mercoledì 26 settembre 2012

IL RITORNO DELLA FATTORIA DEGLI ANIMALI

Bruno-La-Menzadi Bruno La Menza - Nel famoso romanzo di George Orwell gli animali assumevano il potere nella fattoria scacciando gli esseri umani. Fra gli animali, quelli che presero il sopravvento e il potere furono i maiali.
La Fattoria degli AnimaliLa scritta all’ingresso della fattoria “gli animali sono tutti uguali” venne sostituita, dopo l'avvento dei suini, con “gli animali sono tutti uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri”. Vedendo le foto dei consiglieri della regione Lazio, travestiti da maiali, nella festa costata ai contribuenti diverse decine di migliaia di euro, non potevo che riflettere sulla grandezza di Orwell.
La tristezza che viene nel vedere quelle feste con il trionfo della pochezza e della volgarità non può che fare riflettere sulle caratteristiche di una classe politica cui era affidato il destino di una regione, della sua sanità, della sua istruzione, della qualità della vita in genere, Il tentativo di giustificazione da parte di questi soggetti è ancora più avvilente dell’atto stesso di acquistare champagne a fiumi e viaggi a bizzeffe.
Basterebbe ammettere di essere stati colti con le mani nel caviale e ritirarsi indecorosamente dalla vita pubblica, spostandosi verso lidi più sicuri al fine di evitare il pubblico ludibrio, se non peggio.
Riportando alla nostra situazione locale oggi ho letto le giustificazioni dell’ On. Francesco CascioCascio alle accuse di avere usato diverse centinaia di migliaia di euro per spese della presidenza dell’ARS. Ha affermato che avrebbe rendicontato, che andava chiesto anche al suo predecessore conto delle spese etc. etc. Non ha minimamente accennato alla enormità della spesa da lui sostenuta.
Il clima che si crea attorno a questi fenomeni eclatanti, ovviamente, ci fa tornare alla tesi orwelliana: i cittadini sono tutti uguali, ma gli onorevoli deputati sono più uguali degli altri. Chiunque amministri un qualsiasi ente pubblico, in genere, propone la spesa, la sottopone al giudizio di chi ha la responsabilità delle scelte, e poi spende.
Qui si rendiconta a richiesta di qualche deputato di belle speranze. Lombardo ha speso per fare del bene ai poveri quasi mezzo milione di euro. I gruppi parlamentari della regione hanno ricevuto quanto i gruppi del Lazio. Il tutto per un ‘attività’ politica che non vediamo, non percepiamo, non sentiamo.
Non si conosce una sede per il dibattito politico, non una postazione per analizzare le scelte con gli elettori, non un minimo coinvolgimento dell’elettorato. Questo modello è antipolitico per definizione.
Chi lo critica viene additato come un detrattore della democrazia.
BRUNO LA MENZA
26 settembre 2012






4 commenti:

  1. Saro' forse un po' fissato nel mio amore verso gli animali , ne ho avuto in casa di ogni tipo e se potessi ,cosa che non escludo di fare se mi rimarra' tempo e salute , ne avro' forse di piu' a condividere con me le mie giornate.
    Questo per dire che il paragonare in senso dispregiativo o per similitudine politici ed animali mi infastidisce .
    Per adesso vanno di moda i maiali , sono loro i presi di mira, pur non avendo mai affamato nessuno , anzi il contrario , anche a costo della vita .
    non hanno mai rubato le vite altrui i maiali , non hanno mai ordinato nè compiuto stragi , non
    hanno mai accumulato ricchezze , non sono iscritti ad alcuna associazione o partito politico .
    E allora un po' di cuore amici , almeno fatelo per me , non paragonate alcuni politici in alcun modo , a quei deliziosi ed innocenti esseri chiamati maiali.

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  2. Sfruttiamo gli animali facendoli lavorare per noi (e non fanno mai sciopero), allevandoli per le pellicce e la moda, allevandoli per la sperimentazione e quindi per la nostra salute, per farci compagnia, per aiutarci nelle nostre disabilità e ancora non contenti per mangiarceli.
    I maiali,in modo particolare,sono forse i più utili di tutti (vedi gli studi sui trapianti per sesempio), come si dice "del maiale non si butta niente". Dell'uomo, forse tutto, e allora non offendiamoli

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  3. Ho letto la gustosa favola di La Menza di estrazione Orwelliana, dove gli uomini e gli animali sono tutti uguali, ma con una eccezione, i politici ed i maiali sono più uguali degli altri. Nell'immaginario collettivo si è ormai insinuata l'immagine che tutti i "fiorito" della politica, dell'Italia ne fanno carne di porco. Nei commenti gli amici di politica prima, si trasformano quasi in animalisti, difendendo perfino il porco. Io Non mi sento di essere solidale con i maiali per tanti motivi. Innanzitutto se l'uomo ed il politico è ciò che mangia...un motivo in più per diventare vegetariano. L'amico Sergio che non vuole si offendano i porci paragonandoli ai politici...non vorrei che egli nel suo estremismo animalista, si risentisse se noi paragonassimo i politici agli scarafaggi, serpenti e topi di fogna? Sempre animali sono... ma mi fanno schifo! Ma la nomea del maiale è negativa fin dagli albori della storia e perfino della mitologia. Vi ricorderete tutti che la maga circe trasformò i compagni di ulisse in maiali? Lo stesso ulisse si salvò perchè il dio HERMES gli aveva confezionato un medicamento a base di aglio per evitare di essere sedotto e maializzato dalla bellissima maga circe. Debbo purtruppo confessare che quando mangio molto aglio, per la pressione, questa cosa succede anche a me, cioè essere respinto da bellissime donne...boh...Infine vi ricordo che la legge mosaica e musulmana considera il maiale un animale impuro e immondo e quindi gli occidentali che mangiano tale animale vengono considerati, dai saraceni, poco benevolmente dei porci. Infine depurato il mio commento dal solito sarcasmo, mi complimento con l'amico Bruno per aver espresso nell'articolo una similitudine molto pertinente e per gli amici commentatori difensori degli animali, a cui mi associo, eccetto alcune tipologie francamente ripugnanti.

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  4. L'articolo di Bruno e i commenti degli altri amici, oltre che trovarli molto pertinenti e satiricamente molto gustosi,mi hanno fatto sovvenire alla mente il ricordo di una battuta di teatro del grande Eduardo De Filippo indirizzata ad una personaccia:"tu sì a schifezza, da schifezza, da schifezza i l'uommini".
    Purtroppo, questa è la battuta di una commedia del passato, ma quelle personaccie sono in carne ed ossa nel nostro presente.

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