mercoledì 31 luglio 2013

Sicilia. La mancanza di lavoro sfocia in tragedia

CEFOP in venditadi Giuseppe Vullo – È difficile parlare di un tema così delicato come il suicidio. Un dramma che sconvolge, frutto intimo di un disagio a volte imperscrutabile.
Un dolore che spinge al gesto estremo forse per lanciare l’ultimo e definitivo allarme. Per urlare al mondo la propria impotenza verso un sistema diventato cattivo e sordo. Ma quando assistiamo ad uno stillicidio come quello di questi giorni, che spinge onesti lavoratori a porre fine alla loro vita perché travolti dalla tempesta che da troppo tempo ormai investe la formazione in Sicilia, ci si sente obbligati a esprimere qualche riflessione. Aldo Melodia un uomo onesto, 60 anni, lavoratore della formazione professionale (CAS di Bagheria) da 18 mesi senza stipendio, il 27 giugno scorso si è tolto la vita (con una corda al collo) in solitudine nel suo garage, non potendo garantire una vita dignitosa alla sua famiglia.
Manifestazione lavoratori CefopStamattina 31 luglio il lavoratore del CEFOP, RICCARDO DE LISI, architetto di 44 anni, buttatosi per disperazione dal 5 piano del suo ente è morto lasciando la sua famiglia nella disperazione. Sono rimasto sconvolto. Sembra una guerra non dichiarata, dal cinismo sociale e dal potere, contro i fragili ed i deboli. Una selezione naturale di darwiniana memoria? Il forte sopravvive ed il debole soccombe? Il padre di famiglia Melodia era un esodato senza lavoro, senza pensione e senza paracadute sociale (il famoso reddito di sopravvivenza). Quando sentiamo queste notizie, abbiamo un diaframma di lontananza, di distacco che ci lascia immuni dal contagio. Ma la depressione è un malessere che si può diffondere come un virus e se ti è vicino puoi essere colpito.
logo_cefopMi è capitato di partecipare con mia moglie alla fiaccolata per il povero Melodia ed il virus ed il contagio l'ho sentito molto vicino. Aveva la mia stessa età, le stesse speranze, le stesse aspirazioni, la famiglia. Cosa potrebbe succedere ad ognuno di noi? Come reagiremmo se perdessimo il reddito per sostenere la famiglia? Sono domande che ci dobbiamo porre perché la povertà e la disperazione si diffonde a macchia d'olio ed è una responsabilità della politica, ma anche della società. L'indolenza e la superficialità, se non la malafede, del potere abbandona a se stessi i cittadini. Infatti chi è sazio non comprende chi è digiuno! Quanti morti dobbiamo ancora aspettare per porre rimedio alla scandalosa situazione della formazione professionale? Ormai possiamo dire che la formazione è un ente o meglio un "carrozzone" che istiga al suicidio? Chi pagherà per queste vittime innocenti?
Nelli Scilabra e Rosario CrocettaForse, anzi sicuro, nessuno. Ma non è questo che andiamo cercando. Non servono i capri espiatori, non servono le bandiere e nemmeno le appartenenze. Serve, però, una nuova coscienza. Una ritrovata consapevolezza del dramma sociale che sta vivendo questa nostra Sicilia, i suoi lavoratori, i disoccupati, le famiglie, i giovani che vagano invano senza futuro.
Che servano da esempio queste due tragedie. Perché la politica siciliana faccia un respiro profondo, perché il governo e il suo Presidente avviino finalmente quell’inversione di rotta tanto decantata. Insieme a chi dimostri di avere a cuore le sorti del popolo siciliano, senza divisioni e sterili rivendicazioni. Non c’è tempo. Non c’è più tempo per aspettare le contorsioni di partiti e movimenti, sempre più lontani dai bisogni e dai drammi quotidiani dei cittadini.
Giuseppe Vullo
31 luglio 2013

15 commenti:

  1. c'è poco da aggiungere alle considerazioni fatte, l'unica cosa che mi auguro è che non sia giusto la politica a cercare capri espiatori o vane giustificazioni, finendo con l'avvolgersi sempre più nel suo nulla fare. si assumano la responsabilità del governare i processi e non di sfruttarli per le loro scorribande.

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  2. Dei suicidi dei due dipendenti della formazione professionale Aldo Melodia e Riccardo De Lisi, avvenuti nei giorni scorsi si può dire di tutto, ma non che non fossero morti annunciate. Sono due persone che se ne vanno per la disperazione di non potere mantenere più la famiglia. La tristezza affligge il nostro cuore, come se fossero andati via due familiari.
    Come si fa ad accettare la morte in questi casi? Non siamo forse anche noi corresponsabili di questi morti, non sono morti che gravano anche sulle nostre coscienze?
    Lo sapevamo da tempo che ciò poteva accadere. Che senso ha, allora, fare la lotta alla mafia, ai traffici illeciti di denaro, magari fare arrestare i deputati e funzionari che sono stati causa del malaffare, quando si tiene una famiglia senza stipendio per diciotto mesi?.
    Ho l’impressione che, purtroppo, i nostri nuovi politici hanno fatto presto ad imparare. Tengono più ai titoli da prima pagina, anziché cercare le soluzioni ai problemi, che sono stati creati nel tempo e poi trascurati dai deputati e presidenti senza scrupoli, che si sono succeduti, a palazzo dei Normanni. Tutto ciò è assurdo.
    Non conosceva forse il Presidente Crocetta lo stato d’indigenza in cui vive una grande parte delle nostre popolazioni a causa del precariato dilagante nella nostra Regione? Allora che dirà alle famiglie di questi poveri morti. Racconterà loro la storiella che ha fatto arrestare l’onl.e Tizio o l‘on.le Caio.
    Mi scuserà il Presidente Crocetta, ma mentre faceva arrestare Tizio e Caio perchè non provvedeva anche a far pagare gli stipendi ai lavoratori, che aspettavano invano da diciotto mesi. Sono certo che questo si che sarebbe stato un colpo da prima pagina, a parte il fatto che il problema avesse un indubbia priorità e la vita delle persone viene prima di qualunque altra cosa. Per questo dico che queste erano morti annunziate e dico pure che la magistratura se vuole trovare i responsabili di queste e di altre morti, che è prevedibile possano aggiungersi, ma che certamente non ce lo auguriamo.
    Cominci ad indagare per primi sull’Assessore Scialabra e sul Presidente Crocetta, se vogliamo dare un senso alla giustizia.

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  3. Quando succedono questi fatti dolorosi è doveroso da parte di tutti cristiani e laici, di fare l'esame di coscienza. Chiediamoci se la vita è un diritto inviolabile...ed allora la nostra nazione civile e democratica deve assicurare il diritto di sussistenza a tutti i suoi cittadini. Il reddito di cittadinanza è un argomento sollevato da Grillo. Ma anche il nostro direttore Gattuso ha scritto un articolo in questo blog. In Europa solo la Grecia, la Bulgaria e L'Italia non hanno questo salva-vita. Siamo in crisi e non ci sono i soldi ? Ma la vita è sacra! Se ci sono i soldi per pagare stipendi da 50 mila euro al mese e pensioni da 30 mila euro al mese, si può fare un prelievo di solidarietà da stabilire, per le persone senza reddito. Non piangiamo dopo lacrime di coccodrillo! La depressione è contagiosa e potremmo aspettarci altre vittime.

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  4. Si dice che la speranza sia l'ultima a morire, non è così, dopo la speranza muore l'uomo, è lui l'ultimo a morire, subito dopo che avrà perso ogni speranza. Si può distruggere un uomo senza ammazzarlo, basta togliergli la speranza, a farlo sarà lui. Uomini soli, disperati, con alto senso della famiglia, della responsabilità verso di essa, della dignità; nessuno vuole aiutarli, confortarli, provvedere neppure momentaneamente ai loro figli, figli senza futuro, uomini col peso del fallimento che diventa palpabile e pesa come un macigno, uomini senza colpa per il loro stato, uomini dignitosi che con grande coraggio hanno saputo compiere l'atto estremo: rifugiarsi nella morte. Vigliacchi siamo noi e le Istituzioni che ci rappresentano, nessuno dei due ha mosso un dito, salvo spargere lacrime di coccodrillo, soltanto dopo gli infausti eventi, che pesano su tutte le coscienze e che i giornalisti contabilizzano nella prima frase della notizia. La vita umana sacra? ma smettiamo di fare gli ipocriti usando frasi di circostanza, dichiararlo è più una provocazione che verità, di sacro esistono solo l'egoismo ed il dio denaro, l'unico dio perseguito a qualunque prezzo, non importa se non da tutti, non è rilevante.

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  5. Calogero Dolcimascolo2 agosto 2013 alle ore 08:50

    Avere incrementato a dismisura nella coincidenza elettorale, specie nel 2006, l'affaire formazione è stata un’altra forma demagogica di precariato senza un vero sbocco lavorativo sia per i formatori che per gli allievi; la formazione in Sicilia è stata intesa solamente per favorire clientele e sperperare denaro pubblico senza creare sbocchi lavorativi.
    Sarebbe meglio che la Regione siciliana chiuda definitivamente la questione formazione in Sicilia dirottando le risorse verso le imprese produttive che dovranno assumere l’onere della formazione del personale anche come apprendistato.
    In particolare vorrei ricordare che i Salesiani in Sicilia hanno avuto da decenni un compito formativo davvero ragguardevole nella formazione di allievi ed oggi si trovano senza finanziamenti pubblici rischiando la chiusura perché nel tempo hanno dovuto competere con la politica del malaffare che ha interessato questo settore.
    In un paese capitalista come il nostro dovranno essere le leggi dell’economia a determinare la relazione domanda-offerta di lavoro non le alchimie della politica.
    Tutto questo personale amministrativo della formazione non solo è improduttivo ma non ha motivo di esistere in un settore che non ha alcuna correlazione con il sistema produttivo reale.
    Qualcuno potrebbe spiegarmi a cosa servono gli sportelli multifunzionali e quali risultati hanno dato in termini di costi-benefici?
    Forse riducendo quelle pensioni d’oro risolviamo il problema? Penso di no.

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  6. Dall'articolo traspare, più che uno sfogo, un grido. Un grido contro quegli occhi chiusi che ancora sembrano ignorare la condizione sempre più disperata di un popolo che sta perdendo il lavoro, e con esso la capacità di far fronte alla vita...al punto da decidere di lasciarla. Non c'è molto da aggiungere. In un giorno in cui si parla solo di sentenze e possibili crisi di governo, questo grido, questo articolo appaiono ancor più come un appello disperato ad aprire gli occhi sulla realtà che davvero conta.

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  7. La situazione è tragica e lo sappiamo tutti. Ma la classe politica non ci sente. Non ha la percezione delle reali condizioni di disagio che ogni giorno vivono i cittadini. L'esempio riportato nell'articolo è solo la punta dell'iceberg. Potrebbero verificarsi fatti ancora più gravi. Speriamo in qualche colpo d'ala dei partiti... e auguri a tutti

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    1. Cominciando dal basso: i partiti non volano più, hanno perso le ali, le hanno immolate sull'altare dell'egoismo, interesse personale e disinteresse per la cosa pubblica; è vero, l'episodio che commentiamo qui è solo la punta dell'iceberg, c'è anche altro, quasi altrettanto tragico; il disagio generale, i partiti lo percepiscono benissimo, la verità è che la loro priorità è l'interesse di bottega. C'è poi chi, da destra o centro destra che sia, ad ogni piè sospinto, menziona "la volontà popolare espressa attraverso il voto" ; hanno già dimenticato che il nazismo ed il fascismo sono state realtà supportate da volontà popolare quasi totale? forse per questo sono state cose buone? tra l'altro, la volontà popolare che loro rappresentano, non è neppure maggioranza!

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  8. Imprenditori si tolgono la vita, gente senza lavoro anche, disperati a qualsiasi titolo minacciano di farlo, eppure miliardi di persone al mondo, senza cibo e senza acqua e senza medicine lottano per vivere.
    Qualcosa non va, non va forse il sistema che qualcuno ha messo su, ci hanno ridotto a semplici terminali di consumo ad oltranza, e quando non possiamo assolvere all'unica mission della vita, allora, pensiamo di farla finita.

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  9. Ho difficoltà a fare un commento su un fatto tragico, per cui mi limito a pochissime considerazioni generali.
    1) la formazione professionale è o no una fonte di corruzione a cui porre rimedio? o lasciamo tutto come è per timidezza.
    2) questo, non esime, chi deve provvedere, a prevenire casi così estremi, con interventi provvisori , a non far pagare agli innocenti , il malaffare dei loro datori di lavoro.
    3) mischiare i due livelli, non aiuta a risolvere i problemi, ma a confondere le idee sul da farsi ... un conto è la formazione professionale, che va risanata, un conto è l'azione sociale a non lasciare nessuno al proprio destino.

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  10. Grazie Pino per il tuo articolo sulla tragedia della formazione in Sicilia. Un sincero omaggio alle persone che hanno deciso di "andare via" e un commosso abbraccio ai loro familiari e a chi si trova nella medesima situazione, ed ancora lotta e spera.
    Questa è una storia che da sola ha smascherato lo scellerato sodalizio tra politica ed affarismo che in questo, come in tutti gli altri campi della società civile, dopo un pluridecennale esercizio ha prodotto miseria e disperazione In Sicilia.
    Non sarà facile, nè possibile entro breve tempo, rimediare a questo scempio delle anime e delle vite di oltre 5 milioni di siciliani, ma dobbiamo farlo, provarci almeno. Iniziamo con il mandarli tutti a casa, non cerchiamoli più, contestiamoli, denunciamoli, non votiamoli, costruiamo insieme il "nuovo sostenibile", chiediamo e pretendiamo l'azzeramento di questo sistema economico, partiamo dalla concessione di un salario minimo mensile per tutti e dal blocco dei prezzi a limiti politici. tagliamo retribuzioni e pensioni sopra i 2.500 euro, ce ne sono moltissimi.
    Non è demagogia, non è "grillismo". Sono d'accordo con te, caro Pino. Tutto questo è l'unica cosa che qualunque "buon padre di famiglia" ritiene giusto e chiede in Sicilia e in Italia.

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  11. Leggendo questo articolo capisco che le cose in Sicilia vanno sempre peggio. Perciò io che sono stato costretto ad abbandonare la nostra terra per motivi di lavoro, sono contento di aver trovato riparo altrove. L'unica nostalgia è la famiglia ed il mare.

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  12. Purtroppo i casi recenti di suicidio, la crisi che soffoca il respiro vitale della gente comune, la politica che non è politica ma disonesto affarismo, clientelismo, corruzione, mi fanno pensare che lungo è il tempo in cui ci possa essere quel cambiamento etico delle coscienze che ci faccia prendere posizioni chiare e precise sul da farsi. Le nostre parole di cordoglio, di solidarietà, di delusione, di rabbia, di voglia di fare, di coscienza del momento critico non ci porterà a niente se tutto questo non si traduce ina atti concreti... io stessa parlo, discuto, faccio battaglie a voce, nel mio piccolo, contro le ingiustizie e gli atteggiamenti mentali mafiosi che si manifestano nel quotidiano, nel clientelismo sfacciato. Usato in Sicilia come lasciapassare... la gente si ammazza. La gente muore di stenti ma, passato il momento critico, non gliene frega più niente a nessuno… concretezza significa arrabbiarsi non a casa propria ma tutti insieme davanti le sedi competenti... ma non per trascorrere una giornata all'aperto... in Sicilia abbiamo, come in Italia la classe politica che ci meritiamo... per il resto siamo un popolo di parolai....

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  13. la gente muore e loro rimandano il taglio degli stipendi immeritati. non si vergongano di rubare. cialtroni, farbuttie figli di elena troia.

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  14. Caro Gianni poiché questo articolo l'abbiamo scritto a 4 mani, desidero informarti del terzo suicidio nella formazione. Sicuramente sarai già al corrente che il giovane FABIO BORDONARO dello IAL cisl Caltanissetta ha posto fine alla propria esistenza impiccandosi. Si dirà era una persona fragile, depressa. Giusto ma se ad una persona sensibile e fragile togli pure il lavoro e lo stipendio non è un concorso di colpa da parte dell'amministrazione regionale? Non è il caso di riflettere perché questa moria di lavoratori nella formazione professionale? Che cosa è un virus? O è un' epidemia? Quali terapie, contro il male oscuro, metteranno in campo Crocetta e Scilabra? Intanto alla famiglia Bordonaro sentite condoglianze! Perdonate se alla vigilia della festa vi rattristo con queste notizie. "Chi vuol essere lieto sia di domani non ve certezza". Vogliate gradire buoni auspici per il ferragosto.

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