venerdì 8 marzo 2013

PALERMO SILENTE. MEDELLIN CITTÀ INNOVATIVA

Medellin-funivia-cittadinadi Giangiuseppe Gattuso - Capita di leggere notizie di ogni tipo. La tecnologia e la libertà d’accesso all'informazione consentono una visione dei fatti sempre più vasta. L’orizzonte si è allargato a dismisura.
Ci si sofferma su ciò che in un dato momento fa scattare l’attenzione e ci spinge al confronto. Tantissime notizie, invece, ci passano davanti invisibili. Ma non è questo il caso.
Medellin, una città della Colombia, famosa negli anni ottanta per essere la più violenta del mondo e per il traffico di droga (Il cartello di Medellín fu una vasta organizzazione di narcotrafficanti), è stata premiata come città più innovativa della terra. Un merito che ha lasciato alle spalle città come New York e Tel Aviv. La notizia era su La Stampa.it del 5 marzo 2013. Un breve video a corredo mostrava scale mobili, metropolitana, funivia cittadina.

È stata scelta da un elenco di 200 città. Le motivazioni: il moderno sistema di trasporto pubblico, le politiche ambientali e la rete di musei, scuole, biblioteche e centri culturali. Una grande soddisfazione per Anibal Gaviria, sindaco di Medellin: “Il premio è motivo di gioia per aver trasformato un nome associato al traffico di droga in uno legato all'innovazione.  Innovazione significa investimenti e occupazione”. E quindi sviluppo e crescita sociale e culturale.

E che c’entra Palermo? Infatti non c’entra nulla. Ma mentre leggevo, immaginavo Palermo, con il suo mare, i suoi monumenti, la sua storia, il passato di sangue che, speriamo, avere lasciato per sempre alle spalle. L’ho pensata, florida, bella, pulita, aperta e illuminata, dopo decenni di buio. E ho fatto il paragone. Lo so, forse ho voluto esagerare, la mia fantasia è andata oltre e forse ho voluto dimenticare per un momento la realtà. Cruda, pesante, difficile. Con un presente e un futuro incerto. Pieno di incognite, attraversato da troppe difficoltà. Con una eredità di decenni di cattiva amministrazione, evidenti connivenze, sottocultura, e mancanza di visione e di speranza.

Monte Pellegrino PalermoMa ve l’immaginate la funivia per monte Pellegrino, e poi da li a Mondello? E una via che attraversa la città senza spaccarla in due per collegare le due autostrade? E un sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti moderno ed efficiente. Come funziona, da sempre, in tante altre città. Senza la preoccupazione del percolato di Bellolampo, la paura per le vasche stracolme e con la raccolta differenziata casa per casa?

E, ancora, i centri culturali, i teatri, le esposizioni internazionali, i dibattiti politici. E i turisti a frotte da tutte le parti? E che ve ne pare del Palazzetto dello Sport: una vicenda che si trascina dalla primavera del 2008 (!), quando il vento di un temporale lo scoperchiò parzialmente e reso fuori uso. Il comune, allora, quantificò la spesa per il ripristino in circa 300.000 euro. Sono passati cinque anni. La spesa è decuplicata. L’impianto, molto bello e funzionale, è ancora inutilizzato e abbandonato.

E vogliamo parlare dei lavori pubblici? Si sa quando iniziano non si sa mai quando finiscono. Come i ponti sul fiume Oreto, i rifacimenti e le bretelle laterali sulla circonvallazione (un’opera progettata male, realizzata peggio, rimasta incompleta), e le passerelle sospese pedonali: ne sono sorte due, una è operativa, un’altra è completata da tempo. Ma non si può utilizzare perché non si sa chi deve occuparsi degli ascensori. Un problema molto complesso… difficile da risolvere.

Altro che Medellin e premio per l’innovazione. Ma non voglio infierire troppo. Non gioisco per l’inadeguatezza di chi ci ha governato nel passato e per chi si affanna adesso per riprendere le fila. Anzi. Semmai mi rattristo e mi preoccupo per la vivibilità, per la decadenza culturale, per le occasioni perdute di questa nostra Palermo. Per ciò che lasceremo in eredità ai nostri ragazzi, che non hanno colpe. Ma adesso tocca a loro. A loro che hanno la forza e la rabbia per cambiare. Sono loro che dovranno ritrovare la via. Per far risplendere questa città, per farne, chissà, una Medellin mediterranea.

Giangiuseppe-Gattuso  Giangiuseppe Gattuso
  08 marzo 2013

8 commenti:

  1. Una cartolina da sogno quella regalataci dai pennelli di seta del nostro direttore. Che tratto! Che colori!
    Io che amo tanto stare in alto, ho gustato con una gioia bambina il volo su Monte Pellegrino,e via verso Mondello! Che mare, che aria fresca, che silenzio di cielo!
    Ogni tanto è necessario sognare, specialmente quando si abita in una città dove non è facile dare spazio alla fantasia! In una città che di certo non gode di buona salute, una città mortificata, senza più vocazioni, neanche quella che, per una storia così ricca e lo splendore della natura, dovrebbe esserle più propria: il turismo!
    Una città, come già è stato detto dall’autore, piena di problemi veramente seri; alla fine, quelli che dovrebbero essere i più semplici, quelli di tutti i giorni, della quotidianità, del vivibile.
    Al di sopra, però, il problema dei problemi, quello più condiviso nel pensare comune e che va in due direzioni.
    La prima riguarda il cattivo governo….. cosa sotto gli occhi di tutti.
    Un governo sonnolento, avvezzo al non fare, colpito da anni da una malattia devastante, una vera epidemia: il disinteresse per la città. Non ci si può limitare a tagliare nastri, a fare percorsi pedonali solo festivi, a cercare spazi televisivi…anche alla Paolini.
    Un governo deve governare, progettare, innovare, cercare di rendere la città attrattiva, a misura d’uomo, più sana. Per esempio, più autobus e meno macchine, e poi…la raccolta dei rifiuti…..!
    La seconda direzione è quella dell’inerzia dei partiti politici, anche loro sonnolenti, al chiuso delle loro botteghe. Abbondanza di burocrati scrivani, impegnati a fare conti, attenti agli accordi per le migliore posizioni da raggiungere: ora di questo, ora di quello.
    Nella preoccupazione -guarda un po’- di una più diretta partecipazione dei cittadini – si sa mai!- alla vita del loro partito. Spazi chiusi!
    Risvegliarsi! Non ci vuole poi molto. Nel nostro circolo V PD è bastato qualche campanello a riportare gli iscritti nelle assemblee. Non è un gran che, ma quando riaccendi la discussione su parole quali: ideali, rivoluzione culturale… bèh, i cuori si riaccendono!
    E sì, siamo responsabili, tutti, particolarmente del destino dei nostri giovani. Continuare così significa preparare per loro una condanna di morte! Perché è l’anima della città che si va spegnendo. Un coma farmacologico, maleficamente indotto, sotto il controllo di pessimi medici ben pagati, incuranti della buona salute e della vita del malato.

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  2. il tuo sogno , il nostro sogno , è bellissimo e legittimo , qualcuno ci aveva detto che il sindaco lo sapeva fare , ma cosa aspetta per dimostrarcelo ?
    Ai tempi della primavera di Palermo , c'è stato un risveglio culturale ed amministrativo senza paragoni , perché, mi chiedo e vi chiedo , non riusciamo ad intravedere niente di simile ? siamo noi miopi , o non succede niente , tutto come prima ?
    siamo stanchi di aspettare , è tempo di risveglio o precipitiamo peggio di prima

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  3. Palermo è quella che i palermitani meritano, non si può scappare da questa affermazione. Qualcuno ha detto, secondo me a ragione, che Palermo sarebbe una bella città se non fosse per i palermitani. Non voglio attirarmi le ire di chi abita a Palermo, ma se questa città è ridotta nel modo che sappiamo, non si può dare la colpa soltanto ai governanti, anche i governati hanno le loro responsabilità e secondo me, se si dovesse farne una percentuale, i palermitani ne hanno un buon 80%.
    “Come si fa a vivere a vivere in una città devastata, dove tutto dà l’idea di incuria e desolazione? Non si può vivere a contatto con tanta violenza e restare immuni”, ha detto la regista cinematografica Roberta Torre, decidendo di lasciare la città dove vive perché disgustata da modi ed usi dei suoi abitanti e di chi li governa”. Abbiamo un bel dire che Palermo è una città meravigliosa, che è la città d’arte, del sole, della cultura, una città giardino, tutte cose che potrebbero avere un senso se il vivere quotidiano non ci rimandasse ad un’altra realtà, se soltanto funzionassero i servizi relativi alla vivibilità (pulizia, sicurezza e traffico innanzitutto) e se i palermitani dimostrassero più amore per la loro città.
    Riguardo le indubbie bellezze di Palermo, che sono tante, bisogna dire che sono retaggio del passato, sono cose che abbiamo ereditato da chi nel tempo di ha preceduti. Potremmo fare mille esempi; abbiamo uno dei più bei teatri del mondo, il Teatro Massimo, opera di incommensurabile valore artistico e architettonico. Ma vi immaginate voi l’attuale Amministrazione Comunale palermitana impegnata nella costruzione di qualcosa di simile? Viene da ridere, o da piangere, solo al pensarci. Lo stesso discorso potrebbe applicarsi a tutto quello che di bello abbiamo, teatri, monumenti, biblioteche e perfino strutture come l‘hotel Villa Igiea, dimostrazione unica dello stile liberty dell’inizio del secolo scorso. A proposito, dove sono andati a finire tutti quei meravigliosi mobili in stile liberty che adornavano le sale d’aspetto di prima e di seconda classe nella stazione centrale di Palermo? Chi è stato il criminale che ha permesso la sparizione di quelle meraviglie? Mi piacerebbe saperlo, per denunziarlo alle autorità e all’opinione pubblica. E’ inutile piangerci addosso, Palermo è si una bella città, ma, sarà perché la conosco da troppo tempo, non riesco più a trovarvi cose che mi riempiono di entusiasmo,
    A volte vedo foto di luoghi meravigliosi che non conosco e mi sembrano cose da fantascienza, come, ad esempio, la Roof Pool di Singapore o il panorama dei grattacieli di Shangai, e il mio pensiero va alla nostra Palermo, così piccola, così in decadenza, così poco moderna, così invivibile. La Medellin evocata dal nostro direttore diventa quasi un luogo quasi paradigmatico, un esempio di come si possa trasformare una realtà resa miserabile e pericolosa dalla criminalità in un modello di modernità e di vivibilità dove la qualità della vita, cercata, perseguita e realizzata da governanti capaci e competenti, è diventata di esempio per tutto il mondo. La nostra realtà ci dice di una Palermo paralizzata e resa miserabile da governanti e governati, dove la qualità della vita è indegna di un paese civile, né induce alla speranza il livello dei nostri governanti e soprattutto di quello che sa fare il sindaco ma non è vero,
    Svegliati Palermo, risorgi Palermo…ma quando?

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  4. Non mi ha mai appassionato l'autocritica.Mi ha sempre appassionato il ragionamento e soprattutto la capacità di analisi dell'attualità e di storia. Dire che le colpe di Palermo, sono dei palermitani, non serve a nulla, solo a perdere tempo: non mi lascio impressionare dei successi degli altri, mentre mi preoccupa il nostro attendismo (quando dico nostro, voglio dire anche mio).Il nostro fallimento è culturale e politico: dobbiamo organizzarci in queste due direzioni, altrimenti altro che Medellin, ci supereranno tutti. Concordo con le analisi di Gattuso ed è arrivato il tempo di muoversi in direzione di grandi riforme. Dobbiamo decidere cosa fare e con chi stare.FGM

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    1. Io mi lascio volentieri impressionare positivamente dalle cose belle che ci sono nel mondo e negativamente dalla decadenza della nostra città. Attribuire responsabilità e colpe per il nostro fallimento culturale e politico e capirne le cause potrebbe anche essere una perdita di tempo, ma penso piuttosto che sia un punto di partenza per cambiare registro e ripartire.

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  5. Palermo è una città bella perchè c'è il sole, il mare, importanti opere d'arte e culturali lasciateci, in eredità dai nostri antenati. TUTTO VERO! Ma siccome io vivo oggi e nei giorni addivenire, vi chiedo: come si vive oggi ? L'elenco delle cose che non vanno è stato fatto dagli altri che mi hanno preceduto. Io aggiungo: marciapiedi inesistenti (e ove esistono sono invasi da auto, bancarelle ecc. ecc.). E' doveroso pagare il biglietto dell'autobus ? .......... E che dire della sosta selvaggia con richieste (mafiose) di compensi da parte di pseudo parcheggiatori, anche se vai a pagare il ticket per la sosta oraria ? Non mi dilungo, perchè sono un cittadino di media cultura e, quindi faccio fatica a riempire paginate di belle parole, che poi tali rimangono.

    Prendiamo l'impegno nel nostro privato di insegnare ai figli, nipoti, parenti, amici ecc. di spiegare cosa significa il vivere civile OGGI...... E forse il domani sarà migliore, senza avere la necessità di rimanere meravigliati più di tanto, quando si va a visitare altre città in giro per il mondo. Non c'è bisogno! Prima guardiamo bene i nostri dintorni e così potremo scoprire le meraviglie che ci circondano e contribuire a mantenerle o addirittura migliorarle.

    Saluti

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  6. Naturalmente essere paragonati e raffrontati e peggio ancora essere superati da Medellin, città nota per il narcotraffico, è una verità verosimile e molto dolorosa.

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  7. E’ bello sognare.
    Soprattutto leggendo di altre città. Innovative, culturalmente avanzate e economicamente più evolute. Ma purtroppo mi trovo concorde con Nino Pepe quando afferma che la nostra realtà è ben diversa. Vuoi per colpa dei governanti, vuoi per colpa dei cittadini, la qualità di vita nella nostra città è indecente.
    Però non dobbiamo farci prendere dalla tristezza ed essere come il nostro direttore, propositivi.
    Certo non utopici. Nel pensare a funivie o a strade sopraelevate per collegare le due autostrade. Ma, già pensare ad un buon sistema di raccolta per lo smaltimento dei rifiuti, potrebbe essere uno di quei grandi risultati che darebbe dignità ed un tocco in più di civiltà.
    Vorrei aggiungere un'altra cosa, in riferimento all’innovazione legata agli investimenti e occupazione e quindi, sviluppo, crescita sociale e culturale a cui fa cenno il nostro direttore.
    In questi giorni, a mezzo stampa ho appreso che il nostro Presidente Crocetta, giustamente per i tagli alle spese, vuole togliere i finanziamenti per la gestione degli animali del Parco d’Orleans. Chi li gestisce, nonché anche il proprietario degli animali, pensa di mandarli in un parco in Germania.
    Tutto ciò determina nuovi licenziamenti, che è una cosa da non sottovalutare in un momento come questo. Ma, soprattutto la chiusura di un parco ornitologico tra i più belli d’Europa, con bellissimi esemplari di uccelli a rischio di estinzione e di uccelli che fanno parte delle maggiori collezioni europee.
    Non è un peccato tutto ciò?
    Allora perché non si cerca di realizzare qualcosa come per esempio un progetto innovativo che può creare sviluppo?
    Magari far pagare un biglietto d’ingresso e poi creare all’interno del parco, in alcuni locali chiusi, una piccola biblioteca e un piccolo museo per tutti i bambini che vengono in visita.
    E perché non pensare alla possibilità di allargare l’ingresso anche agli adulti?
    Creare in questo meraviglioso giardino storico un centro culturale, un piccolo bar, un luogo di incontro dove poter discutere e magari trascorrere le serate estive palermitane. Insomma, ridare ossigeno a chi gestisce gli animali del parco senza gravare sulle casse della Regione.
    Basta poco.
    Ora io non mi intendo di progettualità, ma capisco che, se le cose non vanno ci lamentiamo, se invece abbiamo una realtà bella a Palermo la distruggiamo.


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