martedì 21 novembre 2017

A Roma vincono ancora i 5Stelle… malgrado tutto

Di Maio Di Battista Raggi Di Pillodi Maurizio Alesi - Diciamo la verità, dalle elezioni di Ostia molti si aspettavano che vincesse la candidata del centro destra di Fratelli d’Italia.
Quella destra pompata quotidianamente da tutti gli organi d’informazione e data in crescita da quando il redivivo Berlusconi ne ha ripreso il comando e si è rituffato nelle campagne elettorali di Forza Italia e dell’intero schieramento. Ancora lui, l’uomo che a 81 anni continua a essere insostituibile per l’intera destra, fino a poco tempo fa ridotta in brandelli, e dalle cui labbra dipende la coalizione incapace di un ricambio generazionale.

Le previsioni sull’esito del voto a Ostia, dopo la vittoria alle regionali siciliane del 5 novembre, sembravano scontate per la destra anche per la presenza di una new entry politica emergente, Casapound. Che con i suoi sacchetti della spesa elargiti in piena campagna elettorale nei quartieri più poveri del X Municipio di Roma, le spedizioni punitive contro gli immigrati cacciati dalla spiaggia, a Ostia si era praticamente sostituita allo Stato, latitante da sempre. Una vera e propria strategia di fidelizzazione dei cittadini di quella zona della capitale che fa leva e alimenta il malcontento degli abitanti. La loro estrazione politica di estrema destra, al ballottaggio, non poteva che trovare sbocco nella candidatura di F.d.I. Monica Picca riversando su di lei i propri voti se non altro per affinità culturale.

Va anche considerato che ad Ostia non si è votato alla scadenza naturale del mandato ma a seguito dello scioglimento per infiltrazione mafiosa di quel municipio, dopo un lungo periodo di commissariamento seguìto all'arresto del presidente in carica (naturalmente del PD). Un contesto in cui si sono svolte queste elezioni, particolarmente inquietante per la presenza ossessiva di veri e propri clan criminali che a Ostia dettano legge, taglieggiano i commercianti, agiscono con inconfutabili metodi mafiosi, fino all'eclatante testata sul naso ad un giornalista, incuranti di essere ripresi da una telecamera.

Ora, quando si vive un clima come quello descritto, sfiduciati da una cattiva politica di 40 anni, la gran parte dei cittadini perde ovviamente l’interesse ad andare a votare. Nessuna meraviglia, infatti, della fortissima astensione puntualmente verificatasi. Nelle condizioni date l’alternativa al non voto è condizionato dal voto clientelare espresso pensando di ottenere qualche piccolo vantaggio personale, barattando il proprio consenso con alimenti (fatti passare ipocritamente come gesto di solidarietà), o con altro tipo di utilità tipiche del vecchio sistema dei partiti tradizionali.

1511164603814_1511164641.jpg--ostia__la_delusione_del_centrodestra__la_sfidante_picca___con_di_pillo_i_voti_di_spada_e_casapound_Se tutto questo è vero come diavolo ha fatto il Movimento 5Stelle a vincere una battaglia sulla carta impossibile? E come si giustifica una vittoria grillina, proprio nel comune di Roma (che a secondo turno addirittura aumenta i propri consensi di 16.000 voti). Stiamo parlando della capitale, la città più complicata d’Italia a guida grillina destinataria di una campagna di delegittimazione a profusione continua, senza precedenti nella storia fin dal giorno dell’insediamento di Virginia Raggi.

Una sorprendente vittoria pentastellata, decretata dal 60% degli elettori che hanno confermato la scelta amministrativa effettuata a giugno dello scorso anno. Ma che arriva, però, dopo un’altra vittoria importante, passata in sordina, a Guidonia, città di 90.000 abitanti, terza città del Lazio alle porte di Roma, dove si è votato appena 5 mesi fa. Anch’essa commissariata dopo una serie di arresti per gravi reati dell’amministrazione di Centro Destra.

Viene da chiedersi come mai nelle interviste fatte alla gente per strada, mandate in onda ogni giorno ci vengono propinate critiche e delusioni nei confronti dell’amministrazione pentastellata.

Foto Virginia Farneti / LaPresse
17-06-2009 Roma
Spettacolo
Presentazione Rai della trasmissione Porta a Porta - Gli amori del secolo
Nella foto  Bruno Vespa

Photo Virginia Farneti/Lapresse
17-06-2009 Rome
Entertainment
Presentation of tv show Porta a Porta
In the photo  Bruno VespaEppure domenica si è vinto proprio in una delle zone più difficili del comune di Roma; nonostante le crociate antigrilline promosse a reti ed edicole unificate, e malgrado Vespa, Giannini, Giletti, Bianca Berlinguer, Mirta Merlino, Maria Teresa Meli, i Tg-Rai e tutta la redazione La7 con i suoi 4 programmi quotidiani a cui si sommano i giornaloni a servizio del Palazzo.
Roma, da un anno e mezzo, è la città più monitorata d’Italia della quale si parla ogni giorno per ricordare le sue buche, la sua monnezza, gli allagamenti stradali, i topi, gli immigrati, i burocrati.

Ma se fosse davvero così, se il disastro che viene descritto dalla sera alla mattina fosse davvero vissuto come tale dai romani; se questi ultimi vivessero una rappresentazione così infausta di una capitale allo stremo e senza speranza, quale migliore occasione si poteva materializzare per asfaltare sindaco e giunta capitoline. Ostia, che con i suoi circa 232.000 abitanti risulterebbe la 14° città d’Italia, come Messina, poteva essere usata come il primo, vero banco di prova, un’occasione d’oro per mandare alla Raggi un messaggio inequivocabile.

Poteva trasformarsi in un referendum pro o contro gli inquilini del Campidoglio. Era l’occasione giusta per dare una sonora sberla supersonica all’intero movimento. E invece guarda tu che gente strana sono i romani, vanno a rivotare per i 5Stelle confermandogli la fiducia e dimostrando che i grillini rimangono l’unica forza politica affidabile, proprio nei quartieri più popolari di Ostia dove il centro-destra, invece, registra un flop clamoroso e ancora più bruciante.

La vittoria del M5S, quindi, può avere una doppia lettura: 1) i romani non guardano la televisione, non leggono i giornali e votano in base a ciò che vedono; 2) I romani non credono alle balle che gli vengono raccontate sulla loro città e la sberla l’hanno rifilata ai mezzi d’informazione.

Maurizio Alesi
21 Novembre 2017

9 commenti:

  1. Un ballottaggio tra due destre molto simili. Pochi votanti anche per questo.

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  2. La vittoria del M5S può avere una chiave di lettura, (non solo quella ovviamente), sul fatto che, radio, televisioni, social network, giornali e media in genere non spostano voti, non fanno opinione, non influiscono sulle decisioni di chi va a votare.
    Il mio amico Dott. Giangiuseppe Gattuso non è di questa opinione e spesso mette in evidenza l’ostracismo che i suddetti media esercitano nei confronti del M5S, ma io la vedo diversamente da lui.
    Secondo me sono andati a votare più o meno soltanto quelli che avevano già deciso a chi destinare il proprio voto. Gli altri sono rimasti a casa.
    Piuttosto considerando il fatto che i due terzi dell’elettorato si sono astenuti, si può ragionevolmente pensare che i sostenitori del M5S siano andati a votare compatti, essendo in questo periodo molto motivati perché pensano, forse a ragione, che sia il momento buono per dare una spallata atta a far crollare questo Sistema marcio e buttarlo a mare, o nel cesso, non importa la destinazione.
    Probabilmente qualcuno si è impressionato per la vicenda della testata al giornalista, ma alla fine, per un motivo o per l’altro, i 5 stelle hanno vinto.
    Io comunque non credo che l’Amministrazione Raggi abbia influito molto sul risultato di questo voto.
    Ora, il compito di chi ha vinto è quello di fare rinascere la città dopo un periodo di commissariamento che potremmo definirlo alla Eduardo De Filippo “a nuttata”.
    “A’ da passà a nuttata”.
    Speriamo bene.

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    1. Commento apprezzabile e molto equilibrato. Va detto però che agli elettori che sono andati compatti e già convinti di votare 5stelle al primo turno, se ne sono aggiunti altri 16.000 al secondo turno. Questo vuol dire che trovandosi di fronte ad una scelta tra due candidati, si è deciso di esprimere un voto in una direzione piuttosto che in un'altra. Anche se ciò è avvenuto in un contesto di una preoccupante astensione.

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  3. c'e Maalox per tutti: una volta capita qua, una volta capita la'.... trallallero trallalla'....

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  4. Sono perfettamente d'accordo con l'articolo pubblicato dal Sig. Alesi. Aggiungere un ulteriore commento credo sia superfluo.

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  5. Che sia veramente una presa di coscienza da parte di molti cittadini che il cambiamento possa avvenire solo con un Movimento anti-sistema? Certo è che le campagne di delegittimazione non servono quando i cittadini si fanno solo trasportate dalla ragione e dalla consapevolezza che la Seconda Repubblica non raccoglie altro che gli scarti della Prima e di altri personaggi ed idee che sono gli stessi o peggiori della precedente. Ostia ci ha dato una speranza, che spero si traduca in un fausto evento alle Politiche.

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    1. Fausto evento forse per lei che fa parte della setta ma per gli altri sarebbe una catastrofe.

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  6. La conferma del M5S a Ostia è importante per la Circoscrizione e la giunta capitolina. A questa vittoria hanno contribuito molti elettori di sinistra malgrado l’appello dei dirigenti locali del PD che invitava ad astenersi. Purtroppo, l’astensionismo sta diventando il protagonista principale di ogni appuntamento elettorale. Più aumenta la percentuale dei non votanti, più viene sfalsato il dato reale dei risultati. Ovviamente, la vittoria rimane legittima perché chi non ha voluto decidere ha il demerito di non contare. Se quelli che hanno votato non si sono fatti influenzare dalle varie campagne mediatiche, parte degli astensionisti sono delusi dell’amministrazione Raggi. Il dato siciliano, malgrado la non vittoria, è strepitoso, dal 14,50% del 2012 è balzato al 27,70% del 2017: vuol dire che il Movimento, durante la legislatura ha conquistato credibilità che non si è tramutata in vittoria per la forte astensione. Tornando al dato di Ostia comparato a quello cittadino, il M5S, ha perso 14 punti percentuali pari a 23mila voti. Comunque, bisogna cogliere la positività del risultato importante, non solo, per il decentramento ma per tutta la città. I problemi i Roma sono tanti e vecchissimi e non possono essere imputati a Virginia Raggi. È arrivato il momento di mettere da parte qualsiasi alibi e incominciare a lavorare seriamente per la città iniziando a bonificare le periferie, progetto che aveva iniziato Giulio Carlo Argan (1976/1979) e unirle al centro, progetto di Luigi Petroselli (1979/ alla morte). A Roma vincono ancora i 5stelle…..malgrado tutto, allora si vada avanti per consolidare la credibilità.

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  7. Avete fatto disinformazione sui vaccini mi chiedo se voi i vostri figli e i vostri nipoti li vaccinate ?

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