lunedì 17 giugno 2019

BOSCHI E LOTTI. E IL MOVIMENTO 5 STELLE

di Giangiuseppe Gattuso - Cogliendo di qua e di là su facebook ho letto un breve post di Antonio Fraschilla, giornalista di La Repubblica e scrittore.
Che, a proposito delle vicende di questi giorni riguardanti il CSM e le interferenze sulle nomine di magistrati scrive testuale: “Io ancora non ho capito da dove vengono davvero Boschi e Lotti, come sono finiti a trent'anni a governare un Paese o a provare di decidere le nomine dei procuratori di mezza Italia, loro che fino a pochi mesi prima al massimo decidevano il capo dei vigili urbani di Firenze....”

Un ragionamento che ha un suo senso, posto che le personalizzazioni non rientrano tra le mie attenzioni prioritarie. Sarebbe meglio per tutti limitarsi alle azioni delle diverse forze politiche. Elena Maria Boschi e Luca Lotti, comunque, non li devo certo difendere io. Sono esponenti politici che fanno parte, come tantissimi altri, di quel sistema partitocratico ben noto a chi ha vissuto le vicende politiche degli ultimi 30 anni. Un sistema consolidato che ha le sue regole ed equilibri da mantenere. E il fatto di sottolinearne la giovane età e la sostanziale inesperienza non mi pare una questione dirimente. La gioventù può essere, credo fermamente, un valore aggiunto, a prescindere dai titoli accademici. Nel merito del loro agire quando erano al governo non voglio esprimere alcun giudizio. Sulle evidenze di questi giorni, invece, ognuno ha modo di farsi un’idea.

Mi preme però rilevare, leggendo i commenti a margine del post di Fraschilla, come da parte di parecchi commentatori ci sia una voglia irrefrenabile di tirare in ballo, anche quando non ci sarebbe un preciso motivo, i ragazzi del M5S. E li chiamo ragazzi a ragion veduta. Perché se non si entra nel merito di cosa sia e cosa rappresenti il M5S non se ne può venire mai a capo.

C’è, infatti, una tendenza molto diffusa ad applicare nel giudizio parametri appartenenti alla “politica” per come l’abbiamo vissuta fino al 2013, e che ancora oggi funzionano nella stragrande maggioranza dei partiti. E cioè esempi e pratiche che hanno regolato la gestione della cosa pubblica praticamente da sempre. Con quei risultati che hanno contribuito sensibilmente a determinare la nascita del Movimento. Un assunto difficile da controbattere. La cosiddetta “malapolitica” ha generato, infatti, un tale sentimento diffuso di malessere e di sfiducia che ha trovato nell'idea di un movimento politico costituito da cittadini comuni uno sfogo naturale. E Beppe Grillo, insieme a un altro folle geniale come Gianroberto Casaleggio, hanno saputo raccogliere e veicolare utilizzando la rete e il contatto diretto nelle piazze.

Cercare, quindi, di sfottere, denigrare, insultare i rappresentanti eletti e ora pure al governo, significa farlo nei confronti di altri cittadini. Che, senza protettori, poteri di ogni genere, finanziamenti occulti o palesi sono entrati nelle istituzioni mettendo a disposizione la loro voglia di fare, il loro impegno, la loro voglia di pulizia. E tutto ciò non è affatto poco. Per questo resto stupito quando leggo vomitate di fiele contro di loro che si traduce in una conseguente difesa di quel “sistema” che ha prodotto i mali di cui tutti siamo, o dovremmo essere, consapevoli. Ecco perchè ritengo tali sentimenti molto più gravi, e molto meno giustificabili, delle medesime contumelie lanciate dalle corazzate di tutti gli altri partiti e che trovano una qualche giustificazione all’interno della battaglia politica aspra, cattiva e volgare che si consuma ogni giorno.

Giangiuseppe Gattuso
17 Giugno 2019

17 commenti:

  1. E se non l'ha capito lui, figuriamoci noi.

    RispondiElimina
  2. Dai me lo dai un bacio?
    Si, ma tu quanto mi versi in c/c ?
    Ma a banca è 'menza a stirata.
    Allora, niente bacio

    RispondiElimina
  3. Mi auguro solo che finiscano fritti questi brutti ceffi

    RispondiElimina
  4. Un vecchio adagio popolare così recita: "Quando l'asino non vuol bere è inutile fischiargli la Traviata".

    Purtroppo la lotta contro il "diverso dal Sistema" usa come clava i sistemi di comunicazione - stampa, radio e televisioni - per mettere in pratica l'insegnamento del giornalista tedesco Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda del Terzo Reich: "Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità".

    In sostanza si bypassa la dialettica razionale per colpire l'immaginario collettivo e, quindi, affondare le radici delle menzogne nella "fede".

    Così, quando si cerca di riportare i giudizi di chi è stato "fidelizzato" ai fatti concreti ci si trova di fronte al rifiuto iniziale di abbandonare il confortevole pregiudizio.

    Tuttavia, chi non vuole rinunciare al livero arbitrio non deve scoraggiarsi e continuare a ragionare con la propria testa ... l'esempio talvolta è assai più convincente di mille parole

    RispondiElimina
  5. Il potere cumulato da Renzi è qualcosa di non normale , dal giorno in cui qualcuno decise la sua ascesa alla Presidenza del Consiglio . E non fu decisione presa dal solo Napolitano , ma temo qualcosa di molto più torbido per la democrazia costituzionale italiana.

    RispondiElimina
  6. Infatti il Comandante dei Vigili Urbani di Firenze è finito al Consiglio di Stato, in barba all'età che non aveva, ma era fedele al giglio magico!

    RispondiElimina
  7. Insomma, sapevamo benissimo chi fossero... è che poi, non potendo fare una mazza, ci scordiamo tutto e ricordiamo nel momento che galleggia lo schifo putrido di questo bel gruppone di corrotti che agli italiani della loro parte piacciono "collusamente" così.

    RispondiElimina
  8. LUIGI Di Maio invece, che a 32 anni governa? Si, ma sappiamo da dove viene...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo corposo e argomentato commento è tutto ciò che hai colto dal mio articolo?

      Elimina
  9. Nino Pepe la sua 'arguta' osservazione, si presta a diverse riflessioni e conseguenti repliche, si offenderà mica, se in questo caso, magari concordo con lei, non foss'altro, per il fatto che almeno con Di Maio, non ci sono 'segreti' riguardo le sue origini e il suo cv, 'diversamente' da tanti 'nobel' tipo calenda boschi lotti & co?

    RispondiElimina
  10. Facile quando si entra nella cordata giusta. E luca Lotti ha creduto subito in renzi. Per fortuna il M5S al governo ha fatto moltissimo.... e si vedono i risultati anche se a breve Salvini farà il duce.

    RispondiElimina
  11. Ancora con Grillo? Giangiuseppe sei proprio malato.

    RispondiElimina
  12. Può darsi che, come dici tu Giangiuseppe, che il "ragionamento abbia un suo senso, ma ti capita di applicarlo ai mainullafacenti grillini, diventati vice.-premier, ministri, vice-ministri, sottosegretari con pletore di assistenti altrettanto mainullafacenti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il PD è un covo di maneggioni e traffichini. Gli indagati, imputati e condannati sono ormai un numero da fare invidia a FI. Non ti puoi azzardare a fare paragoni con una classe politica onesta, pulita, seria come il M5S. Nullafacenti saranno i tuoi beniamini sempre intenti a farsi sempre e solo i cazzi loro.

      Elimina
  13. Renzi e' iscritto alla massoneria. Mafia.

    RispondiElimina
  14. Questa affermazione è stata comunicata alle autorità competenti?

    RispondiElimina
  15. Accostare le vicende politiche di Boschi e Lotti al M5S rappresenta il solito espediente per criticare una parte politica ed esaltare l’altra. Fra i nuovi politici che vengono alla ribalta, quanti sono quelli che non hanno una storia o un passato? Quasi tutti! Ciò avviene per il sistema elettorale che non permette la selezione dei candidati. Gli eletti: la capacità, ma soprattutto l’agire nell’interesse della Nazione lo dimostreranno col tempo. Tutti, se lo vogliono, possono diventare bravi politici e bravi governanti. Per vedere i risultati ci vuole il tempo necessario: i miracoli, in politica, non esistono! Questo non vuol dire che bisogna soffocare le critiche dei cittadini scontenti. Io, non voglio capire da dove vengono certi politici. Pretendo che tutti gli eletti agiscano nell’interesse pubblico senza approfittare delle proprie prerogative per finalità personali. Chi lo fa non tradisce solo lo Stato ma anche la forza politica di appartenenza e gli elettori, che non potendo scegliere, votano in base al programma. La questione del CSM rischia di indebolire il potere costituzionale più delicato, quello della giurisdizione. Il CSM, per garantire l’indipendenza della Magistratura, nel suo interno, deve agire con la massima trasparenza e, dall’esterno, non deve subire le ingerenze dalla politica. Per quello che mi riguarda: politici come Lotti dovrebbero lasciare il partito e non tornare più. Quello che non trovo corretto è il tentativo di coinvolgere tutto il partito nella sua organizzazione e nel suo elettorato. Di Maio ha detto: “Lo scandalo del CSM è la P2 del PD”. È una affermazione grave che ha una chiara valenza politica: “Il M5S è intenzionato a continuare l’esperienza di governo con la Lega, non farà mai accordi politici con il PD”. Chiarissimo!!! Per affermare e giustificare una legittima scelta politica non occorre delegittimare gli avversari!!!

    RispondiElimina