venerdì 11 settembre 2015

11 Settembre 2001. Il giorno che cambiò il mondo

Mai più 11-settembre-2001-torri-gemelle

di Giovanni Caianiello - La mattina dell’11 settembre 2001, 19 terroristi tra i quali 15 sauditi e quattro egiziani, armati di semplici tagliacarte, dirottarono quattro aerei passeggeri in volo.

11-settembre-2001-per-non-dimenticare-i-pompieri-4Neutralizzarono gli equipaggi, si impadronirono dei comandi e fecero perdere le loro tracce eludendo per quasi due ore il sistema di sicurezza aerea degli Stati Uniti. Due aerei si schiantarono contro le Torri Gemelle di New York, un terzo contro il Pentagono a Washington, mentre un quarto sarebbe stato fatto precipitare da equipaggio e passeggeri in Pennsylvania. I morti furono circa 3.000.

Al di là delle certezze che diffusero i media a livello globale, non poche furono le incongruenze raccontate dall’amministrazione di Washington su quanto avvenuto…

Proviamo ad entrare nei dettagli. Nello spazio aereo americano, ogni giorno, transitano circa 27 mila voli commerciali. Con un minimo di 600 velivoli nelle ore notturne, e un picco di 4.500 aerei nella mattinata e nelle ore centrali della giornata. La zona con maggiore traffico di voli è quella del Nordest con le rotte da e per New York, Washington, Chicago, Atlanta, Miami e Los Angeles.

Ciò nonostante, in ogni momento, 24 ore su 24, la sicurezza dei passeggeri è sempre massima. Lo spazio aereo è diviso in tanti settori, ai quali corrispondono altrettante linee di controllo e verifiche, sia nazionali che locali. La Federal Aviation Administration, in pratica, si serve di un complesso e sofisticato sistema di controllo, basato su una ventina sistemi di rilevamento tutti collegati tra di loro, che si scambiano costantemente informazioni in tempo reale, interconnesso al sistema militare della difesa aerea: il N.O.R.A.D.

Qualsiasi aereo fuori rotta, o senza strumenti di riconoscimento, anche per solo qualche minuto, viene immediatamente segnalato. Il Centro operativo militare d’intervento fa scattare l'allarme e alzare in volo i caccia dalla base più vicina, con un tempo di reazione medio di circa 6 minuti. Prima dell’11 settembre, di quello stesso anno, la difesa americana era già intervenuta per circa 70 volte, con una media di circa otto interventi mensili.

Quella mattina le cose andarono molto diversamente.

arton166616-2ea03Alle 08.00 decolla da Boston il volo American Airlines 11 diretto a Los Angeles e poco dopo stacca il trasponder (strumento-carta d’identità che indica in tempo reale la sua storia ai centri di rilevamento a terra), e questo, per i controllori di volo ha un solo significato: dirottamento. Subito dopo, alle 08.14, dallo stesso aeroporto decolla l’aereo diretto Los Angeles, che stacca anch’esso il trasponder. Entrambi si dirigono verso Manhattan per colpire le torri gemelle.

11-settembre-al-Qaida-terrorismoIl primo finirà schiantato direttamente contro la torre nord alle ore 08.46, mentre il secondo, stranamente, prosegue superando le torri per altri 50 km e invertirà la rotta soltanto dopo l’impatto del primo aereo sulla prima torre. Colpirà la torre sud alle ore 09.01, quindici minuti dopo. Alle 8:21 parte da Washington il volo American 77 anch’esso diretto a Los Angeles, dopo aver percorso circa 400 miglia con il trasponder spento finirà schiantato alle ore 09.39 contro il Pentagono a pochi chilometri da dove era partito. Alle 8:41 parte da New York il volo United 93 diretto a San Francisco che poi precipita in Pennsylvania e percorre circa 600 miglia con trasponder spento senza essere mai intercettato.

11-set-Un aspetto rende incomprensibile la strategia dei terroristi: i due aerei dirottati, (quello diretto sul Pentagono e quello “precipitato” in Pennsylvania), nonostante ci dovesse essere l'intera aviazione americana in azione, decidevano di allontanarsi di 400-600 miglia ciascuno dal proprio obiettivo, prima di invertire la rotta e dirigersi verso i bersagli. Come se un aereo per bombardare Lampedusa, partisse da Trapani per andare fino a Roma, per poi tornare sul bersaglio finale. Come se i terroristi sapessero in anticipo che avrebbero potuto scorrazzare per quasi due ore nei cieli più trafficati e più protetti del mondo.

I quattro aerei, inoltre, hanno invertito la rotta in sequenza, con scarti di un paio di minuti dopo che il precedente aveva colpito il bersaglio: 1) Torre nord colpita alle 08.46; 2) il secondo aereo inverte la rotta alle 8.47 e colpisce la torre sud alle 09.01; 3) Il terzo aereo inverte la rotta alle 09.02 e si schianta contro il Pentagono alle ore 09.39; 4) Il quarto inverte la rotta alle ore 09.40 e sparisce dai radar alle ore 10.03.

UAL_Flight_93_ceremonyI dirottatori non potevano certo parlarsi da un aereo all'altro, visto che due dei quattro voli, avevano finito per decollare con notevole ritardo sull'orario previsto, e non avrebbero potuto scegliere il momento esatto in cui entrare in azione senza una regia esterna che potesse ordinarli e guidarli in tempo reale. Se così, chi ne è stato il regista? Curiosa la dichiarazione della Casa Bianca per giustificare il fatto di non aver saputo interpretare il terzo aereo per oltre mezz'ora, avendone perse le tracce dal momento in cui ha fatto inversione di marcia. Cioè, tutta la difesa militare americana e tutti i 21 centri radar dell'aviazione civile, si sarebbero perso un aereo in volo? Trovo incomprensibile e inaccettabile una tale giustificazione, tra l'altro, smentita dalla deposizione del ministro dei Trasporti americano, rilasciata nel 2004 alla commissione indipendente per l’11 settembre.

L'ultimo interrogativo rispetto alla versione ufficiale, è ancora meno facile da accettare dal punto di vista aeronautico. Come può un aereo isolato dal resto del controllo di volo, ritrovare il Pentagono partendo da un punto qualunque del West Virginia, senza nessun aiuto da terra, quando questo già sarebbe difficile persino per un pilota pluridecorato. Mentre chi guidava quel Boeing 767, secondo i colleghi della scuola di volo che frequentava, veniva descritto come un pilota non in grado di pilotare nemmeno un piccolo Piper e digiuno di comandi di un 767 fino a quel momento? Un po’ come se qualcuno prendesse lezioni per andare in bicicletta, e poi pretendesse di guidare a velocità sostenuta un tir nell’affollato traffico cittadino senza causare incidenti.

schema-aereo-pentagonoUna manovra, quindi, ai limiti dell’impossibile. Un leggero sfioramento sui comandi del piano verticale o orizzontale, avrebbe creato scarti del velivolo di centinaia di metri, per le turbolenze contrarie ad un volo a bassa quota di un velivolo di quelle dimensioni, 110 - 130 tonnellate, e a 900 chilometri orari. A questo va aggiunta la questione del buco venutosi a crearsi sulla parete del Pentagono. All'incirca largo 20 metri per un Boeing 767 con un'apertura alare di 40 metri, e senza segni dell'impatto delle ali e né dei motori. In tutti gli incidenti aerei dov'è stato possibile rintracciare i resti dell'aereo precipitato, anche da quote elevatissime, i pezzi rimasti più o meno integri sono soprattutto i motori e parti del carrello. Di cui non c’è traccia neppure sul prato, stesso discorso vale anche per l’ultimo aereo precipitato in Pennsylvania.

Le cose sono veramente andate come racconta la versione ufficiale?

Crollo torriPer quanto riguarda il crollo delle torri, non entro nelle valutazioni di ordine tecnico che non rientrano nelle mie conoscenze. Del resto, la storia delle torri e del loro crollo sono state e sono tuttora oggetto di valutazioni da parte di esperti, con pareri contrapposti sulle reali cause e sul loro cedimento. Non conosco la risposta, come non conosco neppure quelle dei fatti precedenti, per questo mi sono semplicemente limitato, utilizzando la mia esperienza e le mie conoscenze tecniche, alla descrizione dei fatti per come sono riuscito a recuperarli da diverse fonti, e a sottolineare la forte incoerenza con le versioni ufficiali, alle quali si contrappongono le voci discordanti di personalità del mondo aeronautico, dell’ingegneria e della scienza.

Non credo che a queste domande sia possibile trovare delle risposte, almeno per ora.

20100911_groundzero_moms_33Tanti dubbi, tante verità dichiarate e tante invece nascoste. Ma quello che veramente rimane è una certezza, la morte di tremila persone. Tremila storie di uomini, donne di ogni età, e persino bambini innocenti, che sono stati “sacrificati” in nome di non si sa cosa. Una tragedia terribile e senza fine, ad opera di cinici menti criminali che spero in questa vita o nell’aldilà possano trovare la giusta condanna e la giusta punizione, se non terrena, almeno divina.

Noi, da umili cittadini, continueremo a chiederci cosa sia veramente successo, come sia stato possibile e sperare che l’11 Settembre possa restare, a perenne memoria e monito, solo nei libri di storia.

Giovanni CaianielloGiovanni Caianiello
11 Settembre 2015

37 commenti:

  1. Come prima cosa complimenti al Sig. Caianello per la completezza dell’articolo e per la documentazione che è riuscito a procurarsi.

    Il mio commento sarà breve perché sulle vittime e sull’inqualificabile azione dei terroristi è stato già scritto molto.

    Faccio solo alcune considerazione da semplice cittadino pensante.
    Gli interrogativi che si pone l’autore dell’articolo sono tutti validi. Però anch’io mi pongo degli interrogativi. Secondo me la connivenza da parte americana sarebbe stata difficile da mettere in pratica in quanto non bastavano una o due persone. Vista la serie di disguidi e i vari punti che dovevano controllare avrebbe coinvolto una lunga serie di uffici e di persone. Quindi nella mia ingenuità propendo per gli errori madornali che le autorità americane si sono vergognati di rendere palesi.

    Per quanto riguarda il risultato finale dell’azione terroristica ritengo che nessuno poteva prevedere il crollo totale delle torri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Michele, ringrazio per i complimenti. Certo,sarebbe un sollievo poter pensare che il tutto fosse scaturito da una serie di errori madornali. Ma come ho scritto, questo appare davvero improbabile. Esempio: Davvero è pensabile che dei piloti dilettanti, senza neppure averne mai visto i comandi, possano aver potuto pilotare un boing 767 con manovre ai limiti dell'impossibile? E la difesa americana in stallo ? E la precisa la sequenza cronologica degli attacchi, possibile solo con una guida da terra. Ed i resti degli aerei che fine avrebbero fatto? Nel nostro paese, il sistema di difesa aerea ed intercettazioni di velivoli, su imput dei centri di controllo di difesa sono abbastanza frequenti ed a mia memoria, non è mai successo che i caccia si siano mai perso un velivolo da intercettare, figurarsi nello spazio aereo americano, il più protetto del mondo. Inoltre, è anche dimostrato che la Casa Bianca ha dichiarato il falso in varie occasioni e smentita più volte da interrogazioni parlamentari ed in seno alla Commissione indipendente per l'11 settembre. Non traiamo conclusioni, ma i fatti sembrano condurre in ben altre direzioni.

      Elimina
  2. Chiamatemi complottista ma io i dubbi dell'autore li condivido tutti! Non so se sapete che un certo Larry Silverstein, proprietario delle Twin Towers e del WTC 7, ha guadagnato miliardi di dollari dalla distruzione delle Torri grazie ad un'assicurazione che aveva opportunamente stipulato poche settimane prima degli attentati contro i rischi di attacchi terroristici (e che caso!)....
    Secondo poi, e questo caso è ancora piu assurdo, dopo l'esplosione degli aerei....e il conseguente mega incendio che fuse addirittura i metalli della struttura e crollo delle torri....furono ritrovati una bandana e alcuni documenti appartenuti ai dirottatori che fanno pensare a prove piazzate ad arte...
    Logicamente, dato che è giuridicamente importante dimostrare l'identità dei dirottatori, mentre quella dei passeggeri è data per scontata ed è d'importanza giuridica del tutto secondaria, gli inquirenti hanno posto molta attenzione nel documentare i reperti riguardanti i dirottatori. (Quelli riferiti ai passeggeri sono assai meno documentati e hanno fatto meno notizia.)
    Eppure sorprende il numero elevato di effetti personali documentati dei dirottatori. Ma le cose che non tornano sono tantissime! Molte le ha citate molto bene il signor Caianiello e per me sono piu che sufficienti. Complimenti per l'articolo! bello e interessante

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No... cara Stefania, non ritenerti complottista, hai fatto una giusta riflessione, altrimenti dovremmo ridicolizzare gli USA e i loro sistemi di sicurezza tanto propagandati. L'11 settembre si fecero soffiare da sotto il naso ben 4 grossi aerei di linea e del cielo americano ne hanno fatto ciò che ritenevano necessario. I tanti sistemi di sicurezza dov'erano in quel momento? Gli agenti predisposti alla sicurezza nazionale, dov'erano se non assopiti o per inefficienza o per dovere? Due giorni dopo venivano fatti nomi e cognomi dei 14 terroristi. La cosa più eclatante è la caduta verticale delle due torri. C'è qualcuno che è in grado di dimostrare come può essere veritiera la versione ufficiale, se non con il piazzamento di cariche esplosive di uguale potenza alla base delle stesse torri? In quel periodo gli Usa cercavano un nemico e questo era Bin Laden ed i suoi talebani, gli stessi che l'America aveva dato armi e soldi per contrapporli ai russi. Questa era una tappa, perchè il passo successivo era Sadam Hussein, l'uomo finanziato anche da loro con armi e soldi per contrapporlo all'Iran di Komeini. Ad un tratto si accorsero che quest'uomo aveva le armi di distruzione di massa (una grossa balla) con la complicità dei grandi nemici dell'Europa: Gli inglesi!! Gli Usa hanno spesso mistificato l'esportazione delle armi con quello della democrazia. Sarebbe lungo il discorso, ma mi fermo qua, e tu cara amica mia, hai fatto una giustissima affermazione.

      Elimina
    2. ...non è solo il crollo verticale...mail fatto che quelle strutture in acciaio siano crollate a velocita di caduta libera...manco fossero delle sfere lanciate da una finestra...solo un idiota non riconoscerebbe una demolizione controllata...!

      Elimina
    3. Purtroppo non ho tempo per scrivere tutto ciò che penso su questa questione. In ogni caso esprimo i miei complimenti all'autore dell'articolo, ed aggiungo di condividere tutto ciò che ha scritto Stefania Sardisco e Franco.

      Elimina
    4. Grazie Mario, vedo che mi hai riconosciuto anche dal solo nome. Mi stavo affezionando a questo blog, soprattutto per la mia ultra decennale passione per la storia, ma a volte intervengono altri fattori che ti convincono di fare dietro-front.

      Elimina
  3. Si una verità che sapremo tra qualche anno. Io non credo che tutto sia un complotto ma in questo caso mi rimangono molte perplessità. In ogni caso penso ai tanti morti che la follia dell uomo è capace di fare ed un encomio particolare ai vigili del fuoco morti eroicamente nel compiere il proprio lavoro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non credo sapremo mai la "VERITA'". O meglio, sapremo troppe verità.

      Elimina
  4. Quel giorno ho appreso la notizia col passa parola mentre ero in spiaggia: l'inimmaginabile era diventato cruda e orribile realtà.

    RispondiElimina
  5. Le vite non hanno prezzo e stroncarne cosi tante per futili motivi è da pazzi non da credenti....ma sinceramente non so come si potrebbe combattere una tale minaccia dalla radice....io non sono razzista ma alcuni di questi pazzi li abbiamo davanti quotidianamente.

    RispondiElimina
  6. I dubbi avanzati in questo articolo sono oggetto di vari dibattiti in tutto il mondo, e le tesi "complottiste" sono suffragate da solidi riscontri scientifici da parte di periti che hanno analizzato ogni elemento che ha caratterizzato l'atto terroristico più disumano di tutti i tempi. Detto questo detto mi domando se mai l'umanità potrà venire a conoscenza delle reali responsabilità, coperture di Stato, connivenze sempre possibili in un mondo in cui i valori materiali hanno sempre più il sopravvento su quelli etici, umani e morali. Misteri di questa portata, come la storia ci insegna, sono destinati a rimanere nell'ambito delle congetture di ognuno di noi e affidati ad eterni convegni e simposi. Anche l'Italia, nel suo piccolo, ha da disvelare numerosi interrogativi irrisolti da circa 40 anni, durante la stagione del terrorismo rosso e nero, su tanti omicidi di mafia che hanno visto cadere tanti servitori dello Stato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai perfettamente ragione, caro Maurizio alcuni episodi saranno destinati a rimanere irrisolti e riportati eternamente negli annali della storia. Di ciò dovremmo farcene una ragione e capire una volta per sempre che la loro insolvenza dicasi : “ragion di stato” o di servizi ad esso connessi. In sintesi e per essere più chiari dobbiamo necessariamente porci questa domanda: chi ha la funzione investigativa per appurare la verità se non gli organi preposti? Ma se questi sono collusi per l’episodio irrisolto, come si fa ad arrivare ad una verità condivisa? Quasi sempre si fanno operazioni di facciata da dare in pasto alla voracità popolare, alla voglia di capire e di sapere, nascondono le finalità vere. Perciò caro Maurizio, anche il caso “twin-towers” dell’11 settembre 2001, sarà destinato a restare per sempre negli archivi dei casi irrisolti, ovvero risolti con azioni assolutamente sbagliate come le due guerre portate in Afghanistan ed in Irak.

      Elimina
  7. Credere che questo quesa strage è stata organizzata da questi sauditi e egiziani è una stupidagine ma dall altra parte non possiamo chiudere gli occhi all islam americanizzato in Arabia saudita.si chiamano vahhabi

    RispondiElimina
  8. Perché così tante vittime innocenti!?
    Indubbia la consapevolezza politica di sabotaggio dei sistemi di sorveglianza ed ovvia la collaborazione interna!!!
    Attribuire esclusivamente ai terroristi islamici la diabolica messa a punto di un gesto eclatante nella storia moderna, sinceramente, lascia perplessi!!!

    RispondiElimina
  9. L'11 settembre non deve essere solo un dato per misurare la quantità enorme di morti in un breve tempo. Questa data cambia per sempre le cose perché ci palesa la vulnerabilità dell'occidente. Pensavamo di essere dei giganti e poi ci scoprimmo coi piedi d'argilla; consideravamo l 'Islam poco più che folklore e invece ci accorgemmo che esso era una realtà composita ed organizzata a tutti i livelli;
    guardavamo all'ORIENTE come una civiltà retrograda e invece sapemmo che là esistevano menti brillanti al servizio di un terrorismo di matrice revanchista. Pagammo e paghiamo a nostre spese l'essere sotto scacco sulla scacchiera del mondo.
    Il nuovo grande esodo di profughi o rifugiati è figlio di tutto ciò.
    Il mondo è davvero cambiato... e non in meglio.

    RispondiElimina
  10. Giovanni, dopo aver visionato tanti filmati (ve n'è uno che mostra un filmato messo in onda dalle tv americane dove, al rallentatore, si vede il muso del boeing sbucare dalla parte opposta!) ho maturato la convinzione che non vi fosse alcun aereo dei 4 presunti dirottamenti: quello sul pentagono, oltre all'impossibilità della manovra di avvicinamento, non abbiamo neanche una foto nonostante le circa 80 telecamere stazionate nei paraggi; per quello presunto caduto in Pennsilvania, ti rimando a tutte le stranezze del caso che trovi su internet, a me in particolare colpì il giornalista inviato su posto che con aria stupefatta ammise di non vedere resti di aereo in giro tranne una impropabile buca fumante ma niente corpi, niente bagagli e soprattutto niente resti di aereo. Per i due presunti abbattutisi sulle torri mi ha convinto la spiegazione che ne dà Judy Wood https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CCEQFjAAahUKEwin9tyx-u7HAhUEtBoKHTtkAE4&url=http%3A%2F%2Fwww.ilmioprimoministro.it%2F11-settembre-chi-e-judy-wood%2F&usg=AFQjCNEb1yj_5GATmIQPemZA0b6y1LCanA&bvm=bv.102022582,d.d2s

    RispondiElimina
  11. Complimenti per l'articolo, che pone dubbi, dandone anche spiegazioni logiche e concrete.
    Dubbi che molti hanno avuto e ancora esistono, le incongruenze sono davvero troppe, le spiegazioni del governo americano, lacunose e spesso inesatte, un voler nascondere, che fa pensare ad una diversa verità, quella vera probabilmente mai si avrà..restano solo più di tremila vite umane distrutte, mi chiedo a chi è servito, se doveva servire a qualcosa o a qualcuno.
    Non c'è motivo o spiegazione che basti.

    RispondiElimina
  12. Io onestamente non ho mai creduto all'attacco terroristico e le motivazioni sono ben esposte in questo articolo e non credo neppure al crollo delle torri causato dall'impatto degli aerei... molto ci sarà ancora da scoprire, se mai le potenti lobby economiche che governano il mondo e ci manovrano come marionette lo permetteranno... in ogni caso nei miei vaneggiamenti immagino una regia orchestrata dalle stesse autorità americane in un periodo in cui avevano forti necessità di conquistare paesi ricchi di risorse di gas naturali, minerarie e petrolifere ed un impedimento era la cittadinanza stessa ormai stanca e disgustata dalle tante guerre intraprese, una su tutte in Vietnam, in cui il costo in vite umane, in feriti, in traumi psicologici, in violenze disumane e sprechi economici avevano già oltrepassato la soglia di tolleranza di un intero popolo... ed allora cosa occorreva se non seminare il terrore e l'odio per sentirsi nuovamente liberi d'intraprendere una nuova ed imponente opera colonizzatrice?

    RispondiElimina
  13. 11 settembre 2001 Tutti noi ricordiamo quella giornata quando vedemmo accadere l'inverosimile! Ricordo ancora la mia meraviglia inquieta mentre osservavo in tv le torri gemelle accartocciarsi al suolo in una nuvola di polvere. Che giornata incredibile!
    La tesi sostenuta dall'autore dell'articolo si basa su principi logici che non sembrano frutto della fantasia; ma quale sarà la verità? La conosceremo mai? Nella nostra storia recente abbiamo una marea di verità ancora nascoste che probabilmente non verranno mai alla luce. Figuriamoci la verità sui fatti dell'11 settembre! L'unica certezza é che quel giorno sono morte le nostre sicurezze: ci siamo svegliati fragili, indifesi, in balia dell'incognito e da allora tutto è cambiato. Ci fanno paura gli islamisti, i mussulmani, gli arabi e chi ne ha più ne metta. Quel giorno é morta la nostra presunzione di essere invincibili

    RispondiElimina
  14. Una tragedia che ha preso di sorpresa gli Stati Uniti e il mondo intero, su cui ancora non v'è chiarezza, come in molte altre stragi anche nel nostro Paese. La reazione del governo USA, con la ricerca dei presunti responsabili ha innescato una serie perversa di lutti ulteriori e di incomprensioni tra i popoli del medio oriente e dell'occidente.

    RispondiElimina
  15. E' chiaro che la verità di quel giorno, è nelle mani di chi ad oggi non ha nessuna intenzione di dare risposte. La stessa Commissione 11 Settembre, appositamente istituita, ha raccolto testimonianze e fatti concreti, in netto contrasto con la versione ufficiale, che presenta come descritto sopra, moltissime verità, che volerle considerare attendibili è una offesa alla media intelligenza di qualunque cittadino della strada. Senza contare il silenzio assoluto del governo americano rispetto alle sollecitazioni ed interpellanze parlamentari che si susseguono senza ottenere alcuna risposta. Di fronte ad un delitto, qualsiasi inquirente si chiede quale ne sia il movente, ed è proprio da quello che spesso raggiunge il colpevole. Credo che anche in questo caso, andrebbe fatto il medesimo ragionamento. Antonella Albertini, ha detto qualcosa di molto interessante: "L'unica certezza é che quel giorno sono morte le nostre sicurezze: ci siamo svegliati fragili, indifesi, in balia dell'incognito e da allora tutto è cambiato." Allora, perchè instillare a livello globale in germe della paura? La risposta, credo che potrebbe essere letta negli avvenimenti successivi, fino ai nostri giorni.

    RispondiElimina
  16. I cavi elettrici sono fatti di rame che quindi è un materiale definito strategico. Il maggiore produttore di rame e sempre stato il Cile.
    Direte, ma che ci azzecca il rame con le torri gemelle?
    Vediamo se ci azzecca.
    Fino agli anni 70 la produzione cilena era di fatto controllata dagli USA, a loro volta grandi produttori, per cui gli americani controllavano il mercato mondiale del prezioso metallo, non solo economicamente, ma anche strategicamente. Solo che il governo di Unitad Popular decise di nazionalizzarne la produzione con una reazione terrorizzata degli americani che così decisero di "agevolare" un colpo di stato militare.
    Evento che avvenne proprio l'11 settembre del 1973 con l'uccisione sul campo armi in pugno del presidente Allende e di decine di migliaia di persone, e tra essi molti esponenti dei partiti democratici di sinistra e cattolici. Il Cile rivide la democrazia molti anni dopo.
    Non voglio certo affermare che l'attentato di Al Qaeda rappresenti una nemesi storica nei confronti dei cittadini americani che non erano certamente responsabili delle azioni di Nixon e Kissinger molti anni prima, però anche negli anni 70 la tesi poi storicamente accertata del coinvolgimento della CIA nel golpe, fu dapprima bollata come complottistica.
    Da qui a dire che gli attentatori suicidi delle torri abbiano avuto un appoggio interno oppure che l'aereo del pentagono non sia mai esistito, e che i 3000 morti delle torri siano serviti per dare sfogo all'imperialismo americano c'è ne corre.
    Sarà solo la storia a rivelarlo, tra alcuni anni qualche bocca potrebbe scucirsi, una vendettina qua, un ricattino la' e verrà fuori qualcosa.
    La storia fa sempre così, e inguaribilmente ripetitiva.

    RispondiElimina
  17. HOMO HOMINI LUPUS. Il sistema mondiale è un gran caos, se solo si utilizzasse il cuore tutto questo potrebbe essere evitato.

    RispondiElimina
  18. La verità "Vera".chissà quando si saprà.
    Resta il dramma dei morti.quelli ci sono stati.ed è l'unico dato certo.
    Quell'attentato, quanto sta accadendo oggi, con gli assassini Isis, hanno una relazione?
    Ho solo tante domande che sono e resteranno senza risposte.

    RispondiElimina
  19. A me sembra che la verità " vera" sia quella che ci circonda giorno dopo giorno e che è più o meno percepibile. Dopo la caduta del muro di Berlino il disgelo di varie parti del mondo che prima erano al riparo di due superpotenze...si sono trovate allo scontro per ridefinire supremazia e territori..sono caduti i muri e sono passate tante armi.. Armi che non servivano al congelamento del pianeta in due ma al dissolvimento di tante nazioni che si scontrarono con tante altre..tutte, come dire, se a " tetto ne legge".
    Quando vidi il disastro delle twin torre stavo navigando verso la Sicilia..sembrava di vedere il trailer di un fil catastrofico..ci volle qualche minuto per capire che invece non lo era..e siccome apparve chiara da subito la matrice di origine " golfo arabo" pensai subito che il conflitto che prima si stava consumando in Palestina..aveva trovato il suo " sfogo clamoroso" perché quel sopruso era agli occhi di quella parte del mondo insopportabile come quello che secoli prima si subì con la distruzione del santo sepolcro...quel che accadde dopo fu un disastro sopra un disastro..un errore sopra un errore.

    RispondiElimina
  20. RICORDANDO QUELL'UNDICI SETTEMBRE

    Oggi mi è capitato di ascoltare questa domanda pronunciata da una persona che molto accoratamente ricordava la tragedia: "Dov'era Dio quel giorno?"
    No, Dio non può fermare la farneticante officina degli orrori, nè può riequilibrare certa umana delirante disfasia, che ancora oggi purtroppo sono radicate e presenti. In piena libertà l'uomo sceglie, delibera, decide; fissa, stabilisce, conclude.
    Lui non può essere un abile burattinaio intento a manovrare gli esili fili dell'umana rappresentazione, in maniera che l'intero spettacolo si snodi senza sbavature nè contraccolpi, senza disarmonie nè dissonanze. E noi solleveremmo il braccio ad ogni suo strappo della funicella, o piegheremmo le gambe ad ogni cedevolezza del filo, inconsapevoli della mossa successiva, ignari della durata e dei contenuti del dramma scenico. Invece no. Non siamo burattini. Siamo attori in carne ed ossa. A noi è concessa la facoltà di spostarci liberamente nel perimetro del palcoscenico, di alzare la voce o di sussurrare, di guardare in faccia il pubblico o di volgergli le spalle.
    E la sofferenza degli innocenti ? Che altro rispondere ? Pesa su di noi, esclusivamente su di noi. Come quelle "icone" divenute emblema di quell'11 settembre: corpi vilipesi da un volo agghiacciante, mani disperatamente protese nel vuoto a sventolare un fazzoletto bianco da un imprecisato piano della Torre; visi impolverati e stravolti....
    Siamo saturi di violenza, abbiamo ingurgitato troppo sangue, ci sentiamo schiacciati dalle sozzure e dalla decomposizione di un'umanità in apparente sfacelo, avvertiamo una sorta di spossatezza esistenziale.
    Ma, pur nelle voragini dello spirito, la voglia di migliorare sopravvive e a questa dobbiamo aggrapparci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. D'accordo. Ma perché allora le preghiere al DIO?

      Elimina
  21. Io non ho dubbi. Dico ho certezze che non c'è ne 11 settembre nè al Qaeda né l'Isis né Charlie. Secondo me tutto studiato allo scopo di raggiungere obiettivi ben precisi.

    RispondiElimina
  22. Non credo nelle tesi complottiste, ma non escludo un ignorare volontario del pericolo, ma vorrei parlare d'un'altro fenomeno che mi disgusta:
    Ieri, in treno, da Milano a Genova, che per me porta il nome di Zena, invasione di gente con smartphone e tablet, con facce che alternavano rapidamente tra spente ed eccitate, talvolta sembrano qasi in extasi da orgasmo......
    Condanno questo codardo atto terrorista, la viltà di chi lo ha progettato, ma condanno anche la perversa ricottura di teorie assurde e produzione di sempre più filmati , su questo tema, su youtube.... considero questo rimasticare di speculazioni un "masturbarsi in pubblico" e mi disgusta profondamente.
    Lasciamo riposare, finalmente, in pace i defunti e pensiamo come togliere il terreno fertile al terrorismo d'ogni tipo ed origine.

    RispondiElimina
  23. Ero a casa davanti la TV e ho avuto qualche dubbio su cosa stesse accadendo. Davanti ai miei occchi una scena drammatica e spettacolare che nessun regista fino a quel momento aveva immaginato.
    Quello fu un momento che ha segnato la storia del mondo e da allora molte cose sono cambiate.
    Giovanni Caianiello ha fatto un buon lavoro. Le sue competenze tecniche lo hanno portato a dubitare di tante notizie e ha rilevato incongruenze evidenti, e io non voglio e non ho come contraddirlo. Vedremo in futuro se e come emergerà altro.
    Voglio però sottolineare ancora la drammaticità e la gravità di ciò che menti umane hanno pensato e realizzato. Senza alcuna pietà e senza porsi alcun limite. E in nome di qualcosa che non potrà mai trovare giustificazione. Ecco perchè dobbiamo sperare e fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità perché non non possa mai più accadere una tragedia del genere.
    Grazie, Giovanni. Al prossimo articolo.

    RispondiElimina
  24. Massa di complottisti conformisti . Gli americani si fanno gli attentati, fanno finta di andare sulla luna etc. Fate ridere

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Eva, lei è libera di continuare a credere a quello che più le aggrada, ai bravi governi americani, alle Tv e giornalini vari, mentre i fatti documentati e non le illazioni, raccontano tutta altra storia. Se essere complottisti significa discutere di fatti reali e provati, contro palesi bugie mai smentite, io preferisco stare dalla loro parte.

      Elimina
  25. 11 settembre 2001. Terroristi affiliati ad Al Qaeda dirottano quattro aerei, abbattono le torri gemelle e bucano il Pentagono. Il quarto aereo è precipitato per la colluttazione a bordo. E che ci vuole a dirottare quattro aerei, in contemporanea, in quattro aeroporti distinti? Nulla! Basta non farsi sgamare da FBI e Cia, Intelligence Service, Sureté, Mossad israeliano, servizi segreti russi tedeschi italiani eccetera eccetera. Tutt distratti?!?i Erano invece attentissimi in un altro 11 settembre, quello del 1973: il governo democraticamente eletto di Salvador Allende venne abbattuto da un golpe militare, messo in atto dai fascisti cileni, con la fattiva collaborazione di FBI CIA e compagnia cantando, comprese alcune multinazionali operanti in loco. Seguirono sparizioni, torture, omicidi. Suggerisco la rivisitazione del film di Costa Gavras, "Missing", interpretato da uno straordinario Jack Lemmon. Era scomodo Allende, a Washington come a Mosca. E le conseguenze non furono meno tremende, anche qui in Italia.

    RispondiElimina
  26. Sull'11 settembre i dubbi ci sono e sono sostansiosi , ma sono rivolti ad una sparuta minoranza degli USA che ne ha tratto profitto notevole , qualcuno parlò di colpo di stato da parte del vice presidente di allora

    RispondiElimina
  27. Vorrei ringraziare Giovanni Caianiello per questo articolo così chiaro ed obiettivo. Desidero anche informare i lettori interessati a questo argomento che lunedì 14 settembre alle ore 21.30 sul canale www.salvo5puntozero.tv ci sarà una trasmissione dedicata all'11 settembre dal titolo 14 anni di bugie. Saranno ospiti Giovanni Caianiello e Massimo Mazzucco, noto regista autore del film 11 settembre la nuova Pearl Harbor.

    RispondiElimina