decidere che cosa dobbiamo e possiamo avere, visto che solo degli insipienti possono pensare che possiamo vivere di turismo ( che facciamo poco e male, visto lo stato calamitato di porti e stazioni ferroviarie, ma anche di strade, autostrade, alberghi con troppe stelle e luoghi di ristorazione a "come vuole dio"). Di turismo e beni culturali, può vivere solo una avvitante alienazione sottoculturale di cui la vetero dc e il vetereo pci erano per fortuna immuni.Non si può, in un punto strategico mondiale come la Sicilia, non avere una politica induastriale. Bisognava, nello specifico, "obbligare" la Fiat a vendere sul serio e cercare veri acquirenti, non fantasmi. E' stato fatto un errore grave da parte del governo Lombardo e Berlusconi, adesso tocca a Crocetta e Letta rimediare. Ai politici siciliani,alla classe dirigente siciliana, a noi tutti,non subire una deriva umiliante.FGM

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  19. Domenica,23 giugno,2013,h.13,09.
    Sono tornato ancora una volta a Palermo, in aereo, come sempre, seduto accanto ad un politico dell'ultima leva. Ora che mi accingo a scrivere un commento su me stesso, sono rientrato dall'acquisto, dei miei due soliti quotidiani domenicali. Alle 7,30 ho scoltato la lettura dei quotidiani su Radio Radicale, che la domenica non è tenuta da Massimo Bordin, quella che tutti i giorni mi dà la carica. Cosa voglio dire? Che così non si può andare avanti! Palermo fa venire lo sconforto:non è sola e mi si dirà e allora che dire di Napoli, Reggio Calabria,Messina, Catania? Ma il mal comune non mi rallegra nè mi solleva e penso che bisogna incardinare un dibattito specifico sulle grandi città, diverso da quelle piccole e medie. Vuol dire urbanistica, architettura,asili, case per anziani,problema dei centri storici, immense periferie, commercio con stop definitivo ai mega centri commerciali, raccolta e smaltimento dei rifiuti, aree artigianali, industriali, porti, aeroporti, organizzazione della cultura. Dimenticavo! Il politico dell'ultima leva: acqua, acqua fresca.FGM

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  20. Domenica, 30 giugno, 2013, h 11,55
    Altro fine settimana:stessa Palermo. Non scriverò altro di Palermo, almeno per lungo tempo, anche perchè mi rendo conto che l'argomento non interessa più che tanto e non parlo degli amici del blog, quanto più in generale a lettori e opinione pubblica( sui politici, meglio non fare affidamento) degli imprenditori, degli intellettuali.... Palermo problema zero! Andando avanti cosi, altro che Marsiglia e Barcellona o Genova, i confronti si dovranno fare con le "mitiche" Roccacannuccia, Vattelappesca, San Cunno di Sotto.FGM

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  21. Caro professore, credo di comprenderla bene.
    I palermitani non provano più nessuno sdegno per le miserevoli e degradate condizioni in cui versa la loro città.
    I cittadini cafoni e prepotenti sono diventi molto di più di quelli corretti e desiderosi di mantenere almeno il decoro formale e materiale della loro città.
    Direi che Palermo sembra una vecchia signora che ha gettato la spugna, non vuole curarsi più, neanche pulirsi, vuole solo lasciarsi morire lentamente.
    E' inaccettabile. E infatti i giovani 18enni impegnati negli esami di diploma dichiarano in larga maggioranza che già dopo il conseguimento del titolo di scuola media superiore andranno via subito da Palermo comunque, per università o per ricerca di lavoro.
    Come dargli torto?

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  22. Anche questa dei giovani che sono pronti ad andare via, mi sembra una agghiacciante forma di sottocultura, pensando di abbandonare il proprio mondo per farsi accogliere in quello degli altri non fanno altro che obbedire al riflesso condizionato che gli autori, i responsabili del degrado, vogliono.Perchè è proprio questo che vogliono: una cultura vecchia e filosofante di "vecchi" e "pensionati" e giovani capponi in fuga da questo natale, non sapendo che il natale arriva sempre e dovunque. E qui che bisogna combattere e vincere, altrimenti non ha senso nemmeno quello che scriviamo qui, in questo blog, dove, lasciatemelo dire ci sono troppi strateghi e pochi tattici: diventiamo la voce della città, della regione e della, ormai ineliminabile,megaregione.FGM

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    1. Di recente ho cambiato, e sto continuando a cambiare, molte idee e convincimenti.
      Ad esempio se è giusto o no che i giovani letteralmente "fuggano" dalla loro città di Palermo. E perchè mai non dovrebbero farlo? che alternative concrete hanno? Forse solo quello di invecchiare come noi, che abbiamo sperato e lottato per il cambiamento, ma alla fine hanno vinto "loro". Palermo oggi è peggio di 30/40 anni fà, quando noi affrontavamo i "nostri" esami di diploma.
      Mi duole ammetterlo, ma credo che i giovani oggi abbiano ragione, e se potessi, o ne avessi il coraggio, andrei vi con loro.
      Quando la città madre ti toglie pure il minimo decoro e dignità di vita quotidiana e personale, allora tutto è perduto e quel che resta non merita di essere salvato, ma abbandonato a se stesso, perchè in fondo è quello che vuole.

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  23. Post Scriptum. Mi viene il dubbio che questa metropoli non abbia consiglieri comunali,di circoscrizione, segretari di partito, di sindacato, associazioni, fondazioni,scrittori, giornalisti...FGM

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  24. Ognuno alla fine può fare quello che vuole e non saro' certo io, che sono residente a Roma, a sindacare i comportamenti individuali. Quelli a cui io mi appello sono i comportamenti collettivi, di quelli che vogliono "avere" ma non sanno cosa "dare". Io vivo in mezzo ai giovani e ne sento di tutti i colori e per questo chiamo sottocultura, quella di chi non ha lottato e non lotta per niente e per nulla (e attendo smentite) e alla maniera di Brancaleone da Norcia, ha una sola lingua un solo idioma, "scapoma". Con stima e gratitudine per la sua attenzione!FGM

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  25. Sabato,13 luglio 2013,h.1123. Sta diventando un mio "diario in pubblico" e non mi dispiace.Ho letto molto in questi giorni, di tutto, giornali, libri, opuscoli e mi è venuta in mente una riflessione, che "si può morire di troppe parole", imbottiti di luoghi comuni e fanfaronate. Molti parlano e scrivono di cose di cui non sanno niente (vedi il caso del Muos, su cui si stanno esercitando tutti gli imberbi e i dilettanti) mentre la Sicilia e Palermo, sua capitale, languono nella "quiete senza speranza", senza neanche il conforto di cure palliative, con un ceto politico sotto zero, un ceto imprenditoriale, che tranne qualche caso, é assolutamente inabile, per non parlare della cultura, casalinga e inconcludente. La mia è solo una constatazione e per quanto mi riguarda, rimango in prima linea. Avevo posto delle domande agli amici Crocetta e Orlando, ma non ero e non sono così ingenuo da spettarmi risposte. Auguri ad Enzo Bianco!FGM

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