domenica 4 ottobre 2015

FARMACISTI, MELE E MORTADELLA

Farmacia bottega frutta

di Antonella Puleo - Nel numero del Farmacista Online dell'1 Ottobre 2015 si riporta un'intervista estratta dal videoforum di Repubblica Tv in cui il Ministro della Salute, Signora Beatrice Lorenzin,

fa questa precisa dichiarazione, in merito alla vendita al di fuori delle farmacie dei medicinali di fascia C con ricetta: “Non ho cambiato idea. Non mi si riesce a convincere di questa cosa”, dice il Ministro rispetto alla proposta di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C.

Beatrice Lorenzin“La vendita del farmaco – ha ribadito - non è la vendita della mortadella o delle pere o delle mele. È la vendita di un prodotto che cura le persone."

La Signora Lorenzin, sulla scia di dichiarazioni simili fornite in passato da altri politici e rappresentanti sindacali di categoria, afferma esplicitamente che, se il farmaco con obbligo di ricetta fosse dispensato all'interno delle Parafarmacie o nei punti vendita della GDO, potrebbe essere svilito e sminuito nella sua importanza ed essere venduto a cuor leggero e con disinvoltura, come fosse ortaggio o insaccato.

aspirinacoopprezzisupermercatoL'accostamento alle mele e alla mortadella credo sia anche voluto per evocare la vicinanza che spesso accomuna i reparti dei grandi centri commerciali, contigui tra loro, dove si mischiano, a parere della Signora Lorenzin, odori, sapori e molecole attive, oltre che camici bianchi e grembiuli da salumieri.

beatrice-lorenzin_980x571Ella, con questo esempio folkloristico, vetusto e sfruttato a dismisura, ha voluto affermare che se un farmaco viene venduto tra le mura di una Farmacia mantiene le sue proprietà farmacologiche e spariscono, come d'incanto, tutti i rischi connessi al suo utilizzo, mentre se viene venduto in un supermercato o in una Parafarmacia, la molecola, mutando le sue proprietà organolettiche, comincia a odorare di insaccato e perde improvvisamente le sue proprietà farmacologiche, diventando una potenziale arma di distruzione di massa, dimenticando o omettendo di dire che in ogni caso, il farmaco verrebbe dispensato solo dietro presentazione di una ricetta medica e dalle mani di un Dottore Farmacista.

E' vero che la politica spesso si nutre di slogan o frasi ad effetto che facciano presa sulla gente, con argomenti pretestuosi e fuorvianti che inducono a pensare che, solo per il fatto d'esser pronunciati da un Ministro, siano verità, ma quando la verità viene violata in questo modo palese, chi è direttamente coinvolto ha il dovere di alzare la testa e dire.

o-BEATRICE-LORENZIN-facebookLa Signora Lorenzin, ha affermato implicitamente che i farmacisti di Parafarmacia o dei corner della GDO non capiscono la differenza tra vendere il farmaco e vendere mortadella, mele e pere. Quindi, in base a questo concetto, io vendo mortadella, mele e pere. Per questo motivo ho sostenuto 32 esami universitari, molti dei quali con triplice prova (pratica, scritta ed orale), ho affrontato un esame di abilitazione, sono iscritta ad un Ordine professionale, ho conseguito un Dottorato di Ricerca, ho le competenze per dispensare correttamente qualsiasi farmaco, in qualsiasi struttura e di dare consulenza ad alto livello. Eppure faccio parte di quel gruppo che la Signora Lorenzin ed esponenti del Partito Democratico, definiscono simili a salumieri ed ortolani e che, a loro avviso, mette a repentaglio la salute del cittadino. E' questo che traspare dalle dichiarazioni dell'attuale Ministro della Salute.

Stemma ParafarmacieApprendo che la Signora Lorenzin, a cui è stato affidato il compito di guidare il Ministero della salute, ha conseguito la Maturità Classica, quindi scevra dal conoscere la fatica e l'impegno necessari per il conseguimento di una Laurea, che richiede lo sforzo d'assistere per anni a lezioni, divorare manuali complessi, esercitazioni di laboratorio, e sostenere esami durissimi, in uno dei corsi universitari più complessi e difficili del panorama universitario. La mia categoria, che consiste in un esercito di Dottori che hanno conseguito la Laurea, meriterebbe più rispetto, se non altro per il Titolo accademico conferitoci in nome del Popolo italiano.

Ora, potrei anche umanamente comprendere la paura della casta, ben rappresentata da elementi di spicco che per anni hanno detto le stesse cose, all'indirizzo dei colleghi delle Parafarmacie, e della Signora Lorenzin le fa da eco, e capire che l'eventuale fuoriuscita della Fascia C metterebbe in crisi un sistema chiuso e probabilmente qualche Farmacia di piccole dimensioni, ma vorrei tranquillizzare la Signora Lorenzin circa il fatto che non siamo noi il vero pericolo per la salute pubblica e per il “sistema” farmacie.

parafarmaciaIl "pericolo" per la salute del cittadino non è il farmacista di Parafarmacia, ma il capitale che hanno infilato a forza nelle farmacie, dando la possibilità anche al NON laureato di acquisire le Farmacie e la Signora Lorenzin dovrebbe avere paura delle multinazionali, oppure dei capitali provenienti dal riciclaggio di attività illecite, che compreranno le Farmacie e che le faranno gestire da personale asservito ai loro scopi di lucro.

farmaciaMi chiedo se è più sicuro che al cittadino venga dispensato un farmaco da un Farmacista, anche al di fuori dalle mura della Farmacia o se un NON farmacista pieno di quattrini decida di comprare una o più Farmacie e imponga le sue politiche economiche solo in virtù del lucro e della speculazione. Questo è il vero pericolo, Signora Ministra, il capitale. Che la salute del cittadino diventi un business per gente senza scrupoli. O è già cosi?

Antonella Puleo 2Antonella Puleo
Catania
04 Ottobre 2015

35 commenti:

  1. Il problema posto dalla dott.ssa Antonella é assolutamente reale: le farmacie private da secoli sono gestite da una lobby che per mantenere i loro privilegi fanno di tutto, anche ovviamente allearsi con la politica. Diamo atto a Bersani di aver scalfito qualche privilegio con l'autorizzazione ad aprire parafarmacie. La rivoluzione però è stata incompleta proprio perché non ha concesso loro la possibilità di vendere farmaci di fascia c da personale farmacista . In più occasioni ho espresso le mie perplessità ad avere un ministro della salute che possiede il solo diploma di scuola superiore, perché ritengo che un tale incarico debba essere affidato a persona che conosce profondamente i problemi connessi al mondo della salute. In molteplici occasioni la ministra Lorenzin ha dimostrato di non essere all'altezza della situazione. La farmacia é un luogo a servizio del cittadino e a tutela della salute pubblica. Purtroppo spessissimo le farmacie private dimenticano questo ruolo e ne fanno un esercizio a solo fine di lucro. Per esperienza personale le farmacie comunali svolgono un ruolo più incisivo nel tessuto sociale perché si fanno promotrici di campagne di informazione sanitaria e di servizi gratuiti per i cittadini. Purtroppo in molti comuni i politici preferiscono venderle per ripianare i debiti fatti dai politici É questo è un grave danno per i cittadini

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  2. Complimenti Dottoressa Puleo. ( cosa che non posso dire per la non dottoressa Lorenzin)

    Condivido parola per parola il suo articolo. Con mia moglie diverse volte ho commentato la stessa cosa. Hanno imposto, giustamente, che le parafarmacie fossero gestite da farmacisti per poi proibirgli di vendere le medicine a pagamento di fascia C. E' chiaro come il sole che questo è stato un provvedimento per accontentare la lobby dei proprietari di farmacie.

    Per i farmaci da banco non occorre una laurea di farmacista. Negli USA queste medicine sono sugli scaffali come qualsiasi altra merce.

    Una domanda al Ministro Lorenzin: ma lei è entrata in certe farmacie, dove vendono di tutto, anche le scarpe, come in un supermercato?

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    1. Michele, non dobbiamo seguire il pessimo esempio dell'America nella vendita dei farmaci. I farmaci vanno forniti dai farmacisti

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    2. Io acquisto quei pochi farmaci che mi servono solo ed unicamente dal mio farmacista di fiducia... solo da quello, e per un motivo ben chiaro, lui mi conosce e conosce i miei punti dolenti, e non intendo rischiare . Abbiamo anche noi, in Svizzera, queste farmacie discount.. non ci metto piede!

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    3. In America nei supermercati vendono medicinali da banco e medicinali più specifici ma ai dosaggi inderiori

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    4. La ringrazio. Il mio articolo non è solo frutto di una reazione indignata agli insulti della Lorenzin, ma è il risultato di anni di discriminazione, lotta per affermare i nostri diritti e ricerca della verità. Paradossalmente noi siamo gli unici laureati professionisti che devono ricordare di esserlo e rivendicare il diritto di esercitare liberamente la professione.

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  3. Un bel problema davvero, la salute delle persone è il primo assunto che un ministro della sanità dovrebbe avere, come dovrebbe avere i titoli, le competenze e le capacità per occuparsene, cosa che il ministro che abbiamo attualmente non possiede, l'unica cosa che possiede è l'arroganza, e l'incapacità di informarsi e delegare a esperti...medici e farmacisti anche sule reali esigenze del paese e delle persone, come può arrogarsi il diritto di decidere se un esame è necessario, per dirne una, l'accostamento farmaco-insaccato ...se pure fa un pò sorridere è la dimostrazione della pochezza di questa persona che di priorità non ne sa un bel nulla...

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  4. L'articolo della d.ssa Puleo e' una fedele fotografia di un sistema che, a mio avviso, tutela interessi che nulla hanno a che fare con la salute. Se il medicinale e' prescritto da un medico e fornito da un medico, che differenza fa se è venduto in farmacia o in un supermercato o ancora in una parafarmacia. Gli interessi in questo "campo" non sono nuovi.

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  5. Tutto, alla fine, si riduce a. LOBBY delle Farmacie, spinte dalle Case Farnaceutiche.
    Che cose c'è di differente se un medicinale viene venduto dalla farmacia tradizionale, oppure da una Parafarmacia, se è prescritto dal medico?
    Credo nessuna.
    C'è solo l'interesse di pochi, che, come sempre, va a scapito dei più.

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  6. A parte i farmaci di fascia C, le farmacie, e le parafarmacie, tra le tante riforme degli ultimi 45 anni circa, c'è stata l'introduzione dei ticket sanitari il cui importo è aumentato negli anni. Quando sento parlare di riforme una mia mano corre di scatto a difendere il mio portafoglio e l'altra, con altrettanta rapidità, va a proteggere il mio fondoschiena. Riforme? No grazie! Meglio qualche giusta riforma per tornare all'assetto istituzionale e amministrativo degli anni sessanta del secolo scorso, quelli del risorgimento economico post disastro seconda guerra mondiale. Pagare un ticket moderato sui soli farmaci è giusto per evitare sprechi ed abbuffate di farmaci. Eppure una volta non si pagavano ticket sanitari, ma non c'era la repubblica di tangentopoli e privilegiopoli (ex Repubblica Italiana), non c'erano i circa 15.000 consiglieri di circoscrizioni comunali, c'erano meno Province, non c'erano i costosissimi consigli regionali ordinari; purtroppo esistevano già le regioni speciali. Il 3 novembre 2014 la Corte dei Conti pubblicò una relazione sulla discutibile gestione del pubblico denaro da parte delle regioni e sulla loro strana contabilità. Gli italiani hanno dimostrato di non gradire le regioni, astenendosi dal voto, con percentuali superiori al 50%,in diverse elezioni regionali; iniziò la Sicilia laboratorio politico sin dai primi anni del Risorgimento.
    Gli integratori, che possono prevenire malattie, sono a totale carico dei cittadini E NON POSSONO ESSERE DETRATTI DALLA DENUNZIA DEI REDDITI. Il mio medico di famiglia e l'oculista non mi hanno prescritto farmaci, ma due integratori.

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  7. La mia migliore amica è farmacista e si spacca la schiena dalla mattina alla sera dando lavoro regolare a sette otto persone..quindi i privilegi sono corbellerie allo stato puro !! Per tirare avanti fanno enormi sacrifici...per quanto riguarda la laurea é una seconda sciocchezza . La costituzione prevede che i politici abbiano funzioni d indirizzo; al ministero ci sono eserciti di medici e farmacisti..come dire che il candidato premier in pectore del m5 stelle non può ricoprire detto ruolo perché appena diplomato...

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    1. Lei dovrebbe rileggere l'articolo. Io non ho detto che un Ministro debba avere la Laurea, anche se non guasterebbe avere le competenze giuste per guidare un Ministero. Ho detto che chi non ha fatto un percorso di studi faticoso potrebbe anche non comprendere che chi acquisisce la laurea ha faticato nello stesso identico modo. Rilegga. In ogni caso, si fidi... sono privilegiati. Solo per il fatto di avere la farmacia. Si faccia una domanda. Io ho una laurea con 110 e lode, un dottorato di ricerca e una miriade di pubblicazioni scientifiche. Perchè non ho una farmacia? Forse perchè non l'ho ereditata, o non ho svariati milioni per comprarla o perchè i concorsi si svolgono ogni 20 anni? Ma di che parliamo? Corbellerie..... moderazione grazie.

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    2. la sua miliore amica, se da lavoro a 7/8 persone significa che ha un fatturato superiore ai 2 milioni, oppure che non sa gestire la sua attività.
      Immagino gli enormi sacrifici e come farmacista, per spirito di solidarietà, vorrei poterli fare anche io. In qualche modo cercherò poi di consolarmi con quel fatturato....

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  8. Non c'é dubbio che acquistare un farmaco in una farmacia costituisce una garanzia per i pazienti che, avendo davanti un professionista qualificato, hanno la possibilità di chiedere e di ricevere chiarimenti e approfondimenti sulla natura del farmaco, su eventuali effetti indesiderati ed altro ancora. Detto questo va detto che, se la sede più appropriata per l'acquisto di un prodotto medicinale é appunto la farmacia o la para farmacia, non si può dire che la vendita di sandali, occhiali da lettura, forbicine per le unghia, caramelle balsamiche, deodoranti, spaghetti dietetici, shampoo, ciprie, rossetti e preservativi, siano prodotti per i quali sia richiesta una specifica laurea. E per favore non si dica che questi prodotti hanno particolari qualità medico-sanitarie, sarebbe un esagerazione. Credo quindi che i farmacisti facciano bene a rivendicare la loro professionalità ma per avere maggiore credibilità tra i cittadini comuni, dovrebbero anch'essi limitare la concorrenza con altri esercizi merceologici che finiscono per subire, a loro volta, una "invasione di campo" che fa calare il loro fatturato non potendo, questi ultimi, sopperire con la dispensa di prodotti farmacologici.

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    1. Caro Alesi,hai ragione quando affermi che i farmacisti "fanno bene a difendere la loro professionalità", sono d'accordo. Ma permetti una domanda: Parli dei farmacisti (medici laureati che lavorano dentro una farmacia), oppure dei proprietari delle farmacie? Vedi, per me sono due cose diverse. I proprietari di farmacie si tramandano le "licenze" da padre in figlio. La stessa cosa che fanno i Notai, per esempio..... Questo a me non sta bene, perchè così lavorano in regime di monopolio, o quasi.
      Il mercato dei farmaci subìsce anche nei prezzi questa triste realtà.
      Ti faccio un esempio: A mia moglie serve l'olio di vasellina, o parafina liquida. Ebbene questo "prodotto da banco", in farmacia costa esattamente due euri in più rispetto alla stessa confezione acquistata nel reparto di parafarmacia in un supermarket. La spesa totale è di circa 8 euro, cioè in farmacia costa circa 8 euri, al supermarket, circa 6 euri (poi ci sono i centesimi). E questo per lo stesso prodotto e la stessa confezione e quantità. NON E' POSSIBILE!!!!
      Credo anch'io che la presenza di un medico nel distribuire un prodotto farmaceutico sia indispensabile. Questo, per tanti motivi che non sto ad elencare, sono d'accordo. MA ANCHE LE FARMACIE DOVREBBERO LAVORARE IN REGIME DI CONCORRENZA NEL LIBERO MERCATO. CIO' NON AVVIENE, PERCHE'?
      Il buon Bersani, nella sua "lenzuolata" di liberalizzazioni, aveva prevista la concorrenza, non solo per le farmacie, ma anche per tante altre categorie (notai, ecc.), fu bloccato da proteste e scioperi. Questo non va bene.
      Allora il discorso non è tanto sulla professionalità (guai se non ci fosse), ma sul costo dei medicinali, sopratutto sul costo dei "prodotti da banco". E' vero, questi prodotti da banco li posso trovare (non tutti) anche in parafarmacia, o al supermarket, ma perchè ci deve essere una differenza di prezzo così vistosa? E se così è per questi prodotti, chi mi dice che la stessa cosa non sia estesa anche per i medicinali per acquistare i quali ci vuole la ricetta medica?.
      Questo volevo dire, senza nessuna polemica ovviamente, anche perchè non c'è nessuna ragione per polmizzare. E' solo un parere. Approfitto di questo spazio anche per dire la mia sulla Lorenzin che non è ne medico, e ne laureata. Beh, io sono convinto che un buon muratore potrebbe non essere un buon impresario edile, e così credo che l'esempio vada bene anche per un Ministro.
      Io non ho nessuna simpatia per questa Ministra, e tanto meno del governo di cui fa parte, ma credo che un buon Ministro, così come un buon dirigente di qualsiasi settore, non debba avere delle competenze specifiche per la materia di cui si occupa, ma bensì delle qualità manageriali che lo portano ad avere attorno a sè dei dirigenti (quelli si) competenti e capaci.

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    2. Caro Mario sono d'accordo con le cose che scrivi. Io non intendevo difendere la posizione settaria dei farmacisti. Dico solo che la farmacia offre la possibilità di avere (se serve) informazioni su ciò che si acquista. Quando dico che i farmacisti fanno bene a tutelare i loro interessi, parlo ovviamente del loro punto di vista. Questo non vuol dire che io condivido . Tanto è vero che ho sottolineato le contraddizioni di questa categoria (ovviamente mi riferisco ai proprietari: sono loro che hanno interesse a far rimanere il farmaco in farmacia), che mentre difende i propri prodotti rivendicandone l’esclusiva, può permettersi di vendere al pubblico tantissimi altri prodotti che nulla hanno a che vedere con il settore medico-farmacologico. Concordo con te anche la giusta osservazione che, anche se aiuta, un ministro non deve necessariamente avere il titolo di studio in sintonia col suo dicastero per essere bravo. Al ministro competono le scelte politiche che può esercitare avvalendosi di validi consulenti e professionisti, competenti per materia. Ovviamente questo non implica automaticamente che la Lorenzin sia una brava ministra.

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    3. "Dico solo che la farmacia offre la possibilità di avere (se serve) informazioni su ciò che si acquista."... In che senso? Ma come lo devo scrivere che siamo anche noi farmacisti laureati? Io sono in grado di fornire le stesse informazioni dentro o fuori la farmacia. Non è l'edificio in cui opero che fa la differenza...

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    4. Quando parlo di farmacia mi riferisco anche alla para farmacia. Quello che mi interessa sottolineare non é la discriminazione tra le due attivitá che trovo ingiusta. Ma é la pretesa delle due categorie di non tollerare la concorrenza nella vendita dei farmaci, mentre a loro viene permesso di vendere dai pannolini agli spaghetti, passando per i cosmetici.

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  9. Posizione corretta, ineccepibile, quella espressa da Antonella Puleo. La casta dei farmacisti, come tutte le caste, trova sempre il modo e le persone giuste nei posti di potere per mantenere i propri privilegi.Basta guardarla in faccia questa ministra per capire che è una perfetta emissaria dei gruppi di potere delle caste.

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    1. Ottimo articolo e argomento ovviamente interessante.
      Esposizione lucida e precisa anche se, mi si consenta dirlo, visto come vanno le cose in Italia ci son ben poche speranze che si pensi di cambiarle.
      In un "regime autoritario" e caparbiamente intenzionato a riportarci al medioevo e alla sudditanza alla "gerarchia del potere economico" non penso che si possa avere la speranza che le cose cambino. Se si arriva ad affidare il Ministero della Salute ad una gentile signora quarantenne in possesso solo di una "maturità classica" mi sembra che di grandi voli nel campo dell'assistenza medico-farmaceutica se ne possano sperare molto pochi.
      Certo hanno ragione i farmacisti, perché tali devono essere per legge, che gestiscono le parafarmacie, quando dicono che non è giusta la discriminazione che avviene di fatto fra loro e le farmacie poiché la laurea in scenze farmacologiche è eguale per tutti. Credo però davvero che abbiano poche speranze di veder accolte le loro richieste almeno fino a che questo governo rimarra in carica.
      A questo punto, apparirò anche pessimista, mi sembra ci rimanga solo la speranza che, a Dio piacendo, si possa ancora andare a votare potendo scegliere chi mandare al governo e allora fare in modo che si possano mandare a casa coloro che non esito a definire “usurpatori della democrazia” e, possibilmente, metterli anche in condizione di non poter più nuocere visto che di danni ne ha già fatti tanti.
      Ovviamente tutto dipende da come si concluderà questa fase “riformista” che sta dando la misura del significato del vocabolo “migliorista” a suo tempo accostato al nome del vero ideatore di essa almeno stando alle parole della gentile Ministro(a) delle Riforme.
      Sarà certamente compito degli elettori scegliere le persone giuste ma è anche vero che se si dovesse arrivare alle elezioni con la legge elettorale elucubrata dagli attuali legislatori e sulla approvazione di essa da parte di chi per Costituzione ne dovrebbe sancire la validità costituzionale, allora sarà davvero difficile che certi diritti vengano riconosciuti e, anzi, ci sarà solo da sperare che le cose rimangano così come sono almeno qualche farmaco lo si potrà ancora acquistare a prezzo ridotto.
      Non ci resta che sperare ma anche riflettere, meditare ealla fine............decidere in favore dell'onestà e della giustizia!

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  10. Calogero Dolcimascolo5 ottobre 2015 alle ore 12:45

    Perchè il governo ha fatto un passo indietro sulle liberalizzaioni delle farmacie? Ma Matteo Renzi non si richiama ai principi del liberalismo? Vorrei capire meglio se il segretario del PD si rifà effettivamente ai principi del liberalismo o a quelli della casta conservatrice. Tutto questo mi fa ricordare una celebre frase di Giulio Andreotti: Da noi i treni più lenti si chiamano accelerati e il 'Corriere della Sera' esce al mattino".
    Della Lorenzin io mi soffermerei a ricordarla come segretaria dell'On.le Paolo Bonaiuti.

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  11. Bravissima! io mi prostro con tanto di cappello all'autrice di questo esplicito e dettagliato articolo!
    La Lorenzin parla il politichese piu vergognoso e in voga da quando c'è il governo Renzi. Prima, almeno, il politichese blaterava una vagonata di parole senza dir nulla.....adesso, l'ultima moda appunto, parlano per sparare fesserie oltre ogni logica!!! Mi ha fatta sorridere la parte di questo articolo dove descrive con "diventando un'arma di distruzione di massa" il finto timore della diplomata Ministra Lorenzin. Questo non fa che dimostrare la sua totale ignoranza! Ma te pare che le scatole dei vari farmaci sarebbero posizionate in mezzo ai salami e alle gorgonzola? Per la serie: "Scusi dove trovo la novalgina? - Guardi cara, nel reparto carni fresche!".... Anche un bambino immaginerebbe l'iniziativa svolta in un reparto semi chiuso e in disparte da cibi! Onore al curriculum ricco e infinitamente piu Onorevole della Lorenzin che, come Boschi-Madia & co., funge solo da tramite tra le caste e la politica! anzi, nemmeno da tramite, ma solo da prestanome...! Sono indignata....e lo sono sempre ormai.

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    1. Ignoranti di tutto il mondo unitevi.

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    2. L'anonimo magari non è ignorante ma è sicuramente un miserabile codardo

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    4. Mi associo alla qualificazione della Sig.ra Sardisco!

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  12. E la posizione di ncd...non sono sorpresa..nemmeno in America riescono a mettersi contro le lobby farmaceutiche..figurarsi ncd...non vale l pena nemmeno di discuterne

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    1. Buongiorno Signora Falcioni. Grazie per ver commentato il mio articolo. Tengo solo a precisare che questa non è solo la posizione di NCD, ma è anche quella del PD, poichè sono chiare le dichiarazioni fatte da loro prima del voto al Ddl concorrenza. Gelli (Pd): “Con liberalizzazione fascia C si mette a rischio sicurezza cittadini e sopravvivenza delle farmacie”. Un importante esponente del PD che fa una uscita infelice dicendo che è a rischio la salute del cittadino è come l'esponente di NCD che accosta noi agli ortolani. Come vede, il fronte è compatto...

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    2. Visto che questa, secondo le valutazioni della signora Falcioni, sarebbe solo la posizione del NCD (alleato principale di Renzi e del suo governo), siamo sicuri che il PD saprà fare rientrare questa posizione e votare insieme al suo illustre alleato, a favore delle parafarmacie.

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  13. quella è la posizione,a tuo riferire di un esponente del partito democratco, mi sembra ovvio che con questo governo non si facciano dichiarazioni dirimenti, dato che sono costrettia governare insieme.. ma daltra parte se il partito democratico dovesse prendere da solo posizione ufficiale,non sarebbe quella e lo sai benissimo perchè la strada delle farmacie aperte nei centri commerciali quali coop è stata incominciata proprio durante una legislatura a guida democratica... e frenata dalle destre tutte.. che ncd invece si opponga tutta è cosa assolutamente nota a tutti, lo dicono ognuno di loro in qualsiasi intervista o talk show..personalmente penso che se vai con la ricetta a comperare una aspirina, che lo faccia in farmacia o in una parafarmacia, è la stessa cosa, per me dietro ci sono altri interessi che non sono quelli di tutelare la saluta dell'utente finale..mia opinione...ma da persona che è costretta a prendere terapie salvavita da anni so bene che lo strapotere delle case farmaceutiche lo mitigherebbe non un paese da solo ma un approccio almeno a livello unitario...dioscussione che almomento non vedo all'orizzonte. per me,che non amo le polemiche, la cosa fionisce quì allo stato delle cose

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    1. Non amo la polemica a vuoto e fine a se stessa, ma il confronto leale e costruttivo. Mi limito sempre a riportare dati e posizioni rilasciate ufficialmente e ben note. Mai faccio cenni personali senza riferimenti precisi e documentati. La posizione del PD è nota e anche se al suo interno non è compatta, prevale quella che fa capo a Renzi, il quale ha dichiarato durante una conferenza in cui erano presenti esponenti di Faderfarma che la fascia C non sarebbe mai uscita dalla farmacia. Mi sono limitata a riportare dati, fatti e posizioni ufficiali. La mia storia politica, la mia militanza e le mie opinioni, mi creda, non inficiano il mio giudizio, nè mi permettono di condannare o assolvere qualcuno per "partito" preso. Lei la considera una polimica. Io li considero fatti inoppugnabili, poichè provenienti da dichiarazioni e prese di posizione ufficiali e verificabili da fonti giornalistiche autorevoli. Le auguro una buona giornata.

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    2. http://www.farmacista33.it/ddl-concorrenza-scelta-civica-non-molla-galgano-il-pd-e-spaccato-sulla-fascia-c-si-voti/politica-e-sanita/news--33041.html#.VhOkN3ii1Uc.facebook
      Esattamente la linea che prevale nel PD è quella della maggioranza "renziana" ovvero contro, mentre la minoranza è a favore, quindi se il PD dovesse prendere da solo la decisione, stando così le cose, la fascia c non passerebbe. Spero di essere stata utile.

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  14. E' VERO.- L' articolo sulle farmacie, come si evince, è stato scritto da " chi se ne intende ", appunto, di farmacie. E' un argomento molto tematico ed anche specifico che, per chi come me ha fatto un altro lavoro, occorre un pizzico di umiltà nel considerare che non in tutto ciò che si scrive " ci si può infilare ". Detto questo, da ex operatore della Sanità dove ci ho lavorato per ben trentadue anni, quando l a " Ministra " dice che i farmaci non sono nè mele, nè pomodori, io che per tanti anni ho somministrato tanti farmaci asserisco che : i farmaci sono prodotti chimici fatti, costruiti, per dare salute o essere di supporto al benessere di una persona o di tante, allora non sono dei prodotti ortofrutticoli, però nello stesso tempo dico che in Italia è vero che non solo c' è la lobby categoriale ma c' è anche la lobby delle industrie farmaceutiche, lobby che è molto agguerrita, una lobby che occorre il massimo dei controlli da parte degli organi governativi perchè, dico la mia, mi ricordo che certi farmaci che erano usati ed erano efficaci nelle cure, all' improvviso scomparivano perchè dovevano " spuntare " altri farmaci di nuova invenzione, ma ( guarda caso ) questi farmaci erano prodotti dalle stesse industrie farmaceutiche, una cosa che mi lasciava perplesso. Parlare di farmaci di fascia C , di farmacie o parafarmacie, asserisco che a mio avviso, essendo contrario alle lobby, la cosa importante è sapere che il farmaco non è un succo di frutta e quindi chi deve venderlo o prescriverlo, ma dico chi lo maneggia deve avere una alta specializzazione e conoscenza del prodotto o dei prodotti. Una cosa voglio dire sulle fasce C, o altre fasce, ma credo che questo dipenda dalla politica è che è semplicemente vergognoso non adoperarsi affinchè certi farmaci per certe patologie siano alla portata " della saccoccia " delle genti, pensando che in mezzo a noi ci sono pensionati con 500 Euro al mese ed alcuni farmaci per le loro tasche sono abbastanza difficili da acquistare

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  15. Cosa mi ripugna di piu' in tale questione? Il fatto che si debba lucra re anche nei confronti degli ammalato; che la lobby farmaceutica e' la piu' potente e senza scrupoli del mondo; che quasi tutti i prodotti probiotici non siano prezzati; che alcuni farmaci salvavita abbiano costi esorbitanti e stabiliti dal grande Moloc farmaceutico; che lo Stato mostri difficolta' nel reperire tali medicine e si decida solo dopo pressioni e critiche da parte della Stampa e dei cittadini. E' mia opinione che ha poca importanza il luogo di vendita, ma che sia rilevante chi lo gestisce: una persona preparata e, di conseguenza, munita di un attestato consono all'uopo.

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