venerdì 29 aprile 2011

La questione siciliana

di Giangiuseppe Gattuso - Una riflessione, pacata e per quanto possibile obiettiva,  sulla politica e lo stato in cui si trova da qualche anno la Sicilia. Con uno sguardo alle vicende nazionali, alle manovre, alle decisioni e ai cambi di linea politica che hanno determinato l’attuale stato di crisi e influenzato le scelte.
Da sempre laboratorio di esperimenti ed esperienze importanti, di uomini che hanno lasciato segni indelebili nella storia, la Sicilia oggi attraversa uno dei momenti più difficili da quando esiste come regione autonoma. Un tessuto economico debole e arretrato, un sistema sociale in grande difficoltà, problemi mai risolti e una classe politica e dirigente incapace di fare e di scegliere. Di fare fronte comune verso uno stato troppo spesso sordo alle istanze ed ai problemi di un’isola meravigliosa, piena di risorse ambientali, naturali e culturali da fare invidia al mondo. Popolata da uomini e donne capaci di resistere alle avversità della vita alle difficoltà di una regione spesso vittima di se stessa. Con i suoi uomini migliori e onesti uccisi, dimenticati o fuggiti verso destinazioni più accoglienti e generose.

Una riflessione, quindi, aperta al confronto, al dibattito al desiderio di una nuova stagione politica e culturale. Una visione positiva del futuro con una speranza di riscatto e di sviluppo per i tanti figli di questa terra delusi, a volte disperati, da promesse da impegni non mantenuti dalle occasioni sprecate dal tempo che scorre inesorabile sulla pelle e i drammi delle famiglie.

Una voglia di fare, impegnarsi e costruire al di la della appartenenze e delle ipocrite ideologie o la paura di sbagliare. Avendo la certezza che la buona volontà il buon senso e la forza delle intelligenze e della legalità può sconfiggere e superare questa gravissima crisi sociale economica e morale.

1 commento:

  1. La questione siciliana è purtroppo uguale a quella italiana.
    Gli uomini coraggiosi dove sono? Oggi tutti pensano come fare per garantirsi la propria poltrona e far in modo che non si vada ad elezioni anticipate perchè perderebbero l'anzianità per la pensione.
    Eroismo ci vuole ma dove sono questi UOMINI.
    Meditate gente, meditate

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