giovedì 2 luglio 2020

A CHE PUNTO SIAMO CON LE RIFORME EPOCALI

di Maurizio Alesi - Ho sempre invidiato chi possiede certezze assolute, posizioni granitiche e inamovibili specialmente in politica. Certo non è proprio il pensiero di Immanuel Kant che nella sua “critica della ragion pura” (mi si perdoni la citazione), sottoponeva a giudizio la ragione umana ma in compenso,
quando non si hanno dubbi, si vive in pace con sé stessi e non si subisce lo stress nel dover fare i conti con le evidenze che contrastano con i nostri desiderata, neppure quando ci vengono sbattute in faccia nella loro crudezza.

No, io proprio non ci riesco essendo un inguaribile dubbioso, ansioso di sottoporre a verifica la bontà e la veridicità dei giudizi espressi. Certo, non passo dal bianco al nero ma talvolta gli entusiasmi iniziali per una novità positiva o l’illusione di essere alla vigilia di un profondo cambiamento tanto atteso, si scontrano con il quotidiano che si incarica di ridimensionare l’eccitazione della prima ora. Il terreno della politica è quanto di più traballante ed incerto possa esistere per i materialisti e i pragmatici. In un quadro politico come quello odierno, per esempio, come si fa a coltivare certezze immersi come siamo nel pieno di una crisi economico-sociale-sanitaria a livello planetario e un Pil in caduta libera a -12 da far tremare i polsi pensando al futuro delle nuove generazioni. 

Quale sicurezza e affidabilità può dare un governo tenuto insieme solo dalla paura di andare a votare il quale, invece di marciare unito, stringersi intorno ad un programma e mettendo a tacere un’opposizione sguaiata che sembra un cartone animato, si mette a litigare su tutto: dall'insopportabile Mes, alla scuola, ai condoni, alla riduzione dell’IVA, alla revoca delle concessioni ai Benetton ma anche sulle priorità delle risorse da allocare. Il povero Conte (per fortuna che c’è lui), spesso lasciato da solo a portare la croce e spegnere gli incendi quotidiani appiccati dall'idiota di turno della maggioranza (dentro e fuori il parlamento) che si candida a guidare il M5S, parla di congressi, di primarie di partito e di altre amenità mentre migliaia di cittadini soffrono per i morsi della crisi e per i ritardi accumulati dalla burocrazia.

E poi ci sono quei vigliacchi, traditori e miserabili che in un momento drammatico come questo pensano ai cazzi loro passando alla Lega o al gruppo Misto (per mettersi all'asta) minacciando la tenuta del governo che al Senato ha ormai numeri risicati. 

Non cito le meschinità di Renzi, la sua presenza nociva, le sue manovre per rovesciare Conte perché ormai lo considero un caso umano e inveire contro di lui sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Ma purtroppo la situazione del Conte 2 è questa. Il presidente del Consiglio risulta ancora primo nella classifica del gradimento degli italiani è riuscito ad imporsi come protagonista ascoltato nel contesto delle istituzioni europee, riuscendo ad imporre il recovery fund, che non era neppure all'ordine del giorno in Europa. Ai tanti meriti personali dell’avvocato e il raggiungimento di alcuni importanti risultati nel periodo pre-covid, non ha però fatto seguito un progetto di Paese credibile e a lungo termine volto a rimettere in piedi e rilanciare un’economia in sala rianimazione.

Dei progetti avveniristici di
Beppe Grillo sull'ambiente, l’energia alternativa, i rifiuti zero, il dibattito sui massimi sistemi, la riorganizzazione della società non si scorge neppure l’ombra. Non parliamo delle riforme epocali annunciate che languono come quella sulla giustizia, la RAI, la burocrazia, il fisco. 

Conclusi i tanto attesi quanto criticati Stati generali, Palazzo Chigi e i partiti di maggioranza non hanno ancora trasformato una sola proposta di Villa Pamphilj in provvedimenti esecutivi. Se da un lato va dato merito al governo di aver gestito al meglio la fase 1 della pandemia, al punto da diventare un modello per molti Paesi europei, la fase 2 e 3 annaspano e non convincono del tutto. Ma a pensarci bene, tra i tanti dubbi che mi assillano, una certezza ce l’avrei anch'io. Questo governo, con tutti i suoi limiti, errori e ritardi rimane comunque il miglior esecutivo possibile nella situazione data. Se penso a come saremmo ridotti se a Palazzo Chigi ci fosse stata quell'armata Brancaleone con a capo il divoratore di ciliegie a gestire la pandemia, mi vengono i brividi. Lunga vita quindi al governo Conte che almeno dimostra di essere operativo, di fare il possibile e di lavorare per il bene del Paese. 

Ma se davvero non vogliamo lasciare l’Italia in mano a una destra impresentabile e ciarlatana l’attuale coalizione deve diventare più matura e organica, smetterla di farsi la guerra, di dilaniarsi mettendo da parte i propri egoismi. Soprattutto il M5S che, se vuole continuare ad essere determinante anche nella prossima legislatura, faccia presto ad uscire dal limbo in cui si trova, ritrovando una ben definita identità politica e portando a compimento la propria metamorfosi bloccata tra la Crisalide e la farfalla adulta che non riesce a prendere il volo.

Maurizio Alesi
02 Luglio 2020

7 commenti:

  1. Ha scritto cose serie e concrete, condivido e mi complimento con lei.

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  2. Quindi dovrebbero dimenticare di essere il M5S e diventare una costola del PD.? Tu sai che io non sono mai stato dei 5S ma all'inizio li elogiavo per la loro coerenza. Ho apprezzato il decreto dignità, la legge contro i corrotti, la legge sulla prescrizione , la posizione su autostrade, quella che hanno sul MES etc.. Li difendevo quando i loro attuali alleati li definivano incapaci, bibitari, ignoranti. Ma oggi sono per me indifendibili, li vedo in ginocchio davanti il PD: non decidono su autostrade e vedrai cercheranno mediazione, non decidono sul MES etc... Nel governo gialloverde vi era un contratto e hanno raggiunto tutti gli obiettivi primari del movimento , oggi , per stare al governo, rinviano ogni decisione. Ciò che si auspica Alesi è una visione limitata della politica. La differenza tra i grandi leader della politica e i piccoli consiste nel fatto che i primi guardano a prospettive decennali e ventennali per il partito i piccoli all'interesse immediato per non perdere il potere. Un grande leader farebbe un passo indietro, e tornerebbe alle radici del movimento. La mia , anche se potrebbe sembrare un'analisi interessata , in realtà è ciò che ho imparato nelle scuole di formazione politica, quando la politica aveva la buona abitudine di formare i giovani. Io ritengo che più i 5S calano le braghe con il PD, più pezzi perderanno.

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    1. Silvana Arrichiello3 luglio 2020 alle ore 20:59

      dimentichi che c'è l'insulsa, renziana de micheli al posto di Toninelli?

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  3. Invece quale sarebbe la visione di grande respiro. Quella di tornare ad abbaiare alla luna collocati eternamente all’opposizione? Basta deciderlo. Io credo che questo governo con tutti suoi limiti stia garantendo una buona amministrazione e, soprattutto ci stia salvando dal rischio di ritrovarci tra i piedi pagliacci e burattini. Non si può pensare di governare in beata solitudine quindi, se non ti piace il PD sai che l’alternativa è Salvini e Meloni. E sono soddisfazioni

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  4. Io non amo le ingiustizie! A che proposito? Un articolo di spessore, scritto da un uomo di grande cultura, che si scusa perfino di aver citato..."Kant e la critica alla ragion pura"!? Un politico di lunga esperienza senza peli sulla lingua e che scrive cose per me condivisibili, un uomo ed un politico che vive nel dubbio, forse non quanto me che sono tormentato dal dubbio sistematico di Cartesio, dove per il filosofo-matematico l'unica certezza è "cogito ergo sum"...e tutto il resto, compresa la politica è solo illusione dei sensi. Ebbene il bravo Maurizio Alesi, dal 2 luglio ad oggi 8 luglio, riceve solo 2 commenti, escludendo l'anonimo ed un commento delle stesso autore. Al contrario se l'amico direttore Giangiuseppe Gattuso, mettiamo scrive una minchiata...ovvero per esempio..."mi fa schifo il voltagabbana 5 stelle che migra nella lega" e con questo articoletto egli incassa oltre 70 commenti in poche ore! Francamente mi sembra uno sgarbo ed un'ingiustizia per il bravo Maurizio Alesi, a cui confermo la mia stima. Cmq al contrario suo non mi scuso di aver citato il grande "Cartesio". Speriamo che l'amico direttore mi faccia passare questo commento, non in linea con la linea confusionaria e contraddittoria dei 5 stelle, che senza il profeta Beppe Grillo, sono ormai alla deriva!

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  5. Grazie per le tue parole Giuseppe che, dette da una persona preparata come te, mi lusingano molto. Quando scrivo un articolo per PoliticaPrima so già di non poter ricevere gratificazioni o consenso, avendo sperimentato che gli apprezzamenti arrivano solo se scrivi quello che molti grillini vogliono sentirsi dire. Per avere condivisioni devi scrivere articoli magari sgrammaticati, sconclusionati ma che contengano parole di apprezzamento e di ossequio reverenziale verso il M5S. Se invece provi a stimolare un momento di riflessione critica (come penso di aver fatto in questo articolo), nella migliore delle ipotesi ricevi freddezze, nei peggiori insulti e accuse di tradimento. Siccome per me scrivere è un piacere che avverto come un’esigenza mentale, finchè avrò ospitalità continuerò a farlo senza sentirmi vittima dell’indifferenza.

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  6. Mi scuso con l'amico Gattuso per un mio errore formale numerico, ma la sostanza resta. Mi riferisco al fatto di avere scritto oltre 70 commenti in poche ore, in realtà sono 53. Poi ho scritto che l'articolo sui voltagabbana è una minchiata. In realtà è una cosa seria. Ma questa prassi l'ha introdotta Berlusconi, come scrive lo stesso autore, il quale Berlusconi i deputati e senatori li compra direttamente, al parco buoi. Penso che molti di noi si dovrebbero fare anche un esame di coscienza. Passaggi da DC -udc-partito polare-ulivo-forza Italia-PD...o no? Non cercare il pelo nell'occhio del tuo fratello, perchè nel tuo potrebbe esserci una trave. Cmq vedo nero per il nostro futuro. Ed alle prossime elezioni i 5 stelle, si squaglieranno come neve al sole, purtroppo! Un caro saluto.

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