lunedì 7 novembre 2011

Berlusconi contro tutti

Silvio-BerlusconiThe Fox”, un commentatore di PoliticaPrima, ha scritto un'interessante riflessione sulle ultime vicende politiche che vedono il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi assediato nel suo fortino a combattere una strenua e forse inutile difesa. L’Europa, con la lettera del 5 agosto 2011, ha chiesto  misure
dure e urgenti, rese necessarie dall’emergenza economica. E considerata la difficoltà del Paese, c’è poco da cincischiare. Economisti vicini al Governo ma anche di parte opposta concordano con i provvedimenti da adottare.
   I partiti, invece, hanno posizioni diverse. Ma questo è ovvio ed anche giusto. La fibrillazione all’interno del Pdl aumenta e alcuni esponenti hanno detto chiaro e tondo che così non si può andare avanti. La credibilità dell’Italia è al minimo storico e il mondo ci guarda con apprensione.
   Ecco cosa dice “The Fox”: “Sembrerebbe che Berlusconi voglia vedere in volto domani in aula chi lo tradisce. Sembrerebbe anche che abbia detto no all'ipotesi Alfano e sembrerebbe che abbia detto no a qualsiasi altra ipotesi di governo anche a guida Pdl. Sembrerebbe che abbia detto no anche ad un governo guidato dal Presidente del Senato. Se tutti questi ''sembrerebbe'' dovessero essere veri allora mi chiedo cosa farei io se fossi domani a Montecitorio seduto in uno scranno Pdl. Beh, da forzista della prima ora farei una dichiarazione di voto e spiegherei al Cav. che è il suo comportamento a non lasciarmi scelta, quindi, dovendo scegliere tra lo sfiduciare me stesso mortificando la mia storia e la mia dignità, sfiducerei lui e tutti coloro che non riescono a trovare il coraggio di dirgli che fare un passo indietro non è una sconfitta né una fuga, ma il normale comportamento di chi nella democrazia ed alle sue regole crede davvero”.
   E noi non possiamo che concordare. Ci sentiamo di dire, però, che il cosiddetto Governo di Unità nazionale, richiesto e proposto con insistenza da tanti leader non ci convince per nulla. Le decisioni da prendere sono importanti e dolorose. Si rischia, senza accordo con le forze sociali, un autunno di piazze in fiamme. E non ce lo possiamo permettere.
   La posizione espressa dai partiti dell’unità nazionale indicano con chiarezza posizioni perfettamente opposte. Non si capisce, quindi, come si dovrebbero approvare le misure economiche tanto necessarie e tanto urgenti.
   Ai tempi della cosiddetta prima repubblica la linea politica vincente, certificata dalle elezioni, costituiva per tutti la bussola da rispettare. E per cambiarla o sostituirla con un'altra bisognava convocare gli organi di partito e celebrare congressi straordinari. Ci si dimetteva e si apriva la crisi di governo. E senza troppi drammi si andava ad elezioni anticipate.
   Le classiche consultazioni elettorali che non hanno mai fatto male a nessuno. Ampia partecipazione, contatto ravvicinato con i candidati, tribune politiche e confronti televisivi, dibattiti aspri e numerosi. E militanti impegnati in un rito salutare e, spesso, entusiasmante dove ognuno poteva esprimere il proprio gradimento o la propria contrarietà.
   Le manifestazioni e i comizi nelle piazze avevano un qualcosa di sacro. Trasmettevano forza e voglia di partecipare ad un qualcosa di cui si faceva parte e per cui valeva la pena combattere per vincere una battaglia ideale anche a costo di sacrifici.
   E poi c’è l’esempio di Josè Luis Zapatero che ha annunciato le elezioni anticipate per il prossimo 20 novembre perché in “Spagna c’è bisogno di un governo stabile eletto dalle urne, che si faccia carico di tutto il piano economico e politico”. E tutti a dire bravo bravo. Pure le borse hanno apprezzato.
   Ecco, andiamo alle elezioni che è meglio.
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07 novembre 2011

1 commento:

  1. La strada maestra a questo punto credo sia un sola mi sembra di capire pero' che non sivoglia percorrerla ed e' quella che il presidente napolitano unico riferimento morale ed istituzionale di tutti noi dia immediatamente mandato al presidente del senato per formare un governo istituzionale che intanto salvi l'italia poi faccia una legge elettorale decente che ridia centralita'e dignita' ad un parlamento che cosi' com'e' e' una vergogna insopportabile per tutti gli italiani per bene. Basta con gli scilipoti i razzi e le carlucci varie la gente non li vuole e nessuno puo' imporli a saldo del loro squallore dimostrato 'un parlamento di nominati non rappresenta nessuno o quantomeno nessuno per bene. sergio volpe

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