martedì 4 settembre 2012

Perché sempre la ricca "gerontocrazia" al potere?

Vullo Pinodi Giuseppe Vullo - Seguendo e leggendo gli articoli del blog e della stampa nazionale debbo constatare, con mia grande delusione, che siamo sempre sgovernati da una ricca e garantita "GERONTOCRAZIA". Negli ultimi 20 anni si sono alternati al governo nazionale i vecchi Berlusconi e Prodi.
Ora Monti che è un poco più giovane... ma con l'aggravante che non è stato eletto ma nominato dal "BISNONNO" Giorgio Napolitano. Alla regione Sicilia è andato via Lombardo, 62 anni, adesso se ci va bene verrà Crocetta che è nato nel 51, uomo coraggioso ed antimafia, ma nonostante che ho motivi di simpatia nei suoi confronti, a cominciare dal fatto che siamo coetanei, sono nato anch’io nel 1951, preferirei un presidente giovane come per esempio "Ferrandelli o Cancelleri".
Potevamo avere un sindaco giovane (Ferrandelli) a Palermo ma il “nonno” Orlando si è messo di traverso ed ha impedito il tanto auspicato rinnovamento generazionale. Ma chi è che cosa impedisce il ricambio? Forse perché la vecchia generazione ha i soldi, lo stipendio e la pensione garantita? Forse perché non vogliamo cedere il passo ai nostri figli e vogliamo comandare sempre noi ? Debbo amaramente constatare che anche la discussione di questo "blog" è in mano ai nonni che si scambiano auguri(ai quali mi associo) per i nuovi arrivati, per poi tristemente constatare di essere costretti a fare l'elemosina o dare l'aiutino per i nipotini ? Non vi sembra fortemente umiliante tutto questo? Umiliante per noi padri che siamo costretti a dare, ma soprattutto per i nostri giovani che sono costretti a chiedere? Perché dobbiamo supplire le carenze delle stato? Forse perché ci sentiamo in colpa con i nostri figli per aver rubacchiato il loro futuro con le pratiche clientelari, con i privilegi, le opportunità e le garanzie che loro non avranno mai?
Per il colmo dell'equità sociale abbiamo caricato sulle spalle delle future generazioni un debito pubblico che sarà impossibile riscattare. Quindi perché al governo nazionale Monti, Berlusconi (ancora lui) o Bersani e non Alfano, Renzi o Saviano? Forse che oltre le quote "ROSA" occorrerebbero anche le quote "GIOVANI"?? Non vorrei che qualcuno mi rispondesse che i giovani sono coglioni o mammoni, trascurando il fatto che l'ascensore sociale è stato bloccato e l'università ormai è solo per i ceti abbienti. Molti di noi hanno fatto e vissuto il 68 e letto "Marcuse". Ma spero che loro possano fare "il 2013".
In tutti i casi loro hanno già fatto la "rivoluzione informatica ed i social network e leggono Grillo. Quindi la critica di giovani smidollati mi sembrerebbe ingiusta. Perciò abbasso la gerontocrazia al potere e largo alle nuove generazioni!!
Giuseppe Vullo04 settembre 2012



6 commenti:

  1. Scusami Giuseppe,
    ora anche rubacchiato il loro futuro, ma che razza di figli prima, di padri poi e di nonni adesso siamo. Adesso è colpa nostra la pratica clientelare che ha affossato la Sicilia? E' colpa nostra se dalla costituzione italiana la Sicilia è stata ritenuta serbatoio di voti e di conseguenza non fatta crescere volutamente in termine di turismo e agricoltura? E' colpa nostra se hanno ritenuto che in Sicilia dovevano sorgere industrie inquinanti?
    E' colpa nostra avere cominciato dalla gavetta e che con grandi sacrifici abbiamo fatto studiare i nostri figli sperando per loro un futuro migliore? E' colpa nostra se oggi il lavoro non c'è perchè la malapolitica non riesce a gestire la crisi? E' colpa nostra se con i nostri stipendi e pensioni cerchiamo di alleviare le loro difficoltà?
    No non mi sento responsabile di tutto questo, mi sento vittima di una gerontocrazia che non merito. Spero che la nostra voce forte venga recepita e con fatti concreti ci porti verso quel futuro che tutti auspichiamo e sempre contro questo sistema di potere che ci attanaglia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro amico Giuseppe Arena forse il termine "rubacchiare" è un pò improprio. Ma ognuno di noi si faccia l'esame di coscienza. E' innegabile che la nostra generazione è più fortunata, benestante e garantita dei giovani(nostri figli) precari e disoccupati di oggi. Se abbiamo frequentato segreterie politiche e fatto politica di seconda fila, fruendo tuttavia del clientelismo, assistenzialismo, voto di scambio e godendo il dividendo dei trasferimenti romani, attraverso mamma dc ed il pentacolore...adesso non possiamo dire noi non c'eravamo. Se i soldi romani hanno consentito di assumere 30 mila regionali e di mandarli in pensione a 40 anni, 27 mila forestali, 8 mila formazione professionale, 1800 gesip. Mi vuoi portare uno di questi cittadini siciliani garantiti dalla politica, se mai ha fatto è vinto un concorso pubblico? Io stesso nel 1971, ho avuto il privilegio, di entrare alla facoltà di medicina senza concorso. Oggi 77 mila giovani in italia hanno fatto i test di medicina, ma i posti sono 10 mila. Quindi 67 mila ragazzi resteranno fuori. Ed è quello che è successo ai miei figli loro hanno trovato una barriera insormontabile ed io no! Non ti sembra che io abbia rubbacchiato qualcosa a loro? Ora io ho la pensione garantita (per ora...) ed i miei figli con contratti a tempo determinato hanno bisogno della mia garnzia per fare un mutuo. Credimi se diamo qualcosa a loro... lo facciamo per amore paterno, ma in realtà glielo dobbiamo. Mentre l'occupazione da 55 a 65 aumenta (riforma Fornero), abbiamo un milione e mezzo di under 35 disoccupati. A tal proposito, stante la difficile situazione, mi permetto di fare una proposta politica: rinunciamo alla tredicesima o parte del nostro salario che vada in un fondo per l'occupazione giovanile. Noi pensionati possiamo "decrescere" rinunciando all'automobile che non serve più. Ciò consente di risparmiare 500 euro al mese da destinare ai giovani. La mia proposta sicuramente non sarà condivisa, ma è una proposta concreta. I sacrifici li dobbiamo fare tutti a cominciare dai ricchi con la patrimoniale!! Sei d'accordo o no? Auguri per tuo nipote.

      Elimina
    2. Il mio commento è di una persona esasperata che ha fatto sempre il proprio dovere.
      Condivido molte delle Tue perplessità meno quella che ci vede colpevoli del disastro odierno. I precari creati da tutti e per ultimo dal nostro sindaco Orlando nella sua penultima campagna elettorale, non sono certo colpa nostra. Non hanno saputo, pur nella funzione clientelare (che critico aspramente), ottimizzare la enorme forza di lavoro creata. I precari assunti, salvo qualcuno, forti delle loro raccomandazioni, hanno cercato solo lo stipendio dedicandosi poi al secondo e terzo lavoro.
      Il numero chiuso delle Università è illeggittimo, ognuno è libero di scegliere cosa fare del proprio futuro. Si può essere bravi enigmisti e cattivi medici o meglio cattivi enigmisti e ottimi medici o altro. Il sistema migliore sarebbe quello naturalmente selettivo promosso o bocciato.
      Si rinunciamo pure all'automobile, alla tredicesima e a quant'altro ritieni ma mai affiderei i miei sacrifici allo Stato o a che per lui.
      Fin quando mi pagheranno la pensione mi sacrificherò per i miei figli e per quel poco di beneficienza diretta che riesco a fare.
      Evidentemente tutto questo è uno sfogo, ma molto reale, mi complimento con Te per la chiarezza delle esposizioni.

      Elimina
  2. Caro Giuseppe, hai posto una domanda molto esatta e lineare nella sua formulazione. Se vuoi una possibile risposta basta guardare cosa sta succedendo in questi giorni nel PD.
    Lo vedi come tutti quei vecchiacci (Bersani, Bindi, Dalema, Vendola, ecc.) recalcitrano di fronte dall'incalzare di un giovane come Renzi?
    Non vogliono mettersi da parte, non vogliono abbandonare la cadrega, i privilegi, i soldi che si "ammuccano" alla faccia nostra.
    Ti rendi conto della guerra che stanno facendo a un giovane brillante che, anzichè come una risorsa, considerano come un nemico, un rompicoglioni, uno da buttare? E perchè mai? Perchè è scarso, perchè non ha qualità? Niente affatto! Soltanto perchè il nuovo che avanza fa paura a quei brontosauri, palla al piede della politica ma soprattutto di una sinistra che non sa e non vuole rinnovarsi.
    A guardare simili spettacoli meschini cadono le...braccia!
    Almeno dall'altra parte questo spettacolo patetico ce lo stanno risparmiando, anche se non per nobili motivi.
    Che faccio, parlo un pò dell'altro schieramento?
    Ma no, lì è tutto chiaro. Finchè c'è il solito raccogli voti, nessuno ha il coraggio di fargli la guerra; ci sono mugugni, ma alla fine la superiore ragion di stato prevarrà come sempre.
    Ecco, due risposte alla domanda sul perchè della ricca gerontocrazia al potere.
    E pure qualcosa bisogna dire, magari partendo dalla proposta Fornero secondo la quale i politici dovrebbero guadagnare non più di duemilacinquecento auro al mese.
    Non si può fare politica con cifre del genere, per ovvi motivi. Allora, se questa proposta andasse in porto, cosa si verificherebbe?
    Che potrebbero fare politica soltanto i ricchi, quelli che non hanno bisogno della rendita parlamentare; e siccome per diventare ricchi generalmente c'è bisogno di tanto tempo, avremmo il parlamento pieno di vecchi danarosi ma non necessariamente brillanti, intelligenti, in grado di risolvere i problemi dell'Italia.
    Insomma, un parlamento pieno di ricchi più o meno rincoglioniti.
    Lungi da noi tale sciagura.
    Parliamo di gioventù al potere?
    Ma vi pare proprio che si possa mandare Renzi (giovane bravo, brillante, intelligente e volenteroso) a incrociare i guantoni con i pescicani che governano l'Europa? Ve lo immaginate il nostro Renzi vaso di coccio tra vasi di ferro?
    Quando pensiamo al ricambio generazionale dobbiamo pensare i pro e i contro, dobbiamo pensare a 360m gradi.
    Però, quei vecchi brontosauri recalcitranti della sinistra potrebbero evitarci lo spettacolo indecente che stanno rappresentando in questi giorni al popolo italiano.

    RispondiElimina

  3. Viviamo in un paese “gerontocratico”? Diciamo che ci sono buoni motivi per ritenerlo. Quantomeno possiamo affermare che tra i paesi più sviluppati il nostro è quello che si avvicina di più ad un sistema politico nel quale le posizioni di prestigio e potere sono saldamente nelle mani delle generazioni più anziane.
    L’età media dell’intera classe dirigente italiana è ben rappresentata da quella dei componenti dell’attuale governo, pari a 64 anni. L’età matura degli attuali ministri non è quindi un’anomalia all’interno del nostro paese, lo è solo se la si confronta con la situazione delle altre economie avanzate. La sovrarappresentazione dell’Italia nelle posizioni più preminenti della generazione degli over 60 risulta, ad esempio, evidente non solo nella politica ma anche ai vertici del mondo delle professioni e dell’università
    Perché ci troviamo in questa situazione? Avanziamo due contrapposte interpretazioni.
    Un possibile motivo è che i sessantenni e settantenni siano più bravi. Avendo quindi maggiori capacità e competenze è giusto che siano loro a guidare e a decidere. Questo significa che rispetto agli altri paesi i nostri anziani al potere sono migliori e/o i nostri giovani-adulti esclusi sono meno capaci. Chi si sentisse di appoggiare questa ipotesi deve però spiegare perché l’Italia capitanata da una classe dirigente vecchia (supposta meritevole) abbia raggiunto risultati di crescita e di credibilità internazionale così bassi. E anche spiegare perché quando i giovani (che noi lasciamo da parte) se ne vanno all’estero trovano ampia valorizzazione e più veloci opportunità di emergere e far carriera.
    Il secondo motivo imputa la nostra gerontocrazia “de facto” alla scarsa disponibilità di chi è al potere di rimettersi in discussione, indipendentemente dai risultati ottenuti. Ma esiste forse anche un meccanismo meno esplicito e consapevole di freno al ricambio generazionale. Se da lungo tempo è al potere sostanzialmente una stessa generazione è più facile che diventi autoreferenziale, che interpreti la realtà con i propri schemi e punti di riferimento. Quando quindi c’è da scegliere per cooptazione un ministro, un dirigente, il membro di un CdA, è più facile che i nomi da cui ci si trovi a pescare (competenti o meno) appartengano a persone anagraficamente, e spesso socialmente, simili. Insomma funziona la logica dell’appartenenza, anche nella buona fede. Ogni tanto ci scappa qualche giovane bravo, ma spesso è figlio di qualcuno noto e ben inserito.
    E’ allora davvero un peccato che il (sicuramente valido) governo Monti non sia stato l’occasione per segnare una discontinuità anche su questa anomalia italiana.
    La gerontocrazia italiana non ha futuro. Se i migliori sono i più anziani, la gara è già persa in partenza. Più vecchi di così…

    RispondiElimina
  4. Largo ai giovani! Abbasso la gerontocrazia al potere! Meglio i giovani al governo e nei posti di responsabilità. Nei partiti non c'è spazio per i giovani! Vedi Renzi che viene ostacolato dal gruppo dirigente del PD (e qui bisognerebbe mettere d'accordo tantissimi altri giovani che invece sono con Bersani e gli altri!). Insomma questi giovani sono vittime dei vecchi che non danno loro lo spazio che meritano. E invece io, nel mio piccolo, e da "moderato" del blog, non sono d'accordo. Mi sembra un falso problema, e come tutti i falsi problemi, viene sovradimensionato, ritenendolo la madre di tutti i mali. La questione giovanile è "vecchia" come il cucco. La società ha le sue regole, la vita ha le sue regole. Si nasce, si cresce, si diventa adulti, si invecchia (chi ci arriva…) e, "un dovere e una necessità biologica" lo definisce Umberto Veronesi, si muore. E si ricomincia.
    Dobbiamo semplicemente renderci conto noi, e i giovani, che gli spazi si conquistano. Con l’impegno e il sacrificio. Con la tenacia e la rabbia. Con la forza della “gioventù” che è, per sua natura, molto più forte di qualsiasi vecchio…, anche quello che sembra invincibile. Basta volerlo per davvero. Senza pietire o lamentarsi, ma dando gomitate e facendo sentire che il tempo per “loro” è già arrivato.

    RispondiElimina