sabato 27 settembre 2025

LA FLOTTIGLIA SAMUD E IL BLOCCO. RIFLESSIONE PER IL GOVERNO

di Torquato Cardilli - La flottiglia Sumud e il blocco. Secondo il diritto internazionale (art. 42 dello Statuto delle Nazioni Unite) il blocco navale è consentito per legittima difesa solo in caso di guerra tra uno o più paesi.

Questa disposizione è stata rafforzata dall’art.3, lettera c della risoluzione dell’Assemblea Generale del 14.12.1974. 3314 (XXXIX) secondo cui, in assenza di una dichiarazione di guerra, “Il blocco dei porti o delle coste di uno Stato da parte delle forze armate di un altro Stato è definito come un vero e proprio atto di aggressione”.

Il blocco navale legittimo deve comunque rispettare quanto stabilito dalle quattro Convenzioni di Ginevra del 12.8.1949, in particolare la IV sulla protezione della popolazione civile in tempo di guerra. Dette Convenzioni (ratificate da 175 paesi), con i due Protocolli aggiuntivi (1977 e 2005) sono trattati internazionali fondamentali del diritto umanitario e costituiscono la base del diritto internazionale umanitario.

Lo Stato che applica il blocco, prima della sua attuazione, deve comunicare alle Nazioni Unite la definizione geografica della zona interessata con l’impegno a permettere il passaggio di carichi contenenti beni di prima necessità e medicinali per la popolazione locale, limitando i danni sproporzionati e vietando la fame come arma di guerra.

Questo è il diritto. Ciascuno potrà farsi un’idea della responsabilità israeliana per la sua reiterata, conclamata, brutale violazione. La protezione della flottiglia non va sbrigativamente definita come atto di guerra ad Israele, ma è un atto di legittima difesa dei cittadini coinvolti in caso di attacco.

Torquato Cardilli
27 settembre 2025

3 commenti:

  1. Il problema è farlo capire al governo israeliano che le violazioni del diritto internazionale neanche le conta più, tanto sono blande (ammesso che siano applicate) le sanzioni che rischia in questo preciso momento storico.

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  2. Più che un problema di un blocco navale, comunque sempre illegale, è un fatti di pertinenza marittima.
    E' un dato di fatto, che non esiste la giurisdizione o competenza israeliana sul tratto di mare interessato.
    3. Le imbarcazioni navigano in acque internazionali o nel mare territoriale di Gaza, che non è di sovranità israeliana. Dunque, il governo israeliano non può estendere arbitrariamente la propria giurisdizione marittima, né impedire la navigazione in mare aperto secondo quanto sancito dalle leggi del diritto internazionale del mare.
    Natura e status delle imbarcazioni: ogni nave è territorio sovrano dello Stato la cui bandiera batte (art. 92 Convenzione ONU sul Diritto del Mare), di conseguenza, attaccare o ostacolare tali navi equivale a violare la sovranità di quegli Stati, in questo caso, molti membri NATO. Conseguentemente, nel caso , un attacco israeliano contro la Flottiglia, questo costituirebbe una violazione della sovranità degli Stati di bandiera, un uso illegittimo della forza in violazione della Carta ONU, poiché le navi sono palesemente indirizzate verso scopi umanitari ed altresì un crimine di guerra ai sensi dello Statuto di Roma.
    In alto mare e nel tratto di mare nei pressi di Gaza, come detto, Israele non ha alcuna giurisdizione e ogni atto di forza contro navi straniere equivarrebbe a un atto ostile contro Stati sovrani.

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  3. È inutile citare diritto internazionale. In questo momento nel mondo tutte le regole sono saltate. Rischiamo la terza guerra mondiale ed in Italia quattro sinistrorsi e cinque stelline cercano di cavalcare l'onda per interessi puramente elettoralistici.
    Dei poveri palestinesi non fotte niente a nessuno come non fotte niente di altre guerre dove i morti, le donne stuprate e bambini massacrati sono di più, ma non te li fanno vedere in TV:
    GUERRA IN YEMEN: 400mila morti a causa della guerra e della fame.
    GUERRA IN SUDAN 30mila morti e 13milioni di sfollati
    GUERRA IN CONGO dal 1989 ad oggi 5milioni di morti compresi donne e bambini.
    GUERRA ETIOPIA dal 2020 al 2022 600mila morti e 100mila vittime di violenze sessuali
    GUERRA BURKINA FASO oltre 26mila MORTI
    etc....
    FORSE PERCHÉ QUESTI MORTI NON INTERESSAVANO ALLA Dottoressa ALBANESE( il cui marito è stato consulente economico del governo palestinesi) E ALLA SINISTRA E QUINDI SONO MORTI UN PO MENO MORTI DI QUELLI DI GAZA.?

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