sabato 1 settembre 2012

Miccichè, Crocetta, Musumeci, Fava… etc. etc..

Giuseppe Arenadi Giuseppe Arena - Miccichè, Crocetta, Musumeci, Fava, ed ancora PD, M5S, La Destra, PDL, UDC, SEL, IDV etc. etc...!!
Tutti pronti per una campagna elettorale all'ultimo sangue.
Tutti contro il passato e novelli Don Chisciotte.
Tutti per il nostro bene (sic...!!)
Ma dove erano questi innovatori della politica e del bene comune, forse non erano nati? Ma no, almeno a giudicare dall'età sia anagrafica che politica.
Gianfranco-MiccichèLa triste realtà e che c'erano tutti, chi al governo e chi all'opposizione (ma anche chi si opponeva non è certo degno, oggi, di tirare la prima pietra). E sempre tutti contro la mafia, contro il malaffare e contro e basta.
I programmi di qualche nuovo (?) della politica sono si alternativi ma molto Crocetta-Rosariodeboli e di difficile applicazione (li giudico proclami teorici senza sostanza, mancano tanti tasselli uno per tutti le risorse da dove prenderanno i soldi?). Forse hanno la bacchetta magica e ABRACADABRA tutto è risolto. E il patto di stabilità (patto leonino o così o così) come lo risolveranno, è vero che mancano i soldi ma anche se ci fossero non potremmo spenderli.
Giuseppe FavaUna partita a scacchi, ecco cosa fanno, tutti a studiare strategie (ma mentre il medico studia il malato muore).
Il giorno fatidico si avvicina e noi commentiamo immaginiamo complotti e intrighi (che magari sono veri) della massoneria che trama al buio e non citiamo altri come Rotary, Lyons e i potenti poteri economici dei quali non conosciamo ne nomi ne visi ma che esistono, eccome se esistono.
Nello MusumeciLa campagna elettorale infuria l'un contro l'altro armati. Insulti da una parte e dall'altra tutto per il nostro bene, si proprio così.
Sono confuso leggo tutto e più leggo meno so cosa fare.
Oggi non sono più né di destra, né di sinistra, né di centro, né di sopra, né di sotto. Sono solo un cittadino fortemente preoccupato per l'avvenire dei nostri figli.
Giancarlo-CancelleriSono comunque grato alla mia confusione perché mi rende finalmente uomo libero, libero di decidere, libero di mandare tutti a quel paese.
Cito ancora una volta B. Brecht da "Contro la guerra"
"Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell'ultima c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori la povera gente faceva la fame ugualmente"
Ora vado ad occuparmi di una cosa importantissima, il mio nipotino Adriano nato domenica scorsa.
Un forte abbraccio a tutti gli amici del Blog.

GIUSEPPE ARENA01 settembre 2012















26 commenti:

  1. Difficilmente mi espongo complimentandomi con qualcuno, ma in questo caso, nonostante la mia ritrosia, sono costretto a complimentarmi con Giuseppe Arena che, finalmente, ha detto in modo semplice e chiaro quello che molti di noi pensano ma che, detto in questo modo, non è mai apparso nel nostro blog.
    Finalmente ecco la sana cattiveria di cui parlavo in un mio commento all'articolo di Rosario Crocetta.
    Gesù ha detto : "Il vostro parlare sia chiaro, dite pane al pane e vino al vino."
    Arena l'ha fatto; ora tocca a voi politici fare la vostra parte, dimostrare di essere credibili, non mentire ai possibili vostri elettori, non tentare nemmeno di prenderci per i fondelli, perchè siamo incazzati e informati.
    Sappiamo tutto e vogliamo che lo sappiate.
    Fortunatamente la stampa è libera, nonostante quello che certi tipi sinistri vogliono farci credere, e quindi sappiamo, e chi sa può perchè sapere è potere.
    Cari politici rassegnatevi, i tempi degli imbrogli sono finiti e chi non si comporta bene, prima o poi paga.
    Un augurio di cuore a Giuseppe Arena per la nascita del nipotino da uno come me cui il 20 maggio scorso è nata una deliziosa nipotina dal nome Valentina.
    Un caro saluto a tutti

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    1. Ti ringrazio per i complimenti e ricambio gli auguri per la nipotina. Adesso da nonni abbiamo ancora più responsabilità, l'avvennire riguarda anche loro.

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  2. Condivido esprimendo il mio sentito apprezzamento!

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    1. Grazie, il Tuo apprezzamento è per me il più bel regalo.

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  3. "Oggi non sono più né di destra, né di sinistra, né di centro, né di sopra, né di sotto. Sono solo un cittadino fortemente preoccupato per l'avvenire dei nostri figli. ...Uomo libero, libero di decidere, libero di mandare tutti a quel paese". Bellissime queste parole di Giuseppe Arena. Precise, secche, semplici da capire. Tracciano una situazione di confusione, di preoccupazione, di crisi. È un monito, come dice bene Nino Pepe, a quanti si stanno proponendo per governare la Sicilia. A uomini e donne che hanno la faccia tosta di ripresentarsi come se niente fosse, come se "loro" arrivassero da Marte, come se la responsabilità dello sfacelo fosse di altri. Mai che qualcuno chiedesse scusa per tutto ciò che ci è capitato, per il malgoverno, per gli sprechi, per le occasioni mancate, per l'ignavia, per la povertà, e per i privilegi. Forse è arrivato il tempo di cambiare.

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    1. Caro Giangiuseppe,
      nessuno potrà mai chiederci scusa, la colpa è sempre di chi c'era prima. Il guaio e che prima c'eravamo pure noi e ancor di più ci siamo anche adesso.
      Mi sa che dovremmo essere noi a chiedere scusa, ma ai nostri figli, per le scelte del passato e per quelle del futuro.
      Ti abbraccio.

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    2. E’ vero, ora vogliamo che qualcuno chieda scusa per gli sprechi del passato.
      Ma dice bene Arena, quando afferma che mai nessuno chiederà scusa.
      Purtroppo molti di questi soggetti, che prima sono stati dentro il sistema, ora sono diventati bravi moralisti, non rendendosi conto che la responsabilità è pure loro.

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    3. Nessuno chiederà mai scusa, la colpa è sempre di chi c'era prima ma prima c'eravamo tutti, e allora forse abbiamo sbagliato noi a votare quelli che c'erano prima o forse a votare quelli che ci ritroviamo adesso. Questi bravi politici che con grande sacrificio si apprestano ad una dura campagna elettorale per il nostro bene. Come faremo mai e ripagarli?

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  4. Mi congratulo sinceramente con Giuseppe Arena per la sintesi efficacissima del sentimento ampiamente diffuso oggi trai cd. “cittadini comuni”, che non sono numeri o entità prive di capacità analitica, ma persone vere, che c’erano anche prima ma che non per questo possono essere accusate, o sentirsi colpevoli dello sfascio attuale, poiché , quasi sempre, avevano dato il loro voto a persone che erano accreditate di grandi capacità ed onestà e poi, invece, hanno tradito o ingannato gli elettori (e tra questi anche noi) e le istituzioni.
    Siamo persone che , anche se magari in giacca e cravatta, facciamo parte della cd. “povera gente”, cioè di quella stragrande maggioranza più che assoluta dei cittadini che, anche se colti, istruiti, conoscitori della politica e dell’economia, dei problemi sociali e culturali più variegati possibili, insomma “portatori sani “ di capacità “reali” di analisi culturali e proposte concrete di azione di governo, nonché di legalità e solidarietà, siamo “ininfluenti”, e quindi inesistenti.
    Il motivo fondamentale di questa tragedia contemporanea, tra i tanti, è che, a mio modesto parere, i partiti politici rimangono pur sempre l’unico soggetto che garantisce la democrazia ed il governo ma è pur tuttavia il soggetto principale della incapacità di amministrare la società odierna.
    In tutto questo, i poteri occulti (Massoneria ed altri) sono le menti raffinate che, come diceva ieri il Procuratore Grasso, fecero la trattativa con la mafia negli anni ’90 e oggi si sono rimesse in mvimento.

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    1. E' vero i partiti politici garantiscono la democrazia (o perlomeno dovrebbero garantirla), ma quali sono questi partiti?
      Prima manifestavano una ideologia e su quella cercavano il consenso, adesso abbiamo partiti e movimenti senza nessuna ideologia, sono tutti democratici (fino ad un certo punto).
      L'elettore deve decidere sul filo di lana, perchè questa è la differenza fra le proposte.
      Ognuno crede (o vorrebbe far credere) di essere l'unico possessore del VERBO.
      Le menti raffinate (i poteri occulti e forse pure i poteri noti chi lo sa) speriamo che al più presto si sappiano i nomi dei veri responsabili per chiudere cosi una della pagine più brutte della storia italiana.
      L'onestà politica è quella che è sempre mancata, ma del resto la nostra repubblica nasce da un broglio elettorale (storicamente provato)e allora oggi cosa possiamo pretendere?
      La nascita di nuovi partiti e movimenti non garantisce affatto la democrazia ma garantisce ai fondatori un congruo contributo elettorale da parte dello Stato (e quindi nostro).
      Si tutto per il nostro bene.
      Grazie per le congratulazioni.

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  5. È rassicurante sapere e, soprattutto, finalmente leggere di menti libere, di uomini liberi come voi che perseguono ideali di giustizia. I politici (ovviamente con la "p" minuscola o addirittura micron) che oggi ci circondano e, purtroppo, ci governano, vivono della insoddisfazione maturata tra la gente perché sanno che, comunque, volente o nolente, tutti noi ci alzeremo quella domenica mattina per esercitare il cd "diritto" al voto, sicuramente turandoci il naso nella speranza di aver scelto il minore dei mali. Ma allora cosa vale un voto oggi? L'unica certezza che ho è la famiglia! L'unico vero ed indissolubile "Partito" da votare, sempre e comunque, senza soluzione di continuità!!! Per il resto... Mandiamoli a quel paese questi pseudo-politici di bassa lega.
    Alessandro Arena (papà di Adriano)

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  6. Pasquale, potresti gentilmente farmi capire perchè sarebbero stati i poteri occulti (Massoneria ed altri) che fecero la trattativa con la mafia negli anni 90, mentre invece si conoscono nomi cognomi e soprannomi di chi ha trattato e sono tutti di sinistra?

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  7. Caro Giuseppe condivido pienamente la parte finale del tuo discorso ,quale futuro stiamo costruendo anche noi per i nostri figli! commentare chi sono è semplice, per cosa lo fanno è difficile, proprio in questo momento di crisi .Penso che bisogna esserci anche coi peggiori per poter dire la nostra in favore di tutti; non possiamo assistere silenziosi come sudditi dei faraoni o meglio degli Imperatori che si sono autoproclamati i salvatori di questa difficile terra senza un attenta valutazione dei programmi per governare nel rispetto dell' imparzialità, efficienza correttezza e senza sperperare quel poco che resta .SICILA libera dai predatori.

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    1. Purtroppo sappiamo pure per cosa lo fanno.
      La crisi non è stata creata da noi che paghiamo pure per l'aria che respiriamo, ma da chi specula sulle nostre vite, chi sono questi poteri li possiamo anche sapere il problema è come estirparli. Non ci possiamo fidare di nessuno.
      Non credo di essere un "silenzioso suddito" e quanto ho scritto lo dimostra.
      La verità e che ancora non abbiamo quella FAME che spinge il popolo alla rivoluzione (non armata ma di pensiero e di fatti concreti).
      Ti ringrazio per il commento.

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  8. Mi rivolgo in particolare ad Alessandro, “giovane” ma già padre di Adriano. “… tutti noi ci alzeremo quella domenica mattina per esercitare il cd "diritto" al voto, sicuramente turandoci il naso nella speranza di aver scelto il minore dei mali. Ma allora cosa vale un voto oggi? L'unica certezza che ho è la famiglia…”
    Ecco il vero problema, caro Alessandro, Tantissimi giovani come te si chiedono a cosa serva votare e cosa vale un voto oggi. E spesso disertano sia il voto sia l’impegno e la partecipazione. Prevale il sentimento dell’antipolitica, ci si lascia prendere dal disfattismo e si pensa che nulla possa cambiare. “Tanto sono sempre gli stessi che comandano e quelli che arriveranno saranno tali e quali”. Parole ripetute e sentite ovunque, nei bar, nelle discussioni in famiglia, tra gli anziani che non possono vivere con la loro misera pensione. Ma, ancora peggio, quando queste stesse parole diventano patrimonio anche dei giovani. Che per loro natura rappresentano la speranza e il futuro. E allora, prendetevelo il futuro! Impegnatevi, rompete le scatole a chiunque, organizzatevi, fate sentire forte la voce della vostra voglia di fare, della vostra insoddisfazione e della vostra preoccupazione per le tantissime cose che non vanno. Per il lavoro difficile da trovare, se non impossibile. Gridate la vostra rabbia e fatela sentire. Incalzate quei politici da strapazzo e chiedete loro di farsi da parte. Mandateli a casa e sostituiteli. Non è utopia, dipende da voi, da noi, da quanti hanno la voglia di farlo e si impegnano per questo.
    In questo blog c’è sempre, sottotraccia, il problema dei giovani. C’è chi dice che ce ne sono pochi, tra i partecipanti, tra gli autori e tra i commentatori; e c’è chi dice che non ci sono perché non hanno voglia, perché sono distratti, perché pensano ad altro e ritengono la politica e l’impegno una perdita di tempo. La verità è, innegabilmente, che manca la consapevolezza del ruolo fondamentale che hanno nella società, in questa e in qualsiasi altra. Manca la voglia di crescere, la voglia di contribuire al cambiamento e di combattere per attuarlo. Non c’è scampo, cari amici, la vita non prevede vuoti, la società non prevede spazi di attesa, la politica non aspetta. Gli spazi lasciati liberi vengono immediatamente riempiti da altri, il non impegno di tanti viene immediatamente sostituito da tanti altri. Insomma, il rifiuto della politica di tantissimi giovani non fa altro che ritorcersi contro. L’assenza, voluta e continuata, è sempre una colpa grave!

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    1. La consapevolezza del ruolo fondamentale che i giovani hanno nella società si è affievolita giorno dopo giorno...
      Oggi i giovani devono pensare ad andare avanti comunque in una società che li ha relegati in un angolo non concedendogli parola.
      Basti pensare che oggi il giovane medio si "vende" (parola forte ma che rende sicuramente l'idea) a questo o a quel politico pur di avere la possibilità, forse più la speranza, di una occupazione che gli consenta quanto meno di arrivare con grossi sacrifici a fine mese.
      Io sono un fortunato, sono cresciuto in una famiglia che mi ha educato nel credere negli ideali e nelle ideologie, oggi su quali ideali e su quali ideologie possono porre le proprie fondamenta i giovani?
      I giovani urleranno sempre la loro rabbia per un futuro incerto.
      Infine vorrei porre l'accento, riferendomi a quanto sopra citato, al comportamento politico della società civile siciliana,ricordo a me stesso che il giorno dopo la elezione di Renzi a Sindaco di Firenze, a Palermo tutti, giovani e non, hanno elogiato i fiorentini per la capacità di provare a cambiare azzardando un voto fuori le righe....
      Poi, a maggio del 2012 a Palermo viene eletto a Sindaco il Prof. Orlando a discapito di altri giovani candidati...
      Ma allora come funziona???
      Tutti bravi ad applaudire i fiorentini e poi ci accontentiamo del c.d. "USATO SICURO"???
      Ma la voglia di cambiare, di dare spazio ai giovani dove è andata a finire??
      Ciò premesso ed in relazione a "...L’assenza, voluta e continuata, è sempre una colpa grave!" tengo a sottolineare che sono pienamente d'accordo con tale affermazione ma le urla nel vuoto non servono a nessuno, diamo spazio ai giovani così, sicuramente, l'assenza diverrà partecipazione continuata e costruttiva!!! Resto sempre fiducioso nella rinascita delle ideologie che connotano una appartenenza fiera senza il timore di doversi nascondere per esprimere e perseguire civilmente e pacificamente i propri ideali.

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  9. Segnalo ai frequentatori del blog questa intervista allo scrittore e giornalista Alfio Caruso, relativamente all'Autonomia Siciliana e ad alleanze pseudo politiche che si stanno delineando in questi giorni per il governo della Sicilia
    grazie per l'attenzione

    http://livesicilia.it/2012/09/02/lombardo-e-micciche-esprimono-il-peggio-della-sicilia

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    1. Ho letto con grande interesse e ti ringrazio per l'indicazione.

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  10. Caro Giuseppe, Cari commentatori, Cari nonni (a cui vanno i miei auguri per i nuovi arrivati tra i detentori di una delle quote del debito pubblico) potrei commentare nuovamente i candidati alla presidenza ma... continuo a rimanere in attesa della pubblicazione delle liste che potrebbero stravolgere completamente i giudizi di ognuno di noi e quindi anche il mio, mi limiterò invece, visto che parlo con dei nonni a fare una piccola considerazione.

    Stiamo solo parlando di una decina di persone. Sì è vero che sono candidati a governare una regione autonoma come la Sicilia che non è poco ma "su sempri e sulu na dicina..." con tanta voglia di fare (o disfare) ma solo una decina... ecco perchè aspetto le liste... almeno cominciamo a parlere di un manipolo di uomini e non di un uomo...
    Il vero cambiamento parte dalla società... nel 94 riuscimmo a dare una svolta al sistema perchè la "massa" voleva "cambiare"... il popolo siciliano sognava di vivere in una regione/nazione "rinnovata" non solo nei partiti ma nello stile di vita che passava dal vecchio sistema pentapartitico stagnante a qualcosa di più dinamico il bipolarismo, il maggioritario, l'elezione diretta etc... quasi la riscoperta di una "democraticizzazione" del territorio... aggiungiamoci che eravamo freschi di stragi e di voglia di riscatto dalla Criminalità mafioso che ci ossessionava...

    Oggi dopo vent'anni finito un ciclo siamo punto e a capo... perchè?

    Apro parentesi: nella mia vita una esperienza che mi ha segnato e insegnato tantissimo è la vita militare. per circa due anni ho bazzicato per una caserma siciliana da recluta a tenente... ebbene a rotazione cambiavano comandante, comandanti di plotone, militari di leva, truppe varie... ma cinque figure erano sempre lì e forse lo sono ancora... erano i cinque marescialli: vestiario, vettovagliamento, spaccio e circoli, minuto mantenimento e amministrazione!

    Quanto contavano gli ufficiali e la loro voglia di cambiamento? ... chiusa parentesi

    Quanto un uomo solo può cambiare il sistema piccolo o grande che sia?

    Quanto sebbene animato da grande spirito riformatore un solo uomo senza radici dentro le reti lobbistico-economico-istituzionali può realmente cambiare le dinamiche di un comune, di una provincia di una regione?

    Quanto un uomo senza il "consenso del popolo" può essere riformatore?


    Aspettiamo le liste... in quel caso avremo una visione più chiara ed ampia di quello sono i programmi dei presidenti... delle varie "reti"... capiremo se c'è voglia di riscattarsi e rinnovarsi o continuare a vendersi al "potente" di turno, di sbracciarsi e lavorare o saltare sul carro del vincitore...

    ... quanto al popolo continuo a chiedermi ogni giorno quanto voglia un rinnovamento o cerchi solo un "tiranno buono" capace di concedergli le tre F: Feste, Farina e Forca!!!

    PS: Tirannide indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo. (da Della Tirannide, libro 1, cap. 2) Vittorio Alfieri (1749 – 1803

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    1. Dicevo prima mentre il medico studia il malato muore. Oggi dobbiamo urlare per farci sentire, per far si che questi candidati a tutto (sempre per il nostro bene) abbiano contezza che siamo veri stufi.
      Grazie per gli auguri (sto cominciando a risparmiare qualcosa per aiutare mio figlio a pagare le tasse di suo figlio).

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  11. Colgo prima di tutto l'occasione per ringraziare la redazione di Politica Prima, perchè ha saputo creare – e continua ad animare – un fecondo luogo di confronto, che io in prima persona considero uno stimolo costante nella mia riflessione politica. Mi sembra che l'articolo di Arena centri due questioni fondamentali, sia nel rilevare l'inconsistenza di vecchi schemi ideologici - “Oggi non sono più né di destra, né di sinistra, né di centro, né di sopra, né di sotto” - sia nel sottolineare, quale nodo cruciale dell'esistenza, la quasi totale mancanza di prospettive per le nuove generazioni, che – aggiungerei - al futuro non pensano più perchè fagocitate da un eterno presente senza alcuna aspettativa, e nel quale la “politica” non rappresenta più uno strumento di orientamento, perchè assolutamente castrata di ogni contenuto aderente al reale. Ancora una volta sento l'esigenza, perchè anche io sulla mia pelle vivo questa desertificazione, di ribadire come sia necessario ricreare, risemantizzare la “politica”, intesa non come espressione, arida e avulsa dal vissuto di ciascuno, di paradigmi vuoti e astratti, ma come luogo del confronto e fucina di pratiche comuni, che coinvolgano le persone trasformandole in soggetti attivi - richiamo ancora una volta alla mente l'esperienza travolgente dei quesiti referendari del 2011 - e che lascino poco o nessuno spazio alle deleghe in bianco, che troppo spesso hanno perso di vista i bisogni reali di persone e territori.

    Fabrizio Ferrandelli

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    1. La politica deve essere fucina di pratiche comuni e momenti di confronto. I cittadini sono soggetti attivi tant'è che le espressioni nei confronti della politica e dei politicanti, oggi, non sono molto gratificanti (per loro) più partecipazione di questa?
      La verità e che anche Tu ti esprimi in politechese cosa che alla gente comune (quella che va a votare per intenderci)ha dato alla nausea. Anche Tu ti esprimi con: "risemantizzare", "avulsa", "paradigmi",
      ; come pretendiamo che la gente comune e meno istruita, così come lo sono io, possa capire "risemantizzare".
      Dovete parlare alla gente dire come stanno le cose con parole semplici che vengono dal cuore e non dalla mente. La mente si deve occupare a risolvere i problemi e non a cercare voti.
      Un politico per la gente e fra la gente, non solo in campagna elettorale. Succede sempre che dopo le elezioni l'eletto preso da mille impegni non riesce ad incontrare più gli elettori se non in qualche manifestazione o altro.
      Alle primarie del Tuo partito ho votato per te, non perchè io sia di sinistra ma perchè Ti ritenevo il migliore della sinistra,e dopo che ne è stata della politica, della gente, dei progetti? Quando si perde si rimane sul campo con l'onore delle armi.
      Sono comunque contento che un politico commenti un mio sfogo e Ti ringrazio per l'intervento.

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    2. Caro Arena sono totalmente d'accordo con te per rilievi sulle parole incomprensibili che spesso usano i politici. Magari in buona fede, il simpatico fabrizio ha usato le 3 parole incriminate 1) risemantizzare 2) paradigma 3) avulso. Hai fatto bene a chiarire che questa terminologia non va bene per il popolo, ma va bene per un circolo di intellettuali o per l'accademia della crusca. Però se hai letto l'articolo della dottssa Corradini, ella sosteneva che nel dizionario sono entrate circa 1500 parole nuove, spesso incomprensibili. Comunque se ci riflettiamo un pò e facciamo le pulci e troviamo la pagliuzza nell'occhio del povero Fabrizio, nell'occhio del governo troveremo diverse "travi". Infatti a proposito di parole difficili per la gente che ne pensi di "spread, spending review, rating, default, etc...? Poi c'è il linguaggio dei giovani che usano cellulari e socialnetwork e parole tipo: cmq, tvb, scialla, ti faccio una mail, mandami un link etc. che ne dici ? Pure io spesso mi trovo in difficoltà. Comunque sono d'accordo con te che il politico non si deve nascondere dietro le parole, deve essere più chiaro possibile e diretto.

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    3. Sono pienamente d'accordo ma le parole difficili lasciamole agli altri (non li giustifico, abbiamo una magnifica lingua italiana), ma i politici che ci sono più vicini devono essere chiari ed espliciti se vogliono che gli elettori capiscano, saranno poi loro a tradurre in linguaggio più appropriato(?), in alto loco, i diritti della gente.
      Non ho cercato la pagliuzza nell'occhio di Fabrizio ma molto modestamente l'ho invitato ad essere più chiaro e diretto.
      Ti ringrazio per avermi letto.

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  12. Accogliendo con grande entusiasmo le attente osservazione degli amici di Politica Prima e facendole mie, provo a rendere più espliciti alcuni punti della mia riflessione. Spero di potermi giovare ancora dei vostri preziosi suggerimenti, con la convinzione che il confronto è sempre un momento di crescita.

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    1. Le osservazioni e i commenti sono rivolti a tutti i politici che ci onorano leggendoci. Noi tutti, credo, abbiamo il piacere di leggere i Vostri interventi che saranno per noi un momento di confronto costruttivo e di crescita.

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