mercoledì 10 luglio 2019

DI MAIO: “SONO INCAZZATO”. GLI ELETTORI CHIEDANO SCUSA

di Maurizio Alesi - Stavo per mettere giù qualche riflessione su Luca Lotti, uno dei personaggi più inquietanti e ombrosi del PD che, nonostante i suoi tanti impicci giudiziari, le sue magagne, i suoi rapporti perversi con alcuni magistrati del Csm, è ancora capo di una robusta corrente (Base Riformista) osannato dal vecchio giglio magico renziano.
È sconcertante constatare che con la nuova segreteria Zingaretti, la parte peggiore di quel partito ancora trionfa e dà battaglia.

Senonché sono stato distratto da un’altra convention tenutasi a Milano da Di Maio nella qualità di capo politico del M5S che ha incontrato la “base” milanese. Dopo aver letto e riletto il suo intervento nei passaggi più significativi mi sono fatto un’opinione. Ho visto un Di Maio diverso che ha messo da parte il suo solito sorriso sornione col quale si concede alle telecamere ed ha scaraventato addosso agli astanti un intervento duro e rabbioso, reso più marcato da una vistosa raucedine. Poteva essere l’occasione (la prima dopo il tonfo delle europee), per sentire il polso degli iscritti nella città dei Casaleggio, giustamente risentiti per come è stato ridotto il movimento, e trarne qualche indicazione. 

Il buon senso avrebbe suggerito a Di Maio di sedersi tranquillo in platea con umiltà e pazienza mettendosi all’ascolto e dando voce ai tanti militanti che avevano una voglia incontenibile di parlare in faccia al massimo responsabile del flop elettorale. Invece Luigi ha agguantato il microfono e, anziché recitare un doveroso mea culpa per le scelte adottate, per l’alleanza con Salvini e i milioni di elettori in fuga, ha difeso la sua azione politica esibendosi in una reprimenda contro chi non ha capito nulla, come Fico, Di Battista e tutti i “nostalgici” dei bei tempi andati rei di remare contro di lui. 

Per l’ennesima volta ha attaccato apertamente Di Battista accusato di non essergli stato vicino in campagna elettorale “andando in giro a presentare libri”. Come se, dopo aver deciso tutto lui insieme a quel cazzaro ai sensi di legge, strafottendosene dei consigli, fosse bastata la presenza di Alessandro per recuperare in pochi giorni ciò che si è perso in un anno intero di governo e di sconfitte elettorali comunali, regionali ed europee. A Milano si è esibito un Di Maio rancoroso che medita vendetta, che si sente accerchiato, che teme imboscate dai “puristi” del movimento, Fico in testa. 

Credo che la kermesse milanese abbia anticipato l’avvio di un nuovo corso (o almeno la fine dell’attuale). Non sappiamo ancora quale ma Di Maio pensa ad una strada nuova. La pensava da tempo ma domenica scorsa ha voluto renderla esplicita. Sicuramente intende abbandonare il vecchio progetto rivoluzionario e movimentista nato per sovvertire un regime usurato per aprire una nuova stagione politica e istituzionale. Temo che ci sia invece la vocazione a ricollocare il M5S all’interno del sistema. Questo si evince con forza e in maniera inequivocabile da alcuni suoi passaggi interrotti dalla platea che urla: “Coerenza”. Di Maio incassa e non trova risposta migliore di questa: “Non ho mai visto una forza politica che più si chiude tra i puri e più va avanti. 

Non condivido tutto questo clima di nostalgia: torniamo, ma dove? Andiamo avanti”. Traducendo le parole del capo io leggo un clamoroso testacoda: si abbandona lo schema originario che li ha resi unici nel panorama politico italiano, rinnegando l’intransigenza con cui si è distinto in 10 anni di vita politica da fustigatore inflessibile della casta. Adesso noi che lo abbiamo seguito siamo dei bacchettoni, casti e puri mentre lui, da quando è diventato uomo di governo, è diventato pragmatico e machiavellico. 

Io non sono mai stato d’accordo con gli estremismi regolamentari del movimento, gli eccessivi moralismi, ma era proprio Di Maio che cacciava sindaci, parlamentari, iscritti, solo per aver ricevuto un semplice avviso di garanzia. È lui che ha cacciato Pizzarotti solo perché non ha comunicato ai vertici che era indagato. Adesso ha il coraggio di farci passare per poveri nostalgici che guardano al passato e ci invita ad abbandonare certi stupidi principi. Non ha dedicato una parola ai suoi errori, alla dipendenza suicida da Salvini, al salvataggio dal processo di quel ministro del nulla. Nessun esame di coscienza sulla subalternità ad una logica ripugnante e disumana sugli sbarchi. Non un sospiro sull'isolamento vissuto da Virginia Raggi, una delle migliori combattenti del M5S, lasciata da sola persino quando a Casal Bruciato affrontava una banda di razzisti che impedivano ad una famiglia rom di prendere possesso della loro casa legittimamente ottenuta. 

Niente di tutto questo, solo attacchi ai dissidenti e difesa del lavoro fatto. E poi vittimismo: “ho fatto una campagna elettorale da solo”. Ma se fosse stato davvero da solo allora sarebbe lui stesso a confermare la sua personale responsabilità nel disastro elettorale. Vorrebbe dire che ha fatto una campagna sbagliata. Ma non è vero che è stato solo, ho visto tanti esponenti andare in giro per il Paese. È mancato solo l’attacco a Beppe Grillo, ma sarebbe stato troppo forte e impopolare. È noto che Gigino soffre della sua intesa con Di Battista. 

L’unica incognita della giornata è stata la mancata indicazione di dove vuole portare il movimento Di Maio. Ma se intende continuare a decidere da solo dovrà fare i conti con chi pretende di contare nel movimento e partecipare alle sorti di una creatura che ha contribuito a costruire. Per applaudire il potere non serve la democrazia, basta la dittatura.

Maurizio Alesi
10 Luglio 2019

24 commenti:

  1. D'accordo solo su tutto quello che riguarda Virginia Raggi

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  2. Di maio ha fatto i miracoli

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    1. Eh ma se lo si detesta,non ci sono miracoli che tengano !

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    2. Io non detesto. Io ragiono e non mi lascio emozionare dalle parole, guardo i fatti. Si facciano avanti coloro che contestano i fatti descritti.

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    3. Tra un pò gli spunteranno le stigmate.

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  3. Annamaria Scaglia Emanuele Biasin11 luglio 2019 alle ore 15:43

    Le regole si applicano fino a che non si cambiano. tuto qua.

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  4. Non condivido neppure una virgola.. assolutamente!!!!

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    1. Si può certamente non condividere, ma negare i fatti è impossibile.

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  5. Il chiodo fisso è sempre quello, Salvini e le sue cose; il mancato processo a Salvini, la logica ripugnante ovviamente di Salvini sugli sbarchi, la subalternità a Salvini Insomma Salvini uber alles. Eppure continuo a credere che nella politica italiana ci sia tanto altro

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    1. Ognuno ha i suoi chiodi fissi. Il tuo è correre a fare lo scudo umano di Salvini. Io almeno argomento i miei chiodi fissi, tu riesci solo a lacrimare quando si offende quel cazzaro, ormai ai sensi di legge.

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  6. Cazzata, Pizzarotti se n’è andato da solo. Post assolutamente deviato

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    1. E' stato sospeso e dopo alcuni mesi si è rotto le palle e se ne andato. Mi sa che è il tuo commento ad essere deviato.

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  7. E' solo un mediocre.

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  8. Incazzato lui? Ma dove lo hai sentito?

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    1. Guarda che "sono incazzato" lo ha detto proprio lui in persona. Invece di fare ironia andate a sentire l'intervento che si trova in rete.

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  9. Con più di 15.000 euro al mese si conserva il posto del resto da disoccupato si è ritrovato ministro!!! Fa bene !!!!

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  10. Non condivido nulla e alcune cose non corrispondono a verità.
    Il M5S ha agito e agisce pragmaticamente per il bene del governo e del Paese. E pazienza se calano i consensi. Il M5S non è nato per crearsi bacini elettorali clientelari come tutti i partiti fanno da 70 anni.
    L'unico argine alla solita politica del malaffare è il M5S. Se li vogliamo aiutare per il bene delle persone oneste, bene, altrimenti continuate pure a raccogliere le figurine dei vostri politici eroi.

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    1. Questa visione trascendentale e sacrale del movimento fa un po’ sorridere. Ma che vi siete messi in testa, che a loro non piace il potere e pensano solo al bene del Paese? Facciamoli santi subito.

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  11. Che sciocchezze. Ce ne vuole di coraggio a scrivere bestialità di questo tipo. Lo sanno anche gli idioti che il movimento non ha mai cacciato nessuno per un avviso di garanzia ma si è sempre considerato caso per caso, è storia !!! E lei se ne esce con "per un semplice avviso di garanzia" ...si ravveda perchè è davvero vomitevole leggere queste porcate. E non commento il resto perchè è davvero rivoltante l'infimo livello di questi ragionamenti. Ma onestà intellettuale no? niente eh?

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    1. Quando imparerà l'educazione la degnerò di una risposta. Per adesso vada a quel paese.

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  12. Lei sig Alesi continua ostinatamente e colpevolmente a pensare con la sua testa. Non vuole capire che non serve capire o condividere ma solo credere ed ubbidire. Sta rischiando intanto l'espulsione dal blog, poi se il ministro della propaganda si occuperà del suo caso vedremo. Io cmq per la stima che ho in lei le porterò arance e sigarette.

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    1. Molto gentile. Ma solo arance. Io non fumo

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    2. Comunque voglio rassicurarla che da Blog non è mai stato cacciato nessuno. Posso rischiare da iscritto al movimento.

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  13. Cacciato forse no, sopportata si.

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