sabato 30 marzo 2019

FAMIGLIA TRADIZIONALE. MA COSA SIGNIFICA?

di Bepo Merlin - Quando mia madre, a 21 anni non ancora compiuti, si sposò con mio padre, andò a vivere a casa dello sposo, dove vivevano i due suoceri con altre tre figlie e un figlio.

Prima che una tragedia di guerra portasse via due mie zie, aveva già messo al mondo 5 figli. Tutti e tredici vivevano sotto lo stesso tetto di una casa non certo grande. Una classica famiglia “tradizionale” degli anni quaranta del secolo scorso.

Oggi, però, quando si parla di famiglia tradizionale si parla, in genere, di due coniugi regolarmente sposati con uno o più figli. Un qualcosa di già diverso dalla famiglia in cui vivevano i miei genitori.

Ma è sempre stato così? Non proprio.

Per semplicità, proviamo a vedere come si è evoluto il concetto di famiglia tradizionale nel corso del tempo all’interno della comunità religiosa, senza affrontare il tema nella sua generalità.

La maggioranza della popolazione italiana si dichiara cattolica, anche se in gran parte non praticante (e spesso anche ignorando il contenuto della fede cattolica), se non nelle occasioni canoniche della vita, battesimo, comunione, cresima, matrimonio (sempre meno) e funerale.

Essere cattolici significa essere cristiani, quindi far parte di una chiesa nata dall’ebraismo. Tanto che la Bibbia, il libro sacro degli Ebrei, è sacro anche a noi cristiani.

Proprio nella Bibbia abbiamo tanti episodi che ci aiutano a capire l’evoluzione della famiglia che noi diciamo “tradizionale”.

Dice la Genesi (2, 24) “l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne”.

Ma già Abramo, il capostipite della nazione ebrea, aveva abbandonato questo precetto ed aveva quantomeno due donne: Sara, la madre di Isacco, e Agar, la schiava madre di Ismaele, il capostipite degli ismaeliti, cioè i semiti non ebrei, dal quale ebbero origine gli islamici. Ma sappiamo che avere rapporti anche con altre schiave era pratica normale e accettata.

Giacobbe suo figlio e successore, dopo aver carpito la primogenitura al fratello Esaù in cambio di un piatto di lenticchie, sposò due sorelle, Lia e Rachele le quali gli diedero i dodici figli che divennero i capostipiti delle 12 tribù di Israele. Ma dobbiamo chiarire che i dodici, in realtà, non erano tutti nati da Lia o da Rachele, ma anche da alcune loro schiave, che loro stesse mettevano nel letto di Giacobbe per potersi intestare quanti più figli possibile.

Il santo re Davide aveva svariate mogli e concubine. Ciononostante si prese anche la bella moglie del suo ufficiale Uria, Betsabea, con la quale, poi, generò Salomone il saggio.

Salomone, da parte sua, ebbe un harem spropositato e probabilmente leggendario di ben 700 mogli e 300 concubine. Intrattenne inoltre una relazione duratura con la bella regina di Saba, dalla quale ebbe tre figli (sempre a quanto si dice). Niente male per uno passato alla storia per la sua smisurata saggezza.

I primi tempi dell’era cristiana videro un ritorno alla monogamia, grazie agli insegnamenti di Cristo e, soprattutto, degli apostoli.

Ma il Medio Evo riportò in auge le usanze matrimoniali spicce dei popoli barbari che, sebbene convertiti al cristianesimo, erano poligami (quelli che se lo potevano permettere).

Carlo Magno, per dire, il fondatore del Sacro Romano Impero, ebbe cinque mogli e quattro concubine.

Nei tempi moderni, sorvoliamo sulle famiglie illegittime di preti, prelati e papi (il celebre Borgia fu l’esempio più scandaloso ma non isolato) che non erano certo tradizionali.

Basti, però, vedere semplicemente l’evoluzione dei rapporti personali all’interno delle famiglie regolari dall’’800 ai giorni nostri.

Molti matrimoni erano combinati o frutto di puro interesse economico tra famiglie.

L’attaccamento affettivo alla prole, quando c’era, era esclusiva delle madri, se sopravvivevano alle numerose gravidanze.

Tra i coniugi, poi, nelle campagne venete era d’uso darsi del “Vu”, cioè del voi, come tra figli e genitori. Questa abitudine è rimasta fino a metà del ‘900 e i rapporti sessuali erano visti perlopiù come un dovere. E’ rimasta famosa la scritta che le spose cristiane ricamavano sulle camicie da notte “Non lo faccio per piacer mio ma per dare un figlio a Dio”.

Fino allo stesso periodo, inoltre, la famiglia “tradizionale” era patriarcale, cioè simile a quella in cui visse mia madre nei suoi primi 15 anni di matrimonio.

Poi, quasi di colpo, il boom economico e le innovazioni tecnologiche hanno portato alla scomparsa di quella tipologia di famiglia e alla nascita della famiglia mononucleare, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Sicuramente tra i pregi dobbiamo annoverare il riconoscimento della parità di ruolo e di dignità tra maschio e femmina e la libertà di scelta del partner, basata sul sentimento e non più su accordi di interesse economico.

I difetti sono tanti, ma il maggiore è la fragilità crescente del legame coniugale, che crea problemi di convivenza tra i partner e insicurezza tra i figli.

C’è poi il grande tema delle famiglie non convenzionali, che merita, però, un ampio spazio, che per oggi ho ampiamente esaurito.

Mi basta, per il momento, aver messo qualche dubbio sul significato dell’espressione “famiglia tradizionale”, almeno dal punto di vista storico.

Bepo Merlin
30 Marzo 2019


P.S. In questi giorni di intenso dibattito e di polemiche infuocate sul Congresso Mondiale della Famiglia di Verona, riteniamo interessante pubblicare questa riflessione sul tema della famiglia tradizionale nella sua evoluzione storica. Con rara semplicità e scorrevolezza l'autore, Bepo Merlin*, ci mostra un quadro molto variegato del concetto di famiglia e la sua evoluzione nel corso dei secoli. Un primo capitolo di un tema fondamentale per la società moderna. Alla prossima.

* Nato 69 anni fa nella Bassa veronese, ottavo di undici figli, dopo cinque anni di seminario si è diplomato al liceo classico e, in età adulta, ha conseguito la laurea in Materie Letterarie. Dirigente diocesano di Azione Cattolica in gioventù, ha praticato l’Obiezione di Coscienza e ha svolto il Servizio Civile presso l’Opera don Calabria di don Antonio Mazzi. È stato insegnante di ragazzi svantaggiati e poi funzionario regionale (agricoltura e comunicazione). Impegnato in svariati campi, dalla politica allo sport all’impegno sociale, è stato consigliere comunale al suo paese di origine e consigliere di circoscrizione nel comune di Verona, dove risiede da quarant’anni. Particolarmente appassionato di bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano e per turismo, è attivo in FIAB, di cui è stato direttore nazionale per 4 anni. Coltiva l’orto, e costruisce semplici mobiletti per la casa. Coltiva anche la passione per la scrittura di brevi racconti di vita e scrive abitualmente sulle riviste Fiab nazionali e locali. Sposato con Renata, ha due figlie e due nipoti, con cui forma una famiglia semi patriarcale (ognuno nel suo appartamento…). L’unico successo ottenuto con tanto impegno è stato sopravvivere a due infarti, sembra anche grazie all’uso della bicicletta.
Benvenuto su PoliticaPrima.
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16 commenti:

  1. Il Congresso mondiale
    delle famiglie, che si svolge
    a Verona, è un'accozzaglia
    di ideologie conservatrici
    vestite di nuovo.

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  2. La natura necessita di un maschio e una femmina per procreare vita. Se questa relazione è stabile e convive sotto uno stesso tetto condividendo emozioni e sentimenti, si chiama famiglia. Di altre non ne conosco!

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    1. Vito Reina se lei è un prodotto della "natura" meglio estinguersi

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  3. Significa una donna ed un uomo molto macho che preferibilmente ogni tanto picchia moglie e figli mentre lei gli stira le camicie

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  4. Sinceramente mi annoiano tutti.
    Questa continua, frenetica ricerca di appartenenza a un qualcosa pieno di contraddizioni non mi appassiona per niente.

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  5. Io non parlerei di famiglia tradizionale bensì di famiglia naturale. La natura ha di fatto creato l'unione tra uomo e donna a causa dell'attrazione sessuale finalizzata alla procreazione e perpetuazione dei propri geni. A questa unione finalizzata è stato dato il nome di famiglia, ma avrebbe potuto chiamarsi anche ciccillo, la sostanza non sarebbe cambiata. Questo è quanto accaduto e accade da circa 500.000 anni ma può anche darsi che la natura abbia imbroccato un vicolo cieco, non sarebbe la prima volta, ma intanto, piaccia o non piaccia, le cose funzionano così in tutto il pianeta Terra.

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    1. Signor Cinà in non so se lei abbia una famiglia e quale sia il suo modo di intenderla, per la verità non mi interessa proprio, sarebbe meraviglioso se lei si disinteressasse della mia.

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    2. Simone Zagarolo, io ho parlato appositamente di famiglia naturale. Se il termine famiglia non le piace la chiami ciccillo. Il ciccillo naturale è l'unione sessuale uomo-donna con il risultato della procreazione. Francamente di come si sia strutturata la famiglia, o ciccillo, in 500.000 anni mi importa poco e nulla.

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  6. Mario Cinà, una cosa è la procreazione altra cosa è la famiglia. La base della comunità era la tribù e quando un uomo ed una donna mettevano in vita un figlio quel cucciolo era di tutta le tribù Non esisteva la famiglia , ma ogni donna era la sua mamma ed ogni uomo era il suo padre.La famiglia dunque non è un concetto naturale , ma culturale. E si è andato costruendo e trasformando con la trasformazione della società. La famiglia dell'800 , non è la stessa di quella del novecento diversa da quella del 2000. Alla base della società quando vi era il matriarcato, si è andato sostituendosi il patriarcato. Il padre, padrone che radunava sotto si se tutti i componenti del sul clan del parentado. La società cambia e con essa cambiano i nuclei a fondamento della società. Ecco perché è un non senso parlare di famiglia e associare il termine naturale, o tradizionale!!!!
    E' forse un caso che tutti i promotori del convegno una "famiglia non ce l'hanno,o sono divorziati, vivono con amanti o concubine o conviventi, ? Hanno figli avuti con due tre donne diverse?

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    1. ...io ho parlato appositamente di famiglia naturale. Se il termine famiglia non le piace la chiami ciccillo. Il ciccillo naturale è l'unione sessuale uomo-donna con il risultato della procraazione. Francamente di come si sia strutturata la famiglia, o ciccillo , in 500.000 anni mi importa poco e nulla.

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  7. Significa rare famiglie che nel secolo scorso erano la stragrande maggioranza! Vedo che sono già passate nel dimenticatoio

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  8. Ho capito, è da un po’ di anni che mi sento di avere una famiglia out, arcaica, e davvero lontana dalle esigenze sociali di oggi.
    È vero che Sara, Abramo, gli Ebrei e tanti uomini vissuti migliaia di secoli fa avevano le famiglie allargate, ma da noi in Italia, da sempre arretrati, stanno spuntando adesso, e con in più uteri in affitto, in vendita e penso presto in leasing così che si possano scaricare le spese davvero esose delle inseminazioni. Non è escluso che i semi possano essere spediti dalle relative banche con email e perché no si possano prelevare al bancomat

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  9. Claudia Cremonesini30 marzo 2019 alle ore 23:30

    la famiglia è ciò che costruiscono due persone in base a ciò che li lega, in base alle idee che condividono, all'affetto o altro, è fuori discussione che per avere figli sia necessario una cosa maschile e una cosa femminile, io non mi sento di condannare "famiglie" che non corrispondo all'immagine canonica, ovviamente a parte esibizionismi o altro. "
    L'etimologia della parola famiglia è da ricondursi al termine osco faama = casa, da cui il latino famīlia, cioè l'insieme dei famŭli (moglie, figli, servi e schiavi del pater familias il capo della gens). Pertanto, famiglia in senso stretto ed originario, significa piccola comunità di "persone che abitano nella stessa casa"; in senso ampio, l'insieme di persone legate da vincoli di sangue, da rapporto di parentela o affinità o da vincoli religiosi e/o legali quale il matrimonio. Il termine famiglia, inoltre, può essere usato come sinonimo di casato, stirpe, dinastia oppure in ambito scientifico, in zoologia ed in botanica, per indicare l'insieme di animali o di piante appartenenti a più generi simili"

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  10. Interessante l’excursus storico dell’evoluzione del concetto di famiglia tradizionale fatta da Bepo Merlin. Il punto è il significato o il ruolo che intendiamo dare alla famiglia nel terzo millennio. Ovviamente le indicazioni non potevano venire dal Congresso Mondiale delle famiglie di Verona dove anziché affrontare il tema della carenza di politiche per le famiglie è stato ribadito che è esiste un solo concetto di famiglia, il loro, che si contrappone agli altre. Non è stato un congresso per ma contro, non per avvicinare ma per allontanare. Sull’argomento mi sono espresso con la pubblicazione di due post.
    - Il primo: “Che differenza c’è fra due che decidono di formare una famiglia con il matrimonio e due che decidono di stare insieme senza questo vincolo?! La risposta è condizionata dal retaggio culturale. Il matrimonio è un contratto che si può stipulare anche senza l’amore. La convivenza, quasi sempre, è una decisione che matura con l’amore. In entrambi i casi trattasi di famiglie che si consolidano con la nascita dei figli frutto dell’amore per l’amore. La famiglia non è un contratto, è un inno all’amore e in quanto tale va tutelata!”
    - Il secondo: “Ieri, grazie a Radio Radicale, ho ascoltato gli interventi del Convegno sulla famiglia sui quali non farò alcun commento per rispetto di chi la pensa diversamente. Voglio riprendere una delle tante promesse dall’intervento, più comizio, di Matteo Salvini. Ha promesso, per l’ennesima volta, la gratuità degli asili nido. In Lombardia dove la Lega governa da tanti anni, a parte la situazione ottimale della città di Milano che vanta una rete di asili nido, comunali o convenzionati, le strutture esistenti nel resto della regione sono insufficienti e molti bambini rimangono a casa o sono costretti a rivolgersi ai privati. Per non parlare delle rette di frequenza che arrivano a toccare i 600 euro mensili. La carenza delle strutture per l’infanzia e le quote alte condizionano le famiglie, soprattutto le donne costrette a rinunciare ad una attività lavorativa. Si salvano quelle famiglie che hanno la fortuna di avere i nonni, in pensione e in buona salute, che accudiscono i loro nipoti come abbiamo fatto e continuiamo a fare mia moglie ed io. Questa è la realtà mentre le promesse vengono scritte sulla sabbia e cancellate dalla prima marea!”
    Ora che il Congresso è finito ho capito che non poteva andare diversamente. È una conseguenza logica legata alla scelta del Ministro della Famiglia e delle Disabilità Lorenzo Fontana legato al mondo ultracattolico veronese, nella città dove persiste un tradizionalismo cattolico che permette la convivenza di associazioni iper-religiose con l’estrema destra dell’odio e dell’intolleranza. È il ministro più a destra di questo governo. È ovvio che Salvini non poteva mancare a questo convegno e poiché tutto era previsto, non si comprende l’ulteriore contrasto fra i due partner che sostengono il Governo.

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  11. Ho il serio timore che coloro che intendessero preservare i sani valori Etici da una sorta di inqualificabile decadenza morale, sotto il profilo dei comportamenti e della Cultura, corrano il rischio di essere equivalsi agli "eretici"; se malauguratamente così fosse, sarei ben lieto di farne parte!!!

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  12. È giusto, per dovere morale, dire che Abramo fu invitato dalla propria moglie, visto che lei non era riuscita a dargli un figlio, ad avere rapporti con Agar, affinché egli diventasse padre, e cosi fu, nacque Ismaele, solo dopo, anche Sara, per dono di Dio, ebbe, già in età avanzata, Isacco.

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