La stessa percentuale arriva all’ora di cena rimbambita e appagata dalle trasmissioni trash pomeridiane trasmesse da tutti i canali, o frastornata dallo stress accumulato nella giornata. Solo una frazione segue gli approfondimenti politici. Siccome il potere non tollera chi non si sottomette, non vengono risparmiati mezzi per diffondere clamorose menzogne tese a nascondere quello che non vuole si sappia. Il mondo dell’informazione globale scritta e parlata, che obbedisce ad interessi superiori e ignoti alla ristretta visione popolare, è una stadera taroccata, come quella dei vecchi venditori che avevano due pesi e due misure.
Sono anni che ogni notiziario si apre con informazioni dal fronte ucraino e da quello mediorientale. Le prime per stigmatizzare la presunta volontà di conquista della Russia, nascondendo sistematicamente la perfida arroganza occidentale che spinge ogni giorno l’Ucraina a sacrificare soldati, territori, beni, infrastrutture, per far ingrassare, sotto il mantello dei principi di libertà e democrazia, i fabbricanti di morte. Le seconde, senza l’enfasi e il pathos dedicato alle prime, citano “en passant” le malefatte del Governo di Tel Aviv e del terrorismo dei coloni in Cisgiordania, snocciolando in modo asettico i numeri dei morti ammazzati a Gaza dalla barbarie israeliana. Non manca il riferimento all’eccidio compiuto da Hamas, agitato come strumento giustificazionista delle atrocità israeliane, al logoro argomento dell’antisemitismo, e al diritto di Israele all’esistenza, come se questo stesso diritto non fosse valido anche per i palestinesi.
I cittadini dovrebbero aprire gli occhi e vedere come l’establishment (politica, stampa, finanza, industria) spari a palle incatenate solo sulla Russia, sottoposta a sanzioni, via via più pesanti e stringenti, a tutto danno dell’Europa, lasciando in un angolino le atrocità quotidiane dei soldati di Tel Aviv che bombardano tutto (case, scuole, ospedali, misere baraccopoli) e uccidono deliberatamente i poveracci in coda per un po’ di cibo.
Onestamente parlando, per quanti minuti avete sentito parlare della ferocia dell’assedio impenetrabile (niente viveri, niente acqua, niente carburante, niente elettricità, niente medicinali), cioè della condanna a morte di migliaia di palestinesi Gazawi senza sparare un colpo? Quante pagine di giornali sono state dedicate a questo crimine odioso di violazione del diritto internazionale? Come si potrà spiegare alle prossime generazioni che negli anni Venti di questo secolo la civiltà si è imbarbarita tornando alla ferocia dei secoli bui e che la classe politica europea e americana è restata sostanzialmente indifferente al genocidio palestinese?
Giornalisti macchiette, suonano sempre su tutte le reti, pubbliche e private, lo stesso spartito omettendo le note scomode per il Governo che non è capace di un’idea, di una proposta concreta, cloroformizzato dalle guerrafondaie Von der Leyen e Kallas e da quell’essere viscido Rutte, vergognosamente adulatore di Trump, che insistono nell’impedire il negoziato, spingono l’Ucraina nel baratro della distruzione totale e mettono le mani sui beni russi all’estero per finanziare gli squali della ricostruzione.
Come mai alla riunione della Lega Araba a Bagdad ha partecipato in beata solitudine europea solo il premier spagnolo Sanchez? Come mai non compare la firma dell’Italia sotto il documento promosso da Sanchez e firmato a Tirana da altri 6 Stati europei, che noi qualifichiamo, con arroganza, minori (Norvegia, Islanda, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Slovenia) che ha chiesto fermamente al governo israeliano di togliere il blocco all’ingresso degli aiuti a Gaza, definito intollerabile?
Per il nostro paese il ministro degli esteri Tajani si è limitato ad alitare come un moribondo “basta attacchi di Israele su Gaza”.
Pura aria fritta! Kiev è stata attaccata ultimamente con missili e droni russi, in modo definito pesante (18 morti, di cui 4 bambini) con danni alle sedi della Delegazione Europea e del British Council. Coro di urla di orrore e condanna generale in Europa, con la richiesta di inasprimento delle sanzioni contro la Russia che, secondo loro, rifiuterebbe il negoziato.
Israele uccide ogni giorno decine di palestinesi inermi, bombarda deliberatamente la parrocchia cristiana e la sede dell’Onu di Gaza, l’Ambasciata iraniana a Damasco, il contingente Unifil in Libano, uccide centinaia di medici, di giornalisti, e volontari della cooperazione ma il mondo occidentale assiste a tutto questo con indifferenza. Finora il premier israeliano, considerato criminale di guerra, spalleggiato da Trump, è andato avanti a testa bassa contro l’Onu, il diritto internazionale e quello umanitario, sbeffeggiando le proteste della società civile in moltissime città europee e nel resto del mondo.
Ha battezzato la sua strategia militare “Carri di Gedeone”, con riferimento al personaggio biblico che, per gli ebrei, con l’aiuto di Dio sconfisse i Medianiti. L'obiettivo è non solo quello di radere al suolo Gaza, per trasformarla secondo un piano folle e criminale condiviso da Trump e da quel gaglioffo di Blair, ma anche di deportare un milione di gazawi fuori della loro terra, innescando una bomba atomica di migrazioni gigantesche verso l’Europa.
Il nostro governo si rende conto che il primo approdo è l'Italia? Può il mondo occidentale, forgiato dai principi illuministi della ragione contro l’ignoranza, del diritto alla libertà e all’indipendenza di ogni popolo, della tolleranza religiosa e culturale, del riconoscimento dell'uguaglianza tra gli uomini e della ricerca della giustizia sociale, sopportare una visione teocratica e criminale del genere? In Europa i volenterosi sonnambuli Macron, Starmer e Merz vagheggiano una militarizzazione spinta dei loro paesi, la leva obbligatoria, l’invio in Ucraina di truppe mascherate da consiglieri con soddisfazione di Trump che sta a guardare ben felice che gli europei si svenino e facciano guerra alla Russia, ma non propongono nulla per Gaza diventata un cumulo di cenere e macerie maleodoranti.
Il sangue degli innocenti continua a scorrervi mentre il mondo resta paralizzato, non osa opporsi ad Israele e alla maledizione della sua guerra infinita che non trova altra giustificazione se non nel razzismo messianico e colonialista di rifondare il regno di Saul. Quale il ruolo dell'Italia, che secondo i gazzettieri di Meloni sarebbe tornata al centro della politica internazionale? Zero assoluto.
Il Consiglio informale dei Ministri degli esteri a Copenaghen ha reso evidente a tutti l’impotenza europea: nessuna decisione sulla sospensione dei rapporti economici e militari con Israele né sull’imposizione di sanzioni, provvedimenti che richiedono l’unanimità, non concessa dalla Germania e dai paesi baltici.
Questo è il certificato di coma del nostro continente.
Torquato Cardilli
03 settembre 2025
Niente di nuovo sotto il sole. In politica chi vince si prende tutto e la prima cose sulla quale mette le mani è proprio l'informazione. Naturalmente vale per la Meloni come è stato anche per il Centro sinistra. Fanno tante chiacchiere ma nessuno si è mai prodigato fattivamente per cacciare la politica dalla Rai e intervenire sul conflitto d'interessi tra editori e chi ricopre incarichi istituzionali. Raccontiamo sempre lo stesso film.
RispondiEliminaAllora dovresti apprezzare la svolta a sinistra data da Piersilvio alle sue reti TV, dove è arrivata L'INSOPPORTABILE comunista Berlinguer e dove tutte le sere vengono a dire minkiate certi vecchi tromboni come Caprarica, Friedman, dove tutte le sere ci sono Bucciarelli, Cento, Malpezzi e così via discorrendo. La stessa trasmissione di Del Debbio è diventata un cesso.
EliminaIo non guardo più le trasmissioni politiche di Mediaset
Una evidente contraddizione nello scritto. Da un lato l'umiliante impotenza politica dell'UE e la sudditanza nei confronti degli USA, che a seconda dei Presidenti ci trattano o da parenti poveri o, peggio (Trump) come sudditi riottosi, dall'altro l'idea di un pacifismo a tutti costi con il rifiuto di un qualsiasi sistema di difesa unitario, come se potesse esistere nella storia umana una identità politica dotata solo di norme e strutture interne prive di strutture militari. La conseguenza è che anche nel processo di pace, nessun protagonista dai più piccoli, agguerriti e guerrafondai (Israele, Iran, etc) ai più grandi e potenti (Cina Russia, India, etc, ci prenda nella minima considerazione.
RispondiEliminaL'assurdo è che invece di compattarci, si va al contrario: in Italia si brinda alle difficoltà economiche della Francia (ministri e premier compresi), il Regno unito esce dall'UE MA ottiene un regime europeo agevolato negli scambi, i sovranisti spadroneggiano in Austria, i nostalgici del Nazismo diventano terzo partito in Germania, il patto di Visegrad fa a modo suo con i migranti. Spagna, Francia e altri riconoscono la Palestina e condannano Israele, gli altri no. Il fatto è che una vera Europa unita deve avere economia, esteri e difesa unica. Fa rabbia che sommando PIL, Storia, cultura, ricerca, arte, potenza militare l'UE starebbe al primo posto nel mondo e oggi il giro della Von Der Leyen sembri solo una umiliante passerella priva di senso e di risultati