sabato 14 luglio 2012

ABBIAMO URGENTE BISOGNO DI SAPERE!

Mario-Montidi Nino Pepe - Tasse, tasse e ancora e sempre tasse. Oggi, 14 luglio 2012, il Corriere ha pubblicato la mappa dei rincari. È clamoroso: gli aumenti per il 2012 sono fortissimi, e c’è davvero di tutto.
L’elenco è interminabile: dall’Imu alla bolletta della luce, del gas, a quelle di acqua e dei servizi idrici in generale, la tassa sui rifiuti, il prezzo del carburante, l’Ipt, il costo del trasporto pubblico, i biglietti degli aerei, le addizionali Irpef e l’aumento dell’Iva dal 21 al 23% che partirà da ottobre.
Secondo FederConsumatori e Adusbef la stangata per ogni famiglia sarà di 2467 euro, così divisi:
- 1334 € per aumento di prezzi e tariffe
- 1133 € per imposte vere e proprie (Imu, Iva e il resto)
A QUESTO PUNTO il governo italiano farebbe bene a farci sapere quanti soldi ancora intende realizzare spremendo i contribuenti italiani, perché a questo punto non ne stiamo capendo un beneamato. Noi siamo sempre sotto una vera e propria spada di Damocle sospesa sulla nostra testa... cade o non cade?
La cosa più fastidiosa ed inquietante non è che abbiamo un nemico e stiamo cercando di combatterlo, ma che non sappiamo l'entità del pericolo che ci sovrasta, non conosciamo bene il nemico, non abbiamo nemmeno un'idea sommaria di cosa ci aspetta.
Quando il nemico è sconosciuto, l'inquietudine può raggiungere livelli patologici, può scatenare reazioni inconsulte (già, adesso i mass media non parlano più dei suicidi di stato!), può avvelenare la vita di chi deve combattere contro questo nemico incombente.
Noi VOGLIAMO sapere l'entità dei sacrifici che dobbiamo sostenere, perché non è possibile che un sacrificio tiri l'altro senza tregua e senza soluzione di continuità; non è possibile che all'IMU segua immediatamente la revisione di spesa, e ad essa l'aumento dell'IVA e poi altri quaranta miliardi per l'anno prossimo e chissà per quanti anni ancora, secondo il fiscal compact, e magari tutto questo è ancora niente!
Non è possibile continuare ad andar giù con le tasse, con i tagli e così via discorrendo, senza avere neanche la soddisfazione di sapere se abbiamo ottenuto qualcosa, di quanto si sia ridotto il fabbisogno dello stato. Le cose non possono continuare così, noi DOBBIAMO sapere, abbiamo il diritto di sapere.
Ho accennato al fiscal compact, secondo il quale dovremo sborsare qualcosa come 40 miliardi di euro ogni anno e per tanti anni a venire. Se questo è vero, da dove prenderemo tutti questi soldi? Abbiamo visto come l'inasprimento delle tasse non abbia portato più soldi nelle casse del governo.
Il flop dell'IVA è sotto gli occhi di tutti; hanno aumentato l'aliquota ma le entrate sono diminuite. Insomma, è sbagliato pretendere chiarezza sui sacrifici che dovremo sopportare?
Qualche giorno fa il governo ha diffuso i dati sulle entrate dell'IMU, dichiarandosi soddisfatto perché gli italiani hanno pagato, e perché l'incasso era quello preventivato, 9,6 miliardi. Una tassa che non guarda in faccia a nessuno, in particolare a chi ha redditi bassi o nulli, non proporzionale alla ricchezza del contribuente. Però non si toccano neppure con un fiore 100.000 pensioni d'oro che costano 13 miliardi all'anno allo Stato. Ben più dell’incasso dell’IMU!
Tutto bene?, ma quando mai!
Ora ci sono i tagli, quelli alla sanità, ai dipendenti pubblici, e tutto quello che sappiamo, perché altrimenti l'IVA sale ancora, e a dicembre ci sarà la seconda rata dell'IMU!!!
Ma allora, dove sono finiti i soldi? In un pozzo senza fondo? E quando il governo avrà risparmiato i sei miliardi con i tagli, siamo sicuri che non aumenterà l'IVA? Io ho letto che l'aumento verrebbe soltanto posticipato di qualche mese.
Non abbiamo parlato del pareggio di bilancio, altra iattura che si sta abbattendo sulle nostre teste.Il disegno dell’Eurozona ci impone il pareggio di bilancio, che significa che lo Stato spenderà per noi 50 e ci toglierà 50. A noi rimane zero in tutti i settori, dei servizi essenziali ai mancati aumenti di reddito, impoverendoci in massa con le conseguenze che già sono drammatiche oggi.
L'obbligo del pareggio di bilancio (allegramente firmato da Monti) inevitabilmente deprimerà l’economia in un circolo vizioso micidiale di deflazione dei redditi, quindi crolli aziendali, quindi disoccupazione, quindi ammortizzatori sociali alle stelle, quindi esborsi statali improduttivi e quindi ancor più tasse per farvi fronte, e sofferenze sociali inaccettabili. Questa è una condizione di cui non abbiamo colpa, e che è a favore solo delle speculazioni di élite private.
Governo, se ci sei batti un colpo. Facci sapere per filo e per segno ciò che è tuo dovere farci conoscere, perché soltanto in presenza di un nemico certo ed esattamente dimensionato potremo farci un'idea di quello che ci aspetta, di quale pericolo mortale dovremo difenderci e di quali contromisure ognuno di noi debba intraprendere per cercare di sopravvivere.
E smettila, caro premier non eletto, di andare a letto pensando a sempre nuovi sistemi per spremere i contribuenti, a come fare per tirar fuori i soldi dalle tasche degli italiani per farli finire in un pozzo senza fondo, anzi in un buco nero da cui non esce nemmeno la minima certezza che tutto questo un giorno finirà e potremo vivere in pace e senza preoccupazioni economiche.
Allora, in un quadro così scoraggiante e così preoccupante, io non mi meraviglio che qualcuno abbia proposto e ipotizzato l'uscita dell'Italia dall'euro.
Anche io comincio a pensare seriamente che un'uscita dall'euro, dopo i traumi iniziali, potrebbe essere una soluzione, infatti il governo ritroverebbe la sua sovranità finanziaria, tornerebbe a battere moneta per finanziare la spesa corrente e soprattutto si libererebbe dalla insostenibile e scandalosa situazione di doversi approvvigionare di EURO indebitandosi coi mercati di capitali privati.
In questo campo ognuno ha le sue idee e le esprime in base alle proprio conoscenze e convinzioni, ma non c’è dubbio che la situazione attuale è molto preoccupante.
Ecco perché abbiamo urgente bisogno di sapere la verità, tutta la verità.
Nino-Pepe  Nino Pepe
  14 luglio 2012




















2 commenti:

  1. Caro Nino,la verità la conosciamo.
    La crisi è dovuta al fallimento del modello di società globale, ingovernata dalla politica, parassitaria a favore di pochi poteri finanziari, distributrice solo di debiti e impoverimento crescente per i cittadini del villaggio globale.
    Monti non ci dice, perchè spera che lo capiamo da soli ma più in là, che tutte le manovre finanziarie che fa di mattina già alla sera sono ingoiate e neutralizzate dall'aumento dello spread.
    Mi spiego meglio. Tenuto conto che il debito pubblico è di 2.000 miliardi, 100 punti di spread aumentano dell'1% il debito, cioè 20 miliardi. Tenuto contro che i vecchi titoli in scadenza non superavano il 3% ma li ricollochiamo a oltyre i 6%, cioè 3 punti in più, allora vuol dire che senza fare niente a fine dicembre p.v. pagheremo 60 miliardi di nuovo debito.
    Se a questo aggiungi la recessione del nostro PIL prevista almeno nel 2%, allora sono altri 40 miliardi. Totale 100 miliardi in più di debiti a fine anno.
    E' logico che tutte le manovre fiscli e di rigorer, per quanto già onerose per le nostre tasche, sono purtroppo bruscolini.
    Che Fare?
    Per me subito elezioni politiche, per dare risposte politiche drastiche alla "canea finanziaria ghlobale" e anche ad alcuni "furbetti del quartierino" nostrano.

    RispondiElimina
  2. L'urgenza di sapere di che morte moriremo è un diritto sacrosanto. ma i precedenti governi hanno sempre mentito mentre si facevano belli con tutti, aumentando il debito. Onestamente non mi sento di dare colpe a Monti perchè nell'ambito dell'attuale sistema e con questi numeri in parlamento, ci ha dato almeno un pò di credibilità internazionale. Ma qualsiasi sia il governante "deve avere competenza, dignità, decoro e senso dello stato" se tutto ciò fosse unito alla legittimazione democratica ed una politica per le nuove generazioni i sacrifici potrebbero essere condivisibili.

    RispondiElimina