lunedì 16 luglio 2012

ORLANDO & ORLANDO

S.-Orlando-L.-Orlandodi Luigi Riggio - "Viva Palermo e Santa Rosalia”. Con queste parole, Leoluca Orlando, stavolta per davvero, ha preso possesso della città.
Il 388° Festino, infatti, con il suo bagno di folla, l’enorme partecipazione di volontari, il coinvolgimento delle istituzioni e del mondo della cultura, degli artigiani, delle associazioni, con in testa i ragazzi di “Addio Pizzo” e la numerosa rappresentanza dei “nuovi palermitani” a fare da cornice, ha decretato definitivamente la sua vittoria su tutti. Palermo ha risposto con generosità, entusiasmo e fiducia. Ha gettato tra le sue braccia la speranza della gente, dei giovani, di chi ancora crede e spera nel futuro.

Leoluca Orlando ha voluto Palermo e Palermo ha voluto lui. Un risultato elettorale plebiscitario, una maggioranza chiara e blindata. Tulle le leve del “potere” nelle mani sue e dei suoi uomini. Giusto così. E per non farsi mancare nulla, un altro Orlando a presiedere l’assemblea di Sala delle Lapidi. Totò Orlando, eletto Presidente del Consiglio Comunale, quasi all’unanimità, un altro segnale forte a conferma di quel vento di cambiamento, iniziato il 6 e 7 maggio 2012.

Non ci sono più alibi. Non ci sono impedimenti politici, non c’è alcun problema di numeri per governare Palermo. C’è tanto, questo si, da fare, da ricostruire, da cambiare profondamente. Ma anche da valorizzare e da migliorare. Prendendo atto di ciò che di buono è stato fatto, che va bene e che funziona. Saranno poche cose, ma vanno salvaguardate.

C’è grande attesa, ora, su Palermo. C’è la voglia di riscatto, c’è la soddisfazione della vittoria, c’è speranza. Il vento di Orlando ha spazzato via tutto, oltre ogni più rosea previsione. Forse mai prima d’ora un’elezione amministrativa ha determinato questi effetti. Della passata gestione c’è soltanto una sparuta pattuglia che svolgerà, se capace, il ruolo di opposizione. Utile sempre e, anzi, necessario. Il ruolo delle minoranze e delle opposizioni, infatti, funge da organo di controllo, serve a dare alle maggioranze quelle spinte e quelle giuste critiche per agire e fare meglio.

E, in questo senso, appaiono lungimiranti le prime dichiarazioni dell’Orlando Presidente del Consiglio, per dare voce a quei cittadini dei movimenti e delle forze politiche che, per via dello sbarramento del 5%, sono rimasti privi di rappresentanza pur avendo avuto candidati votati con migliaia di voti. Già questo è un buon segno.

Adesso, però, aspettiamo i risultati. Le iniziative che dovranno essere avviate per fare fronte ai problemi vecchi e nuovi, per dare ai giovani speranze e certezze, per le famiglie in difficoltà che aspettano servizi assistenziali adeguati, per riavviare lo sviluppo con tutto quello che sarà possibile. Sappiamo bene che mancano le risorse, che i tagli finanziari del governo nazionale e regionale impongono sacrifici, e che sarà necessario chiedere aiuto. Ancora. Aiuto alla gente di Palermo che ha scommesso e che sarà ancora disposta a dare qualcosa. Il Festino è stata la prova generale, servirà a preparare le prossime iniziative, ci saranno tante altre cose da fare e Palermo risponderà.

Orlando & Orlando, intanto, facciano sentire forte la loro presenza. Attivino un rapporto diretto e continuo con i cittadini, dicano sempre la verità su ciò che si può fare e su ciò che non lo è. L’era delle chiacchiere, della vecchia politica è finita. È finita per sempre.
Auguri Sindaco.

Luigi-Riggio  Luigi Riggio
  
 16 luglio 2012

6 commenti:

  1. Orlando non è un agnellino e nemmeno è bianco come l'ermellino. Tutti sappiamo cosa c'è nel suo passato, i contrasti (eufemismo) con Falcone, la cultura del sospetto che ha portato un maresciallo al suicidio e tutto quello che sappiamo.
    Tuttavia, quando un popolo si esprime in questo modo non c'è altro da fare che che inchinarsi al suo volere, nella speranza che Orlando faccia tesoro delle esperienze passate, anche le più controverse e non ripeta gli stessi errori, perchè adesso, con la coscienza di quello che la crisi ci sta facendo passare, sarebbe veramente imperdonabile.
    Dunque, fiducia ad Orlando e alla sua giunta, anche se il lavoro è tanto, le esigenze sono tantissime e i soldi sono sempre pochi.

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  2. Oggi la vera novità non si chiama "Orlando", ma Palermo.
    Il 7 maggio siamo ridiventati una democrazia, in una Palermo in cui di certo non manca il conflitto sociale.
    Siamo riusciti a scrollarci di dosso le pastoie di partiti rappresentanti di una classe di interessi che non è stata ingrado di dotarsi di programmi e proporsi con personaggi credibili e di indiscussa professionalità.....
    Grazie "ORLANDO", ci hai ridato la voglia e la speranza di credere in un domani e che il tuo mantello sia bianco o di altro colore....poco importa.

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  3. Troppo entusiasmo. Il risultato elettorale delle amministrative 2012 di Palermo non ha dato un responso univoco. Gli equivoci saranno diradati dalle prossime elezioni regionali e nazionali.
    Ribadito che il maggioritario “tarocca” l’esito dello scrutinio, a causa del premio di maggioranza e dell’elezione diretta dei capi degli esecutivi , mentre il “vecchio e buon” proporzionale almeno era la fotografia istituzionale del paese reale, bisogna considerare che la crisi globale ogni giorno dà un nuovo “morso” in più alla nostra serenità
    Quindi, va bene l’ottimismo e la fiducia pure, ma con molta cautela

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  4. Mi congratulo con Luigi Riggio per l'articolo pragmatico e intelligente da lui scritto. Naturalmente non si possono fare le nozze con i fichi secchi...il comune è in fallimento grazie al malcostume (evasione) ed allo scialacquamento amministrativo. Purtuttavia si possono fare cose che non costano nulla o costano poco per curare l'immagine di questa città...es. mandare tutti i vigili in strada per fare rispettare le regole: impedire l'occupazione del suolo pubblico ed i marciapiedi da commercianti abusivi o improvvisati, impedire qualche scippo soprattutto di qualche sperduto turista che ha osato avventurarsi a Palermo. Mandare sul territorio tutti gli spazzini a scopare strade e marciapiedi e dare decoro e vivibilità...rifare segnaletica, contrastare l'abusivismo,ripianare le buche... insomma disboscare tutte le risorse e tutte quelle persone che percepiscono un stipendio ma non danno e non restituiscono ciò per cui sono pagati. Se poi il sindaco ed il consiglio daranno l'esempio, e dimostreranno che non sono andati a palazzo delle aquile solo per lo stipendio ed il gettone, la comunità glie ne sarà grata.

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  5. Carissimo Luigi, splendido articolo, condivido il tuo entusiasmo perchè è giusto iniziare positivamente una nuova legislatura. Palermo ha troppo bisogno di risorgere quindi proviamo a mettere da parte i pregiudizi e le riserve, diamo fiducia ed attendiamo che arrivino numerosi gli interventi migliorativi e sopratutto nuove prospettive per i giovani.
    Pur condividendo l'intervento del Prof. Vullo, mi permetto di aggiungere un appello ai cittadini: i sottopassi, le discariche abusive, le doppie file, la c.... dei cani sui marciapiedi, le scritte sui muri, gli spazi verdi, i monumenti, i turisti, etc.. nessuna amministrazione è in grado di sistemare queste cose senza la civiltà dei palermitani. A tutti quanti leggono chiediamo a tutti di voler bene alla Nostra città. W Palermo e Santa Rosalia.

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  6. Complimenti Luigi,
    è la prima volta che leggo un tuo articolo e devo dire che lo stile mi piace.
    C'è anche un'altra cosa che mi piace l'atmosfera che si respira a Palermo...
    Una ventata di ottimismo che chiamerei "orlandite" visto che è a lui che si deve questo atteggiamento che via via si va diffondendo in maniera esponenziale.
    Sapete tutti quanto fossi critico in campagna elettorale sia nei confronti di chi politicamente mi era vicino che nei confronti del "professore"... La maggioranza assoluta, poi, destava in me paura di mancanza di democrazia e giù con la critica... ciò che sto per dire dovrebbe quindi avere un valore particolare detto da uno che fino a qualche settimana fa "dubitava".
    Oggi la situazione da te descritta è di una città in mano ad uno di cui tutti noi abbiamo la consapevolezza che "un sulu sapi fari u sinnacu" ma è l'unico che poteva e può fare il Sindaco dei Palermitani e che può realmente contribuire ad una trasformazione epocale. Lo dico con la consapevolezza di chi in questi 50 giorni ha avuto più di una volta la prova che le scelte in fase di start-up sono di qualità e proiettate verso un radicale cambiamento...
    Non mi dilungo ulteriormente... ma... se il buon giorno si vede dal mattino dico che questa volta non è la primavera ma è "l'alba di un nuovo giorno" per Palermo, per il suo Sindaco e per tutti noi Palermitani

    PS al prossimo articolo!!!

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