giovedì 15 marzo 2018

Non ragionar di “lui”, Professoressa, ma guarda e passa

Sgarbi Arona1di Chiara Pasetti - Mi chiedo, con grande amarezza, se ci troviamo ormai a vivere in un mondo senza senso e senza rispetto. Un grottesco teatro dell’assurdo, non diretto da nessun grande autore tuttavia, dove si fa a gara a chi la spara più grossa, a chi ha più ascolti, a chi ottiene più “like” su facebook, ecc. Pensieri antiquati e retorici? Forse, ma tristemente attuali.

Sempre più spesso mi capita di assistere a episodi violenti non solo in senso fisico, e si sa che ne uccide più la lingua che la spada; ciò che mi lascia sgomenta è (o così almeno mi pare) che la maggior parte, di fronte a chiare ed evidenti situazioni di abuso, volgarità, mancanza di educazione e rispetto, sottolineo nuovamente questa parola, preferisce non esprimersi, lascia correre, addirittura ne sorride e giustifica persone e atteggiamenti con frasi del tipo: «si sa, fa parte del personaggio, lo conosciamo tutti», e così via.

Innanzitutto prima che personaggi siamo persone, questo nessuno dovrebbe mai dimenticarlo; in secondo luogo le esternazioni di certi personaggi ormai incapaci di uscire dal ruolo che si sono costruiti (e che tutti quanti abbiamo permesso che si costruissero, dando loro credito e visibilità), prigionieri di uno schema che a lungo andare non è quasi più volgare ma solo oltremodo noioso, quando attaccano persone che degnamente e meritevolmente svolgono il proprio mestiere, sono comunque inammissibili.

Liceo Classico Fermi AronaEntro a questo punto nel merito… Una docente di Storia dell’arte del Liceo Classico Enrico Fermi di Arona, uno dei licei di eccellenza della provincia novarese, ha deciso di non portare i propri studenti a visitare la mostra in corso al Castello Sforzesco di Novara “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi”, che ha inaugurato a fine settembre e durerà fino al 14 gennaio 2018.

Personalmente non conosco le motivazioni della docente, con cui non sono riuscita a parlare prima di stendere queste righe, so solo che la madre di un ragazzo del liceo stesso ha inviato un’email al critico d’arte, Vittorio Sgarbi ovviamente, informandolo della questione e scrivendogli che la docente avrebbe detto (lo ha detto o lo avrebbe detto?!) che la mostra «non è degna di essere visitata». La docente ha immediatamente smentito di aver usato queste parole nei confronti di una mostra che espone, tra gli altri, dei dipinti di Artemisia Gentileschi, Lorenzo Lotto, Guercino. Forse ha scelto di inserire nel proprio programma altre visite più pertinenti con il programma stesso, forse (ipotesi del tutto personale) non ha apprezzato, come la sottoscritta, la conferenza stampa di inaugurazione, e indipendentemente dai pregevoli quadri in mostra ha preferito non venire a Novara con la sua classe… O forse ancora, dovendo preparare i suoi studenti all’esame di maturità, ha voluto limitare al massimo le uscite, concentrandosi sul vasto (e splendido) programma da svolgere in quinta liceo.

Sgarbi Arona1Confesso di non essere a conoscenza delle sue ragioni, ma sinceramente non è il punto della questione. Ammesso anche che la docente non ritenga la mostra meritevole di essere visitata (e sono certa, comunque, che ella non possa avere detto ciò ai suoi studenti in quanto insegnante di Storia dell’arte), tutto ciò che è successo dopo l’invio dell’email è ignobile. Dapprima un articolo a firma Vittorio Sgarbi su “Il Giornale”, dai toni indignati, che criticava la docente per la sua scelta. Articolo al quale il “Giornale di Arona” ha risposto riepilogando la vicenda e difendendo la docente.

Il Sindaco di Arona, persona di grande gentilezza e moderazione, si era offerto di fare da paciere fra Sgarbi e la professoressa, tra i quali secondo il Primo cittadino aronese c’erano stati «una serie di equivoci»… Ma non ha avuto il tempo né la possibilità, di fare da paciere, e ora non avrà più né l’uno né l’altra, purtroppo, perché ciò che è avvenuto dopo è indifendibile, non più suscettibile di mediazione e pacificazione né di essere definito «un equivoco». Sgarbi infatti, non contento dello spazio cartaceo su cui già aveva trattato la faccenda, ha scelto la rete… E ci ha deliziati, nel mio caso disgustati (ed è un eufemismo) con un video «dal Portogallo» in cui definisce la professoressa di arte del Liceo Classico Fermi di Arona (Sgarbi sottolinea varie volte nel video la provenienza della prof., affinché sia chiaro a tutti da dove viene questa “poverina” che si è permessa un reato di lesa maestà…) «una cagna, un’incompetente» e altri insulti di questo genere, alla maniera di Sgarbi, tra cui, mi scusino i lettori e la docente stessa se leggerà queste righe, «una stronza».

Inaugurazione_Restauro_TorreMozza_VittorioSgarbi_RoccadiArona_20171020_EGS2017_34127_sSo che il Sindaco di Arona ha parlato con Sgarbi dissociandosi totalmente dai toni e dai modi del video (e meno male…), so che la redazione del “Giornale di Arona” sta seguendo con sensibilità e attenzione la vicenda, so che la “Consulta Femminile Aronese” si ritiene offesa a nome del Liceo Fermi e giustamente chiede, anzi esige, rispetto (mi ripeto, se non fosse chiaro); so che gli studenti della professoressa si sono immediatamente schierati dalla sua parte beccandosi dei «lecchini» da Sgarbi (bravi ragazzi, ci vuole coraggio nella vita, e rispetto, e voi lo state dimostrando, i lecchini sono altri…!).

E so che da donna, da critica letteraria, e da persona prima di tutto, che ritiene il mestiere dell’insegnante uno tra i più difficili, appassionanti e anche delicati del mondo, mi sono sentita gelare il sangue quando ho visto il video del “professor” Sgarbi in rete. Ho pensato a questa docente, che spero di incontrare per esprimerle tutta la mia solidarietà, ho pensato al ragazzo che si trova invischiato in un gioco kafkiano di cui non ha nessuna colpa e che ora sarà nell'occhio del ciclone, lui come la sua famiglia, per l’email inviata al gentilissimo Sgarbi, ho pensato a tutte le persone che subiscono quotidianamente dei torti e non hanno la possibilità di denunciarli, di farsi ascoltare e di vedere difesi i propri diritti, in questo caso la libertà di partecipare o meno a una mostra, che sia della collezione Sgarbi così come di chiunque altro.

Sgarbi Arona 2Come ho già avuto modo di scrivere altre volte citando l’indimenticabile lezione di Germaine Tillion (1907-2008), «dalla conoscenza nasce la compassione, dalla compassione la conoscenza»: so che è dura, Professoressa, ma lei che è davvero molto più in gamba di Sgarbi, provi solo ad averne compassione, così come i suoi ragazzi. E continui, come ha sempre fatto e sta facendo, a svolgere con passione e impegno il suo faticoso mestiere, consapevole che la bellezza, l’arte, la poesia non hanno nulla a che fare con le volgarità di cui è stata ingiustamente e indegnamente coperta.

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa… Professoressa, e con lei i suoi studenti… Provateci.
Sapendo che non siete soli.

Chiara Pasetti15 Marzo 2018
P.S.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo interessantissimo documento sulla questione Vittorio Sgarbi di cui ci stiamo occupando da qualche tempo. Si tratta di un articolo scritto qualche mese fa e pubblicato sul Corriere di Novara che è una ulteriore testimonianza delle cosiddette intemperanze del soggetto abituato alle scorribande più vergognose su tutte le TV e i giornali. L'autrice, Chiara Pasetti, è presidente dell'Associazione Culturale "Le Rêve et la vie" che opera a Novara. Ha iniziato da bambina con una poesia intitolata “Tristezza e amore” che venne pubblicata su un giornale femminile e da allora ha continuato a scrivere.
Appassionata di Gustave Flaubert per il suo stile, l'ironia e il lirismo insieme, la profondità di pensiero, e di anima. Scoperto ancora negli anni dell’università e della tesi di laurea e di dottorato (entrambe su di lui). Mentre studiava e leggeva i filosofi, Platone, Schopenhauer, Nietzsche, e tanti altri, si tuffava nelle lettere di Flaubert, e imparava a conoscere l’uomo, le sue debolezze, le manie, la sua infinita, totalizzante passione: la scrittura.
E da qualche anno scrive saggi su questo grandissimo autore, e in generale di letteratura e cultura francese, sulle pagine della “Domenica del Sole24ore”. Scrive di libri d’arte, di artisti, spesso francesi, sulle pagine de “Il Giornale dell’arte”. Nel 2013 ha scoperto le sculture di Camille Claudel ad Avignone, e ha deciso di scrivere il suo primo testo teatrale, MOI, sulla sua vita e sul suo talento.
Odia ogni forma di ingiustizia e prepotenza in ogni campo e nei confronti di qualsiasi essere umano. Gli amici la chiamano “vulcano”. Un soprannome che le piace molto... Gustave Flaubert, scrivendo alla sua fidanzata Louise Colet, la chiamava, infatti, spesso «mon cher volcan»...

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8 commenti:

  1. Illuminante ed ulteriore riscontro, da parte di Chiara Pasetti, alla giustezza della nostra campagna per la rimozione di questo squallido personaggio che, inopinatamente, il presidente della Regione Siciliana ha nominato assessore alla cultura e alla identità siciliana. Giunge la felice ed attesa notizia delle dimissioni del gentleman Vittorio Sgarbi. I sottoscrittori della lettera, inviata ai deputati dell'Assemblea regionale siciliana nel loro piccolo, piccolissimo, hanno fatto la loro parte (e ci piace credere di aver in parte contribuito), ad allontanare una presenza imbarazzante per la nostra terra. Un mercenario della politica che passa il suo tempo nei salotti televisivi ad insultare chiunque dissenta dalle sue strampalate opinioni. La Sicilia ha bisogno di politici seri, operativi, onesti che svolgono il loro ruolo con dignità ed onore, come previsto dalla Costituzione. Gli spacconi, i prepotenti e gli arroganti vadano altrove a fare danno. Si occupasse di quadri visto che viene presentato come critico d’arte, e facesse il suo mestiere. La politica gliene sarebbe grato. E anche noi.

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  2. 4 articoli negli ultimi quattro giorni, tutti su Vittorio Sgarbi. Non saranno un pò troppi? Sono di così grande valore questo personaggio e questa vicenda? Non ci sono cose più importanti e necessari da proporre ai volenterosi lettori del blog? Mi pare che ci sia un perverso gusto di rotolarsi nella melma, continuando a dare importanza alle imprese "eroiche" di questo personaggio.
    Adesso basta, voltiamo pagina, per favore. Parliamo di altro, anche di fascismo, se necessario, ma chiudiamola quì con Sgarbi.

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    1. Raffaella Schiavone16 marzo 2018 alle ore 01:01

      Finirla qui con Sgarbi?? Ma anche no...non si possono subire insulti e volgarità e "finirla qua"...

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  3. Raffaella Schiavone16 marzo 2018 alle ore 01:03

    La Sicilia mi auguro che se ne liberi subito...ma sono angosciata al pensiero che ce lo ritroveremo in Parlamento...Non sopporto piu' i suoi modi sguaiati e volgari...........

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  4. Secondo me, sismo noi che non dovremmo più occuparci di lui. Dare troppa visibilità a un tale "individuo"(e ogni volta che scrivo questa parola, mi viene in mente lo sketch di Pino Caruso), significa oltremodo dargli visibilità. Che non merita. I primi tempi, sembrava pure divertente, coi suoi modi bruschi e una buona proprietà di linguaggio. Adesso non se ne può più. Lui continua a fare video contro tizio e Caio ed è ancora visualizzato da troppa gente... non lo guardate più! Togliamogli questa "fama", siamo noi che alimentiamo, pur criticandone ferocemente i modi, la divulgazione dei suoi "deliri"! Capisco farne una battaglia ma, in un certo qual modo, ritengo che si dia visibilità a chi non la merita! Cominciamo a parlare delle belle persone e di ciò che fanno, la vita e la realtà non sono V.S. E per fortuna!

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  5. Innanzi tutto un grazie a Chiara Pasetti che ha alzato il velo su un'altra insensibile bravata di chi ha fatto dell'autoreferenzialità il proprio copione.
    Dissento sul fatto che del personaggio non si debba parlare perché così facendo si diventa complici di coloro che ne esaltano le "capacità" facendo a gara per offrirgli visibilità.
    Quando una persona deve indossare le vesti di un personaggio esprime la propria incapacità ad affermarsi come persona e, quindi, dare ragione della propria vita a sé stesso prima che agli altri.
    I personaggi sono fuochi fatui nel buio baratro della ragione a differenza delle persone che illuminano senza dover necessariamente brillare

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  6. Devo confessare, che ci ho messo impegno nel cercare tra il coro unanime sdegnato dei siciliani e non solo, almeno un giudizio positivo sul personaggio Sgarbi, ma proprio non sono riuscito a trovarne. Nemmeno uno! Allora, domanda spontanea, se è sgradito a tutti, e questo non doveva neppure essere una novità quando gli è stato conferito l'incarico di Assessore, perché farlo? E, per quale ragione il Presidente Musumeci, dopo averlo incaricato se lo è tenuto nonostante tutto? Qualche risposta l'azzarderei. Evidenzierebbe forse una pacchiana scelta sbagliata? Quella nomina è studiata e voluta proprio per la sua aggressiva invadenza verbale, in vista del 4 Marzo? E, rimuovere Sgarbi offenderebbe forse oltremodo la volontà di Mangiafuoco? In ogni caso, quello che è chiaro, è che Musumeci non lo farà. Di fronte al tumulto, si è già bagnate e pure asciugato le mani. Ormai la poltrona di Palazzo d'Orleans è ben salda sotto il deretano presidenziale e nessuno può più sottargliela. Almeno non prima delle prossime regionali.

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  7. Chiara Pasetti, apprezzo tantissimo il suo articolo su questo losco personaggio che sfida quotidianamente la pubblica decenza, anzi uno SGARBO alla civiltà. Approvo quanto da lei scritto, parola per parola, ma non approvo il risentimento di alcuni commentatori che su questo blog sono abituati a vedere la maleducazione solo da una parte. Quando un personaggio chiamato Grillo insulta con volgarità e parolacce il 70% degli italiani, quresti commentatori godono come gatti al sole. L'educazione va sempre e comunque difesa!!!!!!!!!!!!!!1

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