giovedì 18 aprile 2013

L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE AL TEMPO DI INTERNET

Pierluigi Bersani Silvio Berlusconi Franco Marinidi Giangiuseppe Gattuso - C’è qualcosa di nuovo che emerge prepotentemente dai risultati dalla prima giornata di votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica.
E di nuovissimo, se lo confrontiamo con la precedente elezione di Napolitano. Allora eravamo agli albori e la diffusione di internet era scarsa. Ancora prima, per chi se lo ricorda, c’era il cosiddetto popolo dei fax. Sembra preistoria. Ma il tempo corre veloce e la tecnologia ha spinto in avanti un processo irreversibile.
Senza rendercene conto, e i partiti tradizionali men che meno, i cittadini hanno iniziato a far sentire la loro voce. Gli eletti non sono più dei corpi estranei, come avveniva appena dopo le elezioni, fino a qualche anno fa. C’è un filo diretto e continuo tra gli eletti, anche se “nominati”, e i cittadini della rete. C’è partecipazione. Un numero sempre più grande di giovani, donne, persone mature di qualsiasi età hanno trovato in internet e nei social network un luogo efficace per informarsi, condividere discussioni, esprimere pensieri e convincimenti su tutto. E sulla politica sempre di più. Si creano gruppi, si seguono i politici in rete, si dibatte e ci si confronta continuamente.
E questa elezione per il nuovo Presidente della Repubblica, dopo il successo inaspettato del Movimento 5 Stelle alle politiche del 24 e 25 febbraio 2013, ne è la prova più evidente.
Social networkMa cosa è successo oggi per parlare di dato eclatante e nuovo. Cosa ha determinato un così repentino cambio di opinione in tantissimi parlamentari che hanno “disobbedito” agli ordini di partito. Semplicemente la pressione, l’azione di moral suasion che centinaia di migliaia di normalissimi cittadini hanno fatto attraverso i loro post su facebook (nato appena nel 2004), i tweet su Twitter (in rete dal 2006) e l’opera dei tantissimi blogger che da pochi anni si esprimono liberamente nella rete (PoliticaPrima ne è un piccolo esempio).
Oggi molto più di ieri, gli eletti, in questo caso Deputati e Senatori, sentono fortemente la voce della gente attraverso il contatto continuo dei social e si rendono conto di cosa pensano i loro elettori, gli amici e gli avversari. Non è cosa da poco. Non era così, solamente sette anni fa.
Praticamente, dopo l’ufficializzazione della candidatura di Franco Marini da parte del Pd, si è scatenata la reazione di migliaia e migliaia di cittadini, di cui tantissimi proprio dello stesso PD. Una candidatura percepita sostanzialmente come il frutto amaro dell’accordo tra Bersani e Berlusconi. Chi frequenta la rete potrà confermare. Insomma, tantissimi giovani parlamentari, già in parte convinti dell’errore, hanno “sentito” la contrarietà.
Stefano RodotàHanno “immediatamente” compreso i consigli e la pressione della rete e si sono comportati di conseguenza. E tanti a chiedersi perché non votare Stefano Rodotà, sol perché proposto dagli iscritti del Movimento 5 Stelle, e come condividere un “accordo” con l’avversario di sempre. Ecco cosa è successo e cosa accadrà ancora. I cittadini sempre più influenti e sempre più informati sulle decisioni e le scelte che la politica dovrà fare. È la realtà e chi non ha capito sarà portato a sbagliare ancora.
Adesso però il Presidente della Repubblica va eletto. Ci vuole un sussulto di orgoglio e dignità verso gli italiani. Bersani e il PD scelgano cosa fare. Indichino un Presidente al di sopra delle parti e al di la degli accordi per la formazione del governo. E se Rodotà non va bene lo spieghino al Paese e trovino una soluzione diversa. Tutto il resto ha il sapore di cose passate che i cittadini, con il voto popolare, hanno certificato e non vogliono più.
È così difficile da capire?
Giangiuseppe-Gattuso  Giangiuseppe Gattuso
  18 aprile 2013





44 commenti:

  1. Ohhh, com'è giovane il Rodotà!! Ma sì: essere scelti da 5 stelle fa ringiovanire di almeno ventanni... altro che Gerovital!!

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  2. Negli ultimi tempi, mi è capitato spesso di non condividere alcune cose scritte dal mio ''maestro''Giangiuseppe.
    Ma questa volta,per quel che mi riguarda,è un vero e proprio record assoluto.
    Ho letto e riletto il suo pezzo,e devo confessare di non condividere una sola riga di quanto afferma.
    Spero almeno che alle cose che scrive,almeno lui ci creda veramente, perchè se dovvesse riuscirvi, sarebbe anche questa una vera impresa.

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  3. ottimo articolo, pero'manca secondo me un elogio particolare al movimento 5 stelle che ha contribuito tantissimo alla discussione sulla rete dei temi politici contribuendo alla diffusione della realta'su tutto quello che ci veniva nascosto. Comunque un bell' articolo, complimenti vivissimi.

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  4. Una novità credo possa essere conclamata e condivisa quasi all'unanimità.
    In queste elezioni presidenziali, per la prima volta, la ormai famigerata cd. "rete" è entrata prepotentemente di forza nella politica. Ne determina i maniera consistente risultati e scelte.
    Certo, per fortuna, l'elemento umano rimane ancora,ed anche questo influisce sul corso della politica.
    Dunque, computers e rete guadagnano terreno, ma l'uomo rimane ancora in gioco.
    In queste elezioni, comunque, penso che le scelte umane sono rimaste prevalenti sull'informatica.
    Bersani ha fatto più danni della rete. Anzi, lo dico amaramente, è stato un Titano:ha perso 10 punti di vantaggio contro due candidati battibili; non ha capito come conquistarsi il consenso della novità M5S per fare un governo; infine il colpo "geniale" di inciuciare e patteggiare con Il peggiore avversario il nuovo Presidente.
    Gli uomini sono sempre più determinanti delle loro macchine.
    Per dirla con Sergio Endrigo: com'è difficile essere uomini!

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    1. Il superiore commento ( p 18 aprile 2013 21:30 ) è mio. Errore di digitazione. Scusate. Evidentemente l'attuale corso delle vicende politiche mi innervosisce oltre misura. Mi devo controllare.

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  5. Analisi molto lucida che rispecchia il dato con il quale confrontarsi. La rete. Ormai la piazza virtuale è il luogo di confronto che ha spazzato via ogni logica di una vecchia politica, ormai solo referente di se stessa. Mummificata nella sua avvilente incapacità di capire il cambiamento. Che ha decretato ormai, credo e anzi ne sono convinto, il suicidio del PD guidato da un uomo avvilente. Quella di Rodotà è una proposta seria, pulita, che può essere garante delle forze che oggi si confrontano e sopratutto di un Italia che ha voglia di persone perbene dopo l'ubriacatura di un berlusconismo devastante. Non credo che Giangiuseppe scriva le righe che scrive con spirito partigiano. Si sforza semplicemente di leggere e interpretare con lucidità la metamorfosi di massa dell'elettorato, ormai irreversibile e che interessa trasversalmente tutti.

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  6. Io ho l'impressione che la cosa funzioni al contrario. "Loro" (essi), sempre più nel chiuso di una stanza (o di un 'camper'), e sempre più nelle ore notturne, decidono ... e - da lì - schiere di 'follower' ed 'endorser' diffondono il verbo rapidamente per la rete affinché noi sproloquiamo nei 'blog' e rimandiamo ai politici come 'retro-feedback' quello che essi stessi ci hanno propinato. Loro fingono di credere che le idee siano venute dalla rete e noi siamo ben contenti di crederci...!

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  7. Considerato che Rodotà è la terza scelta venuta fuori da una quirinalaria giocata tra gli iscritti di un movimento che a capogruppo della camera mette una che si chiede dove sta scritto che il presidente debba avere 50 anni, condivido appieno le considerazioni di Salvo Geraci. qui qualcuno decide, lancia e lascia credere. Con questo non sto esprimendo alcun giudizio sui candidati in gioco che messi insieme comunque fanno 160 anni e ci rimandano al XIX secolo e alla II guerra di indipendenza. Io non credo che se il PD si orienti su Rodotà d'incanto abbiamo il governo del paese, anzi il rischio è che si andrebbe a votare subito, senza manco cambiare la legge elettorale, con un nulla d fatto sostanziale a ripetersi, con disastrose conseguenze. e devo dire che l'avere accettato Rodotà questa candidatura non è gesto da persona di 80 anni che abbia a cuore le sorti del suo paese, ma la stessa cosa si può dire di Marini che sapeva bene che il suo nome non avrebbe prodotto effetti coagulanti ma anzi contrari. allora occorre buonsenso, buonsenso, buonsenso!!! e quello non lo trovi nella follia collettiva della rete o nelle chiassate grilline di piazza, esempi entrambi che giustificano quel destino immutabile che fa dir che il popolo è "cojone". Purtroppo quello che mi pare manchi in questo momento sia la capacità delle leadership vere o presunte, chiamate a ragionare sul da farsi,di ricondurre la vicenda nell'alveo dei veri interessi del paese. Forse è giunto il momento che Bersani e Berlusconi facciano entrambi un passo indietro e che scendano in campo altri attori, liberi di agire e capaci di mettere su non solo una proposta forte e credibile per il Colle, ma anche e soprattutto per il governo del paese. So che è difficile individuare chi e in brevissimo tempo, possa accollarsi questo onere,ma penso che si debba lavorare su questo e non lasciarsi prendere la mano da facili conclusioni che rischiano di portare il paese oltre il baratro.

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  8. ...la7: Santoro dice le medesime cose che ho appena scritto!

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  9. Effettivamente è la prima elezione del Presidente della repubblica .. che è stta seguita --- giorno dopo giorno da un pubblico vastissimo di addetti ai lavori ma anche di semplici cittadini che hanno capito .. che informarsi e parrtecipare è importante .. .. e che dopo le elezioni occorre seguire il lavoro dei proprio parlamentari .. .-.-.. diceva .. questeb stesse cose .. a fine serta Cazzullo intrvistato da La sette ... a proposito .. della pressione esercitata ... sui gruppi parlamentari dal popolo del WEB .. che ha .. bollato come non innovataiva la candidatura di Franco marini .. . aprendo la strada ad un sommovimento .. . di parte dei deputati verso .. un voto libero .. che ha ingrossato le fila .. .dei voti canonici di Stefano Rodotà .. ma ha ance indicato una candidatura nuova come l'ex Sindaco riformista di Torino Chiamoparino ... già Presidente dei Sindaci ANCI :: ...,,, ma da questo sommovimento ora .. non si sa dove si va a parare !! Certamente ..indietro non si ritornerà

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  10. Non si tratta di crederci o non crederci, il fatto è che accade.
    Ormai i Social Network sono il nuovo mezzo di comunicazione tra la gente e la politica, il luogo del riscatto, la possibilità di intervenire in via immediata e diretta al governo del Paese man mano che le cose accadono; soprattutto quando si tratta di decisioni importanti, che coinvolgono, anche con emotività di parte, come ora per l’elezione, nientemeno, del Presidente della Repubblica.
    E’ proprio attraverso questi mezzi di comunicazione, così a portata di mano per tutti, che è stato possibile sospendere l’operazione di inciucio in corso, che, a dir poco, ha dell’incomprensibile.
    Un segretario di partito che ci ha tenuti in una estenuante pentecoste nell’attesa di novità, che avrebbero dovuto ribaltare le vecchie logiche dei partiti per un governo a tutto cambio del Paese.
    Ci faceva capire che stava preparando qualcosa di straordinario per mettere fuori gioco il nemico di sempre, la mascherina conosciuta.
    Dopo questa lunga attesa, e il governo rinviato, qual è la proposta? Marino! Da non crederci!
    Una scelta condivisa col Berlusca, il braccio sulle spalle di Alfano.
    Che spettacolo! Una proposta indecente!
    Non voglio ricordare i danni combinati soprattutto riguardo la scuola da questo segretario piacione di un tempo delle serate romane. Basta già il fatto che sia gradito alla mascherina di Bersani.
    Non ci credo! Da panico!
    Ecco i social, una vera ribellione di popolo, si bruciano le tessere del PD. C’è poco da fare, non si può far finta di non vedere.
    Marini viene accantonato.
    La proposta del nuovo nome!? Qualcuno ha parlato anche della Finocchiaro: di male in peggio!
    Intanto chi conduce tutta la partita sono proprio i 5SM. Tutti alle corde, non c’è scampo, la rivoluzione è cominciata.
    Basta una domanda per mettere in difficoltà chiunque: perché non volete votare Rodotà?
    Non è facile rispondere a chi sta portando avanti accordi alla vecchia maniera, guarda un po’, con il tanto maledetto PDL, il nemico di sempre.
    Bersani, per favore, fatti da parte o sii conseguenziale con la linea che avevi scelto all'inizio.
    Supplice dai grillini, dimesso e orante per la formazione del governo, eri più dignitoso di ora a braccetto con Alfano.

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  11. Signora Fabri, se mi permette,azzardo una mia previsione.Credo che se si voterà presto, diciamo entro un anno,Silvio Berlusconi Stravincerà le elezioni, con questo o con qualsiasi altro sistema elettorale,aggiungo che sarà una vittoria oltre che ovvia anche larga e legittima.
    Allora le nostre fibrillazioni avranno termine, non ci saranno finalmente divisioni o opinioni in libertà all'interno della prossima maggioranza e tutto andrà a posto, e noi finalmente potremo tornare ad essere quieti e tranquilli come lo siamo stati negli ultimi 20 anni.
    Dire questo , per me non è le assicuro facile, ma è cosi che andranno le cose.
    Colpa o merito, solo nostra o non di altri.

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    1. Non saprei. Sento che qualcosa non torna.
      Bersani caduto in questa volgarità di proposte, alla fine, è un'immagine che non mi convince.
      Che stia davvero preparando qualche piano da seconda entrata?
      Che si lasci condurre dalle schizofrenie di partito, tutti contro tutti, per poi ricomporre il gregge, magari sulla proposta, quella più condivisibile nel centro sinistra: la candidatura di Prodi? Il tal caso, a seguire, si potrebbe sperare in un governo forte, di lunga durata.
      Sono sospesa.....

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  12. Proverei a pensare qualcos'altro, perchè, ad eccezione di Volpe, tutti i commenti si assomigliano e magari si integrano tra loro in un pensiero omogeneo.

    Tutti addosso a Bersani, perché non ha vinto le elezioni, perché è considerato un gregario che non potrà mai diventare lieder, perché ha spaccato il suo partito, perchè accordandosi con Berlusconi ha provocato le ire degli iscritti al PD che hanno bruciato la tessere, perché, perché, perché…

    Qualche cervello contorto potrebbe pensare: e se questa fosse tutta una tecnica di Bersani che si sarebbe accordato con Berlusconi per finta? La domanda sembra un’assurdità, ma anche il comportamento del segretario PD lo è, perché ha portato alla sconfitta e al ritiro di Marini. Potrebbe darsi che Bersani sin dall'inizio sapesse di andare incontro allo sconfitta perche' questo era il prezzo da pagare ai cattolici del suo partito, alla Chiesa che lavorava dietro le quinte, e alle pressioni che a partire dal Colle invocavano un candidato unitario che potesse placare le ansie del Cavaliere. Resta il fatto che bruciando la prima candidatura il segretario del PD ha pagato il suo prezzo a cattolici, Chiesa e Cavaliere e adesso puo' giocare le sue vere carte. Le vecchie volpi della politica hanno già visto in passato questi giochetti dove la tattica prevale sulla strategia e alla fine risultano vincenti quelli che sembravano bolliti. E allora mi chiedo, che cosa succederebbe se Romano Prodi alla quarta votazione raccogliesse il suffragio del popolo grillino, di Nichi Vendola e di Renzi? Dalla parte di Berlusconi sarebbe come cadere in un incubo, ma sarebbe anche la vittoria di Bersani. Tutto il ragionamento porta a dire che se oggi Bersani ha bruciato coscientemente la candidatura di Marini, non lo ha fatto perche' si e' bevuto il cervello a costo di spaccare il partito. Ha camminato sul filo del rasoio, ma se per caso dopo i presidenti delle due Camere riuscisse anche portare un suo uomo al Quirinale allora riscatterebbe l'immagine dell'idiota e dell'incapace che gli e' piovuta addosso nelle ultime ore. E nessuno dentro il suo partito avrebbe il coraggio di aprire un processo. Saranno anche fantasie, ma nella inaffidabilità quasi esistenziale finora dimostrata dal PD ci potrebbe essere qualcosa che ci sia sfuggita, perché nonostante io ne parli sempre male, non sono tanto sicuro che i politici del Partito democratico siano tutti degli inetti. Poi vedremo come finirà, anche perché siamo appena all’inizio.

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    1. non si può escludere questo colpo di "frariciume", ma il problema non è il fare il tris, ma il poker. ossia Bersani a Palazzo Chigi. e non credo che anche una convergenza grillina su prodi, che comunque come marini resta un ex democristiano, gli possa garantire la formazione del governo. Per cui alla fine, l'unico candidato che puoi tenere all'angolo l'area cattolica del PD, e garantirgli palazzo chigi con una larga intesa credo rimanga D'Alema, che secondo me farebbe rientrare Renzi,(la visita di d'alema a renzi in quel di firenze, deve significare qualcosa), e far nascere un governo di scopo, che porterebbe il paese a nuove elezioni tra un anno e a Renzi di prepararsi al nuovo appuntamento

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    2. L'ipotesi di Pepe diabolica ma verosimile. Ma ormai è di tutta evidenza che o Prodi o Rodotà il PD è in frantumi e l'unico avversario che può sconfiggere berlusconi è Grillo, che raccoglierà tutti i fuoriusciti del PD ed il movimentod'opinione anticasta, che se non trova lo sbocco democratico, prenderà altre vie.

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    3. Al solito, neanche una parola fa una piega. Logica serrata di un "cinico" pensante, che non la risparmia a nessuno: illumina al momento giusto. Piomba quando tutto sembra concluso dall'ovvio delle cose. Ci fa sempre ricominciare daccapo. Non dà tregua! Meno male!

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  13. Se Bersani vuole mettere un ex DS a Palazzo Chigi (se stesso o un altro), allora deve mettere al Quirinale un cattolico.
    Solo questo darebbe equilibrio di rappresentanza a tutte le componenti del centrosinistra che, comunque, è maggioranza nel parlamento.
    Non credo all'ipotesi che Bersani abbia premeditato il fallimento della candidatura Marini per disarmare i cattocomunisti.
    Se fosse vero questo, allora vorrebbe dire che Bersani è una astuta e spregiudicata Volpe, ma invece è lo stesso dellla campagna elettorale e del tentativo di formare il governo con M5S, e cioè: un infallibile smacchiatore di giaguari.
    Pertanto, avanti un altro Segretario PD, e subito.

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  14. Calogero Dolcimascolo19 aprile 2013 alle ore 11:01

    L’articolo fa un’accurata analisi della trasformazione in atto nella nostra società dall’entrata, con una forza irresistibile, di internet determinando in maniera positiva la partecipazione popolare in diretta alle scelte e agli indirizzi politici.
    Una vera rivoluzione rispetto alle precedenti elezioni del capo dello Stato quando tutti aspettavamo di leggere qualcosa dai giornali oppure dalla televisione quello che già a priori i capi partito avevano deciso.
    Nel bene o nel male nella scelta i cittadini restavano obbediente al dettato Costituzionale del non vincolo di mandato.
    Successivamente ai tradizionali organi di stampa e televisivi qualche grande della politica Italiana (scusate l’eufemismo) ha fatto un passo in avanti dimostrandoci che la politica si faceva con i sondaggi in cui un giorno saliva di un punto, un altro di mezzo punto e così via dimenticando che la politica si fa con i provvedimenti che a volte non piacciono ma che possano essere salutari al popolo per garantire un minimo di benessere a tutti; lascio perdere perché è un altro discorso.
    Quello che è successo ieri in rete e dinanzi a Monte Citorio ha qualcosa di straordinario; per la prima volta il popolo Italiano partecipa indirettamente alle elezioni del capo dello Stato condizionando positivamente le scelte dei grandi elettori e bocciando in maniera palese le logiche delle segreterie politiche.
    Se Bersani oggi scende in campo con un nome nuovo, quello di Romano Prodi, non preferito da Berlusconi e tutto il PDL, non è perché inizialmente ha voluto dimostrare un tatticismo di debolezza per bruciare la candidatura di Franco Marini, salvando tutte le anime del PD perché lui ha creduto fermamente nell’inciucio con il cavaliere per poi successivamente lanciare il nome del prof. Romano Prodi.
    Invece grazie ai franchi tiratori che sono stati trasversali e a quel condizionamento tecnologico che inaugura una nuova stagione semipresidenziale, oggi il segretario del PD indica Prodi che come Rodotà fa parte delle scelte nelle quirinarie del M5S.
    Io alla luce dei fatti e del numero dei voti non indifferenti presi dal prof. Stefano Rodotà nella prospettiva di un eventuale Governo sceglierei il candidato del M5S.
    Se Bersani indica dalla quarta votazione Prodi può rischiare di essere impallinato e non gli resterebbe che essere licenziato dal PD perché si ricordi bene un buon politico deve sempre ascoltare il popolo.
    Tranne che Stefano Rodotà si dovesse ritirare a favore proprio di Prodi.

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  15. A scopo preventivo dico fin da ora che NON VOGLIO PRODI PRESIDENTE.
    L’attività di Prodi dal 1982 al 2007 è stata concentrata principalmente in un solo unico compito : svendere (o regalare) tutti gli enti pubblici dello Stato al suo alleato Carlo De Benedetti a un prezzo irrisorio con bandi truccati.
    Un sommario conteggio del danno economico portato allo Stato dalle sue insensate svendite porta alla cifra folle di qualcosa come 4.300 miliardi di euro, in confronto ai quali i poco più di 600 milioni di euro procurati dalle varie leggi ad personam di Berlusconi sembrano cose quasi trascurabili e sulle quali si sono spesi fiumi d'inchiostro, perchè anche i bambini capiscono che Prodi bisognerebbe farlo santo subito mentre il Berlusca è un delinquente da chiudere in carcere e buttare la chiave.
    Spero che Prodi non venga eletto presidente. In tal caso h già pronto il mio articoletto.

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  16. Credo che Prodi non ce la farà.
    La Costituzione nelle prime 3 votazioni vuole i 2/3 perchè si elegga un Presidente bipartisan. Dalla quarta in poi, invece, richiede la maggioranza assoluta perchè almeno rappresenti il più forte, cioè la maggioranza di governo.
    Ma oggi tra i grandi elettori non c'è una maggioranza di governo, nè ancora si intravede se e quale sarà. Questo è la prima volta che accade, e può dare il rischio balcanizzazione del Parlamento.
    Sembrerebbe che la Costituzione questa volta abbia fatto acqua. Invece, io penso che se oggi per la prima volta le regole della costituzione non hanno funzionato è perchè essa dava per assodato che la legge elettorale fosse il proporzionale puro, per cui chì era maggioranza nelle urne lo era anche in Parlamento. Invece il porcellum, doping del voto con sbarramenti forti e premi di maggioranza, fra l'altro pure diversi tra Camera e Senato, impedisce la formazione di una maggioranza, impone il pareggio per l'inciucio permanente.
    Dunque non si può eleggere un Capo dello Stato che abbia solo qualche voto in più dello stretto necessario. Deve essere più condiviso, cioè, deve essere eletto anche dalla quarta votazione in poi con i 2/3 o quasi. Altrimenti non si avrebbe più un garante dei cittadini e delle forze politiche.
    Ulteriore dimostrazione della incostituzionalità del porcellum, una vera "bomba" sotto la sedia della democrazia.

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  17. Dopo aver fatto macelleria governativa, si fa macelleria presidenziale! E' il nuovo che avanza ed il vecchio che retrocede... che il Signore ci aiuti.

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  18. Calogero Dolcimascolo19 aprile 2013 alle ore 20:08

    Le domande di Marco Travaglio al Partito Democratico:
    Perché nel '94 avete "garantito a B. e Letta che non gli sarebbero state toccate le televisioni" (Violan - te dixit)?

    Perché per cinque legislature avete sempre votato per l'eleggibilità di B., ineleggibile in base alla legge 361/1957?

    Perché nel '96 D'Alema andò a Mediaset a definirla "una grande risorsa del Paese"?

    Perché nel '96 avete resuscitato lo sconfitto B. promuovendolo a padre costituente per riformare la Costituzione e la giustizia?

    Perché nel 1996-2001 e nel 2006-2008 non avete fatto la legge sul conflitto d'interessi?

    Perché avete demonizzato i Girotondi, accusandoli di fare il gioco di B.?

    Perché non avete spento Rete4, priva di concessione, passando le frequenze a Europa7 che la concessione l'aveva vinta?

    Perché nel 1996-2001 avete depenalizzato l'abuso d'ufficio, abolito l'ergastolo, depotenziato i pentiti, chiuso le supercarceri del 41-bis a Pianosa e Asinara?

    Perché, negli otto anni in cui avete governato da soli, non avete mai cancellato una sola legge vergogna di B.?

    Perché le vostre assenze hanno garantito l'approvazione di molte leggi vergogna, dallo scudo fiscale in giù, che non sarebbero passate a causa delle assenze nel centrodestra?

    Perché nel 1999 una parte di voi salvò Dell'Utri dall'arresto?

    Perché nel 2006 i dalemiani chiesero a Confalonieri, Dell'Utri e Letta i voti per D'Alema al Quirinale?

    Perché nel 2006 faceste un indulto esteso ai reati di corruzione, finanziari, fiscali e al voto di scambio politico-mafioso?

    Perché nel 1998 e nel 2008 avete affossato i due governi Prodi?

    Perché nel 2011, anziché mandarci a votare, avete scelto di governare con B., salvandolo da sicura sconfitta, all'ombra di Monti?

    Perché preferite accordarvi al buio con B. per Marini, D'Alema, Amato sul Colle, anziché scegliere Rodotà e dialogare con i 5Stelle per il nuovo governo, come vi chiedono i vostri elettori?

    Tante domande, una sola risposta: o siete coglioni, o siete complici. Tertium non datur.



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    2. Quindici stucchevoli domande, quindici mie (intelligenti, ahahah!) risposte.
      1) Violante è uno di buon senso al contrario di Travaglio esaltato, fanatico e strabico.
      2) Perchè le motivazioni di quella legge erano mutate con gli anni.
      3) Perchè era la verità e perchè D'Alema voleva i voti dei lavoratori di Mediaset.
      4) Perchè le riforme costituzionali vanno fatte insieme agli avversari politici, mai da soli.
      5) Perchè i girotondi erano snob, elitari, condotti da persone di antipatia assoluta come Nanni Moretti e avrebbero fatto perdere consensi alla sinistra.
      6) Perchè Berlusconi aveva vinto il referendum del 1995 sulle televisioni.
      7) Una scelta censurabile e sbagliata.
      8) Perchè non erano tanto vergognose come sostiene Travaglio e perchè ne approfittavano anche loro.
      9) Perchè queste leggi piacevano anche a loro.
      10) Perchè Dell'Utri era innocente fino a sentenza definitiva contraria.
      11) Perchè erano necessari per l’elezione di D’Alema a presidente della repubblica.
      12) Altra scelta censurabile e sbagliata.
      13) Perchè l'Unione aveva in sè anche la sinistra di lotta che non aveva la cultura del governare.
      14) Perchè Enrico Letta (massone) ordinò a Bersani di starsene buono in quanto stava per andare al governo un confratello massone (Monti).
      15) Perchè Rodotà sarebbe stato un presidente di divisione.
      Coglione sarà Travaglio, non quelli del PD (che comunque continuano a non piacermi).

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  19. Ormai il PD e Bersani è come un pugile suonato, non capisce più da dove gli arrivano i colpi. Al contrario il duo berlusconi-grillo hanno le idee chiarissime. Ora non è più questione di bersani ma del gruppo dirigente. Il PD deve decidersi o abbracciare il "diavolo o il suo esorcista". Se vota Rodotà avrà scelto la parte migliore del paese che protesta contro la casta, i privilegi e l'ingiustizia, altrimenti può scegliere chi rappresenta la parte peggiore del paese. I vizi, la casta i privilegi. Ma sia chiaro che alle prossime elezioni la diga contro la destra sarà grillo ed il suo movimento. Il pd si frantumerà e sarà risucchiato da 5 stelle.

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  20. Un pugile suonato è un atleta. uno sportivo leale e generoso che porta in se i segni di tante battaglie e di tanta lealtà.
    Vorrei che il partito che ho votato,il PD, fosse un pugile suonato,in quel caso lo sosterrei e gli starei a fianco ancor di più.
    Purtroppo penso o almeno cosi mi appare in queste ore, che sia ben altro.

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    1. Il PD così com'è è una fusione fredda non riuscita, dove viene dimostrata l'incompatibilità tra comunisti e cattolici ma soprattutto tra comunisti e chiunnque altro. Le dimostrazioni vengono anche dal passato, dove avendo il partito erede del PCI vinto per ben due volte con Prodi, per ben due volte ebbe il governo affossato per virtù della medesima coalizione che aveva vinto. Non c'è niente da fare, quelli del PD hanno nascosto in questi anni problemi e diversità, ma al dunque, cioè "a vanedda chi nun spunta" continuano a litigare nonostante la casa stia bruciando. Morale della favola: SONO DEGLI INCAPACI e VELLEITARI.

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  21. Grillo con il suo M5S ha dimostrato di avere ragione quando ha sostenuto che questa politica e questi partiti sono morti viventi e che con la rete i cittadini avevano lo strumento più moderno ed idoneo a spazzarli via.
    La rete consente ai cittadini di fare sentire alla politica la propria voce senza alcuna mediazione o censura.
    La rete consente ai cittadini di parlarsi , di incontrarsi e di organizzarsi tra di loro in tempo reale ed efficace. Se i leader fanno scelte non condivise dalla base ricevono la contestazioni di massa pochi secondi dopo, non dopo mesi e mesi nei vecchi circoli di periferia o di paese, o di qualche assemblea censurata o congresso taroccato.
    Il Waffa è immediato e inappellabile.
    La rete è lo strumento nuovo con la quale prende corpo e si organizza la società contemporanea: la ormai famosa "società liquida".
    Il PD si è dimostrato il partito più vecchio di tutti, ha dilapidato la fiducia degli italiani che lo hanno votato ritenendolo l'erede naturale del vecchio centrosinistra. Si è rivelato , come ho pensato più volte, un matrimonio sbagliato, un tritacarne dei persone perbene e capaci, una macedonia indigeribile, un'arena di cannibali fratricidi,
    Fin dalla sua fondazione nel 2007 ho vissuto in prima persona, essendone un suo iscritto e militante oltre che elettore, questo "modus vivendi".
    Non avrei mai pensato che sarebbe morto , perchè questo è successo ieri sera, in maniera così patetica e ignominiosa.

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    1. Grillo quando dice che questi partiti sono morti viventi può riferirsi a tutti meno che al partito di Berlusconi che, fin quando il suo capo avrà salute e voglia di fare politica, sarà sempre un partito vivo e dall'elettorato che non si squaglia.

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    2. Mi dispiace per le tue attese, caro Nino, ma anche per Berlusconi è pronta l'uscita di scena dal teatrino della politica, e forse anche prima di quanto lui e i suoi sostenitori immaginano.
      I cacciatori della storia per il momento hanno fatto fuori il coniglio "bersani", domani la volpe" Berlusconi.
      E' solo questione di tempo, e poco pure.

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  22. Calogero Dolcimascolo20 aprile 2013 alle ore 09:54

    Signor Volpe ci aiuti, Lei che ha visto gli avvenimenti dall’alto della politica mentre io e qualche altro comune mortale di questo blog ci siamo limitati a vederla dal basso, a comprendere lo scenario del successivo.
    I latini dicevano che errare humanum est, perseverare diabolicum.
    In alternativa alla suddetta frase citerei Livio: Venia dignus est, humanes error ( ogni errore umano merita perdono).
    Il PD potrebbe ripartire da quest’ultima frase di Livio per eleggere Stefano Rodotà.

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  23. Caro Calogero, ci davamo e ci diamo del tu solitamente,non credo che tu o altri abbiate alcun bisogno di aiuto per capire ciò che accade, ne tantomeno del mio aiuto.
    E' normale che in te come in altri, ci sia una malcelata soddisfazione nel vedere l'ultimo dei partiti italiani sgretolarsi, anzi sgretolarsi miseramente.
    Posso comunque dirti quello che auspico .
    Auspico che possa nel tempo nascere un nuovo soggetto a sinistra, che libero da ossessioni governative e maggioritarie,possa offrire uno spazio politico fortemente identitario a quel mondo vasto ma minoritario rappresentato dal mondo del lavoro e dei lavoratori che va certamente riaggregato se non vuol continuare a farsi flagellare da chi rappresenta e difende altro.
    Non è scritto da nessuna parte, anzi è assolutamente al contrario, che per esserci con forza ed autorevolezza si debba necessariamente governare, certo deve essere un orizzonte ma non una devianza mentale e culturale che ti permette ogni tipo di deroghe.
    Quello che l'attuale dirigenti del PD e relativi gruppi parlamentari, hanno fatto nei confronti di Franco marini e poi di Romano prodi, a mia memoria in termini di slealtà, di Meschinità e di viltà non ha precedenti.
    Può una classe dirigente priva di certi valori essere considerata tale?
    Solo l'attuale legge elettorale poteva fare il ''miracolo'' di raggruppare tanti omuncoli in un sol colpo, servi o pugnalatori , in ogni caso solo mediocrri ben che vada , piccoli ed insignificanti personaggi che rispondono solo al proprio proprietario.

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    1. Lunga vita a Napolitano! Dopo tanto disprezzo per il vecchio che avanza, rottamatori e bisogno reale di rinnovamento, non solo anagrafico ma di velori ed idealità. Ecco che siamo costretti a ritornare dal vecchio saggio di 87 anni, che forse dirà si per pietà verso il suo ex partito, oggi derelitto ed in preda al caos. Ma soprattutto Napolitano uomo responsabile, dirà si per tutti quegli italiani che stanno affogando nella miseria e nell'incuria di una classe politica e dirigente indegna e squalificata. "Tutto è perduto e la vita seppure ne verrà concessa non ci resterà che per piangere la nostra sciagura e la nostra infamia". CMQ desidero dare la mia solidarietà a gente come Volpe, Ales, Fabri e perchè no , per me stesso, perchè dal triste spettacolo pubblico dato dal PD e dalla sua classe dirigente, ci siamo sentiti offesi ed umiliati. Speravamo che il più grande partito italiano potesse essere la nostra bussola, la nostra stella cometa, la nostra guida per un futuro di speranza ,giustizia, uguaglianza e democrazia. A questo punto forse oltre che piangere, non ci resta che arrenderci al re Berlusconi, che essendo ormai cittadini in mezzo al fango ed alla me...speriamo che il magnanimo re Silvio dalla sua ricca mensa ogni tanto ci lanci un tozzo di pane per sopravvivere..."come porci in brago di se lasciando orribili dispregi".

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    2. Grande il commento di Sergio Volpe !!!

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  24. Oggi sono molto pessimista. Non penso, come invece esprime Calogero, che il PD possa ripartire, sia pure , anzi meno che mai, dalla elezione di Rodotà.
    E' troppo tardi. Si è rotto il motore interno.
    Lo stesso Renzi, ormai, è un pesce bollito, non per colpa sua. Fa parte di un acquario dove galleggiano pesci morti o lische accuratamente spolpate.
    Comunque, non mi preoccupo più di tanto.
    La democrazia in Italia riprenderà vigore molto presto, con nuovi protagonisti e nuove soggetti politici. Ci vuole solo un pò di pazienza in più.
    Per il PD dico: peccato, non c'è più niente da fare. E' stato bello sognare.

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  25. Commenti lungimiranti e obiettivi, quelli di Sergio e Pasquale.

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  26. Si ha notizia che questa mattina, mentre si sta concludendo la 5.a votazione, dietro la porta del Presidente Napolitano c'è la fila dei dirigenti di tutti i partiti per chiedergli la disponibilità ad essere rieletto.
    Mi dichiaro favorevole a questa ipotesi. A mali estremi, rimedi estremi.
    A questo punto è chiaro che chiunque venisse eletto da chiunque non avrebbe nessuna credibilità, Così come subito dopo l'elezione, anche un governi qualunque sarebbe una pantomima.
    Dunque: BASTA!
    Rielezione immediata di Napolitano. Formazione di un governo di servizio con lo scopo di portare il Paese al voto dopo la riforma elettorale e la finanziaria 2014.
    Quindi voto a ottobre p.v.. Nel frattempo il quadro politico si scomponga e ricomponga in nuovi o rinnovati partiti più omogenei e credibili, con nuovi protagonisti e nuovi programmi concreti, cioè fattibili e sostenibili.
    Sì, si può fare!

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  27. Nevone: "La rete consente ai cittadini di parlarsi , di incontrarsi e di organizzarsi tra di loro in tempo reale ed efficace." VERIRRIMO ... ma:

    Se parli, t'incontri e ti organizzi, e poi resti alle chiacchere senza precipitare nel concreto??

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    1. Caro Salvo, per passare dalle chiacchere al concreto la rete ha ancora bisogno, almeno in Italia, di ancora un pò di tempo, spero e credo non molto.
      Occorre tempo affinchè si allarghi la platea dei suoi utenti e fruitori, affinchè la rete si affermi come il principale mezzo di comunicazione e organizzazione dei cittadini, e non un mezzo tra tanti altri.
      Napolitano, pochi minuti fa ha comunicato con una e-mail la sua accettazione alla ricandidatura.
      La Finocchiaro, invece, ieri sera uscendo dal Cinema Capranica ha chiesto chi erano i contestatori davanti alla porta. Alla risposta "la base", ha dichiarato "ma quale base?". Non ha capito che se adesso la combini grossa, nel giro di un ora al massimo, con un giro a catena di SMS ed e-mail, ti trovi il popolo dietro la porta di casa con i randelli in mano.
      Dimostrazione che essere giovani o vecchi, oggi, non è tanto un fatto anagrafico ma comprendere ed usare la rete, anche e soprattutto. Napolitano e Rodotà, ad esempio, lo hanno capito. Bersani e Finicchiaro, etc..., invece noooo!!
      Questa mattina il sito della Camera dei Deputati ha dovuto mettere un filtro a internet perchè è stato intasato, ed è andato in tilt diverse volte, per le centinaia di miglia di e-mail in favore di Rodotà.
      La storia sta cambiando la pagina dove sono scritti i nomi di tanti politici di oggi che domani saranno fastidiosi rtcordi.

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  28. Calogero Dolcimascolo20 aprile 2013 alle ore 15:16

    Agli inizi della nascita della Repubblica Italiana un grande leader appartenente al mio unico partito, quello della Democrazia Cristiana, di nome Alcide De Gasperi, propose al Parlamento Italiano la possibilità agli Stati Uniti di concedere le proprie basi militari, nonostante il nostro paese fosse tra i perdenti della seconda Guerra mondiale, e di aderira al Patto Atlantico ( NATO).
    La parole data agli U.S.A. da De Gaspari aveva un valore contrattuale e lo stesso nell’incontrare in parlamento una forte opposizione da parte delle forze di sinistra disse che si trattava di qualcosa di provvisorio.
    Grazie ad un atteggiamento snobbante dell’on.le Togliatti nei confronti degli U.S.A. nel definire la politica estera Statunitense cretina, perché tra l'altro regalavano dollari ai paesi perdenti,ha dato la possibbiltà di segnare l’ingresso del nostro paese permaentemente e negli anni successivi di fare parte dei grandi della politica occidentale.
    Mentre il partito comunista guardava verso il Cremilino e quella politica marxisista con le varianti Italiane con un Berlinguer che ne fu un artefice negli anni 1970-80.
    Come ieri le scelte scellerate della politica ex comunista si ripresentano come fantasmi.
    Rispondo al signor Volpe nel dirgli che lo scrivente non proverebbe soddisfazione per la sgregolazione del PD se oggi oggi il suo partito fosse quello che tutela gli interessi dei lavoratori e di una Nazione in recessione economica, semmai provo soddisfazione perché prendo atto che il PD fa parte dei poteri forti delle banche e delle lobby che nulla hanno a che vedere con la storia della sinistra Italiana.
    Il Pd si sta suicidando pur di non votare per un uomo integerrimo e capace, come Stefano Rodotà, rispettato ovunque in Italia e nel mondo, fedele alla Costituzione, al di sopra di ogni sospetto, da sempre risorsa inestimabile del centrosinistra.
    Perché correte dietro a candidature che non piacciono neppure alla vostra stessa gente pur di non eleggere il candidato migliore?
    Solo perché non siete stati voi a indicarlo?
    Ma questa non è politica, non è responsabilità e non è neppure trasparenza.
    Questa è follia.

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  29. Io non ho capito questo insistere su Rodotà, sol perchè l'ha detto Grillo. Rodotà è forse l'unico integerrimo e capace che abbiamo in Italia? Sarà integerrimo, ma sarebbe un presidente che divide, non che unisce. Questi lamenti sono diventati stucchevoli, come se oltre Rodotà in Italia ci sia il deserto.
    Ci vuole una misura in tutto, anche nelle lamentazioni. Non mi riferisco a Dolcimascolo, o almeno, a lui soltanto, ma a tutto il popolo grillino e simpatizzanti.

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