mercoledì 19 settembre 2018

IL VIALE DEL TRAMONTO DEI PIDDINI

Forum Nazional del PD: -Italia 2020 -di Giovanni Caianiello - I politici piddini ormai "sunni pigghiati ra botta". Erano già affetti da comatosi intellettiva quando erano al governo, ma dopo aver perso le poltrone, hanno imboccato il tunnel della psicosi dissociativa cronica, con frequenti episodi di autolesionismo politico.
Infatti, ormai votano persino assieme alla maggioranza Lega/5Stelle e poi contestano se stessi contro il voto che hanno dato. La crisi di identità ha però radici lontane e risalgono almeno a quasi un trentennio.

È successo anche a quelli che hanno smesso di fare i comunisti perché, farlo davvero, rendeva poco. E il tempo bisognava impiegarlo nella lotta operaia, nel riconoscimento dei diritti dei lavoratori e stare sulle barricate contro il nemico giurato del capitalismo. Il cui unico scopo, come tutti sanno, era di sfruttare i lavoratori, sottopagarli e concedere meno diritti possibile, perché quello che contava da sempre, era ingrassare le casse dei prenditori.

Poi bisognava sostenere le leggi in parlamento che avevano fatto prima per i cittadini: Lo statuto dei lavoratori, la riforma del codice civile, legalizzazione del divorzio, appoggiare i sindacati nelle lotte per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori, la sanità pubblica e gratuita e di buon livello per tutti i cittadini, istruzione soprattutto pubblica e gratuita per tutti, riduzione del tasso di disoccupazione al tasso "naturale" keynesiano… Uffa…, che fatica però! Un lavoraccio. Proprio non se ne poteva più. Senza contare le estenuanti trasferte per incontri con i cittadini e i comizi nelle piazze. E tutto questo, per il solo stipendio da parlamentare, regionale o comunale? Bisognava fare qualcosa, in fondo stiamo parlando di Onorevoli, Senatori, deputati, Sindaci e Consiglieri, mica ciabattini, butteri, cavatoi o metallurgici e sartine. Frequentazioni parecchio basso locate. Una sana questione di prestigio e andava corretta. Vuoi mettere gli Agnelli, i Pessina, gli Aleotti, Del Vecchio, Ferrero, Berlusconi, Benetton…? Tutt’altra cosa, Portofino, Capri, Porto Cervo, Cortina, altro che Ladispoli, Milano Marittima, Pescasseroli e Calamosca di Noto.

Finalmente un calcio al passato, a tutti quelli che pensavano che la politica fosse un impegno sociale un lavoro e non un hobby. Così troviamo deputati che nel “tempo libero” dirigono grandi aziende, presiedono associazione dei laboratori di analisi cliniche, Holding Spa, senatori con incarichi sportivi internazionali, deputati che fanno anche i sindaci, avvocati ogni tanto costretti a passare la giornata a Montecitorio, per fortuna poche, viticoltori e persino regatisti, perché è così che bisogna vivere la propria missione, come un passatempo!

Ma a dispetto di questi, bontà loro, non sono mancati quelli chiamati a svolgere il proprio incarico come un vero e proprio apostolato, quelli cosiddetti d’èlite, che a costo di enormi sacrifici personali non si sono mai tirati indietro. Addirittura sono emigrati, per tener fede al proprio mandato.

MARIO MONTI Così da dipendenti multinazionali e di banche americane, per meriti speciali, sono direttamente approdati a dirigere aziende di Stato e persino a Palazzo Chigi come Presidenti del Consiglio, qualcuno è persino arrivato alla Presidenza della Repubblica. Tutti missionari, che per mera gratitudine, si sono messi a cedere la Banca d’Italia ai privati, a chiudere la Zecca di Stato, quella che stampava soldi veri in proprio, per poi prendere quelli in prestito ad interessi dalla banca privata BCE, che li stampa dal nulla, ma non direttamente e sempre attraverso le banche amiche, che così incassano gli interessi pagati da cittadini.

Bravissimi a far si, che il paese avesse sempre meno risorse e più bisogno di liquidi, si sono impegnati a svendere i gioielli di famiglia, Aziende, Compagnie e Strutture pubbliche, mentre quelle che non sono riusciti a vendere, hanno provveduto a darle in gestione a prezzi stracciati, sempre agli amici degli amici ovviamente. Nel frattempo, in parlamento, gli apostoli inviati direttamente dalle Americhe a Piazza Colonna, 370 a portare la buona novella, creano la legge Fornero, il pareggio di bilancio e il fiscal compact, poi indicano la sacra via ai successori per il Jobs Act, l’art. 18, la precarizzazione, il lavoro che da tempo indeterminato deve diventare determinato ed i voucher.

Si, perché la sinistra, quella che era stata comunista era una baggianata, così come tutto quello che aveva realizzato. Allora, si cambia ideologia e fanno cose di destra, tanto da diventare tutt’uno con Forza Italia, il partito che secondo i magistrati finanziava la mafia. Questione di evoluzione! Infatti, L’ultimo Presidente del Consiglio voleva chiudere il PD, per uscire da questa confusione e creare un altro partito, tanto per affermare con chiarezza da che parte stava, cioè al centro destra. Solo i piddini, quelli che votano pensando di votare a sinistra non l’hanno ancora capito: Sono diventati ex comunisti poi inconsapevoli fascisti, ma guai da ricordarglielo.

Dopo l’ultimo “ventennio”, molti però capiscono, si incazzano davvero e vanno al voto portando al governo Lega e Cinque Stelle, grazie anche alla complicità del PD. Altri, rimangono sbandati, tra delusi e nostalgici, scossi temporaneamente dall'abituale soporifero torpore, dopo aver attivato la modalità allarme, spaventati dai fantasmi della storia, quella del ventennio appunto, si sentono preoccupati e non avrebbero neppure tutti i torti, assaliti dal ricordo delle guerre, la manicure con le pinze al posto delle forbicine, l'olio di ricino e dalla propaganda di regime che faceva sembrare meravigliose e patriottiche persino le leggi razziali.

Proprio come oggi fanno apparire le fake delle verità, e le cose giuste invece sbagliate. Tranquilli, oggi la guerra nel nostro paese non è più quella di una volta. Le bombe si chiamano banche e fucili giornali e televisione e il nemico non è più l’Abissinia, La Libia, l’Eritrea da conquistare. In questo ventennio, la guerra si fa a chi mette i bastoni tra le ruote del sistema, e si sparano minchiate giornalistiche per conservare anestetizzati la maggior parte dei cittadini, giusto per non farli soffrire. Allora, le TV a reti unificate, con i giornali a fare da palo a dare addosso all’intruso, il M5S, vero nemico numero uno, mentre a “sollevare la Lega” non mancano i media dell’amico Berlusconi, con il quale è appena andato a cena Salvini, lui ha troppo da perdere. Non sia mai che i grillini un domani arrivino a governare da soli, quindi, meglio preparare e sostenere l’argine amico. Il ventennio della sinistra è ormai sul viale destro del tramonto e i piddini vedono sempre meno al buio.

Giovanni CaianielloGiovanni Caianiello
19 Settembre 2018

12 commenti:

  1. Non saprei davvero cos’altro aggiungere a quanto sia stato detto su questo partito. La verità è che il PD ha ormai assunto i connotati di un dramma umano, oltre che politico, nel quale i dirigenti vanno a cena a piccoli gruppi separati, per organizzare tranelli, vendette e colpi bassi da sferrare agli avversari interni. Cene che lasciano strascichi e offese da parte di chi non era stato invitato; cene annullate nella notte chissà per quale motivo. Nessuno ha più la mente lucida, sono tutti travolti da una crisi d’identità che li fa vivere nel panico eterno. Nessuno sa come fermare le metastasi che hanno invaso un partito ormai allo sbando che appare senza speranza e senza futuro. Cercano disperatamente di resistere per garantirsi la sopravvivenza ma è come giocare a mosca cieca in autostrada e infatti continuano a schiantarsi facendo una opposizione sterile e incomprensibile. C’è chi vuole sciogliere il partito, chi vuole rifondarlo, chi pensa ad una “banda larga” con dentro tutti, uniti da un unico collante: la guerra al governo giallo-verde senza rendersi conto che fare la guerra ad un governo che sta funzionando e che ha un vasto consenso popolare, li fa assottigliare ancora di più. Nel PD tutti sanno che la presenza di Renzi e del suo giglio, ormai fradicio, fa aumentare l’emorragia elettorale. Oggi stanno al di sotto del 17% eppure nessuno osa prendere il coraggio a due mani e cacciarle questo cialtrone a pedate nel culo. Non è certo il rimedio al disastro piddino ma sarebbe già un segnale forte per quel che resta del loro elettorato.

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  2. Il problema non è quello di condividere o meno l'articolo di Giovanni Caianiello, perchè rappresenta una sua analisi e pertanto deve essere rispettata. Ciò che vorrei mettere in evidenza, ed è abbastanza curioso che si continua ancora a parlare di una forza politica che il popolo degli elettori ha già abbondantemente punito e per di più di innocua opposizione. Come giustamente rilevato da Maurizio Alesi, l’argomento trattato in articolo, è stato discusso tante volte e che io non ravvedo la necessità di ulteriori precisazioni. Inoltre, ritengo abbastanza singolare o addirittura paradossale interessarsi di ciò che avviene in una forza d'opposizione, anzichè guardare con la dovuta attenzione gli sviluppi della politica attuale. Si parla da tempo di "cambiamento" perciò a mio parere deve essere questo il motivo delle nostre riflessioni, seguirle con la dovuta attenzione nella speranza che questa metamorfosi sia reale. Un'ampia maggioranza esiste, si può approvare tutto ciò che si dovesse ritenere utile agli italiani e non saranno certamente quei pochi parlamentari di minoranza ad ostacolare il cammino delle riforme. Io vedo una gran confusione tra due forze politiche che non hanno quasi nulla in comune se non quello della gestione del potere, ed a farne le spese, sarà la forza politica con il maggiore consenso. L'altro mio timore è, che il vero vincitore appaia Salvini, colui che con un consenso valutato al 50% del M5S si arroga il diritto di parlare a nome del popolo italiano, e di un 60% che non gli appartiene. Tutto questo lo fa rimarcando "antichi sentieri" sperimentati in passato e tutto conosciamo la conclusione. Non so quanti meridionali si rendono conto che l’Italia è stata definitivamente tagliata in due economicamente e politicamente, a favore del nord, attraverso un vergognoso condono fiscale. Una scaltrezza politica, che sta cercando di portare a compimento le teorie bossiane che solo gli ingenui possano credere ancora di essere state poste in archivio. Noi meridionali, dopo Garibaldi, sebbene in forma diversa, siamo ricaduti in una profonda ubriacatura o addirittura in una forma di catalessi tale, da non accorgerci che saremo proprio noi a pagare il prezzo di questa politica. All’epoca inneggiammo all’eroe dei due mondi, anche quando questo signore depredò due forzieri come il Banco di Sicilia e il Banco di Napoli. Mi auguro che Di Maio possa mettere in campo quel “terzo” degli italiani che gli hanno dato fiducia, soprattutto dopo i rilevamenti degli ultimi sondaggi. Noto una grossa volontà a bendarsi gli occhi ed ignorare un pericolo abbastanza reale: un ulteriore impoverimento della popolazione meridionale. Probabilmente sarò l’unico ad avere queste allucinazioni, ma in 73 anni credo che qualcosa sono riuscito ad assimilarla. Perciò caro Giovanni Caianiello, vale la pena parlare ancora del PD e di ciò che è stato e delle loro faide interne? Ma…. Questo signore (dalle apparenti e giovanili sembianze), che intende prendere in mano le sorte dell’Italia, fin’ora dov’era? Eppure ha ricoperto incarichi politici sin dal 1990, è stato al fianco di coloro che hanno usato in modo scorretto 49 milioni di soldi nostri.

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  3. Franco Luce, la situazione attuale è sopratutto figlia della sinistra o presunta tale. Anche la loro è politica. Parlarne aiuta a capire e non tutti ne hanno contezza, il perché dello stato del paese e perché è nato un governo gialloverde. Certo,quella del PD è autolesionistica ed insulsa, ma se oggi, Salvini può gridare "io sono eletto ed i giudici no", lo dobbiamo sopratutto a loro.

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    1. Giovanni a questo punto reputo del tutto inutile continuare su questo discorso, perchè tu continui con la stessa solfa e dimentichi o ti conviene dimenticare che la crisi italiana va oltre i 5 anni della sinistra del bullo di Firenze e compagni. Perciò se Salvini utilizza quello slogan lo deve al suo maestro Berlusconi, quando affermava che la magistratura era il cancro della politica italiana. Ma a prescidere questa mia considerazione, dovresti prendere atto che Salvini è un politico di lungo corso e non si può sottrarre a quelle responsabilità che tu citi. Dovrei ritenere che probabilmente sei parte integrante di quei 61/61 collegi che portarono l'ex cavaliere a conquistare la Sicilia.

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  4. Io non scrivo del PD da tempo. Mi ero avvicinato ai tempi di Bersani ritenedolo persona seria, perbene e di aperte idee. Poi è finita com'è finita. Ho dato fiducia al M5S per le ragioni che ho più volte esposto e non sto adesso a riproporle. Mi preme, però, ricordare, ed è l'unico motivo per cui ne parlo, che proprio grazie alle insistenze, al rifiuto pregiudiziale, alla visione micragnosa della politica dei dirigenti oggi abbiamo un governo tra il M5S e la Lega. Io sono uno di quelli che, non certo con entusiasmo, avrei preferito un accordo sul alcuni qualificati punti tra il Pd e i grillini.
    Ma adesso, dice bene Franco Luce, è bene concentrarsi sui provvedimenti governativi che dovranno dimostrare la discontinuità con il passato e verso un vero cambiamento del sistema.
    Ci vuole tempo. E chi fa finta di stracciarsi le vesti per la mancanza di risultati, per sottolineare le differenze, per dimostrare incapacità, e compagnia cantando mente sapendo di mentire. Perché chiunque di buon senso e con un minimo di esperienza di vita sa bene quanto tempo e quanto impegno ci vuole per far percepire ai cittadini gli esiti di un'azione di governo.

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    1. La presenza e l'esistenza di persone come il sig caianello il signor alessi ed il sig gattuso danno la certezza che siamo in un mondo migliore e pieno non di speranze ma di certezze.

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  6. L’attenzione politica dovrebbe essere concentrata nell’azione di un Governo nato dall’alleanza fra due forze politiche molto diverse ma che promettono, entrambe, il cambiamento. Le cose non vanno nel verso giusto, la colpa è del PD che esiste e dei piddini che lo tengono in vita!!! Allora? Perché non accelerare “il viale del tramonto dei piddini!” Con la loro scomparsa si cancellano tutte le nefandezze che hanno investito il Paese dal 1994 ad oggi e, l’attuale Governo giallo-verde potrebbe, finalmente, andare a gonfie vele. Ovviamente quegli elettori che, tranquillamente, dal voto ai vecchi partiti sono passati ad un partito, poi ad un altro e un altro ancora, non hanno mai sbagliato?! No, perché loro hanno votato per il cambiamento! Mentre i piddini, teste dure, non hanno voluto cambiare idea. Questi piddini, è vero, hanno avuto molte delusioni per le scelte politiche fatte dai dirigenti del partito. Tutto questo è accaduto perché all’interno del partito è venuto meno il principio costituzionale inderogabile del metodo democratico delle scelte politiche. Scelte che vanno prese con la base perché il partito non appartiene ai dirigenti ma agli iscritti, il vero soggetto, che a sua volta sentono il polso dei cittadini. Forse sarebbe il caso di affrontare lo stato di democrazia interna ai partiti. Ma torniamo al PD per ricordare che si tratta di quel partito che nel 2013 guidato da Bersani avrebbe, con l’appoggio del M5S, cambiato veramente le cose. È il medesimo partito con il quale il M5S, dopo le elezioni del marzo 2018, avrebbe voluto governare il Paese. Allora nel 2013 sbagliò il M5S, oggi nel 2018 l’errore è stato commesso dal PD. È inutile analizzare le cause di questi due rifiuti perché ognuno sosterrà le proprie opinioni per difendere l’una o l’altra parte politica. Ora esiste la realtà di un Governo che ha promesso il cambiamento: bisogna giudicarlo sulla concretezza degli atti per vedere se risponde alle aspettative. Lasciate in pace Il PD e i piddini che continueranno a sostenere questo partito consapevoli che ha bisogno di cambiamenti. Voglio chiudere con le parole di Gianni Cuperlo dal suo libro “In viaggio – La sinistra verso nuove terre”: <>. C’è una questione ideale che anche se non compresa, va rispettata. Non sono iscritto al PD, ma idealmente sono vicino a uomini come Bersani, di cui mi auguro il ritorno, e Cuperlo.

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  7. Sig Romano,lei dovrebbe vergognarsi a non condividere il pensiero di persone come il sigg gattuso caianello e gattuso che sul piano culturale e morale sono di un livello inarrivabile per lei.

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    1. Sig. Anonimo il suo commento è il massimo della stupidità che possa concepire la mente di chi vanta l'appartenenza al genere umano. Intanto inizi lei a vergognarsi.... la sua fortuna è la tastiera che da la possibilità di scrivere agli stupidi ed analfabeti.

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  8. Signor Anonimo lei dovrebbe riflettere su un fatto assai più grave del vergognarsi rispetto agli altri, infatti scegliendo di commentare dietro la maschera dell'anonimato dimostra la vergogna che lei nutre verso sé stesso

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  9. (Ripropongo il commento perché la pubblicazione ha saltato una parte inserita fra i simboli <>)

    L’attenzione politica dovrebbe essere concentrata nell’azione di un Governo nato dall’alleanza fra due forze politiche molto diverse ma che promettono, entrambe, il cambiamento. Le cose non vanno nel verso giusto, la colpa è del PD che esiste e dei piddini che lo tengono in vita!!! Allora? Perché non accelerare “il viale del tramonto dei piddini!” Con la loro scomparsa si cancellano tutte le nefandezze che hanno investito il Paese dal 1994 ad oggi e, l’attuale Governo giallo-verde potrebbe, finalmente, andare a gonfie vele. Ovviamente quegli elettori che, tranquillamente, dal voto ai vecchi partiti sono passati ad un partito, poi ad un altro e un altro ancora, non hanno mai sbagliato?! No, perché loro hanno votato per il cambiamento! Mentre i piddini, teste dure, non hanno voluto cambiare idea. Questi piddini, è vero, hanno avuto molte delusioni per le scelte politiche fatte dai dirigenti del partito. Tutto questo è accaduto perché all’interno del partito è venuto meno il principio costituzionale inderogabile del metodo democratico delle scelte politiche. Scelte che vanno prese con la base perché il partito non appartiene ai dirigenti ma agli iscritti, il vero soggetto, che a sua volta sentono il polso dei cittadini. Forse sarebbe il caso di affrontare lo stato di democrazia interna ai partiti. Ma torniamo al PD per ricordare che si tratta di quel partito che nel 2013 guidato da Bersani avrebbe, con l’appoggio del M5S, cambiato veramente le cose. È il medesimo partito con il quale il M5S, dopo le elezioni del marzo 2018, avrebbe voluto governare il Paese. Allora nel 2013 sbagliò il M5S, oggi nel 2018 l’errore è stato commesso dal PD. È inutile analizzare le cause di questi due rifiuti perché ognuno sosterrà le proprie opinioni per difendere l’una o l’altra parte politica. Ora esiste la realtà di un Governo che ha promesso il cambiamento: bisogna giudicarlo sulla concretezza degli atti per vedere se risponde alle aspettative. Lasciate in pace Il PD e i piddini che continueranno a sostenere questo partito consapevoli che ha bisogno di cambiamenti. Voglio chiudere con le parole di Gianni Cuperlo dal suo libro “In viaggio – La sinistra verso nuove terre”: “La sconfitta non è uno scalino sceso male. Né si risolve con la semplice scelta di un nuovo capo. Bisogna decidere cosa saremo e quale lingua ci distinguerà. Bisogna farlo adesso, perché nei vent’anni passati siamo usciti troppe volte con l’abito sbagliato. Per riuscirci avremo sete di nuovi termini e azioni. Per me, per tanti, questa è la battaglia di una vita”. C’è una questione ideale che anche se non compresa, va rispettata. Non sono iscritto al PD, ma idealmente sono vicino a uomini come Bersani, di cui mi auguro il ritorno, e Cuperlo.

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