martedì 13 dicembre 2011

IL FALLIMENTO DEI PARTITI. E DELL’ITALIA

I-partitiElsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, intervistata da Lucia Annunziata “in 1/2h”, ha detto con estrema chiarezza che i tecnici del governo Monti sono: “medici chiamati al capezzale del malato”. Ed ha continuato.
"C'erano degli altri medici che hanno ritenuto di non essere in grado di risolvere la crisi del malato Italia, hanno chiamato altri medici e hanno detto, provate voi. I tempi sono stati molto brevi proprio perché il malato, di una più generale malattia dell'economia globale, era davvero gravemente malato, e quindi noi siamo qui per cercare di riportare in vita un malato che era molto gravemente tale. Il problema è che dovevamo fare in fretta. Le persone nel loro insieme sono persone che risparmiano e i loro risparmi erano a rischio; sono persone che lavorano e il lavoro era e rimane a rischio".
   Insomma, così stanno le cose. I medici di prima, e cioè tutti i ministri del governo Berlusconi, erano degli incapaci. Sì, medici incapaci. O, ancora peggio, dei medici che non hanno, volontariamente, fornito le cure necessarie al malato Italia! Un fatto gravissimo che, da solo, basterebbe perché questi partiti sparissero dalla scena politica italiana, almeno per i prossimi trent’anni. Partiti di governo e partiti d'opposizione. Tutti.
   Perché, come ha detto il Presidente del Consiglio Mario Monti, "la politica in Italia non è più all'altezza dei suoi compiti". “Siamo un Paese che ha accumulato negli anni gravi squilibri e il fatto veramente grave è che questa politica, di questi partiti, ha preso le decisioni per governare l'Italia guardando all'orizzonte breve delle prossime elezioni invece di mirare all'orizzonte lungo dell'interesse del Paese".  E, "a causa di quella politica oggi i giovani italiani fanno fatica a trovare lavoro, gli squilibri territoriali tra Nord e Sud sono enormi, abbiamo un debito pubblico molto grande". "Ecco il vero costo della politica per gli italiani". Che è molto ma molto più grande del costo per gli apparati amministrativi dei partiti e della politica a livello locale e nazionale.
   Il professore Giuseppe Bedeschi, dalle colonne del Corriere della Sera dell'11 dicembre 2011, nell'esaminare le parole di Mario Monti ha rincarato la dose, evidenziando la "piaga purulenta che affligge la politica italiana da alcuni decenni". “Il vero problema di questo Paese è stato il governare senza pensare all'interesse generale sforando con colpevole disinvoltura gli equilibri di bilancio violando il patto generazionale alla base di ogni società. Da qui il problema gravissimo dei diritti dei giovani e delle generazioni che si affacciano al mondo del lavoro.
   Tutto ciò ha portato il Paese sull'orlo del baratro al punto che i partiti rimasti attoniti di fronte all'entità del disastro, hanno fatto un passo indietro”. Una impressionante dimostrazione del fallimento della politica dei partiti come è stata praticata in Italia. Quando è incominciata questa deriva demagogica? Come si è passati dalla buona politica del “centrismo” di Alcide De Gasperi, della stagione di grandi e coraggiose riforme che hanno inciso profondamente la società a questo fallimento?
   Secondo Bedeschi, “quegli uomini facevano scelte coraggiose nel solo interesse dell’Italia, anche a costo di riceverne effetti politici negativi fino al punto di perdere le elezioni”. Parliamo di personaggi rimasti “esemplari di una razza politica ormai estinta nel nostro Paese”. “Il nostro costume etico-politico è mutato negli ultimi decenni e tale mutamento ha caratterizzato, in misura maggiore o minore, tutti i partiti”. Quella che oggi intendiamo la categoria di “classe politica”, una minoranza organizzata, tenuta insieme dalla difesa tenace dei propri interessi, dei propri enormi privilegi, e dalla conservazione dello status quo.
   Un accordo innaturale, tra partiti di diversa formazione e in lotta per il potere governativo, ha costituito una classe politica sostanzialmente unitaria, con fini comuni di spartizione della società civile e di conservazione degli assetti esistenti.
  Per ciò che afferma il professor Bedeschi, che condividiamo in pieno, questa “classe politica” merita di sparire. Per lungo tempo.
  
Hanno fallito e hanno fatto fallire l’Italia.

PoliticaPrima
13 dicembre 2011

6 commenti:

  1. CI VORREBBE UN MIRACOLO CHE FACESSE SPARIRE LA CLASSE POLITICA TUTTA,CHE CI HA PORTATI A QUESTO PUNTO.
    QUINDI AGLI UOMINI DI FEDE SI OFFRE LA POSSIBILITA' DI RISOLVERE IL PROBLEMA CON UNA DOSE MASSICCIA DI PREGHIERE MIRATE.
    IO PURTROPPO NON ESSENDO UN UOMO DI FEDE,NON AVENDO RICEVUTO QUESTO DONO,MI PONGO UNA DOMANDA.COME POSSO RENDERMI UTILE ,COME POSSO CONTRIBUIRE AL COMUNE OBITTIVO, DI FAR SPARIRE UNA CLASSE POLITICA DI CIALTRONI?IO UN'IDEA L'AVREI MA NON HO IL CORAGGIO DI METTERLA IN PRATICA ,E FRANCAMENTE NEPPURE DI SCRIVERLA,NON PER PAURA MA SOLAMENTE PER MANCANZA DI CORAGGIO.PERO'NON E' DETTO CHE PRIMA O POI ,A ME COME A TANTI ALTRI ,LA PAURA NON POSSA PASSARE ED IL CORAGGIO NON POSSA VENIRE.MA COME MI CHIDERESTE?IL COME NON LO SO.....FORSE CI VORREBBE UN MIRACOLO.

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  2. Mi da fastidio essere ripetitivo dicendo sempre le stesse cose. Approvo e condivido ciò che ha affermato il prof. Giuseppe Bedeschi perchè mi fa ritornaare ai tempi quando fare politica era quasi una missione . Il Presidente del Consiglio e i Ministri appena avranno concluso l'incarico voglio vedere con quale dignità politica ritorneranno ad occupare quegli scranni del Parlamento usufruendo indennità non paragonabili ai deputati degli altri stati europei e quali giustificazioni avranno da propinarci, dopo aver affamato la classe media. Per rimenere in argomento sull'opportunismo politico praticato dai sigg. deputati non condivido fra il gruppo misto (rifugio peccatorem in attesa di altri lidi) perchè se un deputato viene eletto esempio da elettori di sinistra se vuole passare nella coalizione di destra e viceversa dovrebbe chiedere il permesso ai propri elettori o dimettersi e ricandidarsi.

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  3. Senza revisionismo e senza rimpianti che oggi verrebbero gratis col senno di poi, occorre riconoscere con serenità che la seconda repubblica ha brillato molto meno della prima, ne ha prolungato i difetti, incattivendo un Paese oggi allo stremo, e lascia solo macerie. La crisi dei partiti del'92 era di sistema, questa è un apocalisse che non risparmia quasi nessuno. Politica e servizio non sono sinonimi da coniugare per i più furbi, ma adesso più di ieri, facce della stessa medaglia che dovremmo tirare a sorte per vedere come andrà a finire
    Giuseppe BIANCA

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  4. vorrei focalizzare un attimo l'attenzione su un particolare emerso ieri nel corso della trasmissione ballarò.
    Ebbene è venuto fuori che nella manovra non è prevista l'asta per le frequenze tv, che avrebbe potenzialmente portato nelle casse dello Stato circa 4 mld di euro, e ciò in quanto sussiste un veto/vincolo del pdl (berlusconi) in proposito, che peraltro non si scomoda neanche a cercare di addurre per ciò scusanti di interesse generale (in ogni caso impossibili da trovare).
    è opportuno al riguardo precisare che 4 mld costituirebbero circa 1/5 dell'intera manovra.
    Vorrei ora chiedere ai tanti esponenti e sostenitori del pdl che anche qui scrivono, come si possa convivere in maniera cosi' disinvolta con la vergogna che sono sicuro provano ogni volta che guardano negli occhi quella marea di povera gente che, per un motivo o per un altro, ha votato l'indecenza di partito di cui fanno parte...a quanto pare le loro misere pensioni, i loro pochi risparmi, valgono ben meno della tutela dell'interesse (sporco ed illegittimo) di un criminale miliardario che ha portato (lui più di ogni altro) questo paese alla rovina, non soltanto economica.

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  5. Il fallimento dei partiti è il fallimento della politica , cioè del cervello del paziente Italia , dunque dell'organo che sovrintende al controllo di tutto l'organismo fisico e mentale , che manda i segnali di allarme dei sintomi e di reazione alla malattia .
    Come dire , quando l'encefalogramma è piatto il malato è im morte cerebrale , e quindi si trova in stato vegetativo .
    Chiamare un nuovo medico , sia pure un grande luminare , non risolve il problema .
    Siamo alle cure palleative .
    Monti lo ha ripetuto alla Camera .
    Poichè , però , una Nazione , a differenza di un singolo individuo ha comunque più risorse , più cervelli , più organismi , allora penso che se gli attuali partiti sono falliti , così non è per la vera politica , cioè la coscienza civile del popolo che potrà salvare la casa comune (lo stato) solo se avrà il coraggio di staccare la spina agli attuali partiti e sindacati e premiare la riforma generale dell'azienda Italia fatta dai nuovi medici .
    Quando tornerà la salute economica e sociale , cambieremo politici e partiti .

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  6. Questo è il mio primo messaggio del 2012...vorrei poter dire Anno Nuovo Classe Politica Nuova ma non è così.
    Sostengo anche io che la classe politica attuale merita di sparire.... ma insieme ad essa io farei sparire anche la causa del suo male: il dio denaro che legato alla politica crea una commistione pericolosissima.
    I nostri politici sono troppo impegnati a preoccuparsi di aumentare la loro ricchezza, per accrescere di conseguenza il loro strapotere, piuttosto che pensare all'economia italiana che sta sprofondando a picco portandosi dietro tutta quanta la nostra bella penisola, insieme ai suoi giovani che non avendo prospettive future nel loro Paese d'origine decidono di provare all'estero, agli onesti lavoratori che non ne possono più di tirare la cinghia, pure perchè in alcuni casi essa si è già spezzata!!! Siamo arrivati ad un punto in cui non ci sorprendiamo nemmeno più di vedere video e testimonianze raccapriccianti che sono prova di una classe politica incompetente ed egoista!
    Anche se i nostri politici osano ancora definirsi tali, non dobbiamo dimenticare che fare politica è cosa ben diversa dall'attività di auto arricchimento che è stata condotta fino ad ora. Fare politica significa spendersi per il bene della collettività, con la volontà anche di sacrificare i propri personali interessi...anche se ci sembra assurdo pensarlo è il politico a servizio della collettività e non è il cittadino che deve rivolgersi al politico di turno per ottenere il "favore"!!! Con la speranza che questa consapevolezza si diffonda sempre più, colgo l'occasione per ringraziare gli amici di questo blog che si spendono per questa battaglia!!! Buon lavoro e Buon 2012!!!!

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