giovedì 15 ottobre 2020

VERSO GLI STATI GENERALI DEL M5S

di Massimo Erbetti - Ma… l'abito fa il Monaco?
Ma voi chi ascoltate? E perché ascoltate proprio quel qualcuno? Per le promesse? Per l'affidabilità? Per quello che rappresenta? Per l'aspetto fisico? Perché uomo, perché donna? Ascoltate quel qualcuno perché da l'idea di essere un buon "condottiero"? Siete sicuri di non ascoltare le proposte di qualcuno, o dare fiducia a qualcuno solo perché è quella determinata persona? Riponete la vostra fiducia in lui, quanto lui, o per le idee che esprime?

Domande la cui risposta è scontata? Ne siete proprio certi? Riflettiamo un attimo insieme. 
Siete sicuri di ascoltare nello stesso modo le idee di chiunque ve le proponga, sia esso uomo, donna, bello, brutto, affascinante, con una bella voce, o rauco… o magari… hanno lo stesso valore se a esprimerle è un medico, un avvocato, oppure uno spazzino, o un pizzettaio?
Siete sicuri di ascoltare tutti con la giusta attenzione?

Beh dovete sapere che uno dei più grandi violinisti al mondo, Joshua Bell, nel gennaio del 2007, suonò in una stazione della metropolitana di Washington per 43 minuti, durante la sua esibizione sono passate da lì oltre 1000 persone, ma fu più o meno ignorato da tutti i passanti, sapete quanto ha guadagnando con quella esibizione? 32,17 dollari… giusto per far capire di chi stiamo parlando, Joshua, suona un violino "all'altezza della sua bravura": uno straordinario Stradivari del 1713, del valore di quasi quattro milioni di dollari…capito? 4.000.000 di dollari. 

Per dare un valore economico anche ai suoi guadagni, dovete sapere che un biglietto per la Symphony Hall di Boston, un teatro con oltre 2600 posti, dove si è esibito, costava 100 dollari.

Ma che c'entra un violinista con la politica? C'entra e come se c'entra…. è la dimostrazione del fatto che se prendi una persona famosa, virtuosa, talentuosa e la togli dal proprio ambiente, passerà inosservata, nessuno la ascolterà, nessuno o quasi si accorgerà delle sue capacità, tutti lo prenderanno per "un'artista di strada" e lo ascolteranno distrattamente, senza apprezzarne il valore. Questo logicamente vale anche al contrario, prendi un soggetto privo di ogni talento, lo metti nel posto giusto, sul "palcoscenico" giusto e vedrete che tutti lo ascolteranno e apprezzeranno quello che dice, anche se sono cose scontate e di poco valore. 

Siete ancora convinti che le domande fatte all'inizio, abbiano una risposta scontata? Volete veramente trovare le idee migliori? Cancellate facce, abiti, figure, modi, palcoscenici, pulpiti, visibilità…. cancellate i nomi, dimenticate visi, non prendete in considerazione i ruoli… concentratevi esclusivamente sulle idee, perché sono le idee che contano, non l'abito del monaco.

Massimo Erbetti
15 Ottobre 2020

P.S.
Massimo Erbetti è l'unico Consigliere comunale del M5S di Viterbo eletto a giugno 2018. Classe 1965, è molto attivo su Facebook dove pubblica con una certa assiduità una rubrica dal titolo "L'OPINIONE (non richiesta)". Riflessioni su temi diversi, spesso sul M5S come stavolta. 
Credo sia una voce utile e interessante da ascoltare per capire meglio questa realtà politica che proprio nei territori risente della fragilità di non avere un'organizzazione anche minima.
Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro

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17 commenti:

  1. Io veramente, più che nelle idee, preferisco concentrarmi sui fatti. Avere delle idee non è difficilissimo, più difficile è trasformarle in atti concreti mantenendo sempre la barra dritta.

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    1. Maurizio Alesi sicuramente specie quando a doverli fare non sei da solo ma con partiti che hanno un unico obiettivo distrugerti.

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    2. Maurizio, condivido il tuo pensiero anche perché se i “monaci “ sono degli incapaci e mentecatti come fai a seguirne le idee! Le idee vanno divulgate da gente capace nel M5s non ci sono idee vincenti e sulla divulgazione è un baratro! Un altro articolo inutile che suscita ancora una volta tenerezza!

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    3. Provate ad andare da soli se non vi piacciono i partiti con cui vi accompagnate. Vediamo dove arrivate.

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    4. Franco Sammartino questa è la politica forse Lei non se ne è mai accorto !!! Dove ha vissuto nell’ultimo trentennio buona giornata

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    5. Francesco, infatti proprio perché ho vissuto questi ultimi 30anni la politica di questo paese e come i competenti di dx e sx lo hanno ridotto penso che bisogna cambiare, ma non certo con i vecchi partiti o quelli personali. Certo un movimento non organizzato commette degli errori, ma non per questo le idee e i principi sono sbagliati. Per me basta la legge spazza corrotti e se si porta a termine la legge sul conflitto di interessi ne è valsa la pena. Cmq troppi gli argomenti e non si possono fare in chat

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    6. Franco Sammartino, il problema di fondo del M5S sta proprio in quello che lei scrive: le idee e i principi non sono sbagliati, ma quando questi vengono traditi proprio da chi li ha creati allora succede che coloro che ci hanno creduto si sentono abbandonati, cominciano a dubitare sulla vera motivazione del M5S, ossia potere assoluto o volontà di cambiamento? Alla luce di quello che si vede, è solo un becero rincorrere il potere.

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  2. Purtroppo in tutti gli articoli di questo blog manca la critica e la riflessione politica su ciò che non va.Si pensa che nascondendo la polvere sotto il tappeto si faccia un buon servizio al movimento. C'è solo propaganda a buon mercato. Peccato.

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  3. Sono perfettamente d'accordo su ciò che dice Maurizio. Una prova è data dal fatto che c'è gente che ha fatto solo opposizione, si è defilata quando c'era da governare, e poi è tornata a criticare e dispensare idee sul fare! Vale sempre il proverbio: "Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare".

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  4. Capisco bene che ognuno interpreta ciò che legge secondo il suo punto di vista e il suo metro di giudizio. Per qualcuno, inoltre, viene prima il "pregiudizio" e quindi non c'è discussione che tenga.
    Io credo, molto sommessamente, che le parole di Massimo Erbetti abbiano un importante significato sia nei riguardi del M5S e sia, più in generale, nei confronti della società. L'esempio del famosissimo violinista, Joshua Bell, che suona per 43 minuti in una stazione della metropolitana di Washington senza essere riconosciuto, è estremamente emblematico. L'autore cerca di spingere i lettori ad "ascoltare" di più e nel merito, a prescindere dal palcoscenico da sui si parla. Quotidianamente i media ci riempiono di notizie e di opinioni senza soluzione di continuità e lo fanno dai loro palcoscenici valorizzando personaggi di ogni tipo che solo per il fatto di essere il quel posto assurgono a dispensatori di saggezza.
    Un articolo che ritengo essenziale e di ottimo livello. Che sottolinea l'importanza delle idee prima di tutto. Prima dell'apparenza, prima del palcoscenico, prima del vestito che indossa.
    Non mi sembrano banalità e non mi sembra un'apologia del M5S e nemmeno una strenua difesa.
    Per quel che mi riguarda, Massimo Erbetti, ha colto nel segno evidenziando uno dei problemi del nostro tempo. L'essere o l'apparire. La sostanza dall'inconsistenza. Le idee che possono essere buon o cattive a prescindere da chi le dice e da dove le diffonda.

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    1. Resta da chiarire quale relazione ci sia tra il violinista e il M5S. E poi quale migliore palcoscenico vi può essere rispetto a quello di Palazzo Chigi dal quale parlano ministri e sottosegretari grillini. Quale palcoscenico si vuole per essere giudicati. Il dissenso verso i grillini è strettamente legato al loro essere, al loro operato altro che al loro apparire. Vi è stato un tempo sufficiente per poter esprimere un giudizio compiuto. A me l'articolo sembra un concentrato di retorica e di malinteso senso della società.

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  5. Maurizio Alesi, ma senza le idee non ci saranno mai i fatti. E partendo dalle buone idee ci potranno essere buoni fatti, partendo da cattive idee seguiranno cattivi fatti. Quindi ritengo che il primo gradino di valutazione è la valutazione delle idee che si intendono perseguire a cui certo POI dovranno seguire i fatti... sempre che chi porta avanti quelle idee sia poi messo in condizioni di trasformarle in fatti.

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    1. Certamente, ma l'autore dell'articolo enfatizza solo le idee. Dice testualmente: "perché sono le idee che contano, non l'abito del monaco". Invece ciò che conta sono i fatti concreti, il consuntivo del lavoro realmente svolto.

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  6. Trovo estremamente interessante l'articolo di Massimo Erbetti in quanto solleva un tema di portata generale che interessa i nostri tempi dove, alla comunicazione scritta, si è soppiantata quella video e parlata, in concomitanza con una concentrazione di emittenti radio televisive anomala al punto da palesare conflitti di interessi.

    Il tema è pertanto attuale e meritevole di riflessioni senza pregiudizio alcuno.

    E' evidente che chi ha più esposizione, abbia un maggiore testa-contatto e ciò, in una situazione come quella italiana dove il tasso di analfabetismo funzionale supera il 70%, sottovalutarne la portata o buttarla in caciara è inutile se non disdicevole.

    Sebbene il proverbio rifletta il concetto palissiano che valeva in un passato dove la forma non veniva scissa dalla sostanza, nella nostra attualità le evidenze contraddicono questo principio e gli esempi che l'autore riporta sono una conferma.
    Oggi infatti basta disporre di un palco mediatico per indossare l'abito che decreta isso facto la condizione di monaco perché il richiamato analfabetismo funzionale che affligge il pubblico trova la complicità deleteria di una memoria da pesciolino rosso dello stesso pubblico.

    Ben vengano, quindi, la provocazione dell'autore e pacate discussione costruttive

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    1. E chi più dei 5 Stelle può giovarsi di un palco mediatico. Stanno al governo da due anni e mezzo e parlano ogni giorni in Televisione e sui giornali. Ma davvero avete perso il lume della ragione. C'è un detto popolare Napoletano che dice: Futti e chiagni.

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  7. A proposito del tema proposto dall'autore, cade a pennello questo incipit dell'articolo di Giovanni Valentini:
    "Se un attore cinematografico come Ronald Reagan e un personaggio televisivo come Donald Trump sono assurti alla presidenza degli Stati Uniti d’America, e se un tycoon come Silvio Berlusconi è diventato presidente del Consiglio in Italia, perché il conduttore di un talk show come il giornalista Massimo Giletti non può fare il sindaco di Roma per conto del centrodestra? È facile rispondere: perché non ha né la competenza né l’esperienza per assumere un tale incarico. E quanto alla capacità, tutta semmai da verificare, deriva direttamente dai primi due fattori"

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  8. "Quello che vedo nella natura (Politica) è una struttura stupenda che possiamo capire solo in maniera molto imperfetta e davanti alla quale la persona riflessiva deve sentirsi pervasa da un profondo senso di 'umiltà'.
    (Albert Einstein)
    L’articolo di Massimo Erbetti, in sintesi, pone la domanda se siamo capaci di valutare la bontà di una idea a prescindere dall’autore. Poiché parliamo di politica, dobbiamo domandarci quanti sono oggi disposti ad ascoltare. Perché ci si allontana dalla politica fino ad odiarla? Perché mancano le idee? No! Le idee ci sono, sono tante e a volte sono confuse. Quando le idee non si tramutano in fatti concreti viene meno il concetto degasperiano che la “Politica vuol dire realizzare”. La mancata realizzazione è sinonimo di delusione e fa aumentare la sfiducia nella Politica. I politici, per essere credibili, devono indossare un solo abito, quello di “Interpretare la Politica come un Servizio” , concetto caro ad Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Enrico Berlinguer e a tutti i Grandi della Politica. Se un violinista, famoso o no, a prescindere dal luogo dove si esibisce, suona bene riesce a conquistare tutti quelli che amano la musica che diventa più armoniosa quando viene interpretata da una orchestra. Anche la Politica, come la Musica, attrae quando viene interpretata singolarmente e ancor di più con la collaborazione di tutte le forze politiche. Tutti i politici, i militanti, i simpatizzanti e i partiti hanno (abbiamo) il dovere di riabilitare la credibilità della Politica, per i bene di tutti. Il M5S, che si avvia verso gli Stati Generali, necessita di un dibattito franco per superare le divisioni interne. Una forza politica deve avere l’umiltà ed il coraggio di analizzare gli errori per rimediare e rilanciare la sua attività.
    “Ci si salva e si va avanti soltanto se si agisce insieme e non solo uno per uno”
    (Enrico Berlinguer)

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