sabato 25 gennaio 2020

UN PARERE PERSONALE SULLA VICENDA DI MAIO (senza presunzione di proclamare "il vangelo")

di Franco Gentile - Luigi Di Maio, "sollecitato" si è dimesso da "capo politico" del M5S. Credo ci pensasse da tempo, sia pure mosso da un senso del dovere che, nel suo intimo considerava obbligatorio.
Una responsabilità alla quale era stato destinato da chi, nel Movimento, aveva il potere di farlo e, con la buona volontà di sempre, il ragazzo accettò, forse anche lusingato e convinto di fare il suo dovere e si mise al lavoro con l'entusiasmo dei neofiti e la volontà di essere utile.

Il Movimento ebbe la "sorpresa" di risultare la forza politica più votata alle elezioni del 4 marzo del 2018 e chissà quanti, all’interno del Movimento stesso, non credevano che ci riuscisse. Pertanto, in omaggio al dettame costituzionale, si ritrovò arbitro della situazione con l'obbligo di dare un governo al Paese per come avevano promesso.

E pur con le riserve obbligatorie, il Paese ebbe un governo. Un governo qualitativamente "ibrido".

Credo che su questo non vi siano dubbi, e certamente l'entusiasmo non fece considerare attentamente che della Lega sarebbe stato meglio non fidarsi.

Bisogna dire, comunque, che non fu tutto tempo sprecato perché, bene o male,qualche cosa di utile per il Paese si riuscì a fare.

Come era prevedibile, però, i nodi vennero al pettine dopo qualche mese: Salvini, aiutato da un elettorato quanto mai variabile, superficiale, politicamente e culturalmente poco consapevole, mise il Governo di fronte a quella sua debolezza costituzionale che non era stata prevista o che si era pensato sarebbe stata sconfitta dai risultati. Una situazione che fece emergere chiaramente le mire che Salvini coltivava e cercava di ottenere.

Fu quasi subito chiarissimo, passati i primi mesi di governo, che il Movimento, nella sua onestà, si era troppo fidato esponendosi alle ambiguità strutturali che da sempre caratterizzano la classe politica italiana.

Ovviamente i soliti "casti e puri" si gettarono alla ricerca del "capro espiatorio" dell’agnello sacrificale da immolare in nome di una verginità perduta. Tutta colpa del capo politico.

Fu così che, i "delusi", qualcuno per ignoranza, altri per la "personale frustrazione di non essere stati prescelti" scatenarono la battaglia critica (e distruttiva più degli errori) contro il Luigi Di Maio.

Caduto il governo Conte 1, nell'ottica di continuare il lavoro svolto e salvaguardare il risultato elettorale delle politiche, si trovò l'intesa col PD che, per la verità, ha mostrato un pizzico di lealtà in più. Un caso a parte l'ipocrita adesione di Renzi e i suoi tirapiedi che ritenevano di utilizzare l'accordo per rifarsi una verginità ormai perduta da tempo.

Senza tirarla molto per le lunghe si è arrivati all'acme della crisi interna del Movimento. E, come da prassi politica, l'agnello è stato definitivamente sacrificato.

Oggi si legge un sacco di "io l'avevo detto" il che è vero fino ad un certo punto.

Di Maio, una persona per bene, a mio povero parere ne esce a testa alta. Chi dovrebbe vergognarsi è chi avrebbe potuto, se veramente ne era consapevole, aiutarlo impegnandosi, con sincera "amicizia", parola forte in ambito politico, a correggere la situazione. Mentre, invece, "la gelosia di mestiere" non usando la ragione ha lavorato per far cadere..."il tempio con tutti i filistei".

Tutto ciò mi spinge a esprimere il mio totale disprezzo per certe considerazioni "post mortem", segno inequivocabile che l'onestà, intellettuale e non, è, in Italia, pressoché una utopia.


Franco Gentile
25 Gennaio 2020

18 commenti:

  1. allora sei tonto,il problema non era di maio,ma lo staff, la dirigenza, dire abbiamo sbagliato che vi costa, io ho scritto fiumi di roba,ma da voi solo il silenzio, ma fossi io solo allora vabbè,ma in milioni vi abbiamo scritto,ognuno a modo suo, e voi zitti

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  2. Ma figuriamoci, con tutto il rispetto, la loro è esclusivamente voglia di cadrega.

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  3. Allearsi prima con uno e poi con il suo opposto è, quantomeno, singolare

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    1. ma dal 1948 ad oggi tutto è stato "singolare". di cosa ci lamentiamo. siamo noi italiani che dovremmo cambiare per toglierci dagli arabeschi della politica politicante di sempre.Qualcosa di buono M5S lo ha fatto e ora tutti giù a demolire perché alle caste di sempre il cambiamento VERO non è gradito.

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  4. E' sempre un piacere leggere una riflessione pacata che, peraltro, già nel titolo si distingue per onestà intellettuale dell'autore chiarendo che si tratta di una lettura "personale" ben lontana dall'essere "vangelo".

    Una lettura personale che condivido e riconosco negli avvenimenti che si sono succeduti nel breve lasso di tempo a cui ci si riferisce e per i quali tante parole sono state spese evidenziando il fenomeno di un'informazione compatta, salvo rarissime eccezioni, nel proporre letture da "vangelo" che mai in passato si erano viste.

    Ecco allora che i passi del "vangelo" si ritrovano nei commenti dei social o nelle discussioni da bar delle persone comuni, dove più che concentrarsi sulla validità dei provvedimenti governativi per la popolazione ci si accapiglia sulle persone e ciascuno, come tifoso, denigra o esalta il proprio beniamino.

    Ma la Politica, quella con la maiuscola appunto, si valuta sui fatti portati avanti dalle persone, per cui se i fatti sono positivi le persone che hanno concorso a realizzarli saranno di conseguenza positive in relazione al fatto stesso.

    Poi, com'è noto facendo si può anche sbagliare, ergo le valutazioni dei fatti vanno fatte al netto di possibili errori e tenuto conto delle circostanze in cui i fatti hanno trovato la sintesi fra le forze in campo.

    La Buon Politica, anche quando si hanno maggioranze che consentono governare da soli, deve sempre cercare la massima condivisione nelle decisioni, le leggi infatti non sono altro che il frutto del compromesso tra tutti gli attori in campo.

    Quindi la valutazione non può esser fatta con il senno del poi ma tenendo in conto le circostanze che hanno potuto modificare il desiderata iniziale.

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  5. Non ho mai conosciuto un leader di partito che abbia incenerito 6 milioni di voti, sconquassato un movimento, creato veleni e defezioni, che sia rimasto al suo posto. Non accadeva neppure nella Prima Repubblica durante i tempi più bui. Di Maio ha sempre deciso tutto con arroganza e disprezzo verso i suoi compagni, compilato le liste elettorali, fatto eleggere persone a lui vicino; gente che adesso definisce traditori. Eppure c’è chi continua ad immolarlo a vittima sacrificale, a eroe nazionale come se fosse uno di passaggio e non un capo politico che ha determinato ogni scelta decisiva del movimento. Uno che scappa a 3 giorni dal voto regionale per evitare di dover rispondere del sicuro flop in Emilia Romagna.

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    1. Maurizio, tanto per rimanere alla storia recente, ti sei dimenticato Renzi

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    2. Non l’ho dimenticato affatto. È sempre nei miei pensieri...negativi. Ma adesso il tema trattato nell’articolo è Di Maio.

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  6. Ma i voti persi con il passaggio dal 32% al 15% non dice nulla!? Di Maio non ha nemmeno i coglioni e il profilo per essere un capro espiatorio rappresenta il nulla!!! Gli italiani hanno dato a questa gente L opportunità di governare e L Hanno persa! Si sono bruciati evaporati !! Nemmeno le Sardine movimento giovanile non li prende in considerazione sono destinati all oblio!!

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  7. quando sarà tempo Di Maio , che si farà fare una deroga ai due mandati, tornerà con i suoi staccandosi da Grillo in maggioranza ed al governo. un governo a guida Meloni con lega e di Maio fuori Forza italia. Fantapolitica? Staremo a vedere, questa è la mia previsione.

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  8. RINGRAZIO FRANCESCO SALVATORE PER L'ULTERIORE CHIARIMENTO DEL MIO PENSIERO. LEGGO GLI ALTRI COMMENTI E, SINCERAMENTE, MI FANNO SOLO RIDERE POICHE' FRUTTO DI UNA EDUCAZIONE SOCIALE-ETICA E POLITICA DEGNA DELLA LEGA E DEL SUO CAPO!

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    1. Certi articoli, o presunti tali, fanno piangere per l’assoluta cecità politica e la ridicola partigianeria mielosa e ruffiana. Frutto di una diseducazione etico-politica di chi vede nel suo capo un oracolo da adorare. Altro che la Lega.

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  9. Caro Maurizio, chi ha scritto questo pregevole articolo è una persona di 98 anni. Che ha attraversato epoche storiche e conosciuto fatti e personaggi dal vivo. Un uomo che con grande dignità è capace di interloquire con chicchessia utilizzando strumenti che gente molto più giovane nemmeno si sognerebbe.
    Esprime un suo parere su una vicenda assai controversa sulla quale molti discutono e strumentalizzano come se non ci fosse un domani. La Politica è bella perché è varia, perché scatena passioni, stimola i dibattiti, accende gli animi. Ma prima di tutto c'è il rispetto assoluto per la persona. Per ciò che è, per la sua storia e per la sua venerabile età. Anche se scrivesse le tesi più assurde secondo il tuo punto di vista.
    Buona Politica

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    1. Non vorrei che ti fossi perduto il commento scritto (gridando in maiuscolo), dall'anziano signore che ha attraversato epoche storiche. In tal caso te lo ricordo io. Gentile dixit: LEGGO GLI ALTRI COMMENTI E, SINCERAMENTE, MI FANNO SOLO RIDERE POICHE' FRUTTO DI UNA EDUCAZIONE SOCIALE-ETICA E POLITICA DEGNA DELLA LEGA E DEL SUO CAPO!

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    2. Come sempre un plauso va all'amico Giangiuseppe che consente a TUTTI di esprimere il proprio parere.anche quelli troppo duri e forse un po maliziosi ..poi avere una persona secondo me SPECIALE come Franco Gentile e' un onore un uomo che ha fatto guerre ed attraversato indenne un secolo di storia italiana poi mi fermo ognuno dira' la sua ma questa e' la politica ..

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  10. Grillo prima gli ha fatto un coccodrillo per la sua scomparsa,ora il Movimento non ha un interlocutore

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  11. In Calabria i 5 stelle si sono alleati con altri e per questo non hanno preso il voto nemmeno di quelli che prendono il reddito di cittadinanza- Da adesso in poi bisogna andare da soli e governare da soli sia lo stato che i comuni e le regioni.

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  12. Bocca della verità.27 gennaio 2020 alle ore 19:26

    Scissione adesso inevitabile per gli ex grillini. Si divideranno in tre parti, una con Paragone e la lega, una nel campo riformista con il pd, una minoritaria andrà in solitaria.

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