domenica 28 giugno 2015

Grecia un’opportunità persa per cambiare

Greece Electionsdi Hans Schmidt - Suona strano ma secondo me è cosi. Purtroppo sembra che la Troika sta vincendo sulle spalle del popolo come sempre.

Vediamo un attimo su che cosa punta la Troika, in primis sulle pensioni con un innalzamento dell’età pensionabile e relativo abbassamento delle pensioni. Questo perché in Germania, dove io abito e lavoro, per esempio, vai in Pensione a sessantasette anni con ormai il quarantadue percento dell’ultimo stipendio netto. Se percepiamo uno stipendio medio, è facile prevedere per i prossimi anni una povertà programmata. Era anche una delle prime cose che sono stati imposti all’Italia con il famoso cambio del sistema pensionistico.

Secondo punto: aumento delle tasse, soprattutto dell’IVA, anche questo già ampiamente sperimentato in Italia. Il terzo punto riguarda le privatizzazioni, e anche questo lo conosciamo bene. Manca ancora la riforma del mercato del lavoro e siamo al completo.

Vi descrivo un attimo il modello tedesco e così ognuno può rendersi conto se può essere un sistema adattabile all’Italia.

Come già detto con la riforma pensionistica, vai in pensione a sessantasette anni con circa quarantadue percento dell’ultimo stipendio netto. Questo è stato stabilito per spingere i lavoratori a stipulare polizze integrative con i fondi pensionistici, peccato che le persone con uno stipendio basso, quelle più colpite dalla crisi non hanno materialmente la possibilità economica di accedere a questa opportunità.

riforma-pensioni-incontro-renzi-merkel_179089Insomma una riforma fatta su misura per le assicurazioni. La maggior parte dei contratti di lavoro sono a termine o part time. Mentre i posti che potremmo definire a tempo pieno e più o meno a tempo indeterminato vengono gestiti esclusivamente attraverso le agenzie di somministrazione di lavoro, con la differenza, rispetto agli altri stati europei che in Germania non prendi quanto un lavoratore ‘normale’ ma molto meno, di norma lo stipendio è paragonabile all’importo del sussidio di stato. Queste agenzie, qui nella patria della famosa Merkel, sono conosciute come i nuovi schiavisti, e spuntano come funghi per il business che rappresentano.

In Italia, dai tempi di Monti e poi con i governi successivi abbiamo visto che è questa la strada intrapresa, sempre pronti a fare stringere la cinghia dei poveri. E finora non si è visto un popolo che dice no e che fa sentire la protesta e la pressione su quest’Europa dei banchieri e delle mega imprese.

Niente, tutti contenti perché siamo dentro i parametri del 3%, pagando un debito pubblico che pubblico non è stato mai.

La pensione standard al lordo dopo 45 anni di contributi in Germania è parametrata al 48% dello stipendio (dati 2013). In Grecia, nonostante la crisi terribile che sta attraversano il popolo, si va in pensione con l’80% dell’ultimo salario. Ovviamente gli stipendi greci sono in termini assoluti ben più bassi di quelli tedeschi. Un lavoratore che ha sempre guadagnato in media, per l’anno 2015, € 34.999, raggiunge dopo 31,6 anni il valore della Grundsicherung (sussidio) ovvero € 690,00 - Naturalmente ci sono ben pochi che dall’inizio della vita lavorativa raggiungono guadagni simili. Una persona che lavora tramite un’agenzia di somministrazione di lavoro e guadagna € 1.450 lordi, raggiunge l’importo di 690,00 euro soltanto dopo 63,2 anni lavorativi.

tsipras-varoufakisInsomma la situazione è veramente difficile. Siamo nelle mani della troika che decide sulla testa dei cittadini. E in questo momento è la Grecia che sta rischiando per prima. Tsipras, il premier greco, ha deciso di andare al referendum che sarà celebrato il 5 luglio prossimo. Queste sono le sue parole rivolte al suo popolo: Chiedo a voi di decidere – in nome della sovranità e della dignità che la storia greca richiede – se noi greci dobbiamo accettare un ultimatum dai fini estorsivi che impone una severa e umiliante austerità senza fine e senza la prospettiva di poter reggerci di nuovo sulle nostre gambe economicamente e socialmente. Il popolo deve decidere liberamente se accettare o no il ricatto (clicca per leggere il testo integrale del discorso”.

Tsipras ha avuto molto coraggio e sta rischiando tutto. Il problema riguarda il futuro dell’Unione e quello di ogni singolo paese. Bisogna decidere se accettare o meno una politica europea che tende a limitare l’autonomia dei singoli Stati, la loro democrazia e la libertà economica.

Hans Schmidt okHans Schmidt
28 Giugno 2015

48 commenti:

  1. Sono veramente stufo di questa propaganda antigreca , messa in atto dall'eurocrazia germanocentrica... ed antisociale. Oggi,la vera questione non è se possa sopravivere l'UE, ma se le famiglia di mezz'Europa possano sopravivere la dittatura BCE.

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  2. Quanto mai opportuno questo articolo di Hans Schmidt....egli è un operaio tedesco che lavora a Karlsruhe. Per molti anni ha lavorato e vissuto in Sicilia...poi ha perso il lavoro ed a malincuore è dovuto tornare in Germania. Ma lui soffre di nostalgia per il sole ed il mare del sud ! Se io avessi un lavoro lo farei tornare subito ! Invece la verità è che anche i miei figli devono emigrare, uno per ora è in inghilterra ! La politica dei tagli delle pensioni, degli stipendi e del welfare, e l'austerità, che i vari Merkel, Monti, Junker, la troika ha prodotto disastri e povertà. Basta guardare alla Grecia e poi immaginare come diventeremo noi Italiani, Spagnoli, Portoghesi etc. riflettiamo e ribelliamoci alla politica delle banche. La sola unione monetaria cosi come è imposta dalla finanza usuraia, non ha più senso ! Perciò basta ! Ora vogliamo l'Europa dei popoli, della giustizia, libertà e fraternità ! Forza Hans !

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    1. Grazie Giuseppe,
      trova giusto che il premier greco chiede al popolo se vuole continuare o no, ormai siamo abituato da decisioni dal alto in basso sulla nostra pelle.

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  3. Prima di tutto voglio dare il benvenuto a questo nostro nuovo interlocutore, subito dopo, vorrei porgli questa domanda: Posto che nella RDT, in Russia, e in tutti i Paesi ove c'era il sedicente "comunismo" (per me si trattava di dittattura, punto e basta).... la vita di un uomo era programmata dalla nascita alla morte. E questo per me non va bene, ma la domanda è questa: E' vero che nelle cosidette democrazie c'è più libertà, e sopratutto libertà di protestare, molte volte senza ottenere alcunchè...... ma a parte questo, non è che i poveri vivano sempre allo stesso modo? Cioè come sotto il regime comunista?
    Che significato ha questa domanda? Ma innanzitutto non vuole provocare affatto il bravissimo sig. Schmidt, in secondo luogo affermare semplicemente che l'analisi del capitalismo fatta da Marx più di un secolo fa, è ancora attualissima.
    Certo sono cambiati i modi di produrre. La tecnologia ha fatto dei passi enormi, è cambiato tutto il mondo. Ma una cosa è rimasta costante: I poveri sono diventati sempre più poveri, ed i ricchi sempre più ricchi.
    Ognuno poi la può vedere e pensare come gli pare, ma oggettivamente ciò che è avvenuto a proposito dei ricchi e dei poveri, è una verità inconfutabile.
    IL SALVATAGGIO DELLE BANCHE A DISCAPITO DEI POVERI, QUESTA E' STATA LA MAGGIOR PREOCCUPAZIONE DEL MONDO OCCIDENTALE IN QUESTI ULTIMI 10 ANNI.
    Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo è diventato meno diretto, ma più subdolo. Un esempio?
    Si sono create,e contrabbandate come qualche cosa che aiutava il lavoratore, delle agenzie interinali che sfruttano due volte il lovaratore stesso.
    Un esempio pratico?
    Chi ha un malato in ospedale che ha bisogno di assistenza continuativa, si rivolge a queste agenzie per il personale. Ebbene, il costo di una persona per una notte di assistenza è di 100 € più iva (per chi se lo può permettere ovviamente). Questi 100 € vengono dati all'agenzia che ti fattura regolarmente, ma sapete quanti ne riscuote la persona che ha fatto 12 ore di assistenza? Ebbene questa persona porta a casa la "gigantesca" somma di 40/45 €., cioè circa 3,80 € all'ora.
    Ho fatto solo l'esempio di queste agenzie, ma ci sono tante altre forme di sfruttamento subdolo.
    Sarebbe molto lungo l'elenco che dovrei fare, ma penso che per non tediare nessuno faccio bene a fermarmi qui.
    Forse sono anche fuori tema rispetto a ciò che ha scritto il sig Hans Schmidt, ma volevo unicamente affermare che il capitalismo, sotto tutti i cieli del mondo, è sempre uguale, anzi, negli ultimi anni è peggiorato ed incattivito ancor più.
    Che fare? Mah, penso che l'immigrazione, le tensioni sociali nei vari paesi Europei, siano solo dei "segnali" di una rivoluzione (guerra? Spero di no!) che prima o dopo scoppierà per davvero. Secondo me è facile questa previsione, infatti chi ha fame, vuole mangiare, chi non ha lavoro, vuole lavorare, chi muore a causa di guerre, di stenti, o a causa del clima, o delle discriminazioni politiche e/o religiose, VUOLE SEMPLICEMENTE POTER VIVERE. Per questi motivi penso che la situazione economica e politica della maggior parte dei Paesi Europei non potrà reggere a lungo.

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    1. Ciao,
      vedi l'idea del comunismo non e sbagliato, ma purtroppo tutti esempi del passato sono falliti a causa della natura del uomo, di voler possedere sempre di più. Insomma la classe politica e sempre quale. Visto che i poveri non hanno difese ne lobby vivranno sempre in miseria.Ormai trovare un lavoro in Germania senza agenzia interinali e quasi impossibile grazie al governo tedesco, quello che mi preoccupa è che cercano di diffondere questo sistema di bassissime pensioni, agenzie interinali e privatizzazioni in tutto l' unione europea.

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  4. Tsipras è stato eletto dall'80% del suo popolo e sta mantenendo tutte le promesse fatte. Ha a cuore i cittadini e questo ha fatto si che la barriera protettiva nei loro confronti rimanesse alta e integra! Ha preferito pagare gli stipendi e le pensioni PRIMA dei cosiddetti fornitori. Adesso, da vero leader, chiede al suo popolo cosa fare! democrazia! coerenza, correttezza.....tutto l'opposto di cio che è l'italia oggi....nelle mani di Renzi....l'italia è gia nelle mani della troika! ahimè....

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    1. Ciao,
      Italia e da tempo nelle mani della troika, grazie a Napoletano, l' uomo che chiedeva sacrifici al popolo incassando non voglio nemmeno sapere quando.Metteva le sue marionette a governare scelte dalle banche ..............

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    2. Stefania, quell' 80% che ha votato Tsipras è un consenso di un popolo disperato che ha perduto ormai ogni appiglio di salvezza. Quel popolo avrebbe dovuto farsi sentire, quando c'era gente che si arricchiva a loro spese, senza rendersi conto del baratro che li attendeva, e vivendo all'ombra di quei personaggi che rendevano famosa la Grecia e nello stesso tempo la impoveriva. Stefania, non sono un supporter di Renzi ... ma cosa c'entra fare un parallelismo con la figura di Tsipras? La differenza sta in quell' 80 da te ricordato!!!! In Italia c'è il "vizietto" di andare contro al governo di turno, ma per uscire dalle secche non basta fare la solita criminalizzazione, ma cercare insieme una valida soluzione. Per esempio, il mondo della scuola che conosco benissimo, molte di quei docenti che hanno scioperato, sono diventate precarie senza concorsi, ma solo con intrallazzi vergognosi, di quei sindacati che ora condannano la legge. Cara Stefania, governare in Italia, occorre solo coraggio in quanto abbiamo una classe politica che bada solo a coltivare il proprio orticello, anzichè gli interessa della nazione.

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    3. Carissimo hanssschmidt, se devi commentare ti prego di restare nel tema! Che c'entra Napolitano con questa storia? perchè si deve parlare senzA COGNIZIONE DI CAUSA? Il nostro presidente emerito voleva andare a casa, te la dovresti prendere con coloro che lo hanno forzato. Io ritengo il blog di Giangiuseppe Gattuso una cosa seria, non la citazione di persone antipatiche. Se il direttore ha messo a disposizione un blog per discutere e capire i problemi che ci interessano, facciamolo con intelligenza e competenza. Napolitano non ha mai legiferato, come poteva fare leggi e chiedere sacrifici al popolo? Perciò, cerchiamo di essere lucidi osservatori se vogliamo renderci utili a questo blog. Non mi dilungo, perchè non ne vale la pena!!!!!

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  5. Guido Ics dipende dalle nazioni. in italia non ce problema prima si è accettata la sudditanza europea tra un po di anni passeremo alla sudditanza islamica. tanto l italia da sempre e stata dominata da stranieri

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  6. A Hans.
    Vivo in Lussemburgo vicinissimo alla Germania. Lo sappiamo bene che in Germania si vive male e si soffre anche la fame
    Ce poco da dire questi europeisti ci stanno schiavizzando e affamando. Ci strizzano come i limoni per arricchirsi loro e i loro padroni i sionisti massoni con le banche Rotschild Goldmann sachs ect. Stranamente sono tutte banche ebree. La Merkel Schultz e schoeble sono dei sanguinari pericolosi come il nero Obama. Sono da cambiare al più presto
    In quanto alla Grecia sono coraggiosi e hanno ragione di uscire dall'euro.
    Ce da sperare che con la Grecia si mette in moto l'inizio della fine di questo scempio.
    E che il popolo li faccia pagare ciò che stanno facendo.
    Che siano tutti stramaledetti.

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    1. Ciao Francesca,
      tutto vero, purtroppo molti pensano che l'Germania e al avanguardia invece mettono in atto solo ordini. Problema di questo Europa e che non abbiamo un unica lingua: Forse per non fare nascere proteste e ribellioni unificati?

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  7. A prescindere dalla chiarissima esposizione fatta dall'Autore di una situazione economica, diciamo pure "ibrida" che si sta vivendo in Europa, quello che è evidente è che l'Unione Europea così come è attualmente è fuori dall'attualità e porta avanti una sua politica economica che riporta proprio ai tempi del "manifesto" di Marx.
    Siccome la Grecia, alla fine è indubbiamente il paese più debole dell'Unione è quella nazione che più di tutte ne sta portando il peso e non vi è dubbio che si si continua su questa strada anche l'Italia, tanto per restare tra noi, si troverà ben presto a dover dare delle risposte identiche al "regime di vita" che si sta ogni giorno di più deteriorando.
    Diciamo subito che nei Padri Fondatori dell'Unione non c'era assolutamente l'intenzione di arrivare a questa situazione, essi, partendo dall'unione monetaria confidavano in uno sviluppo "politico" dell'Unione stessa. Ma, come si sta purtroppo constatando ciò non era negli interessi e negli obiettivi del Capitale e si è fatto in modo che si arrivasse alla situazione odierna.
    A mio povero parere l'unica sarebbe, a questo punto, farsi promotori di una svolta veramente "politica" nella gestione, non solo "economica" ma principalmente "etica" e per "etica" intendo ritrovare quella "filosofia del lavoro" inteso come vero è proprio patrimonio e capitale comune da investire nel progresso e nel superamento degli egoismi e dei privilegi di casta per realizzare quella che dovrebbe essere la naturale soluzione di ritenere tutti gli uomini "eguali" e "compartecipi" del bene comune arrivando alla cooperazione spontanea tra le varie forze produttive nell'interesse precipuo dell'intera umanità.
    Certamente, da quello che si può constatare, con ikl governo italiano attualmente in carica sarà difficile arrivarci poiché, e ritengo sia sotto gli occhi di tutti, le soluzioni "rivoluzionarie" poste in atto e previste per il futuro difficilmente aiuteranno una soluzione giusta e che sia nell'interesse dell'Italia perseguire
    Forse ho "scantonato" dal tema sollevato dall'articolo....ma, quello che ho scritto ho scritto e se non vi va eliminatelo! Ne avete facoltà!.

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    1. Ciao Franco,
      hai ragione il sogno era bello, la realtà purtroppo e brutta.

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    2. Bravo Franco Gentile, mi dispiace di aver già commentato in precedenza e quanto pare sono d'accordo in tutto con te. Infatti ho ricordato a qualcuno che parla per sentire dire, che l'Italia è stata una delle nazioni che hanno sognato una Europa unita. Per noi era un necessità impellente se volevamo progredire e darci una dignità, dopo che l'avevamo persa al 2° conflitto mondiale. Avevamo assoluta necessità di quelle risorse che non non avevamo, ed i politici di allora avevano visto bene, o qualcuno dimentica del boom economico del '60 quando la nostra economia cresceva in modo esponenziale?

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  8. Forse é proprio destino che parta dalla Grecia, culla della civiltà europea e della democrazia, l'implosione di questo sistema basato su cinici trattati economici e finanziari. Pur preoccupato, col cuore tifo Tsipras

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  9. Di certo innalzare l'età pensionabile per i Greci è pesantissimo, la si vuole portare a livelli degli altri paesi Europei.
    Cosa insopporyabile, anche perché fino a pochi anni fa si andava in pensione anche a 45 anni.
    Anche fare pagare le tasse ai miliardiari, esclusi per legge, non è una cosa digeribile.
    L'Europa dovrebbe farsi carico di mantenere il tenore di vita del popolo Greco ai livelli di sempre,
    Trovo giusto che i grandi paesi, Italia compresa, facciano dei sacrifici a tal fine.
    E poi il Leader Greco è simpaticissimo, difende il suo popolo e non accetta che si debbano pagare debiti contratti in passato.
    Mi auguro che la Grecia esca dall'euro, e possa cosi applicare le nuove misure di rilancio economico e sociale che ritiene opportune.
    Poi potremmo farlo anche noi, copiando il nuovo corso Greco, e chissà che non possa aprirsi una una nuova alba di benessere, ovviamente non opprimendo la gente con tasse o con pensioni basse e a tarda età.
    .

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    1. Dunque certo sono molte cose sbagliate nel passato della Grecia, che a certi punti ricordano la regione siciliana, anche qua erano i statali ad essere avvantaggiatati. Credo che un default e l' unica cosa giusta per cambiare qualcosa. Comunque non siamo noi a pagare le pensioni greche, questi soldi vanno direttamente alle banche.

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  10. Penso che l'Unione Europea sia una forza antibellica, però i ricatti di uniformità all'unione gestiti dalla Germania non possono più reggersi, specialmente da un popolo che si è arricchito con i beni degli ebrei requisiti nell'ultima guerra.
    La valutazione dell'uscita dall'unione andrebbe ridiscussa a tavolino insieme ai paesi membri e non con la popolazione impreparata politicamente. Ogni paese ha la propria identità culturale e sociale e non può uniformarsi alle richieste di riforme degli stati membri. Appartenere all'Europa non dovrebbe significare perdere la propria identità ma arricchire gli altri stati con idee e proponimenti. L'omologazione provoca annullamento.

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    1. Credo che l' unica cosa giusta e chiedere il popolo cosa vuole fare.

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  11. Una nazione che non può battere moneta ha perso la sua sovranità! Che conta un parlamento eletto se pur "democraticamente" se le direttive e gli ordini li danno Germania e Francia?

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  12. Mi limiterò a commentare la ormai più che probabile uscita della Grecia dall'euro, del suo fallimento.
    A guardare i commenti sembra che senza l'Unione Europea saremmo ttutti felici e contenti, senza disoccupazione, con settimana lavorativa di 35 ore, pensionati a 55 anni servizio sanitario eccellente, burocrazia snella ed efficiente, uffici pubblici al top, corruzione zero, stampare moneta quanto ne occorre per sotenere qualsiasi spesa ecc. Ma dato che facciamo parte della UE ci viene impedito di essere un super popolo efficiente che potrebbe fare meglio della Svezia.

    Torniamo al caso Grecia. Sono del parere che una separazione più o meno consenziente sarebbe un vantaggio sia per la Grecia che per la UE.
    Il dbito greco ammonta a più di 250 miliardi di euro. L'Europa sà che la Grecia non potrà mai pagare questo debito, anzi deve concedere ancora importi superiori al rimborso delle rate. A questo punto potrebbe dire: "meglio perdere che straperdere"

    La Grecia dichiarando fallimento ( attenzione il fallimento sarebbe solo nei confronti delle Istituzioni e non nei confronti dei privat) senza più l'assillo del rimborso delle rate potrebbe, lentamente, economicamente riprendersi. Nell' immediato potrebbe avere un sostanzioso prestito dalla Russia. Però i greci si devono mettere in testa che vivere alla lunga al disopra delle proprie porta alla situazione in cui si trovano adesso.

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    1. Leggi, separazione consensuale.

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    2. Ammesso che fanno riforme può funzionare, la domanda e vuole l' UE che funziona? Perché potrebbe essere un esempio per altri.......

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  13. IO STO CON LA GRECIA CONTRO L'EUROPA DELLA FINANZA E DEI BANCHIERI
    L'Europa germanocentrica dei banchieri e non l'Europa dei popoli che avevano sognato i padri fondatori, come Altiero Spinelli, è diventata un incubo altro che sogno. L'Europa dei banchieri dei finanzieri e degli speculatori ha l'obbiettivo evidente, sotto gli occhi di tutti, di affamare i popoli . Ieri ha dichiarato guerra alla Grecia culla della democrazia e della civiltà. I nuovi barbari con l'ultimatum di ieri al governo ellenico ci hanno fatto ritornare alla memoria quando qualcuno, nemico della democrazia, ebbe a dire " SPEZZEREMO LE RENI ALLA GRECIA". Siamo tornati indietro nel tempo. Se prima si volevano distruggere i popoli con le armi riducendoli in povertà oggi tocca alla finanza e ai banchieri affamare i popoli impoverendoli e limitando le loro sovranità e le loro autonomie imponendo loro degradanti ed umilianti politiche di austerità senza prospettive di ripresa economica. E ora dopo la Grecia a chi toccherà ? Ce lo dicano la signora Merkel e i suoi sodali. Noi siamo con il popolo greco e solidali con Alexis Tsipras quando all'arroganza e al ricatto degli ultimatum risponde con orgoglio che alla dichiarazione di guerra dell'austerità autoritaria e violenta degli ultimatum i greci risponderanno con le armi della democrazia e con il referendum dell'autodeterminazione del loro futuro

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    1. Spero che la Grecia esce e da esempio

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    2. Ma che cosa dici sign. hansschimidt!!!! atti una calmata, che esempio positivo può dare l'uscita della Grecia? Il tuo modo di osservare le cose, onestamente mi crea imbarazzo anche a commentarlo. Cosa ne sai delle conseguenze che potremmo avere con l'uscita della Grecia? Se è vero che lavori in Germania, perchè non te ne vieni in Italia?

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  14. Dico io....ma non dovrebbe la Germania, insieme a tutta l'Europa, essere onorata e riconoscente alla Grecia (e alla Magna Grecia) per la cultura che ha dato al mondo, in primis proprio alla Germania, storicamente nata come paese di barbarie e rozzezze, di goti, cimbri, teutoni, sassoni; guerrafondai di ieri, e oggi di strozzini!
    Al quale abbiamo pure condonato i debiti di guerra per volere USA ad argine della Russia comunista.
    Non dovrebbe questa Germania pagare alla Grecia una tassa solo perché possa dire: la Grecia, madre della cultura del mondo, è centro di un Europa di cui indegnamente io Germania faccio parte?
    Altro che stare a fare ricatti! Dopo l'ultima guerra era nata una Germania dell'uguaglianza e della democrazia partecipata, esempio di riscatto ad un'intera Europa ancora martoriata e distrutta dai bombardamenti. Oggi il grugno della Merkel, prima responsabile della situazione attuale, è indisponente e inflessibile, in un'UE dell'economia, senza alcuna politica condivisa, dove è facile farla da padroni con l'appoggio dei grossi potentati finanziari. Tsipras chiede di allentare le cinghie, di poter rilanciare una politica sociale alleggerendo la spremitura contributiva della popolazione. La risposta un vero ultimatum, che spezza la democrazia e l'autonomia di un popolo che è in Europa di diritto e non come un ospite pagante con costi che aumentano a tutto capriccio e a continuo rischio di sfitto da parte di proprietari esosi, Tsipras invita il paese ad uno scatto di dignità! Auguri al popolo ellenico per il referendum di domenica prossima!

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  15. Nel '53, sono stati condonati tutti i debiti della Germania, la stessa che ora sta strozzando la Grecia, consideriamo che, i prossimi, a logica saremo noi.
    La Grecia merita molto di più di strozzini che vogliono affossarla. CON LA GRECIA ED IL SUO POPOLO, SEMPRE

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  16. Tsipras ha giocato l'ultima carta che aveva preparato da tempo. Forse non poteva fare diversamente. Il popolo greco deciderà cosa fare. Qualunque opzione sarà durissima. Non c'è dubbio che i cittadini greci dovranno fare sacrifici, per gli errori del passato, per avere vissuto al di sopra delle possibilità, per avere dato fiducia a governanti che hanno fatto male.
    L'Europa è questa. Un insieme di staterelli che non riescono ad essere una vera Unione, un insieme di autonomie ma con un'anima unica. Per adesso c'è, invece, un'Europa delle banche e dei banchieri e probabilmente non potrebbe essere diversamente. Sarà qualcosa di diverso più avanti, quando maturerà un sentimento vero e diminuiranno gli egoismi.
    Il referendum greco sarà il primo test importante con le conseguenze che seguiranno. I greci, spero per loro, sanno a cosa vanno incontro.
    Ho apprezzato, e molto, il discorso di Tsipras al suo popolo. Ho sentito la passione e ho sentito il cuore. Non è poco.

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    1. Caro direttore ho letto molto attentamente il tuo giudizio espresso in merito al caso greco. Il tuo equilibrio non ti tradisce mai, però io la situazione la vedo e la sento molto complessa.Credo che la Grecia abbia deciso di tirare al massimo la corda delle trattative, i margini di un accordo si sono ridotte al lumicino. Alexis Tsipras ha tanta energia da mettere in campo, compreso la minaccia di indire un referendum per l’uscita dalla zona euro, ma resteranno solo minacce che non potranno mai cambiare le sorti di questo bellissimo paese. Dare le colpe all’Europa ed in particolare alla Germania per la sua situazione economica e sociale, mi sembra molto discutibile soprattutto, con coloro che della storia greca sono carenti. Anche alcuni organi di stampa diffondono notizie che certamente non aiutano a creare un clima di fiducia e distensione per evitare un disastroso default da parte della Grecia. Per decenni lo stato ellenico, ha attuato una politica “allegra” sulla spesa corrente e permettendo nello stesso tempo l’evasione delle tasse ad una fascia di persone che accumulavano ricchezze impressionati. C’è qualcuno dei lettori disposto a dimenticare armatori della “stazza” di Onassis? Ora la Grecia si trova ad affrontare una situazione da lei stessa creata, perciò non può “pretendere”, ma solo trattare, se auspica arrivare ad una soluzione possibile. Questo giovanotto che ora minaccia referendum ed uscite dall’Europa, deve solo fermare i suoi bollori ed affidarsi solo alla diplomazia. Il discorso fatto al suo popolo, da parte di Tsipras, lo apprezzo anch'io, ma ogni altro tempo consentito, l'avrebbero dovuto farlo i suoi predecessori... incompetenti, evasori e corrotti.

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    2. Caro Franco sei profondo e competente e pertanto condivido il tuo giudizio...però ti consiglierei di riflettere sulla mia convinzione...ovvero che il braccio di ferro Grecia - Germania si sta svolgendo secondo "LA TEORIA DEI GIOCHI"...il gioco consiste nel tirare il più a lungo possibile la corda senza spezzarla...perciò la mia convinzione è che all'ultimo istante si troverà un accordo...salvo poi ricominciare daccapo...! Oggi in borsa tanti stanno guadagnando e tanti stanno perdendo...perciò quelli che oggi stanno comprando aziende e banche a prezzi stracciati...domani chiederanno una pacificazione...per poter tranquillamente incassare i guadagni. Questa è la mia opinione !

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    3. Giuseppe, amico mio, il tuo acume intellettuale non ti abbandona MAI. La tua riflessione sul gioco della corda è confacente alla partita che si sta giocando tra il governo greco e la Deutsche Bundesbank. Mi piace quel piccolo augurio che ognuno di noi nutre e spera che avvenga: un buon accordo che non penalizzi nessuno. Esatto!!!! ancora una volta devo condividere il tuo timore, il gioco al massacro, consente alla speculazione lauti guadagni, naturalmente a noi tutti dispiacerebbe

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  17. Dove fa acqua è che la troika passa per elezioni politiche quindi il problema sono gli elettori, e la classe intellettuale delle nazioni che non sa sviluppare un modello economico e sociale diverso da questo.

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  18. Salvatore Passalacqua28 giugno 2015 alle ore 23:39

    Mi rammarico per non avere le giuste competenze per capire di cosa si parla. E' giusto che la Grecia non paghi i suoi debiti ed esca dall'euro? E' veramente questa la situazione generale anche in Germania? Ma in fin dei conti, se un popolo è affamato, deluso, oppresso a chi giova? non riesco a comprenderlo, quello che noto è che "qualcuno" ci aizza gli uni contro gli altri, e non comprendo fino in fondo la ragione. Mi ripeto, cosa possiamo fare, senza degenerare in una guerra civile.

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  19. Questa Unione Europa, concepita per muovere solo l'economia degli Stati più forti a danno di quelli più deboli (cosa che nessuno ormai osa negare), non serve ai singoli Stati e, soprattutto non serve all'Italia. Non è più possibile andare avanti chiedendo il permesso alla Germania, anche per fare la pipì. Siamo un Paese senza più sovranità nazionale e senza poteri reali. Ricordo fin dai tempi in cui non c’era ancora l’UE ma la CEE (Comunità Economica Europea), tutti sognavano una realtà sovranazionale, intesa come gli Stati Uniti d'Europa legati da un rapporto di tipo federativo, accomunati da una forte e condivisa visione e azione politica nel pieno rispetto delle reciproche autonomie d'azione dei singoli Paesi membri. L'esperienza fin qui vissuta ci consegna invece una Europa in cui l'unico valore che conta è il Dio denaro e la tirannia di un solo Stato al comando, la Germania, che orienta le strategie economiche in base alle proprie convenienze, per farle digerire a tutti gli altri. Non voglio cadere nella facile retorica della uscita o non uscita dall'Europa ma è impossibile negare che la Troika non ci ha portato alcun beneficio e, mentre l'Italia continua a dare il proprio sangue ai poteri forti, non riceve alcun aiuto quando ne ha bisogno. Vedi il dramma dei migranti che continua a restare solo sul nostro groppone nell’indifferenza generale. Vero è che ogni Paese conta in funzione del suo peso politico e noi, purtroppo, non contiamo nulla per i nostri continui scandali, ruberie, corruzione e governicchi che ci rappresentano a Bruxelles e a Strasburgo. Ma cambiare registro è diventato urgentissimo. Dispiace constatare che il periodo del semestre Europeo, a presidenza Renziana, è passato senza che nessuno se ne accorgesse ed è stata caratterizzata solo da genuflessioni e baciamano del nostro presidente del Consiglio che (adesso che ha finito il suo incarico), continua a dire che in Europa bisogna battere i pugni sul tavolo per gridare che bisogna cambiare passo e che vogliamo contare di più. Peccato che quando poteva farlo ha preferito elargire strette di mano e sorrisi smaglianti.

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    1. Parole limpide ed inequivocabili! Son d'accordo Dr. Alesi, lei ha centrato ancora una volta il problema. Sta a chi deve, purtroppo per l'Italia del momento, deciderela via da seguire ma le alternative ci sono e come sempre sono due: o si continua a lustrare la scarpe alla Merkel, non dico alla Germania intera perché forse farei ingiustamente torto a quei tedeschi che ricordano, con nostalgia, ancora i tempi di Adenauer o si rompe il cerchio magico, che indubbiamente comporterà ancora sacrifici e si segue l'esempio della Grecia che con la fierezza dei Leonida si scrolla di dosso gli schiavisti di oggi!
      Quegli stessi schiavisti che obbligano l'Italia, dopo averlo suscitato, a sopportare l'esodo delle popolazioni meridionali portate da essi al limite della sopportazione umana!

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    2. Maurizio, sai bene quando apprezzo il tuo disquisire per la grande volontà di capire ed andare sino in fondo al problema. Questo è un motivo in più per sentirti amico più di quanto immagini, vedendo in te la persona che rispecchia il mio modo di sentire e capire. Ho cercato anch'io di darmi una spiegazione plausibile che soddisfacesse la mia fame di verità. Ho sempre scritto le mie opinioni isolandomi dalla furia dei media che spesso ci coinvolgono con lo scopo di frantumare la nostra obbiettività. Vorrei. però, caro Maurizio ricordarti che l'Europa unita allo stato embrionale, l'ha cercata proprio l'Italia, ma allora erano altri tempi, la politica era portata avanti da statisti tanto conosciuti che evito di citarli per la loro incommensurabile capacità . Allora il sistema economico del capitale e del libero mercato, non ancora raggiungeva il vertice della disonestà e della corruzione che attualmente oscura qualsiasi funzione politica . Con la CEE e con il MEC volevamo raggiungere quei traguardi che la sconfitta subita nel 2° conflitto mondiale, ci aveva vietato. Noi guardavamo le potenze vincitrici come punto di riferimento e di approdo, e non come potenziali concorrenti alla nostra economia.Dai governanti di allora, questo muoversi verso una grande Europa, ci procurò credibilità e nello stesso tempo l'utilizzo di quelle risorse energetiche di cui avevamo bisogno. Il risultato fu il boom economico delgli anni ' 60
      Ora dobbiamo solo preoccuparci di rimanere a passo con le altre nazioni europee, e nello stesso tempo far rilevare che le idee hanno avuto origine su questa striscia di terra che si allunga nel mare nostrum. Non ci saranno e non ci potranno MAI essere posizioni di sudditanza, o come tu li definisci genuflessioni da parte di questa nostra Italia. Non mi stancherò MAI DI RIPETERE di non condividere la continua azione demolitoria verso chi ci rappresenta in Europa, all'estero, capiranno che non abbiamo gente che possa in questo momento idonea a governarci e faranno sempre di più la parte del leone. La mancata credibilità in chi ci rappresenta e la frammentarietà della politica agevola chi vorrebbe ricavare il massimo profitto dal DIVIDI ET IMPERA. Caro Maurizio, bada che mai votato a Renzi ed al partito che Renzi rappresenta.

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    3. Caro Franco i tuoi apprezzamenti, davvero, mi lusingano perchè provengono da una persona, come ho già avuto modo di dire, della quale ho sempre ammirato il senso dell'equilibrio e della pacatezza con cui esprimi giudizi, opinioni e valutazioni sempre puntuali e stimolanti. Ho citato la Cee ben consapevole dell'epoca storica assai diversa in cui ci trovavamo ma era solo un modo per ricordare le aspettative (poi tradite), che suscitava l'illusione di un contrappeso, tra le potenze mondiali, costituito da un continente come l'Europa unito e federato. Purtroppo non è andata così. Ti stimo comunque, a prescindere dalle tue preferenze politiche. L’intelligenza è sempre un valore in sé ed è al di sopra di tutto.

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  20. Nel leggerlo mi sono commossa... dopo tanta dittatura udire parole democratiche destabilizza emotivamente!

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  21. Il risultato grave di questa storia aver mostrato i limiti politici dell’UE, che certamente non erano stati previsti dai padri costituenti nei lontani anni 50. Tuttavia questa incapacità non giustifica nè la Grecia nè i suoi attuali governanti, anzi personalmente reputo il PDC ed il suo MdF molto limitati ed incompetenti Qualcuno li ha definiti vigliacchi perché hanno voluto nascondere le loro incapacità riversando sulle spalle del popolo una decisione che era solo a carico loro
    Li avrei giustificati, vista la campagna elettorale, fatta se subito dopo la vittoria alle elezione avesse indetto un referendum per uscire dall’euro Oggi no non è giustificabile, specialmente dopo lunghi mesi di trattative con l’UE
    Come sempre i commenti sono pro e contro sia la Grecia che l’UE ma come detto chi ha veramente perso alla fine è l’UE, ma non ne sono sorpreso, l’incapacità di questa organizzazione a prendere decisioni è vergognosa e chi ne paga le conseguenze di tutta questa incapacità è solo il popolo greco

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  22. E U R O D I S A S T R O - La Grecia potrebbe uscire dal l'euro, ma il colmo è che il nome al Vecchio Continente nacque in Grecia, la cui mitologia narra della ninfa Europa rapita da Giove in sembianza di toro, come ricorda la moneta di 2 euro col "ratto d'Europa", una delle più belle monte di euro, assieme a quelle italiane. Grecia e Italia due Paesi con la cultura della bellezza. Invece nel XXI Secolo, per molti come greci e italiani, c'è stato il "ratto degli europei" per l'insulsa gestione dell'euro e della globalizzazione. Euro o dramma la Grecia va aiutata. Noi non possiamo dormire tranquilli col nostro terrificante debito pubblico. Non conosco bene la situazione greca ma mi basta sapere che i suoi politici falsificarono i bilanci per partecipare all'euro; a quanto pare hanno politici simili ai nostri. È stata una bischerata mettere assieme nell'euro la repubblica di tangentopoli (ex Repubblica Italiana ) e la Germania, ove i politici si dimettono se si scopre che copiarono la tesi di laurea, mentre da noi qualche politico si ritrova proprietario di casa senza sapere chi gliel'ha comprata. Le case si comprano come le noccioline, o con atto pubblico notarile? Con l'euro, ed anche prima con la lira, si sarebbe dovuto instaurare un circolo virtuoso, invece si continua col circolo vizioso: sprechi, spudorati privilegi, magna magna, poltrone in sovrannumero a Roma e in tutta Italia. Chi ci fece entrare nell'euro , gli altri politici, i sindacati non capirono e non capiscono cosa comporta l'euro. Politici e sindacati avrebbero dovuto dare una regolata ai conti pubblici ed alle loro teste ancor prima di entrare nell'euro, al quale non sarebbe stato necessario partecipare amministrando la res publica con la diligenza del buon pater familias.
    Da noi a provocare la "cosiddetta crisi" contribuì anche l'eurodisastro per il mancato rispetto del cambio lira/euro di L. 1936,27 che, di fatto, chi speculo' con la scusa dell'euro, raddoppiando molti prezzi, lo portò a 1.000 lire; è mo' lacrime coccodrillesche per il calo delle vendite e chiusura di negozi a causa del dimezzamento del potere di acquisto di salari, stipendi, pensioni. Gli speculatori approfittarono dell'effetto psicologico dei consumatori abituati al sistema metrico decimale: so bene che un biglietto ed un prezzo di 10 euro equivalgono a 19.362 lire, ma mi sembrano 10.000 lire. Per il rispetto del cambio di 1936, 27 lire non bisognava mobilitare le Forze dell'Ordine; bastava, per abituare ai vecchi prezzi trasformati in euro, prorogare la doppia circolazione lira/euro per tutto il 2002, ed obbligare tutti (salvo per le cose che si misurano col contatore) ad esporre il prezzo in lire arrotondate a 50 lire (moneta più piccola allora in circolazione) ed in euro con i centesimi. L'eurodisastro inizio' il primo marzo 2002 quando fini' la doppia circolazione lira/euro, durata solo due mesi. Ma si può rimediare, eliminando sprechi, ridimensionando privilegi spropositati, eliminando poltrone in sovrannumero a Roma e in tutta Italia e, invece di abolire le Province che vanno ridotte di numero, eliminando i 20 costosissimi consigli regionali ordinari e speciali: il 3 -11-2014 la Corte dei Conti pubblico' una relazione sulla discutibile gestione del pubblico denaro da parte delle regioni e sulla loro strana contabilità.

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  23. Purtroppo vedo che si continua a guardare indietro e non si vede il precipizio che abbiamo avanti ...sulle condizioni tedesche è la prima volta che leggo un'analisi di questo tipo e dalle mie conoscenze ho sentito sempre cose diverse, sarebbe interessante qualche intervento di qualcuno che vive in Germania ,,,condivido in pieno l'ironia di Sergio Volpe ...della Grecia conosco poco ma del poco che conosco so che tanti amano parecchio vivere di notte e dormire di giorno ...magari si può essere critici sul come è stata gestita l'Europa ma pensare che si possa fare a meno di Europa in un mondo sempre più globalizzato non mi sembra una grande idea ...certo che Tsipras con il suo 80% si poteva permettere di non fare il Ponzio Pilato e decidere lui cosa potesse andare bene per il suo Popolo, non credo proprio che il suo popolo ha le conoscenze e gli strumenti tali da potersi permettere un voto ragionato!!!

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  24. Non credo sia una occasione persa dalla Grecia per cambiare, anzi, credo sia una occasione che lì'Europa, questa brutta Europa deve saper cogliere per cambiare lei, l'Europa dei tecnocrati, delle banche, deve saper diventare quella che avrebbe dovuto essere dall'inizio, non l'Europa della moneta, ma l'Europa dei popoli.
    La Grecia, puo' e spero sarà questa occasione, sara' valsa la pena di attendere e, un po' soffrire, per le sorte del popolo greco. Hanno una grande fortuna, avere due persone come Tsypras e Varufachis, uomini e non pagliacci, a guidarli.sono fortunati ad averli.

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