sabato 23 marzo 2013

GOVERNO. GLI OTTO PUNTI DI BERSANI

bersanidi Filippo Ales - Volevo ricordare nel giorno in cui Bersani inizia le sue consultazioni, dopo avere avuto affidato dal Presidente Napolitano l’incarico di formare il governo, che cosa ci dobbiamo aspettare di nuovo, ammesso che riesca a formarlo.
Intanto facciamo gli auguri a Pierluigi ed all’Italia tutta che aspetta in azione il nuovo governo, soprattutto per fare quelle piccole cose che servono a smuovere l’economia ed a sbloccare finalmente quella spirale di disoccupazione, dei senza lavoro, degli esodati che non accenna a fermarsi e far si che si possa avere, in tempi brevi, un’ inversione di tendenza.
Questo credo sia la priorità assoluta di Bersani che del lavoro, e della moralità, ne aveva fatto in campagna elettorale due punti basilari. Ma vediamo ora quali sono gli otto punti come previsti dal programma del PD per un governo di cambiamento che dovrebbero portare alla fiducia del governo Bersani, che si rivolgerà al PDL, al M5S, ed alla lista CIVICA di Monti.
Punto primo: FUORI DALLA GABBIA DELL’AUSTERITÀ.
Punto secondo: PER UN ITALIA ONESTA.
Punto terzo: CREARE LAVORO PER FAR CRESCERE L’ITALIA.
Punto quarto: L’ECONOMIA VERDE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.
Punto quinto: DEMOCRAZIA E MORALITÀ, TRASPARENZA E RIFORMA DELLA VITA PUBBLICA.
Punto sesto: STOP AI CONFLITTI DI INTERESSE.
Punto settimo: NON C’È DEMOCRAZIA SENZA ISTRUZIONE.
Punto ottavo: I DIRITTI PER UN’ITALIA PIÙ CIVILE.
Quindi al primo punto il Governo dovrebbe farsi protagonista attivo di una correzione delle politiche europee, dovrebbe conciliare la disciplina di bilancio con investimenti produttivi e ottenere una maggiore elasticità negli obiettivi di medio temine della finanza pubblica. Uscire da questa gabbia significa rinegoziare il nostro status con la Unione Europea, far valere le nostre ragioni di socio fondatore della Comunità. Dare un maggior potere all’Europa dei popoli, che diventi quella sognata dai nostri padri.
Al secondo punto troviamo: per una Italia onesta. Che significa? Si vuole l’equiparazione tra pubblico Ufficiale ed incaricato di pubblico servizio. Nella classifica dei paesi più corrotti l’Italia è al 72° posto su 178, alla pari della Bosnia e peggio del Ghana. Questo significa anche meno lavoro e meno ricchezza. Si vuole combattere la corruzione con leggi che prevedono pene e sanzioni più severe su: falso in bilancio, concussione, corruzione, ricettazione, traffico di influenze illecite, nonché l’applicazione dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici a tutti i soggetti che compiano delitti contro la pubblica amministrazione.
Terzo punto: Il lavoro stabile deve essere più conveniente del lavoro precario, salvaguardia degli esodati, attuazione di un programma di interventi per l’occupazione femminile, e giovanile con detrazioni fiscali per il reddito da lavoro, allentamento del patto di stabilità interno per finanziare un piano straordinario di piccole opere per la sicurezza di scuole, ospedali, recupero ambientale e mobilità urbana. Programma per la banda larga e lo sviluppo dell'ITC e creazione di un fondo centrale di garanzie per le PMI elevando il limite d’importo per le imprese e potenziamento della Cassa Depositi e prestiti. Salario minimo per chi è escluso dai CCNL.
Quarto punto: Favorire l’economia verde per l’energia pulita, l’innovazione, le tecnologie e la ricerca; creare un circuito virtuoso tra sistema formativo, università ed imprese, lotta alle ecomafie, piano straordinario per riduzione accolta riutilizzo e recupero dei rifiuti con riduzione al ricorso alla discarica ed agli inceneritori, favorire il recupero dei siti industriali inquinati e credito d’imposta per le imprese che fanno ricerca.
Al quinto punto troviamo le ricette per la democrazia e la moralità con il superamento del finanziamento pubblico ai partiti, la riforma dei partiti con l’applicazione dell’art. 49 della costituzione, riduzione del numero dei parlamentari da 630 a 300 deputati da 315 a 150 senatori che diventerà il Senato delle regioni, riduzione del numero di comuni ed abolizione delle provincie, tetto all’indennità dei dirigenti pubblici, pubblicità delle spese ed obbligo di pubblicità per l’uso delle risorse finanziarie, riforma legge elettorale, etc.
Sesto punto: legge sul conflitto di interesse, abolizione della legge Frattini, taglio dei doppi incarichi, ineleggibilità per il Parlamento, Consigli Regionali e negli Enti Locali per chi ha precedenti penali, ampliare i soggetti sottoposti a disciplina, ed un’altra serie di norme più restrittive.
Per finire al settimo e all’ottavo punto troviamo tutta una serie di proposte per la scuola, l’università e la ricerca ed il riconoscimento dei diritti civili e di cittadinanza per chi, figlio di genitori stranieri e residenti in Italia da più di 5 anni, nasce in Italia, l’approvazione di una legge per l’omofobia, il riconoscimento delle unioni civili delle coppie omosessuali, secondo il modello tedesco.
Questi sono gli otto punti, che leggendoli attentamente sono più che un programma per un’intera legislatura, quindi a questo punto a Bersani si presentano tre possibilità, considerando anche una squadra di governo dai nomi eccellenti, che sentiamo circolare.
1) Egli ha lottato, fino ad oggi, per convincere Grillo ad appoggiare il suo governo e se ci dovesse riuscirci (considerato anche l’esperimento Sicilia), potrebbe contare su una maggioranza certa, come l’ha chiesta il Capo dello Stato, allora ce la farà tranquillamente. Non penso che punterebbe alle larghe intese con il PDL perché a quel punto gli salterebbe tutto il programma.
2) Se Grillo rimane sulle sue posizioni, ma con l’idea di approvare, di volta in volta, i provvedimenti in aula, allora non avrebbe i numeri per un governo di legislatura, che è quanto chiesto da Giorgio Napoletano, e potrebbe tentare la possibilità di scegliere alcuni degli otto punti e fare un governo a termine; praticamente la legge elettorale e si andrebbe a votare a Settembre;
3) Se non ottiene alcuna garanzia da Grillo allora ripasserebbe la mano al capo dello Stato.
Punto e a capo…
Filippo-Ales  Filippo Ales
  23 marzo 2013





















33 commenti:

  1. Perdonatemi, ma prima di parlare del grande Bersani ed al compito in corso, voglio dire che un pò mi sto stufando di stu modello sicilia. Non è la stessa cosa. Vero è che su scala nazionale il PD deve rinnovare per cambiare. Il cambiamento è quelle che sta facendo Bersani, cioè non una mera operazione di marketing, ma il rinnovamento all'interno di una nuova visione "con gli occhi della gente"! Come non potere condividere gli 8 punti. Sono di buon senso e di eccellente visione pratica di ciò che ci bisogna. Faccio un esempio che sento vicino perchè è il mio settore lavorativo. E' inutile parlare di grandi opere, faraoniche etc.. Sarebbe un'operazione per pochi intimi ed al territorio solo le briciole. Invece è corretto che, a parità di budget, si creino capillari interventi territoriali di piccole manutenzioni che hanno importi piccoli, di solerte azionabilità e che rimettono in moto dall'operaio, al piccolo artigiano, al fornitore di materiale edile o impiantistico, al tecnico etc... Bersani pone la moralità al primo posto ed il lavoro conseguentemente dopo. Bersani ha capito ... quindi opererà efficacemente.
    Nicoletta La Bella

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    1. Certamente l'augurio è che Bersani possa portare a termine il suo impegno. L'esempio che facevo sul modello SiCILIA, era fatto in considerazioe del fatto che viene richiamato sempre, come esempio virtuoso. Per il resto siamo d'accordo

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  2. Caro Filippo,ti risparmio di ribadire il mio giudizio sia su Berlusconi sia su Grillo,però una analisi va fatta.
    Anche una riflessione sulla condizione attuale degli italiani andrebbe fatta, a mia memoria non ricordo una fase cosi buia
    e cosi scoraggiante sul piano culturale e morale.
    Ma andiamo ai numeri,credo che sia assolutamente un fatto incontestabile che oggi il modello Berlusconi-Grillo sia maggioranza.

    Leaders assolutamente padroni dei propri partiti, linguaggi efficaci,semplici,comprensibili,direi ossessivi e ripetitivi,però devo ammettere funzionanti.
    La gente che ascolto che incontro ovunque dai bar ai mercati nei bus,usano e ripetono il linguaggio semplice e diretto dei due grandi comunicatori.
    Concetti e risposte semplici,slogans più o meno inconcludenti in risposta a temi complessi.
    Allora che fare?
    Continuare con le tue e mie complicate e tormentate analisi,sempre meno comprese ed apprezzate o adeguarci anche noi?
    Io so o credo di sapere cosa sia giusto,però devo ammettere che le mie certezze vacillano.
    Perche' non unirci anche noi al coro?
    Stimo ed apprezzo Bersani tantissimo,ma se fosse un mio familiare gli consiglerei e se potessi gli imporrei di farsi da parte.
    Forse Renzi potrebbe competere ad armi pari con berlusconi e grillo,cosi' come nel poker,Renzi saprebbe rilanciare,ai mille euro di Grillo occorreva dire ''duemila'',all'IMU,doppia IMU,e cosi via....
    Insomma.....questo è il futuro,ma francamente non mi riguarda.

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  3. Caro Sergio amico mio, apprezzo tanto i tuoi interventi, perchè comprendono sempre quell'humor un po' inglese, che ci lasciano sempre con il sorriso sulle labbra. E di questo ne abbiamo tanto bisogno! Tu sai come la penso io, e sarei anche per giocare al raddoppio con Renzi, ma come finirebbe poi? Potremmo correre il rischio di pedere l'unico cavallo buono che ci resta. E poi?, io intanto passo...

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  4. Non ho molte certezze. Lo confesso. Mi piace Bersani, lo ritengo una persona valida, seria, onesta e convinta della bontà della sua “impresa”. Mi sarei aspettato una presa di posizione più forte da parte di Napolitano. Un messaggio a tutti, forte, inequivocabile, accorato e, perché no, coraggioso. Di quel coraggio che ci vuole quando quasi tutto è perduto. Quando la paura spinge a fare di più, molto di più. E invece no. Quasi come sempre. Secondo le prassi consolidate fin dalla prima repubblica. Insomma, intendo dire che mi manca il messaggio, mi manca quel qualcosa che fa appello ai cuori della gente. Come se ci fosse una consapevolezza che non fa intravedere nulla di buono.
    E allora mi chiedo. È vera l’emergenza di cui si parla tanto? Si. Ne ho certezza. È vero che se non si fa il governo tutto va a catafascio? Non ne sono convinto, ho seri dubbi. E se così non fosse allora i maggiori leader, ivi compreso il Presidente della Repubblica, stanno giocando con il fuoco. Stanno perdendo tempo. E, se ci fate caso, anche lo stesso Bersani non va di fretta. Anzi ha detto subito che ci vuole tempo. E probabilmente ha ragione, per fare un governo in una condizione politica così frastagliata non si può improvvisare. Resta però il dubbio che proprio lui di tempo ne ha avuto parecchio. Basta pensare a quanto tempo sia passato dalle primarie…!
    E allora, è tutta colpa di Grillo e del Movimento 5 Stelle? No no, su questo non sarò mai d’accordo. Loro fanno ciò che avevano detto da sempre. La loro missione è stata incessantemente chiara. Può piacere o no. Ma da questo ad addossare sulle loro spalle i fallimenti di questa classe politica ce ne corre. Mi dispiace per Bersani, mi dispiace se non riuscirà nell’impresa e mi dispiace il ritorno in campo di Berlusconi. Ma purtroppo i nani della politica italiana sono molti. E i cittadini, come sempre, hanno la loro responsabilità o la loro convenienza.

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    1. Caro Giangiuseppe, nessuno ha detto che è tutta colpa di Grillo o del M5S e che i fallimenti di questa classe politica sono da addebitare a loro però, mi consentirai che, se ciò poteva essere valido fino alle elezioni, ora i grillini hanno la sacrosanta responsabilità politica, davanti ai loro elettori, di dire ciò che intendono fare. E debbono fare anche loro, come le ha fatte il PD e Bersani, le scelte che intendono compiere. O con il PD, o con Berlusconi, o si assumano la responsabilità di dire agli Italiani che hanno scherzato e vogliono tornare alle elezioni. Ma ora il tempo è scaduto pure per loro.
      Un sostegno dei grillini diventa indispensabile per Bersani, anche alla luce della chiusura che sembra essere arrivata dal comizio di Berlusconi a Piazza dl Popolo di ieri. I prossimi giorni saranno decisivi. E la smetta il M5S di dre che sono un movimento, perché hanno un “non statuto”. Invece lo Statuto, insieme all’atto costiutivo c‘è, come ha pubblicato ieri il giornale on line, diretto dalla Annunziata. Un documento che in parte smonta i proclami grillini e, in parte, mostra vizi della vecchia politica, quella che tutti chiediamo di archiviare definitivamente.
      Quindi lo Statuto si è scoperto che esiste, assieme all'atto costitutivo, necessario per depositare il marchio, firmato da Grillo, da suo nipote e dal suo commercialista. Il commercialista è il segretario di M5S, lo è per di più di nascosto e il nipote di Grillo è il vicepresidente di M5S.
      Nell'Atto Costitutivo si legge che "tra i signori Giuseppe GRILLO, Enrico GRILLO ed Enrico Maria NADASI è costituita un'Associazione non riconosciuta denominata "MOVIMENTO 5 STELLE".
      Il partito quindi c'è e da statuto, all'articolo 6, ammette le sovvenzioni dello Stato assieme a quelle di Regioni ed Enti Sovranazionali per costituire il proprio patrimonio. Quindi oggi Grillo che battaglia contro i rimborsi, chiamando in causa anche i presidenti Grasso e Boldrini, a dicembre, davanti a un notaio, ha messo nero su bianco che possono prendere sovvenzioni statali, perché vai a sapere un domani... E in ogni caso è il Presidente a gestire i fondi.
      Per carità non si vuole dire che i partiti sono tutti sullo stesso piano, però soprattutto ora che tanti tabù vanno cadendo, occorre a tutti noi elettori conoscere ciò che il M5S ha intenzione di fare.

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  5. Ho riletto con maggiore attenzione gli 8 punti di Bersani, proposti efficacemente da Filippo. Mi sono ri-arci-convinto che Bersani, anche se è persona che continuo a stimare, purtroppo (per lui e per noi) non ne ha azzeccata una. Renzi, Grillo e Berlusconi sono stati in partita, l'hanno saputa giocare e sono stati premiati con una valanga di voti (Grillo e Berlusconi) e con un corale, trarsversale quanto tardivo rimpianto per la mancata candidatura a Premier (Renzi).
    Non tanto i punti, ma la loro esposizione formale, verbale e di contenuto è "pietosa", diciamo inadeguata all'urgenza di parlare chiaro e dire sì,sì oppure no,no. Sono fumosi, rimandano sempre ad un dopo non si sa bene cosa.
    Insomma mentre Grillo e Berlusconi dicono un netto ed immediato no al finanziamento pubblico dei partiti , oppure un sì alla nuova legge elettorale, Bersani invece insiste con la solita litania: "se ne può parlare" .
    Credo e spero che Bersani rinunci al più presto (entra martedi p.v. al massimo) alla sua temerarietà nel vole fare un governo trainato dal PD con la sua faccia, e faccia un passo indietro.
    Dopo di che, subito un governo del Presidente che con una legge elettorale ci porti alle rielezioni a fine giugno. Votare in democrazia non è mai un dramma o una catastrofe, lo è votare male, e purtroppo il 24 febbraio u.s. gli italiani hanno votato malissimo. Il porcellum ha fatto il resto (del disastro).

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    1. Caro Pasquale, mi pare che le primarie prima e la campagna elettorale successivamente abbiano dato a Bersani i numeri per avere l'incarico.
      Un altro mandato a cosa porterebbe? Credo solamente ad un mandato per far svolgere le elezioni a Settembre o Ottobre. Ne varrebbe la pena ?

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  6. E' vero,anzi ovvio,Grillo non ha colpe per quello che è accaduto,non togliamo a Silvio ciò che è di Silvio.
    Grillo ha la responsabilità di ciò che accade e di ciò che accadrà.
    Vedremo nei fatti e nel tempo,se sarà una sciagura o un toccasana.
    Io temo sarà una sciagura,ma non ho certezze, nè può averne chi pensa o spera il contrario.
    Non credo però al dittatore buono,non credo all'uomo della provvidenza,non credo a chi tutta sa e tutto può,non credo all'uomo solo al comando circondato da ruffiani,lacchè e cortigiani più o meno miserabili.
    Comunque io spero con tutto il cuore di sbagliarmi, vorrei avesse ragione il direttore del blog che alla fine,statistiche alla mano prima o poi una l'azzeccherà.

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  7. Cari analisti ! Lo scenario è ancora più chiaro di quanto non sembri. Se governo non partorirà, evento quasi certo, si andrà alle elezioni con Bersani sconfitto e Renzi in prima linea. Risultante ahinoi!: Berlusconi vincitore forse di poco e Renzi che si vedrà costretto a fare un governo di responsabilità con il nano di Arcore. Potete allenarvi tranquillamente esponendo 1000 altre disquisizioni cerebrali, ma è così che andrà a finire. L'Italia della pizza e del mandolino non può smentire se stessa. Vince sempre la demagogia e il populismo ! Così come la pia speranza per ogni italiano che possa esserci sempre e, comunque, un Salvatore della patria. Non ho citato Grillo in quanto rappresenta l'anomalia del sistema. Come dire l'elettricista che ha provocato il cortocircuito ma che, essendo fin troppo sfascista, sterile e non propositivo, ha saputo produrre solo caos e nel caos si instaurano soltanto le dittature. Ma non vi preoccupate perchè qui da noi, nell'Italia dei prezzolati, dei lacchè e degli ominicchi, ciò non potrà verificarsi. Le dittature sono sempre "buone". Io, in fondo, ho poco interesse alla cosa. Da "eremita", nella tetra isola di Montecristo, vivo...anzi sopravvivo aspettando che il sole sorga e pensando che anche per oggi ce l'ho fatta!
    Un caro saluto
    Edmond Dantes

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    1. Come va nell'isola d Montecristo Edmond? Sicuramene meglio che da noi.Sono d'accordo con te che con l'Italia della pizza e del mandolino, non potrà non finire, che con un governo di responsailità tra Renzi ed il nano di Arcore. Sono altresì d'accordo con te, che per fortuna, nella Italietta dei "bunga bunga" non ci debba preoccupare nemmeno l'ipotesi della dittatura. Buona permanenza!

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    2. Mi dispiace contraddire Edmond Dantes o Filippo Ales, ma quello che voi continuate a chiamare "il nano di arcore" se osservate bene quello che succede nella politica italiana di questi giorni non è affatto un nano, anzi rispetto agli altri è un gigante. Solo chi ha il prosciutto negli occhi e sulle orecchie riesce a non accorgersi di questa elementare verità. Nano...ma fatemi il piacere!

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    3. infatti il nano di arcore si mette vicino al nano di venezia per sembrare un gigante.

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    4. al tuo posto darei una risposta seria. Si vede che mi stai dando ragione

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    5. Berlusconi al quirinale è una cosa seria! Si chiude il cerchio, la mafia, il diavolo il male al potere.

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  8. COME MAI,CICLICAMENTE,ACCADE IN POLITICA CHE ALLA RIBALTA SI AFFACCINO PERSONALITÀ CON UNA FORTE INCLINAZIONE E PROPENSIONE ALLA AUTOREFERENZIALITA' ?
    COME MAI,E PERCHÉ ?
    PRIMA ANCORA DI TENTARE DI DARE UNA MIA PERSONALE RISPOSTA ALLA DOMANDA POSTA,VORREI SOTTRARMI ALLA DISCUSSIONE,IN CORSO ANCHE SULLE PAGINE DI QUESTO INTERESSANTE E STIMOLANTE BLOG,SUI " NUOVI DITTATORI POPULISTI" .
    SU QUESTO TERRENO SI FA MOLTA CONFUSIONE.
    RICORDATE?ADDIRITTURA TEMPO FA VEVIVA FATTO UN ACCOSTAMENTO SEMPLICISTICO ED ANTISTORICO TRA BERLUSCONI E MUSSOLINI.
    SEMPLIFICAZIONE DOPO SEMPLIFICAZIONE,PER ALTRO NON SUPPORTATE DA ALCUNA CONOSCENZA STORICA, POLITICO CULTURALE ,CI SI RIDUCE A CALARE TUTTO NEL PENTOLONE IN UNA MELASSA INDISTINTA ED INDISTINGUIBILE,CHE DI FATTO E' IL MIGLIOR REGALO CHE POSSIAMO FARE PROPRIO A COLORO I QUALI POLITICAMENTE RITENIAMO DI CONTRASTARE ED OSTEGGIARE.
    DIETRO MUSSOLINI C'ERANO GLI AGRARI,MA ANCHE I REDUCI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE IN CERCA DI RIFERIMENTI.
    VI ERANO,CIOÈ ,SIA INTERESSI LEGATI ALLA SALVAGUARDIA DEL CAPITALE,CHE ESIGENZE DI "MASSE" ,CHE ALTRI,PENSO ALLE FORZE SOCIALISTE DI ALLORA,NON SEPPERO NE' CAPIRE,NE' GUIDARE VERSO PROCESSI DEMOCRATICI.
    INSOMMA,MUSSOLINI VINSE,NON SOLO IN FORZA DEL MANGANELLO E DELL'OLIO DI RICINO,MA ANCHE POLITICAMENTE.
    COSA VOGLIO DIRE?
    VOGLIO DIRE,SOMMESSAMENTE,CHE DIETRO OGNI FENOMENO POLITICO NUOVO(BERLUSCONI VENT'ANNI FA,GRILLO,OGGI) C'E' SEMPRE UNA RAGIONE CHE,NON TROVO ALTRO TERMINE PER DEFINIRLA,E' UNA "RAGIONE DI CLASSE" .
    CHI ASSIMILA GRILLO A BERLUSCONI MAGARI AVRÀ RAGIONE CIRCA LA PROPENSIONI COMUNI ALLA AUTOREFERENZIALITA ,(COSA CHE NON CONDIVIDO,ALMENO PIENAMENTE) MA SBAGLIA PROPRIO PERCHÉ NON TIENE CONTO DI CHI,MAGARI IN MANIERA CONFUSA E CONTRADDITORIA,COMPONE IN TERMINI DI"CLASSE" ,E DI " DOMANDA POLITICA E SOCIALE " LA MASSA DI VOTI CHE SONO ANDATI ALL'UNO(BERLUSCONI ),O ALL'ALTRO(GRILLO).
    CIOÈ SI RICADE NELLO STESSO ERRORE DI ANALISI DI CHI HA CONSIDERATO,E MAGARI CONSIDERA ANCORA,BERLUSCONI UN NOVELLO MUSSOLINI.
    PER FAVORE,RIAPRITELI I LIBRI DI STORIA,RIAPRITELI.

    .

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    1. Come mai dice, il nostro Ettore Carcione, ciclicamente si affacciano, in Italia, personalità con forte connotazione all’autoreferenzialità? Ognuno può dare la propria spiegazione, ma io penso che l’Italia, ha un’unità recente (un secolo e mezzo), una democrazia non consolidata, ed in un recente passato ha affrontato anche una guerra mondiale. Prima dell’unità, l’Italia era costituita da una serie di staterelli, sempre in guerra tra loro, ed abbiamo nel sangue una cultura non pacifista. Dalla metà del secolo scorso siamo inseriti in una Comunità più grande, l’Europa, che finora ci ha visti poco partecipi, disinteressati, ed i cittadini italiani non sono stati mai chiamati ad esprimersi con un referendum sull’ingresso in Europa, come hano fatto gli altri stati. Gli italiani si sono visti penalizzati solamente all’inizio, con l’entrata dell’euro, da un cambio sfavorevole e da un ruolo di comando da parte degli stati più ricchi, e più intraprendenti di noi. Quindi abbiamo una popolazione, con un grosso deficit di normalità democratica, e qualunque personaggio con maggiore autoreferenzialità ci spaventa e ci ricorda un passato non facile da dimenticare (a parte rileggere i libri di storia, che comunque ritengo utile fare). Leggevo ieri su Repubblica che Bersani vorrebbe una superbicamerale per le riforme. Io credo che, con un parlamento nuovo sia il caso di pensarci, solo che per far ciò occorrerebbe una maggioranza ampia. Ma chiedo: ne sarebbe il caso?

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    2. Un appunto al sig. Carcione. In internet per gridare si usano i caratteri in maiuscolo, per cui il suo scritto risulta alla lettura piuttosto "urlato". Non sarebbe meglio riservare il maiuscolo solo ai momenti in cui uno vuole dire più forte una parola o un concetto?

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  9. di sicuro bene non finisce ma prima finisce meglio è.

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  10. Tra i due litiganti (Bersani e Berlusconi) ha vinto il terzo incomodo (Grillo).
    Grillo, a sua volta, ha vinto contro tutti e due i litiganti.
    Dunque, è evidente che nessuno dei tre può allearsi con uno degli altri due. Ciascuno dei tre invita l'altro ad allearsi con lui, sapendo che l'altro non accetterà mai l'invito perché, oggi e domani, chi accetta l'invito morirà elettoralmente, cioè farà la fine di Casini e Fini con Monti, o quella di Di Pietro con Ingroia.
    Quindi, si faccia un governo istituzionale (non tecnico, e neanche politico), al limite anche lo stesso Grasso (a proposito, stasera c'è da vederlo a Piazza Pulita), che facci la legge elettorale e nuove elezioni a fine giugno.
    A proposito di nuova legge elettorale, confermo la necessità di un proporzionale con sbarramento al 3%, con singolo voto di preferenza al candidato, e divieto di coalizioni o poli (ognuno corra da solo). Ciò toglierebbe di mezzo eserciti di baldracche, ruffiani, Scilipoti e signor nessuno eletti senza neanche aver chiesto ed ottenuto un solo voto.
    In ultimo, smettiamola per favore a ripetere che se non si fa il governo succede chissà quale disastro economico. L'economia è fuori dal controllo del governo politico. I politici nazionali non controllano, governano e dirigono un bel niente. Purtroppo sono le oligarchie burocratiche e finanziarie europee ed internazionali che detengono il vero potere.
    Non io, ma tutti i ministri dell'economia italiana degli ultimi 10 anni (DX e SX) hanno detto e ripetuto che il governo nazionale, al massimo, controlla non più del 15% del bilancio e delle manovre economiche.
    Quindi, subito al voto, per riprendere la stabilità e la governabilità della nostra “dignità nazionale".

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    1. Che siano le oligarchie burocratiche e finanziarie europee e internazionali a detenere il vero potere vallo a dire a tutti quelli che, anche in questo blog, sostengono che la colpa dello spread a 570 fu di Berlusconi.

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  11. Bravo Pasquale.
    La ''DIGNITA' NAZIONALE'' prima di tutto.
    Elezioni ed Italia a tre punte.
    Berlusconi-Grillo-Renzi.
    Questa è la via giusta,e questi gli uomini giusti che possono e debbono riscattare la nostrà dignità ferita.
    Il mondo ci guarderà e ci invidierà.
    Speriamo che il tuo ed il mio auspicio si realizzi al più presto.
    Essere rispettati e temuti all'estero come lo siamo stati in vari vent'enni,quando tutto funzionava al meglio,nei giornali non si leggevano cose brutte,treni e ferrovie funzionavano e c'erano le mezze stagioni.

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  12. Pasquale, non pensi che ci sia la necessità, a parte i problemi del lavoro, di una sessione istituzionale, considerato che i parlamentari sono in larga misura giovani, e sensibili a questi temi e poi si vada a votare, anche con Bersani premier. Lo leggevo ieri su Repubblica. Un abbraccio!

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  13. Ciao, caro Filippo. Ricambio sinceramente il tuo affettuoso abbraccio. A livello teorico, come ipotesi di lavoro espressa da uomini di buona volontà, la tua proposta potrebbe anche essere un tentativo estremo da fare. Bersani stesso, forse, pensava a qualcosa di simile a quello che tu proponi quando egli ha parlato di "super-bicamerale".
    Ma dubito che questa strada potrebbe avere successo, perchè le spaccature del quadro politico, e le contrapposizioni fra le 3 maggiori e determinanti forze parlamentari (PD , M5S e PDL) sono davvero inconciliabili tra loro.
    Sicuramente lo sono per fare una qualsivoglia alleanza a 2. Forse, per estrema "ratio", o meglio dire per conclamata disperazione degli elettori e dei loro leaders di riferimento, potrebbe essere praticabile "in extremis" solo la via tedesca della "grossa coalizione", che ha dato (solo per la Germania però) eccellenti risultati. Insomma il cd. governo delle "larghe intese", cioè l'alleanza dei 3 più grossi partiti allargata, però, anche a Monti e a SEL, e basta. Lasciando fuori la Lega e la pletora di partitini, una volta chiamati "cespugli", oggi invece "asteoridi" e pulviscolo siderale.
    Potrebbe essere una strada. Ma sono molto scettico sulla sua praticabilità, anche se non possiamo chiudere la porta a qualche imminente sconvolgente novità del genere giovedì p.v., quando Bersani ritornerà al Quirinale per rinunciare all'incarico (stasera sembra certo). Poco fà sentivo fare il nome di Franco Marini (ex Presidente del Senato). Vedremo.
    Al caro amico Sergio, vorrei dire solo questo: ti ringrazio per il tuo apprezzamento per il mio auspicio al più repentino ripristino della "dignità nazionale", aggiungo ora sia da parte dei cittadini che degli uomini politici.
    Per il resto, a cominciare dal tridente Berlusconi-Grillo- Renzi che non ha mai fatto dei miei commenti, nè tanto meno delle mie più recondite previsioni e/o aspettative, fraternamente ti dico che non le condivido. Aspetto fiducioso che tu esca al più presto da questo stato di iper-ironia sarcastica sulle recenti vicende politiche e sociali del nostro paese che in tutti noi, non solo a te, hanno generato grande tristezza e sgomento per l'infausto esito del voto. Ti voglio bene.

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  14. ti voglio bene anch'io, sappiamo bene entrambi ed anche l'amico Filippo sa che guaio è stato e sarà il risultato elettorale.

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  15. A volte l'ironia e, sopratutto, l'autoironia aiutano a sopravvivere.

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  16. Ok. Non ho mai avuto dubbi che, al di là di una variegata e sostanziosa girandola di opinioni personali, tutto sommato esce sempre confermato un solido comune sentire di tutti coloro che leggono e scrivono su questo blog per la rinascita del nostro paese.
    Ma il problema di fondo rimane tutto ed immane. Che fare? Cosa suggerire? Che cosa aspettarsi?
    Il risultato del voto ha dato un'Italia ingovernabile!
    Su questo, penso, siamo tutti d'accordo.
    Allora vi sono solo due soluzioni "maschie": o si ritorna subito al voto, ma con una nuova legge elettorale seria, democratica e condivisa; oppure, si fa un governo di larghe intese (il cui confine "geometrico" andrebbe definito con il dovuto rispetto per la "decente sostenibilità dei nostri stomaci"), e pertanto un governo di legislatura.
    Una terza soluzione, a mio parere, non è data. Ma purtroppo mi sembra che il 75% dell'apparato politico (escluso cioè il 25% di Grillo) sta pensa, propone ed è indirizzata all'unanimità a voler fare un governo a tutti i costi, qualunque governo purchè non si torni al voto.
    Insomma mettiamola noi l'onestà intellettuale che l'apparato nega e calpesta: tutti vogliono un inciucio il più "elegante" possibile. Che sia inciucio reale e condiviso, ma che non appaia tale.
    E' una quadratura del cerchio che, come in matematica, non potrà riuscire mai.

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  17. TORNARE AL VOTO,PURE CON UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE VORREBBE DIRE CONSEGNARE IL PAESE AL PDL DI BERLUSCONI,AL QUALE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON POTREBBE NON DARE L'INCARICO DI FORMARE UN NUOVO GOVERNO.
    A QUEL PUNTO IL CAVALIERE CHE FARÀ?OVVIO,ESLUSI I GRILLINI,CHE COMUNQUE I LORO VOTI AVRANNO,PROPORRÀ A QUEL CHE RESTERÀ DEL PARTITO DEMOCRATICO,PROBABILMENTE A GUIDA REINZI,UN GOVERNO DI LARGHE INTESE.
    A QUEL PUNTO IL PD NON POTRÀ NON ACCETTARE.
    SCENARIO DA INCUBO,VERO?

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    1. E' ESATTAMENTE CIO' CHE HO ESPRESSO NEL MIO POST PRECEDENTE ! BERSANI NON E' ALTRO CHE UNA TIGRE DI CARTA E BERLUSCONI SI APPRESTA A DIVENTARE IL PROSSIMO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CON LA REGIA OCCULTA DI RENZI ! LA POLITICA E' ANCHE QUESTO !

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  18. E Grillo a quel punto potrà ritenere conclusa la sua vera missione.
    Si sono d'accordo,Berlusconi a breve sarà Primo Ministro,e siccome è un uomo generoso,saprò sdebitarsi con il duo Grillo-Casaleggio,potrebbe anche cedergli una delle sue televisioni e qualcosa d'altro.

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  19. TG 24 di SKY questa sera alle 20 ha dato i sondaggi sul voto oggi: PDL primo (32%), a seguire PD e M5S quasi a pari merito (26%). Tutti gli altri partitini perderebbero ancora di più; solo l'UDC avrebbe mezzo punto di recupero (2%).
    Dunque lo scenario di un nuovo dopo voto con Berlusconi vincitore e premier, sembrerebbe più di un incubo o un'opinione, ma quasi una certezza.
    Poco fà, inoltre, M5S ha diffuso un comunicato per la consultazione di domani con Bersani: ha chiuso ad ogni accordo con Bersani.
    Vendola ritiene che Bersani ha il 50% di possibilità di farcela, e spera ancora di convincere Grillo in extremis.
    Dal quadro che ne vien fuori, dunque, sembra che i veti incrociati dovrebbero portare al voto immediatamente anticipato, ma la contemporanea elezione del nuovo Presidente della Repubblica insieme a quella del nuovo governo potrebbe sparigliare i conti e le pretese.
    Comincio a sospettare che dietro a questa "finta" confusione tra i partiti, molto probabilmente c'è davvero una regia occulta e lucida per un governo di una fazione della casta contro contro quella fazione avversa della casta che ha appoggiato Monti. Dunque niente nuove elezioni, ma solo un una sorta di piccolo "golpe" della casta per rimanere al potere in Italia con persone, partiti e formule inedite.
    La mia è fantapolitica? probabilmente sì, ma non crederò mai che non esiste in questo momento un tavolino "incappucciato" che sta lavorando H24 per "darci" un "buon governo".
    Allora? occorrerebbe ripresentarsi al voto con personaggi nuovi e programmi concreti (non demagogici o fumosi). Utopia? Rispondo: quale alternativa?

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  20. Nessuna logica e nessuna possibilità che Renzi abbia l'incarico da Napolitano.
    E poi a che titolo e con quale logica?
    L'unica cosa seria è votare subito.
    Che poi vincerà Berlusconi o Forse Grillo,se troverà magari una magia elettorale,è assolutamente logico ed infondo giusto.
    Berlusconi é l'Italia e L'italia è Berlusconi.
    Poco o niente conta la mia personale e minoritaria opinione,ma con onestà sento dii riconoscere che Berlusconi merita di governare,e gli Italiani meritano di essere da lui governati.
    Grillo potrebbe forse in termini insidiargli la carica, ma non vedo una benchè minima differenza, sono entrambi lo sbocco naturale della volontà della maggioranza degli Italiani.

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