domenica 1 settembre 2013

Governo: oggi cade, domani no, e dopodomani?

Filippo-Alesdi Filippo Ales - Siamo alle comiche finali con il cavaliere Berlusconi. Ieri riportavano i giornali che, se il PD avesse votato per la decadenza di Silvio Berlusconi, egli avrebbe dato l’ordine di far dimettere i suoi ministri dal governo.
Oggi, invece, è di parere diametralmente opposto. Dice infatti, smentendo se stesso, “che il governo Letta ha fatto delle cose importanti ed è giusto che continui a lavorare per il bene del paese”.
Silvio BerlusconiE così va a trovare Pannella, a Largo di Torre Argentina, nel gazebo dove raccoglie le firme, e firma tutti e 12 referendum proposti dai radicali, sia i sei sulla giustizia, che interessano lui personalmente, (eh si siamo alle solite, stavolta, però, con i referendum ad personam…) che gli altri sei, sui diritti umani, tra i quali anche quelli che bocciano leggi approvate dal suo stesso governo, mettendosi in contrasto con il sen. Maurizio Gasparri che dichiara: “Giusto firmare quelli sulla giustizia, gli altri, però, vanno decisamente contrastati, perché su droga, immigrazione e famiglia propongono tesi assolutamente sbagliate e da avversare”, mentre Formigoni ed il sen. Giovanardi aggiungono “perché spingono ad una visione della vita che non corrisponde a quella di un partito moderato e popolare, laico e cristiano, come il PDL”
Enrico LettaMa il nodo verso il quale punta Berlusconi, come trapela da Palazzo Chigi, arriverà. “Non c’è da fidarsi delle giravolte del Cavaliere, non credo alla linea ragionevole”. Il premier perciò alle minacce del cavaliere risponde con la minaccia di portare lui la crisi in Parlamento.” Ho ottenuto la fiducia delle Camere e se ci sarà uno stappo chiederò una nuova fiducia al Parlamento. La decadenza di Berlusconi? Io penso che non ci siano molti margini, la separazione tra politica e giustizia è necessaria”.
E qua si inserisce anche la nomina dei quattro nuovi senatori a vita che, dando per scontato essere politicamente vicini al Capo dello Stato, anche se Napoletano si è attenuto scrupolosamente all’art. 59 della Costituzione, irrobustiscono lo schieramento antiberlusconiano del Senato e, tutto sommato anche del premier Enrico Letta.
Mentre Franceschini dice:” Non si accettano ricatti e ci si affidi al Palamento”.
Così, anche se è prematuro parlarne, se Napoletano volesse sciogliere le Camere, si andrebbe al voto in autunno con Letta candidato premier del centrosinistra, e Guglielmo Epifani rimarrebbe segretario dl P.D.
Tutto ciò, evidentemente, senza contare sui disegni di Matteo Renzi, anche se si pensa che un accordo tra i due, alla fine, si troverà.
Questa la situazione ad oggi. E domani?... Chi vivrà vedrà.
Filippo Ales
01 settembre 2013







6 commenti:

  1. la cupola mafiosa e governativa, è molto probabile che resista per altro tempo ancora

    RispondiElimina
  2. E anche se cade cosa cambia secondo me è la domanda che tutti ci dovremmo porre si tornerà a votare chi? il pd che ha fatto un'alleanza che neanche si sognava dopo tutti questi anni di odio puro in milioni voteranno se sarà candidabile di nuovo Berlusconi perché ha tolto l'imu saranno milioni ma vedrai che quando l'intervisteranno non lo ha votato nessuno e tutti questi milioni di voti da dove sono venuti? Saranno in molti che voteranno cinque stelle ma in tanti si stanno ricredendo su Grillo che avrebbe potuto fare molto ma ha fatto solo la prima donna e isterica per giunta e chi non la pensa come lui in due minuti è fuori dal partito bella democrazia che rimane un paese di pecore un gregge che come sempre si fa guidare dai cani e noi sommersi dalle tasse non troviamo la forza e la dignità di dire la nostra.

    RispondiElimina
  3. Caro Filippo dici bene...siamo alle comiche finali. E' vero abbiamo a che fare con un attore, io dico impostore, ed in quando attore la verità e la bugia sono intercambiabili e relative. Perciò è normale ogni giorno affermazioni diverse e contraddittorie, la firma di tutti i referendum radicali, anche quelli che vanno contro il programma del PDL. Non c'è serietà! Gli stranieri dicono che Berlusconi è un buffone perciò fa ridere. In Italia non riusciamo a ridere perché il danno fatto da questo signore è enorme. CMQ per me, da qualunque lato si guardi la questione, il cavaliere è finito.

    RispondiElimina
  4. Il cavaliere é finito? Io non sono così sicuro. Intanto é lui che finora ha dato le carte a tutti e ha pure segnato bei punti. Ha una presenza forte e determinante nel governo. E anche Napolitano, per non parlare di altri saggi, ne prendono le difese. Non so come potrà finire la storia, ma mi pare difficile che sia a lieto fine. Altro cavaliere finito.

    RispondiElimina
  5. Sono in linea con il dott. Vullo,a noi non viene proprio da ridere.
    Il solo pensare che un figuro modesto e volgare, abbia portato l'Italia a questo punto è quasi incredibile.
    Di certo non mi riferisco al declino economico,quello forse sarebbe stato inevitabile, con lui e senza di lui.
    Provo grande tristezza e solitudine nel vedere come siamo ridotti un po' tutti, noi compresi,Berlusconi ò diventato uno spartiacque, tifosi a favore e tifosi contrari, abbiamo forse sbagliato anche noi,mi riferisco oltre che a me stesso anche a te Filippo,anche a gianni e tanti altri che non nomino,ma adesso mi ha stancato,mi dimetto dalla curva anti-berlusconiana e non farò più da sponda di nessun tipo con chi non mi da proprio alcuno stimolo,solo tristezza.

    RispondiElimina
  6. La supercasta siciliana è favorevole al voto segreto. Cioè ai franchi tiratori. Bravi Schifani e Grasso contro il voto palese! La trasparenza e la chiarezza fa paura. Grasso e Schifani sono abituati al mistero ed alla segretezza, essendo nati in Sicilia. La cultura dei beati paoli, della mafia, della massoneria.

    RispondiElimina