martedì 18 settembre 2012

Se non fidarsi è meglio…

Claudio-Pernadi Claudio Perna - Fidarsi delle persone giuste, oneste e preparate è la base per ogni tipo di rapporto umano e di rappresentanza. Fatta questa premessa aggiungo che esiste un quarto ed essenziale elemento: il controllo.
Chi dice che gli errori sono il cancro della vita ha ragione a metà. Ha ragione in quanto l’errore è sempre causa di malessere se non di morte. E’ vitale invece se dall’errore si trae beneficio per costruire un futuro migliore.
Dovremmo allora analizzare attentamente cos’è che ha ridotto la nostra società sul lastrico e trovare i rimedi perché non si ripetano gli errori che hanno determinato la malattia e la patologia.

Sarebbe da incoscienti e da criminali se ad un ammalato si dovessero ripetere le terapie che hanno portato al decesso una vita umana. Ancora più grave se con le autogiustificazioni si assolvono sempre i colpevoli del danno.
Le cose sono due, o le terapie sono sbagliate oppure il personale che ha somministrato le medicine ne ha sbagliato la posologia e le cure, trattando l’ammalato con superficialità e negligenza. Può capitare che i medici abbiano sbagliato a prescrivere le medicine oppure le terapie erano esatte e i paramedici non sono stati sufficiente controllati lasciandoli alla loro superficialità.
Potrebbe essere vero anche il contrario cioè che medici e paramedici abbiano preso in giro l’ammalato portandolo alla morte prematuramente o dopo lunghe sofferenze.

Ma chi sceglie i medici? Chi i paramedici? Certamente la famiglia dell’ammalato. E spesso ci accorgiamo che se la famiglia dell’ammalato non si fida né dell’uno né dell’altro ci sono buone speranze perché l’ammalato si salvi. Il contrario è difficile che accada se non in presenza di un miracolo. Se la società è ammalata non potrà mai scegliere ciò che è giusto o sbagliato. Se viceversa è sana l’ammalato è in buone mani. Qualcuno diceva che le leggi sono come le medicine che se somministrate ad un corpo sano ne facilitano la guarigione; viceversa ne agevolano la decomposizione. Quindi ci vuole una società sana e consapevole. Questi uomini che ci sottopongono per le elezioni e che dovrebbero rappresentarci e quindi curarci sono come i medici del mio esempio. Dobbiamo parlarci. Noi siamo gli ammalati e non sappiamo quale sarà il nostro destino se ci limiteremo a guardare soltanto il sorriso che ci propongono nelle loro foto. Dobbiamo stare attenti. Sono come l’angelo della morte che sorride sempre. Non dobbiamo fidarci e basta; la fiducia è una cosa seria.
Non ci è consentito continuare a sbagliare se la nostra vita è ancora nelle loro mani senza che nessuno li controlli. Dobbiamo guardare gli errori che hanno commesso e noi con loro, elaborarli e con grande onesta evitarli se vogliamo assicurare ai nostri figli un futuro migliore del nostro passato. Non è vero che sono sempre gli altri a sbagliare. Se così fosse non esisterebbe l’inferno. Non fidiamoci degli altri; non deleghiamo agli altri ciò che potremmo fare noi. Non fidiamoci mai di ciò che ci dicono perché la verità è sempre un'altra e di falsi maestri non ne abbiamo bisogno.

Claudio Perna
18 settembre 2012

4 commenti:

  1. diciamo che chi non conosce la storia sara'costretto a riviverla.
    Noi la nostra storia recente , almeno quella, dovremmo conoscerla , quindi speriamo di riuscire a tenere a mente chi ci ha rovinati , magari lo stesso che forse si riproporra' per guarirci dai mali che lui stesso ci ha provocato.
    Complimenti per l'articolo che condivido in pieno.

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  2. Illustre sigr Perna dato che lei parla di fiducia, mi sovviene una antica pubblicità, del carosello dei tempi andati, cioè "galbani vuol dire fiducia". Si riferiva alla scatoletta di carne simil simmental. Poi venne la mucca pazza ed abbiamo perso fiducia anche in quella. Dal momento poi, che lei parla dei medici avendo io espletato questa professione per circa 40 anni...il primo postulato della convenzione dei medici di famiglia dice che il rapporto medico-paziente è un rapporto di assoluta fiducia. Pressupponendo che il medico abbia l'altissima etica ippocratica e faccia solamente il bene del paziente e non del proprio portafoglio, o gli interessi delle case farmaceutiche, o dei bilanci delle asp. Con tale similitudine ci affidiamo al politico che riscuote la nostra fiducia, sicuri che egli farà con altissima etica e competenza il bene comune. Ma visti i ripetuti casi di ruberie, malversazioni e scandalosa indecenza, ripetuta ignominiosamente anche di recente, vedi regione lazio, "PDL FIORITO", vedi lusi, dove stamattina rutelli e bianco restituivano 5 milioni di euro alle casse dello stato. Supponiamo che le somme da restituiere ai leggittimi proprietari siano sette volte 7. Perciò una responsabilità per danno erariale a carico di questi politicanti, sarebbe auspicabile, e che i cittadini controllino da presso è altrettando cogente. Ferventi saluti.

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  3. amici il problema è sempre lo stesso,questo è un paese senza regole,ognuno fà quello che gli pare,nei paesi con etica calvinista chi sbaglia paga,qui pagano solo i deboli e le persone oneste,pertanto è inutile piangerci addosso ,,
    cambiando l'ordine dei fattori..il risultato non cambia
    ho i capelli bianchi pertanto sono stanco di sentire le solite decennali lamentele,rubano,ammazzano,schiavizzano
    tanto non pagheranno mai..provate voi a violare le leggi

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    1. non sono un anonimo sono gennaro de rosa da napoli e sono amico di perna .buon pomeriggio a tutti voi.

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