domenica 17 gennaio 2016

La deriva della democrazia. Quale Politica

Foto Daniele Leone / LaPresse
08/10/2014 Roma, Italia
Cronaca
Conferenza stampa, ritardo apertura nuova Metro linea C. Campidoglio
Nella foto, Ignazio Marinodi Franco Luce - L’episodio del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, successivo al caso Marino ha aperto un altro “braccio di ferro” tra la direzione di un partito e la sua periferia.
Rosa Capuozzo dimissioniUn’ennesima battaglia di narcisismo politico per difendere con ogni mezzo, il “marchio” dell’onestà e della trasparenza. Questo dualismo per la conquista dell’egemonia sul sistema politico italiano si sta radicalizzato fra le forze conservatrici imperniate sul Pd e le volontà rinnovatrici impersonate dal Movimento Cinque Stelle. Il durissimo scontro si sta conducendo senza esclusione di colpi, non rendendosi conto che non sempre l’immagine della classe politica ne risulta potenziata o qualificata.
E non è qualcosa che riguarda la dialettica politica, ma più verosimilmente è solo l’ennesima dimostrazione della drammatica povertà di idee e progetti di una classe politica oramai alla frutta. "Devo essere chiarissima: non c'è nessuna intenzione di dimettermi. Ho il sostegno di tutto il Movimento, di tutti i cittadini di Quarto e le dimissioni non le ho prese in considerazione perché non ci sono i motivi"… ha seraficamente risposto a Grillo il sindaco di Quarto. In questa disputa, chi ha ragione, la base elettorale o la dirigenza del movimento? E’ difficile saperlo.

marino-dimissioni22-1000x600Ora mi chiedo, questa sovranità, appartiene all'elettorato (e quindi al popolo) o alla dirigenza?, anche qui è difficile dare una risposta. Una cosa però è certa … è l’onesta a rimetterci le penne. Spesso l'onestà è un valore che non viene mai riconosciuta sic et nunc e per il suo silenzio non verrà mai pubblicizzata. Ho sempre affermato che l’onestà e la buona politica devono essere valutati nel tempo, in una fase di decantazione a medio e lungo termine, non basta la propaganda e l’auto referenzialità. Sono certo che non basta nemmeno, per un movimento politico, essere animato da buoni propositi. Entrare in politica, oltre alla responsabilità, occorre una grande determinazione ad affrontare quel durissimo conflitto che si instaura tra chi intende gestire il potere e chi intende sfruttarlo.

Matteo RenziCerto è importantissimo partire o ripartire da un’etica intesa come laicità, sia perché slegata dalla morale religiosa, sia perché libera dagli errori del passato che devono servire come monito. Occorre pertanto il ruolo di una cultura propedeutica alla politica agendo sulla formazione delle nuove generazioni. Una riforma della scuola che preveda anche la riorganizzazione delle attività didattiche e curriculari e il reinserimento di insegnamenti iniziando da un’educazione civica e di cittadinanza.

Allo stesso tempo va formato il corpo docente secondo le linee guida per una corretta gestione della cosa pubblica. La scuola è luogo centrale per imprimere una svolta all'Italia e farla uscire dal tunnel del degrado e della decadenza. La Scuola come un percorso di formazione alla vita e alla cittadinanza, capace di formare le nuove generazioni ritenendo importante il rispetto dell’altro e la necessità di essere cittadini attivi per il bene comune. Da qui una riforma dei partiti per rimettere al centro la cultura politica e la democrazia così come la selezione della classe politica.

logo-M5S-x-blogCertamente il “Movimento 5 stelle”, così come si propone, potrebbe svolgere un ruolo decisivo, ma non ho mai creduto nella opportunità di movimenti politici strutturati in rete, bensì radicati sul territorio, fondati sul diretto contatto tra chi intende governare e chi accetta di essere governato. Le democrazie contemporanee non esistono senza i partiti ed essi devono essere in grado di assicurare una classe dirigente acculturata, capace e meritevole che possa portare in Parlamento le figure migliori provenienti dalla società. La politica attuale, fondata sul personalismo, continua ancora ad emulare quel leaderismo berlusconiano che ha fatto solo disastri e nello stesso tempo ha espropriato il popolo una parte consistente della sua sovranità. Non fermiamoci a Ignazio Marino e a Rosa Capuozzo, nessuno sarà mai disposto ad assumersi colpe, ma solo a saperle individuare nell’avversario di turno.

Franco Luce aprile 15Franco Luce
Stornarella (FG)
17 Gennaio 2016





50 commenti:

  1. Se il M5S vuole innovare la politica non può scegliere i propri candidati con votazioni su internet. I candidati vanno vagliati scrupolosamente

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  2. Bell'articolo...Ci tengo,pero',a precisare alcune cose,esistono piccole sedi del M5S in tutta Italia,autofinanziate,a volte messe a disposizione gratuitamente,ci sono incontri con i cittadini,si dibattono temi del territorio e temi d'interesse nazionale...Proprio questa sera a Taranto l'apertura di una nuova sede ,quella precedente era troppo piccola...Per quanto riguarda la faccenda di Quarto all'inizio c'è stato un comprensibile "stordimento" e chi non l'avrebbe avuto con una macchina da guerra di tutte le tv,di tutti i giornali contro? Certo è stata una dura lezione per noi...miglioreremo non c'è dubbio!Mi auguro che sempre piu' cittadini abbiano la consapevolezza che non è certo per il M5S che l'Italia versa in condizioni non rosee e che il cambiamento in atto,portata dal M5S,è un'opportunità da non lasciarsi scappare...

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    1. Ti ringrazio, Raffaella per il giudizio positivo espresso al mio servizio. Sono d’accordo con te quando mi fai rilevare che c’è la volontà da parte del “Movimento” di ristrutturarsi sul territorio, magari nazionale, aprendo circoli nei quali si possa discutere ed affrontare i problemi reali …. proprio questo io intendevo affermare, anche se non, con riferimenti espliciti. Scrivo da circa 30 anni servizi di opinione, però cerco di limitare al massimo l’evidenza della mia appartenenza politica. Certamente la politica “penta stellare” è da tenere in seria considerazione, anche se sono stato sempre contrario alla emulazione dei principi. Alla prossima

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  3. Bella riflessione che condivido in pieno, la politica, quella sana e vera è cosa diversa da questa cosa che mi risulta indefinibile.
    E' purtroppo vero che la sovranità del popolo è stata vilipesa e scalzata da molto tempo, da leggi elettorali infime e limitanti delle scelte degli elettori.
    Il danno maggiore è stato fatto alla scuola, senza una giusta riforma che evitasse gli sprechi e rafforzasse la cultura, una vera educazione tout court che apra al nuovo, non dimenticando tutto ciò che di buono c'è nella storia, una scuola capace di sfornare persone capaci ed informate in modo corretto e completo.
    Solo una scuola efficiente può evitare, come dice bene l'autore, la decadenza e il degrado.
    La democrazia è dialogo tra le parti, non è cercare opportunisticamente di scomfiggere l'avversario in modo scorreto, lo fanno tutti o quasi, i partiti presenti sulla scena politica, anche il movimento 5 stelle, pur nella sua volontà di cambiamento, che a volte lascia il posto alla polemica inutile, in ogni caso a differenza degli altri una qualche forma di coerenza e pulizia la possiede, si vedrà nel tempo, spero.
    Quello che mi auguro è che si abbia, noi cittadini la possibilità di scegliere, chi votare, senza trappole, sembra però che anche il nuovo progetto di legge eletorale sia della stessa risma del suo predecessore...spero non passi.
    Grazie dell'articolo, molto ben strutturato e godibilissimo.

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    1. Gisa, non posso che ringraziarti per quanto condiviso nelle tue parole, soprattutto per avermi dato ragione sulla funzione fondamentale della scuola nella formazione degli uomini e donne del prossimo futuro. Credo infatti di averlo detto in altre circostanza , l’importanza che questa fucina di personalità. Infatti, per chi ha dato la sua vita in questo ambiente, sa bene che la scuola è l’agenzia formativa per eccellenza che ha la finalità di formare le giovani generazioni e di trasmettere la cultura necessaria per consentire lo sviluppo e il progresso sociale. Il compito della scuola si è ulteriormente ampliato nella odierna società complessa, postindustriale, in continua evoluzione nella quale le conoscenze diventano obsolete nel giro di poco tempo, per cui compito della scuola non è quello di trasmettere contenuti, ma modalità e strumenti operativi per consentire alle persone di poter far fronte ai continui cambiamenti. Si pone perciò l’esigenza di riconsiderare il rapporto tra la scuola e società anche nella sua versione politica. Ancora grazie Gisa.

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    2. Grazie a te per l'ottimo articolo...che condivido in pieno...z presto.

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  4. ottimo ed equilibrato articolo.
    Noto che da un pò di tempo, il direttore non si fa sfuggire occasione per pubblicare la foto di DI MAIO, anche quando non ci?AZZECCA NIENTE.
    Invece manca da un pò quella del vero leader o proprietario.
    Allora x la prossima ci vuole una gigantografia di Grillo.
    Si può dare l'impressione che il comico genovese non tiri più.

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    1. Grazie Sergio per il parere positivo espresso al mio articolo. Come tu hai giustamente rilevato, cerco sempre equilibrio e moderazione nei miei servizi, a rendere l'aria pesante e irrespirabile già ci pensano i politici e la stampa asservita.

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  5. Sicuramente il Movimento Cinque Stelle si dalla sua nascita nel 2009 ha rappresentato una grande parte di elettori ..completamente delusi dall'andazzo della politica degli ultimi 30 anni circa ..la lotta contro il malaffare che in Italia esiste e ...resiste ..iL pd ha una enorme forza politica nella nazione ed ha ..giustamente o no valutato il movimento come una formichina da schiacciare ...non ha percepito che la formichina non era sola ma rappresentava una bella fetta di 10.000.000 milioni di elettori ...credeva e lo ha dimostrato nel primo incontro tra Bersani Renzi e beppe grillo ..che ..fare un bell'inciucio con i 5 stelle non era possibile ..poi a loro servivano solo i voti ed una alleanza in parlamento .Le frasi che beppe grillo indirizzo a renzi erano fin troppo eloquenti ..tu rappresenti il marcio ..poi non sei credibile ( ed aveva ragione e c'e' l'ha ancora) dici una cosa e ne fai un' altra non sei credibile ...ora ogni minimo errore del movimento scatena una enorme bagarre da parte del PD ..che possiede televisioni e tutta la stampa ..occhio per occhio ..come andra' a finire? Vedremo alle elezioni amministrative ci sono in ballo grosse citta tra cui la capitale dove il PD ha preso una batosta micidiale ..vedremo a maggio e solo da li si ricomincera' a capire se gli italiani si sono stufati delle colossali balle di Renzi ed hanno voglia di cambiare ..ma la lotta senza esclusione di colpi e' gia iniziata da QUARTO ..vedremo dove si arrivera' ,,,

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  6. Apprezzabile il ragionamento pacato e riflessivo di Franco Luce. Mi sentirei solo di dissentire dall’affermazione: “Le democrazie contemporanee non esistono senza i partiti”. Questo assunto forse valeva fino a qualche anno fa, quando il lezzo e la corruzione che attraversa tutti i partiti, non avevano ancora assunto le dimensioni patologiche che li pervade. Il movimento 5Stelle sta lì a dimostrare che si può produrre ottima politica senza ricevere un solo euro e senza spendere soldi per le campagne elettorali. Di Battista, per citare un esempio, è diventato deputato spendendo 148 euro a fronte delle centinaia di migliaia di euro (solo quelli dichiarati), spesi da altri. I partiti odierni sono diventati luoghi in cui si risolvono i problemi personali di chi ne fa parte, irrorati da fiumi di denaro pubblico che prende le direzioni che ben conosciamo. Non è affatto indispensabile esercitare la democrazia col filtro dei partiti, così come essi sono. I movimenti leggeri, non strutturati in apparati dimostrano che la politica si può fare senza succhiare il sangue agli italiani attraverso il finanziamento pubblico, che continua ad essere assicurato cambiando denominazione, accreditandolo alle fondazioni degli ex partiti. Basti pensare che AN è scomparsa da anni come partito ma continua a ricevere finanziamenti come fondazione, e non è la sola. Chiedetelo ai deputati e ai senatori che, pur restando politicamente legati alla casa madre, hanno fatto ricorso alla costituzione di nuovi gruppi parlamentari, inventando nuovi partitini col fine di ottenere nuove risorse, nuove stanze, nuove segreterie. Questo sono i partiti oggi. Per queste ragioni penso che più che essere indispensabili alla democrazia, i partiti costituiscano piuttosto un vero e proprio vulnus all’esercizio della stessa.

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    1. Caro Maurizio capisco il tuo dissenso e sono d’accordo con te sulla attuale funzione dei partiti, ci sono evidenze che nessuno è in grado di poter defilare alla pubblica osservazione. I partiti sono associazioni di persone che hanno un’ideologia e interessi comuni, che mirano a esercitare un’influenza fondamentale sull’indirizzo politico dello Stato ma che vanno rifondati ed educati per quella che rappresenta la loro vera funzione. Non a caso ho citato nel servizio l’importanza di una cultura propedeutica alla politica da parte della scuola, per la sua fondamentale funzione. Caro Maurizio il partito se ben ristrutturato rappresenta il principale canale di collegamento tra la società civile e le istituzioni dello Stato, e infatti la nostra costituzione li considera come associazioni a cui è riservata una posizione speciale rispetto alle altre discipline dall’art. 18.Gli elementi costituitivi di un partito sono due: il programma e l’organizzazione. Il primo elemento svolge una funzione essenziale nella fase iniziale, in cui occorre coinvolgere e coalizzare individui che tendenzialmente esprimono le stesse idee e gli stessi interessi. Il secondo elemento, l’organizzazione, assume importanza quando comincia a stabilirsi un collegamento sempre più intenso tra i fondatori e i gruppi di aderenti che si creano tra la popolazione. Però bisogna prendere atto che i partiti rappresentano la nostra espressione e le nostre scelte di vita. Non ho mai creduto ai contatti virtuale attraverso una rete informatica. La persona che devo votare voglio guardarla negli occhi … magari più volte in un giorno. Anch’io apprezzo gli “indignati” del Movimento 5 Stelle. Però per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che spesso o molto spesso, siamo stati noi ad assegnare ai partiti una funzione diversa da quella che avrebbero dovuto avere. Quanti di noi può alzare la mano e può affermare di non essersi mai rivolto al partito d’ appartenenza per un favore o una raccomandazione? Perciò l’educazione civica, dovrebbe interessare anche o soprattutto il cittadino nella sua semplicità. Caro Maurizio, 55 anni fa mi infilai in tasca la tessera di “giovane democristiano”, ho fatto per 29 anni l’amministratore comunale, e non immagini lo scotto che ho pagato nel dire “no” quando mi sono opposto all’illegalità. Ho pagato un prezzo altissimo fatto di manifesti ingiuriosi e minacce di morte, ma sono andato sempre avanti con quei due attributi che tu stesso hai rilevato: PACATO e RIFLESSIVO. Grazie Maurizio

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    2. Caro Franco quando parlo di strumenti, diversi dai partiti tradizionali, non mi riferisco alla struttura organizzativa dei 5 Stelle (di cui comunque apprezzo le notevoli innovazioni moralizzatrici). Anche a me non piace il contatto virtuale e la scelta dei candidati fatta con un click, come ho ribadito in piú occasioni. L'esempio grillino mi serve per dimostrare che possono essere trovati altri strumenti di partecipazione politica. Qualunque forma associativa di cittadini, che intendano concorrere alla realizzazione del bene pubblico é tutelata dalla Costituzione, alla stessa stregua dei partiti politici. Non bisogna enfatizzare la loro presenza fino a ritenerla insostituibile. Certamente la Costituzione, quando nel 1947 ha previsto l'esistenza dei partiti, non poteva prevedere il grado di inquinamento che avrebbero raggiunto e, se oggi si rivelano inadeguati, non é scandaloso prevedere altre forme che comunque assicurino il collegamento tra le istituzioni e i cittadini. Sta di fatto che i partiti non godono del gradimento degli italiani che, per il 50% , si astengono dal voto ormai da anni. Sono sempre pronto a valorizzare la presenza dei partiti, ma a condizione che cambino pelle e rispettino lo spirito previsto dalla Carta costituzionale. Finché non tornerà una nuova stagione di moralità e di rispetto dei cittadini continuerò a preferire i cosiddetti "partiti liquidi" cioè snelli, non centralizzati e che garantiscono maggiore trasparenza.

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    3. Ricordiamoci inoltre che il fine non è quello di mantenere o licenziare i partiti, ma é quello primario di garantire che i rappresentanti del popolo, eletti in Parlamento, assolvano al loro dovere.

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    4. Caro Maurizio, l'inestimabile valore del dialogo in una democrazia compiuta è la vera essenza del positivismo politico. In questo tuo secondo commento si evince molto chiaramente che esiste una sostanziale unità d'intenti che può essere raggiunto attraverso un confronto aperto e leale.

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    5. Confermo il mio immenso apprezzamento per il tuo stile, sempre attento al rispetto delle opinioni altrui. E' proprio quello che, come cittadini, vorremmo dai nostri rappresentanti.

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  7. Marino è stato ingoiato da Renzi, e la Capuozzo divorata da Grillo: non c'è il problema.

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  8. Lucia Vittoria Di Marco18 gennaio 2016 alle ore 08:06

    Se il M5S vuole innovare la politica non può scegliere i propri candidati con votazioni su internet. I candidati vanno vagliati scrupolosamente

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    1. Certo Lucia... apprezzo lo sforzo del M5S, però deve cambiare il metodo di selezione, non può essere eletto al parlamento della repubblica u persona con poche decine di voti.

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  9. Non ho mai condiviso il metodo di selezione dei candidati dei 5 stelle, perchè ad un gruppo scorretto può risultare facile infiltrarsi.

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    1. Proprio così ..Alba questi sono i riflessi negativi della mancata conoscenza diretta, Si dice dalle mie parti, non bisogna mai comprare il gatto nel sacco, per evitare sorprese. Il M5S deve mostrarsi di più e radicarsi sul territorio nazionale.

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  10. Ho letto ed apprezzato.l'articolo di Franco Luce. Siamo allo scontro finale tra la vecchia ed autoreferenziale politica, basata sulle logiche di partito e della conservazione del potere e dei privilegi della casta, come obiettivo primario ed un diverso modo di concepire il rapporto tra politica e cittadini, che pone quest'ultimi a capo del potere decisionale. Un concetto che a molti spaventa,mentre appare ancora più rassicurante continuare a delegare ai soliti noti la responsabilità di gestire. Del resto è sempre stato così ed il cambiamento non e sempre facile da accettare. Il M5S, è nato sopratutto in rete,a testimoniare il nuovo, è cresciuto in brevissimo tempo fino a comquistare dieci milioni di elettori. Un successo enorme in breve tempo, dovuto quasi interamente alla rete. Ma credo che oggi, debba necessariamente fare dei cambiamenti, la radicazione sul territorio è indispensabile per evitare la stasi di quelli che se la cantano e sa la suonano da soli sulla rete. Hanno già cominciato, ma il lavoro da fare è ancora tantissimo e sono solo all'inizio. Dall'altra parte, l'orso si difende la sua tana e passa al contattacco, potendo contare poco sulla rete, ma sopratutto su armi ben più potenti, le televisioni, la radio ed i giornali, dove la fa da padrone. Parte l'offensiva, il diktat è chiaro, demolire l'avversario con ogni mezzo ed ad ogni costo. Si montano casi basati sul nulla e si mette all'angolo l'avversario costretto a difendersi. La reazione però non manca e così via senza esclusioni di colpi. Non credo che i cittadini amino questo genere di scontro, piuttosto che quello sui programmi di governo che invece sembrano contare sempre meno. Ho scritto di recente un articolo "La politica è una montagna di merda". Ne sono sempre più convinto.

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    1. Sono d'accordo con te, caro Giovanni, è assolutamente necessario che le nuove idee e le nuove proposte politiche vengono portate all'attenzione dell'elettore attraverso un contatto diverso dalla rete, basato sul diretto contatto tra eletto ed elettore. Hai ragione quando dici che chi già possiede strutture mediatiche non si lascia facilmente mettere in un angolo, anzi oppone una resistenza ed una reazione utilizzando ogni mezzo a disposizione.

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  11. Bellissimo articolo di cui condivido ogni parola. Se ci fosse un solo personaggio politico che credesse veramente sul valore dell'onestà e che s'impegnasse per il bene comune, non saremmo arrivato a questo punto.

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    1. Carla, come si fa a non condividere le tue parole? Di questo tuo concetto ... credimi ne ho fatto una bandiera. La politica è un'arte e come tale se fatta bene viene ammirata ed applaudita... eppure per esperienza vissuta non costa nulla. Mettere la testa sul cuscino, la sera, e fare un resoconto di quanto svolto per la comunità, nella trascorsa giornata, è una soddisfazione immensa. Grazie Carla

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  12. Il M5S sta dando voce al popolo ed è quest'ultimo che deve decidere il futuro di una nazione, non di certo il politico di turno che se ne frega dell'opinione del semplice cittadino, l'importante è saper tutelare i propri interessi e quelli degli amici, unica cosa, quest'ultima, che i nostri pseudo politici sanno fare benissimo. I fatti di Quarto dimostrano che il MS5 inizia a dar fastidio e ad impaurire. ..tant'è vero che non si parla altro di questa su queste testate giornalistiche serve dello stato!

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    1. Tiziana la fisica, e precisamente la dinamica, ci insegna che ad ogni cambiamento di "moto" o di "quiete" c'è qualcosa che si oppone e si chiama:INERZIA. Tutto sta che questa macchina chiamata M5S inizia ad operare a livello governativo ed ha dimostrare la sua vera valenza. Molti buoni propositi si traducono in realtà, altre si sciolgono come un pugno di sale nell'oceano. Se dovrei confessarti il mio auspicio, spero che questo cambiamento venga raggiunto. Ciao Tiziana

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  13. Una riflessione interessante che mette in discussione finalmente il presupposto erroneo per il quale la realizzazione dell'ideale di una politica intesa come servizio reso alla collettività, si possa perseguire percorrendo scorciatoie consistenti in una palingenesi totale del sistema politico per lo più impersonificata nell'affermazione di un leader forte a cui delegare la soluzione di problemi. In realtà la politica è fatta in primo luogo di fatica, di un lavoro quotidiano necessario a superare le tappe che ci consentono di riformare il vivere civile e la politica in costante legame con le istanze che di volta in volta vengono fuori dai territori e dalla società. Togliatti diceva giustamente che la politica è uno dei risvolti della società che ne riflette difetti, virtù, pregi... Se è già difficile raccontare la vita di un uomo in schemi esemplificativi, figuriamoci la politica. In verità non esiste la scorciatoia che porta al Partito dell'Onestà. Esistono gli onesti, che sono in tutti i partiti, che intendono la vita come attività al servizio della comunità, e che semmai devono lavorare insieme per emarginare i vizi italici connaturati alle gestione del potere, senza che nessuno tuttavia possa rivendicare un'esclusiva che i fatti di Quarto dimostrano non stare né in cielo né in terra.

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    1. Certo che esistono gli onesti caro Raffaele, le tue riflessioni esposte nel commento, mostrano la consapevolezza che esiste una diversa facoltà interpretativa della politica. Anch'io sono convinto dell'assoluta necessità di riportare alla luce la parte buona della politica e non fermarsi alla semplice osservazione della sua parte peggiore. Certamente la strada è irta e piena di insidie che possono essere superate con grande volontà e spirito di abnegazione. Attualmente stiamo navigando in un mare burrascoso e come succede in queste occasioni,chi ci rimette è sempre la parte più debole di una società.

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  14. Avevo due grandi amici che erano marito e moglie. Colti, laureati e intelligenti. Ad un certo punto della loro vita, si sono separati. Ho sempre pensato allo spreco di intelligenza, alle grandi occasioni sprecate di migliorare se stessi e il mondo circostante. Soltanto se si fossero fermati un attimino a riflettere sulle conseguenze negative che tale separazione portava a loro stessi e ai figli. Stessa cosa vale per lo scontro politico (che trovo assurdo) fra il M5S e il Partito Democratico. Due Contendenti che per arrivare al Potere l'uno e conservarlo l'altro, si menano fendenti che lasceranno ferite profonde ad entrambi. Senza pensare che a sanguinare sarà il Paese intero. Un Paese che cadrà in mano alle forze reazionarie nere. Un abisso dal quale l'Italia ne uscirebbe con estrema difficoltà. Lo scontro in atto fra i Grillini e il PD (Pseudo Democratici), non è tanto sulle posizioni programmatiche, ma sulla ricerca se uno sia più o meno ladro o onesto dell'altro. Mi viene da pensare a quanta energia sprecata per niente. Si potrebbe cominciare col cercare quanto c'è in comune fra i due Contendenti, nel rispetto di una Onestà intellettuale, che oggi sembra mancare a entrambi. Dopo di che, discutere in che modo fare cambiare rotta alla Nave Italia, per farla uscire dalle secche. Perché a soffrire non è l'amor proprio di due Entità Politiche. Ma il Popolo Italiano che dalla Politica si aspetta e merita molto di più e di meglio di quano gli viene offerto. Lo Zoccolo duro del PD, ha capito da tempo che il Partito ha imboccato una strada ambigua. I giovani virgulti del M5S, devono capire che con la "Rigidità artificiosa" che si sono imposti, si rischia un "cul de sac", dal quale poi sarà difficile uscirne. La Politica, quella vera è Dialogo e non una guerra continua...

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    1. Far sanguinare il Paese è lo scopo del grillismo.

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    2. Pino, anche il PD ci sta mettendo del suo...!

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    3. Egr. Mario Cecchini, quindi secondo questa logica, se in una azienda uno dei due titolari è un ladro e truffatore conclamato che sta distruggendo il futuro dei dipendenti, l'altro deve soccombere ai suoi ricatti, e continuare a lasciargli fare il bello e cattivo tempo, oppure cacciarlo e cercare di salvare da solo l'azienda?

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    4. Giuseppe Nonno bit Fazzina18 gennaio 2016 alle ore 11:59

      ... le persone intelligenti, quando vedono che un partito non mantiene le promesse elettorali, o è pieno di delinquenti , non si fanno più abbindolare dalle promesse e alle elezioni successive non votano più ne il partito e neanche i delinquenti. Gli italiani invece sono così deficienti che per anni continuano a votare e eleggere le stesse persone ...

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    5. Le persone intelligenti e non sottomesse a "disciplina di partito" che spegne ogni senso critico, ed è proprio questo il problema....i partito che detta il pensiero ed ogni parola.

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  15. "E non è qualcosa che riguarda la dialettica politica, ma più verosimilmente è solo l’ennesima dimostrazione della drammatica povertà di idee e progetti di una classe politica oramai alla frutta"
    "Occorre pertanto il ruolo di una cultura propedeutica alla politica agendo sulla formazione delle nuove generazioni. Una riforma della scuola che preveda anche la riorganizzazione delle attività didattiche e curriculari e il reinserimento di insegnamenti iniziando da un’educazione civica e di cittadinanza."
    Franco, scusami se ho copiato ed incolatto ciò che hai scritto in proposito che condivido TOTALMENTe.
    Aggiungo inoltre che sono d'accordo, sulla tua indicazione che la democrazia la si vive, e la si pratica, con le persone reali, e non via web, come fanno quelli del M5S.
    Tuttavia, attualmente questi sono l'unica speranza per l'Italia se decidono di far partecipare anche coloro che per ora ne sono esclusi perchè non sanno utilizzare nemmeno il pc.
    Hai scritto un'ottimo articolo, lo condivido totalmente, e spero che molti lo leggano e lo commentino.

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    1. Mario, carissimo amico mio, mi chiedi scusa per qualcosa che fa salire alle stelle il mio orgoglio di uomo e di politico ormai al tramonto. Se hai condiviso quanto da me espresso nel servizio, mi incoraggia a coltivare il mio pensiero politico come ho fatto sin da giovane: preferire sino alla nausea il confronto e la dialettica pura tra esseri pensanti. Uscire fuori da questi canoni, ed utilizzare la violenza, seppure mediatica ci porterebbe sicuramente fuori dall'obiettivo da raggiungere. Grazie Mario, alla prossima

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  16. Articolo molto interessante che condivido parzialmente Infatti io parto dal principio l’Italia è governata da settanta anni da un sistema partitocratico quindi parlare di democrazia non mi sembra molto corretto, se per democrazia intendiamo ip popolo che elegge i propri rappresentanti di cui il maggiore eletto sarà responsabile del governo e delle azioni e programmi intrapresi . Inoltre da quando il M5S è apparso sulla scena si parla tanto di onestà Giusto ma non dobbiamo mai dimenticarci che onestà non significa in automatico conoscenza e capacità E’ evidente quindi che non posso condividere la chiusura del commento visto che fino ad oggi il popolo italiano non è stato espropriato da nulla e che fra un leader di governo è tale se ha l’autorizzazione del popolo a governare Solo su queste basi si potrà poi giudicare Quindi per ora in Italia si deve ancora aspettare la DEMOCRAZIA

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    1. Quello che dici è verissimo, caro Eugenio, in settant'anni ha "regnato" la partitocrazia nel nostro paese, ma è proprio su questo discorso che si avvita il mio servizio. E' vero anche inteso in questo aspetto la parola DEMOCRAZIA diventa un termine improprio, ma se deve essere definito tale dobbiamo anche ammettere che siamo noi stessi responsabili. La politica nella sua interezza, deve coinvolgere tutti noi senza concedere delega alcuna. I partiti in tanti anni sono andati man mano deteriorandosi perchè anche noi abbiamo contribuito al disfacimento. Siamo stati noi stessi ad assegnare ai partiti un potere che in effetti non avevano, l'importante che il cittadino attingeva da questa istituzione quanto serviva per i propri bisogni. Come un treno, ora siamo giunti al paracolpi e non è più possibile proseguire sulla stessa strada, bisogna fare inversione di marcia e ripercorrere la stessa strada riparando quei guasti di cui siam responsabili anche noi. Io credo nei partiti, ma come già detto nel mio servizio, è necessario una cultura propedeutica alla politica, assegnando questo difficilissimo compito all'istituzione per eccellenza: LA SCUOLA

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  17. Concordo sull'analisi di Franco Luce in particolare quando mette in risalto il ruolo dei partiti rafforzandone il concetto nella risposta che da a Maurizio Alesi. Non so quando il M5S deciderà di organizzarsi nella forma partito. Ovviamente coloro che lo seguono nella rete e alcuni commentatori politici affermeranno che l' attuale organizzazione di questo movimento lo rende diverso dalle altre forze politiche.Un movimento che con il suo consenso elettorale rappresenta la seconda forza politica non può continuare ad essere manovrato da persone che agiscono nella rete. Ho avuto l'impressione che alcuni membri del direttorio si trovassero in difficoltà per la situazione del comune di Quarto come se avessero paura di essere sconfessati dalla rete. Parlamentari del movimento che lavorano bene nelle commissioni o Di Maio con il ruolo di vicepresidente della Camera dei Deputati non possono, a mio avviso, essere sottoposti al giudizio della rete. Questa situazione, a lungo andare, potrebbe indebolire il movimento. Da qui la necessità, di cui parla Franco Luce, di organizzarsi attraverso la forma partito. Nel partito si eleggono i gruppi dirigenti, si dibatte, si scelgono i candidati e le eventuali espulsioni vengono decise dagli organi competenti, i probiviri. Vi sembra politicamente significativo affidare la scelta del candidato sindaco al comune di Roma alla rete?. Considerato il fatto che per tantissimi cittadini e commentatori politici il M5S , idealmente, è portatore di una forte spinta propulsiva, con una diversa forma organizzativa potrebbe elaborare un programma politico dal basso attraverso dibattiti franchi e alla luce del sole. I cittadini vogliono sentire parlare di programmi fattibili, dei tempi di attuazione e, all'occorrenza, con quali alleanze. La moralità del politico è fondamentale, diventa un forte elemento di corretta amministrazione se accompagnato dalla preparazione al ruolo da coprire. La continua lotta verbale per rivendicare il primato della moralità non risolve i problemi di questo paese. Malgrado il detto " è inutile piangere sul latte versato " mi trascino la convinzione che se ci fosse stato l'accordo fra PD e M5S le cose sarebbero andate in modo diverso. So che da questa mia convinzione dissentono Giovanni Caianiello e Maurizio Alesi. Sono convinto, per la mia visione politica, che due forze politiche come il PD e il M5S dopo le elezioni, a prescindere da chi governerà il paese, saranno costretti a trovare delle intese su politiche decisive per il bene del paese. Il tempo mi darà torto o ragione.

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    1. Sono contento, caro Lorenzo sulla nostra comunanza di vedute, in particolare su quanto analizzato sul M5S. Come te vedo una contraddizione su ciò che si contesta e nello stesso tempo si cade nello stesso errore. Chiarisco che guardo con rispetto il movimento, ma c’è un altro aspetto che riguarda la crisi di rappresentanza e tocca chi, cercando di combatterla, finisce per violare lo stesso articolo 67, ma per opposta via. Il movimento affida alle consultazioni in rete la scelta su alcuni punti programmatici, si rischia di perdere di vista il fatto che l’Italia è una democrazia fondata sulla rappresentanza e non una democrazia diretta. Vero è che per certi versi può essere interessante per il popolo essere coinvolto direttamente nella scelta, specialmente in un momento di così evidente iato tra il mondo politico e il Paese reale; vero è anche che, se ben disciplinate, le consultazioni online potrebbero essere un modo per riavvicinare i cittadini alle scelte; ma altro è chiedere il parere della rete su temi come le unioni civili, altro è chiedere alla rete di esprimersi sui candidati giudici costituzionali; e in questo modo si giunge ad una de-responsabilizzazione della rappresentanza parlamentare, svuotata, così, dei poteri e delle funzioni. Il lavoro parlamentare deve essere dedicato alla meticolosa ricerca del punto d’incontro fra le forze politiche di diverso pensiero, per giungere ad una posizione comune e condivisa il più possibile, contemperando i diversi interessi in gioco. Non è questo il caso di chi recepisce la scelta del popolo della rete (sulle unioni civili si sono espressi 25.268 iscritti certificati, non proprio un popolo) e la presenta alla controparte politica così come ricevuta. Gli elettori valutano l’operato dei propri rappresentanti solo al termine della legislatura e non durante, tramite consultazioni simili a autorizzazioni a procedere, né i rappresentanti possono dietro ad esse nascondersi per non dover prendere decisioni o posizioni potenzialmente impopolari. Il fatto di non prendere decisioni di merito o almeno di non pubblicizzarle quanto la battaglia contro la corruzione, su cui peraltro non si può non essere d’accordo, aiuta sia a non creare dissapori interni sia a non spaccare un elettorato in continua espansione. Difficile pensare, ad esempio, che una apertura alle adozioni gay possa lasciare indifferente l’elettorato grillino. Ci troviamo di fronte a due diversi tipi di abuso dell’art. 67: l’uno, pur essendo scelta non del tutto condivisibile, tende a rimettere le decisioni nelle mani dei propri elettori, l’altro vede utilizzato il divieto di mandato imperativo per passare impunemente da maggioranza a opposizione e viceversa, in barba al voto e al mandato elettorale. In ogni caso, tra i due, è molto probabile che il popolo continuerà a scegliere il primo, e forse è proprio per questo che il Movimento 5 Stelle, dinanzi all’inerzia degli altri schieramenti, continuerà a salire. Alla prossima Lorenzo.

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    2. Caro Lorenzo, io non dissento affatto dalla tua analisi quando dici che, se ci fosse stato l'accordo fra PD e M5S le cose sarebbero andate in modo diverso. Sono assolutamente d’accordo. Ma bisogna intendersi sul significato del termine “accordo”. Accordo non vuol dire accettare passivamente i diktat del PD. Accordo vuol dire intendersi reciprocamente sulle cose da fare. Vuol dire scegliere insieme le persone da impegnare in un'ipotesi di Governo. Qualcuno sa dirmi in quale momento del famoso streaming, Bersani ha proposto ai grillini di concordare una strategia comune, di fissare le priorità, di scegliere i ministri? Tutti gli italiani hanno assistito ad un invito, unilaterale da parte PD, a fornire i deputati e i senatori di 5Stelle per votare la fiducia a Bersani e al suo governo preconfezionato al Nazareno. È questo il modo di cercare gli accordi?

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  18. Ottimo articolo su cui c’è tanto da dire e discutere. La Capuozzo non si dimette e non mi risulta sia indagata Il suo torto è stato quello di non aver riferito delle telefonate alla dirigenza e poi per il M5S “La moglie di Cesare non può essere nemmeno sospettata”!Il caso Quarto è stato solo un regalo a Renzi e al PD, dandogli la possibilità di poter attaccare, l’avversario che teme tantissimo. Renzi non pensa ai suoi tanti indagati che governano?Alla domanda se è la dirigenza che decide o gli elettori,mi trovo in difficoltà a rispondere Forse Renzi l’abbiamo eletto noi? Da decenni la nostra classe politica ha dimostrato una grande determinazione per far carriera, sistemare parenti, avere privilegi e potere e dunque non HA CERTO ESERCITATO UNA politica nobile e onesta laica o cristiana. Nel guazzabuglio di partiti vi è la moda di fondare nuovi partiti e la “Transumanza” (mi riferisco a un suo articolo) Destra e sinistra sembrano opposti ma alla fine ci si rende conto che, ormai, c’è omogeneità . Si può scegliere i candidati sul web?Una minoranza sceglie per tutti non è democratico!Dal Web sono uscite le facce pulite di Di Maio e Di Battisti,non scordiamolo e poi i grillini incontrano la gente,l’ascoltano ed entrano persino nelle loro case. Non è tutto Web.Glii attuali parlamentari come li abbiamo scelti?Li conoscevamo bene?Io propongo che i candidati a rappresentarci e, che per lo più non conosciamo, presentino un curriculum dovutamente controllato!Propongo che gli anziani vadano a casa e non si ripresentino. Propongo di smetterla con le primarie che non servono a niente e che hanno sempre dietro magagne e inciuci vari. Propongo di ridimensionare i loro lauti stipendi, che sono i più alti d’Europa. Di fronte a tanta corruzione, il M5S denuncia e non si aggrega al carro del vincitore; non si approfittano dei privilegi anzi li rifiutano e hanno dato dimostrazione che una campagna elettorale si può affrontare senza spese eccessive. SI’, l’attuale classe politica è alla frutta. La scuola ha la sua parte nella formazione dell’uomo e del cittadino in collaborazione con la famiglia Il M5S al governo avrà la giusta determinazione per governare?Per saperlo dobbiamo metterli alla prova e spero che non sbaglieremo ancora!Complimenti all’autore.

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    1. Grazie signora Marisa per il voto che Lei ha voluto assegnare al mio servizio. Ricevere un “ottimo” da chi ha dedicato la vita all’insegnamento, mi da la certezza che, quanto da me riportato è corretto almeno nella sua stesura. Anch’io, come Lei esprimo tutta la mia preoccupazione per la deriva sempre più violenta che coinvolge trasversalmente tutte le forze politiche e sociali. Come già mi sono espresso nel servizio, auspico una doverosa assunzione di responsabilità da parte di tutti, in particolare dai mass media, affinché venga abbandonata la follia di ispirazione giustizialista. Le accuse di disonestà e di illegalità sempre più esplicite e diffuse, nonché la costante delegittimazione dell’avversario, rischiano di deteriorare e compromettere irrimediabilmente le speranze di crescita e sviluppo per il nostro paese. Io sono sempre convinto, e parlo per esperienza vissuta, che la dialettica per un confronto civile, deve entrare nell’alveo della politica costruttiva, magari con toni accesi, ma appassionata, senza sconfinare nella barbarie, in allusioni gravi e lesive della dignità delle persone. Mi creda Marisa, non è più possibile continuare a seguire questa strada, occorre ritrovare il giusto equilibrio nel rispetto del ruolo che ciascuno ha scelto di assumere. Qualche volta, nei momenti di serenità o di calma apparente, poniamoci questa domanda:-“ Quale disumano benessere possano provare coloro che praticano lo sport della condanna sconclusionata e sommaria di un proprio simile colpito dalla diffamazione senza prova di reato e conseguente colpevolezza?” Questo è la motivazione che mi ha convinto sempre di più a concepire la strada del dialogo e del confronto, l’unica percorribile per un fondamentale motivo: NESSUNO PUO’ SENTIRSI PURO E SCEVRO DA COLPE. Se c’è chi ha esercitato ed esercita ancora un potere smisurato rispetto al mandato ricevuto, significa che c’è chi ha rinunciato ad una parte della propria sovranità. Sono d’accordo con Lei, quando cita un mio precedente servizio che metteva in evidenza una ignobile “transumanza politica”, ma quei “pastori abusivi” che invadono i “pascoli “ altrui senza averne diritto… chi le ha eletti? Allora, cara Marisa, è d’obbligo riportare ognuno di noi indietro nei tempi, quando la politica rappresentava l’arte della retorica, ma per fare questo è necessaria conoscenza e cultura, dove l’azione principale è rappresentata da una seria e fattiva educazione scolastica. Questa è stata da sempre la mia dottrina politica, quella del dialogo e del confronto. Per quanto concerne il M5S, sono pronto, seppure con rammarico, a scommettere che non andrà mai al governo di questo paese per due motivi fondamentali : la mancata strutturazione sul territorio con l’uso della rete ed il continuo rifiuto per un contatto diretto con le altre forze politiche. Tuttavia può essere raggiunto qualche risultato positivo, se questa giovane classe emergente si libera di certi santoni bravi come produttori di visibilità. Grazie ancora per i complimenti

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  19. E sì, anche il Movimento Cinque Stelle ha scoperto di essere, alla fine, un partito politico come gli altri. Ho seguito da vicino il Movimento sin dai tempi della sua nascita e ancor prima quando era nell'embrione dei primi "focolai" fatti dai primi incontri dei famosi "Meetup".
    Seguire le piccole assemblee dei MeetUp era molto stimolante anche per uno che proviene dalla sinistra come me, si trattava degli incontri dove si parlava di cose importanti come l'ambiente, l'onestà, condurre una politica della base nuova e così via.
    Vista l'onestà e la voglia del cambiamento che si respirava nell'ambiente, il rischio che mollassi la sinistra riformista ed aderire nel movimento era forte ma alla fine è prevalsa la prudenza e quella voglia di valutarne attentamente.
    Ho seguito, appunto, attentamente l'evolversi del percorso politico di Grillo trovando alti e bassi, non mi era mai piaciuto i suoi attacchi alla politica dell'immigrazione e la loro integrazione, non aveva nessuna agenda dettagliata e spesso e volentieri faceva delle battute poco felici.
    Alla fine ho scoperto che Grillo e suoi elettori parlavano di due lingue diverse, lui stesso ha sconfessato i suoi parlamentare per il fatto che hanno espresso nettamente certe scelte politiche come la depenalizzazione del reato dell'ingresso clandestino.
    Per farvene breve da quando esiste il movimento esistono anche i suoi guai giornalieri il che ci indica una sola cosa: il Movimento è come i tanti altri partiti politici, di sicuro eccelle di onestà e questa glielo riconosco ma non ha ancora una base politica solida, forse ha bisogno ancora di tempo.
    Se vuole occuparsene del futuro del paese dimostri di avere una vera matrice democratica, lasci perdere la rete e scenda nei rioni, la smetta di sbandierare certe sue scelte come rimborsi di qua e là e la frettolosa cacciata dal tempio di ogni dissidente.
    Movimenti che rappresentano lo stato d'animo del capo ne abbiamo già visti, anche negli ultimi venti anni, quindi se vuole sopravvivere è meglio che diventi come tutti gli altri partiti democratici, un po casinisti ma indispensabili per il funzionamento del sistema paese. Ps: ruberie e clientalismi non sono accettabili per nessun motivo.

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  20. Il polverone della questione di Quarto l'ha sollevato il PD. E di fronte a palate di fango gratuite bisogna pur chiarire. I media sono un bombardone mica da poco e sono tutti asserviti. Per come la penso io le dimissioni della Capuozzo dovrebbero essere imminenti oggi piu di ieri. Ha mandato all'aria anni di lavoro sporcando l'immagine del Movimento. Sono centinaia i voti della camorra! cosa bisognerebbe fare, stare zitti ed accettare? La sindaca pare essere molto amata dai cittadini di Quarto. Se si fosse dimessa per dare un vero e grosso segnale alla mafia, avrebbe potuto ricandidarsi e, dato il sostegno dei cittadini, sarebbe stata sicuramente rieletta con voti puliti. Credo che questi siano i segnali per un VERO cambiamento. L'articolo mi è piaciuto molto Franco, i tuoi modi pacati sono sempre ben apprezzati. Grazie.

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    1. Cara Stefania, la camorra come la Mafia ha sempre votato, e ha sempre scelto di schierarsi con chi ha più possibilità di vincere per poi presentarsi e incassare la cambiale. Nel caso della Capuozzo, la camorra è stata messa fuori dalla porta e non ha avuto nessuna interlocuzione. Ecco perché non ha sporcato l’immagine del movimento. Questa bagarre mi sembra davvero spropositata, tenuto conto che emergono forti dubbi sul fatto che i big del movimento non fossero al corrente di quanto è successo a Quarto. Anche se si fosse dimessa la sindaca di Quarto, la camorra sarebbe tornata a votare e sempre votando il cavallo vincente. Poi avremmo scoperto che si sono ripresentati gli stessi voti inquinati e qualcuno sarebbe tornato a richiedere nuove elezioni. Così non va bene. I 5Stelle si sono accreditati come una forza giovane, sana, pulita e moralmente ineccepibile. Se però, si sconfina in un eccesso di purismo immotivato e deleterio, cominciano i problemi perché non si gioca con le istituzioni. Già i 5Stelle hanno perso più di un punto percentuale nei sondaggi. La sindaca è uscita candida da questa storia e ha mostrato grande senso di legalità. Che altro si pretende?

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    2. Non hai tutti i torti Maurizio ma resto dell'idea che, una volta saputo da quale pulpito, si sarebbero dovute prendere le distanze. Forse sono un'estremista ma.....la penso cosi.

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  21. grazie per l'articolo che ho letto e ho trovato interessante, anche se io dopo una lunga miitanza in partiti della sinistra radicale, dopo essere stata un quadro internedio nel PCI, ho qualche difficoltà a seguire questa incapacità della sinistra di ricomporre il mosaico e vorrei lavorare in quel senso (sono vicina al PCL di Marco Ferrando) tuttavia ritengo fondamentale oggi ricostruire la sinistra basata sui suoi valori che ritengo ancora vitali...non guardo quindi nè al PD nè al M5S.

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  22. Per non farmi influenzare dai precedenti commenti, non li ho letti, rimango pertanto fedele ai miei modi di vedere. Rammento quando Berlusconi entro'in politica, un dramma per tutti, le sue parole erano quelle che prospettavano un futuro radioso per il paese, lui diceva spesso che amava l'Italia ed andava orgolioso di rappresentarla, sappiamo tutti come e' andata a finire.....Chi lo ha sostituito ha finito l'opera portandoci alla disperazione....Poi venne un giovanotto, senza cultura, senza buoni buoni propositi , che con aria da bulletto si pregiava di prendere la parola....Di parole tante, anche belle, etica , sobrieta', onesta', erano proprio quelle che ci volevamo sentire affermare, ma quelle parole erano dettate e scritte da qualcun'altro, lui era solo un pupazzo, quello che con la promessa di un successo futile ed una gloria altrettanto inutile gli davano la possibilita' di gloriarsi ed aiutare i suoi amici.L'affabulatore in questo paese ha avuto grandi momenti, ma e' l'Italiano medio che non rirsece e non vuole imparare.... La cultura e' alla base di tutto insieme all'onesta' : la prima la stanno abbattendo togliendoci la possibilita' di farla vincere, la seconda e' radicata dentro di noi....., se non c'e'non la puoi praticare......Importante e' seminare ambedue le virtu', solo cosi il paese potra' goderne, ai posteri.......................

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  23. D'accordissimo sul fatto che chi vuole governare deve confrontarsi con tutto il paese che si vuole governare.No sono d'd'accordo però che debbano essere i partiti a dover presentare persone acculturate,capaci e meritevoli perchè sarebbe un ritorno al passato. D.C.-P.C.I.avevano le loro scuole di politica ed hanno prodotto mostri!!! I partiti, dovrebbero essere delle organizzazioni-contenitori dove persone portatrici di valori evangelici (che non sono solo propri della Chiesa ma anche e sopratutto etico-civili proprio come dice papà bergoglio) ed idee, disposte non a a fare politica per spirito di servizio come dicono tutti ma disposti a sacrifici enormi per il bene comune, possono trovare gli strumenti e le risorse per dedicarsi (se saranno eletti) alla funzione democratica del politico, siano essi ricchi o poveri, laureati o con solo l'obbligo scolastico,imprenditori o operai.Non è l'abito che dà il monaco nè tanto meno l'oratoria,ma l'l'essere umano;uomo o donna-normodotato o disabile-nero o bianco Dei veti ce li ho:magistrati avvocati militari perchè in qualche modo sono parte dello stato, preti e suore perchè non devono essere di questo mondo, minorenni ed ultra 80enni.

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