sabato 9 febbraio 2013

LA POLITICA PRIMA DI TUTTO

Carlo Vizzinidi Carlo Vizzini - Il nome del vostro blog evoca la più grande esigenza della stagione che stiamo vivendo. Politica Prima, la politica prima di tutto come diceva Pietro Nenni. Piace ricordarlo nel corso di una campagna elettorale in cui assistiamo sbigottiti ad un metodo che francamente non ci piace.
I sondaggi la fanno da padrone e per un punto in più molti sono disponibili a tutto. Chi promette di restituire l'IMU dopo avere votato in Parlamento la sua istituzione o con la stessa sfrontatezza promette 4 milioni di posti o chi nominato senatore a vita e scelto come presidente del consiglio senza essere passato per nessuna prova elettorale, dopo avere governato con l'appoggio di pd e pdl per l'emergenza italiana, decide poi di presentarsi alle elezioni contro le forze che lo hanno sostenuto mantenendo la presidenza del consiglio in campagna elettorale. Neanche una giovane democrazia del continente africano ha un precedente di questo genere.
Beppe GrilloMa tutto ciò che sin qui ho narrato lo chiamano politica, rinnovamento e cambiamento della nostra società. Non deve stupire che in un simile contesto avanzi il populismo e la protesta organizzata. Grillo imperversa nelle piazze italiane gridando che non se ne può più e la gente applaude soddisfatta ma la ricetta che ripete in ogni comizio consiste nel dire che aprirà il Parlamento come una scatoletta di tonno... e così l'Italia sarebbe salva. Potrei proseguire, ma preferisco tornare sui valori che devono ispirare il nostro modo di essere.
Pietro NenniIn Italia manca ormai da oltre venti anni una forza socialista di tipo europeo. In Europa il PSE nelle sue varie denominazioni è forza di governo o la maggior forza di opposizione e, dunque occorre lavorare per uscire dalla anomalia Italiana. Nel prossimo parlamento italiano, verosimilmente non ci saranno i radicali, i liberali, i repubblicani e solo una piccola pattuglia socialista sarà presente eletta nelle liste del PD. Potrebbe essere l'inizio di una nuova stagione se sapremo portare avanti il valore della laicità dello Stato che si sappia aprire ad un modo di essere equidistante da tutti i suoi cittadini di qualunque genere, etnia, cultura o religione.
Partito Socialista ItalianoSiamo stanchi di vedere un Parlamento incapace di fare leggi contro l'omofobia o il femminicidio, o peggio tollerare il negazionismo sulla shoah o evitare che i detenuti continuino a vivere come animali e non come esseri umani. Ecco perché stiamo combattendo. lo facciamo per questi valori, per i diritti civili, per una reale libertà, parole di cui si abusa dimenticando quante e quanto grandi siano le libertà negate. Ecco perché ci piace Politica Prima, proprio perché la politica è fatta di valori e non di indagini di mercato per dare le cose più popolari anche se ingiuste e punire sempre i più deboli e meno protetti.

Carlo Vizzini
09 febbraio 2013



24 commenti:

  1. L'anomalia italiana, nel contesto delle grandi democrazie occidentali, è stata probabilmente negli ultimi anni proprio la difficile individuazione di una forza politica o di un contesto di forze politiche realmente portatrici delle istanze proprie degli ideali socialdemocratici. Questa lacuna è tanto pesante quanto pressante è l'esigenza di creare in ambito europeo, un'azione politica congiunta ispirata proprio a tali principi, fondamentale ai fini della sopravvivenza dell'europa stessa. Da questo punto di vista l'Italia è in evidente affanno rispetto alla Francia ed alla Germania, paesi nei quali le forze socialdemocratiche sono stabilmente al governo o saldamente alla guida dell'opposizione. Non è una questione meramente etimologica, nella misura in cui, oggi più che mai, si avverte l'esigenza di porre tematiche fondamentali quali la laicità (vera) dello Stato, le battaglie per i diritti e le libertà civili e politiche ed il perseguimento reale del principio costituzionale di eguaglianza sostanziale al centro del dibattito politico. Probabilmente l'ultimo partito tendenzialmente socialdemocratico fu il Pds, tra mille circonvoluzioni oggi parte del Pd. Certo, l'ultimo socialismo italiano, targato PSI e Bettino Craxi, è uscito (in larga parte meritatamente) malridotto dalla frana della prima repubblica, travolto da tangentopoli. Ed è anche emblematico delle contraddizioni di quell'ultimo tratto di prima repubblica, il fatto che la meta principale dell'esodo degli esponenti Psi, fu quella forza italia che oggi, sotto un diverso nome ma uguale nella sostanza, guida uno schieramento politico assolutamente improntato al populismo xenofobo e destroide, all'antieuropeismo e ad un clericalismo di facciata e manicheo. Oggi lo schieramento politico del quale fanno parte pd, sel e psi, se si guarda alla carta d'intenti dal quale è nato, sembra poter riproporre quei principi socialdemocratici di cui prima parlavo; guardando al panorama politico attuale non trovo altra strada se non quella di provare a giocare questa carta (questa sarà la mia scelta alle urne); è chiaro che in questo senso su chi sarà latore di queste istanze graverà una grande e gravosa responsabilità. Il congresso che ha riunito ieri gli esponenti del socialismo europeo in italia pare essere un buon segnale della direzione da intraprendere.

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  2. Ricordo il simbolo del partito socialista di un tempo,recava la falce e martello su un libro aperto.
    Ricordo perfettamente,anche se ero poco più di un ragazzino,cosa mi disse allora mio padre a proposito del significato del ''Libro'', mi spiego' che senza quel libro,nulla di buono poteva nascere e ancor di più nulla di male si potesse cambiare.
    L'essere socialista, a mio avviso, non è una espressione di voto occasionale,essere socialista e' un modo di vivere,di pensare e di comportamento quotidiano,è anteporre l'essere all'avere ,è amore per il prossimo ,rispetto delle diversita',è una visione di societa'libera e solidale.
    Si può credere o ispirarsi ad un sogno simile,e non sentirsi irrimediabilmente soli?
    Questa domanda me la pongo spesso,approfitto per porla anche all'autore dell'articolo.
    E' possibile?

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    1. caro Sergio io credo che un uomo debba sentirsi davvero solo se non ha un sogno come quello che tu descrivi.in una politica fatta sempre più di captazione del consenso dopo avere sondato cosa più possa piacere alla gente,la politica dei valori deve riprendere il suo posto e il socialismo ridiventare anche in Italia come è già in Europa grade forza politica ispirata innanzi tutto ai valori della libertà e della giustizia sociale. diffondendo la necessità di avere uno stato laico,equidistante da tutti i suoi cittadini. Le parole vuote e le promesso improvvide di questi giorni danno l'idea precisa di quanto ci manca e di come bisogna battersi.Dobbiamo farlo insieme in molti questo sforzo,ognuno con il ruolo che può avere. io ho una gande esperienza che vogkio tramettere e raccontare insieme alla mia vito. mi emoziono ancora quando ripenso al giorno in cui firmai anche il all'Aia la nascita del partito del socialismo europeo o quando nella Spagna che aveva battuto e abbattuto il Franchismo incontrai Felipe Gonzalez pimo premier socialista della democrazia spagnola.

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  3. Apprezzo l'intervento del Senatore Carlo Vizzini, di E.V. e di Sergio Volpe. Mi piace l'interrogativo (retorico/dialettico?!) di Sergio. Mi chiedo però, a mia volta, se tale interrogativo (Si può credere o ispirarsi ad un sogno simile,e non sentirsi irrimediabilmente soli?) non possa e non debba riferirsi a quasi tutti tra noi.
    E, cioè, se non riguardi più che gli interrogati (i partiti...?), gli interroganti! Intendo dire che nessuna formazione politica è, a mio avviso, in condizione di dare una risposta... semplicemente perché forse essa non c'è.
    Del resto come si potrebbe trovarla in un panorama sociale ed economico che ci si presenta ogni giorno, ormai da anni, sempre più plumbeo e privo di speranza?! Al fuoco di questo falò via via si bruciano prassi, orientamenti di vita, ideologie ed infine le idee stesse.

    Certo: il singolo può lasciarsi andare allo scoramento (ascolto adesso in tv la mala notizia di un ennesimo disoccupato che si è tolto la vita rivendicando il diritto di vivere con dignità poiché - sostiene nella drammatica sua ultima "nota" - senza lavoro non c'è dignità!), ma le "istituzioni" - siano esse pubbliche o private - dovrebbero comunque farsi carico di una risposta... magari una qualunque, tanto ormai siamo disposti ad "attaccarci" ad un qualsiasi pezzo di legno del "fasciame" di una barca senza più rotta, ed a pezzi.

    Che il cielo ci assista!

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  4. dovevate fare la legge elettorale e lei era in prima fila,risultatum porcelum.risponda a questo poi parliamo di altro.

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    1. E' assolutamente vero sono presidente della commissione affari costituzionali che ha trattao l'argomento della legge elettorale. ma una commissione lavora e fa leggi se si forma una maggioranza parlamentare che sia in grado di approvarle. io possiedo un solo vot su 26. ho fatto almeno cinquanta riunioni di commision ,oltra a infiniti incontri informali e ho tenuto un rapporto costante con il Capo dello Stato che mi ha sempre incoraggiato. sono anche stato l'unico presidente di commissione cheha invitato in audizione almeno 20 esperti e audito anche Beppe Grillo per la sua legge di iniziativa popolare (unica presenza di Grillo in Parlamento nella legislatura appena finita).la Verutà è che il Pdl ha fatto passare con il mio voto contrario unito a quelli del PD e dell'IDV un testo che sostanzialmente prevedeva che nessuno potesse vincere le elezioni portando la soglia per il premio di maggioranza al 42,5% essendo consapevole che con l'attuale frammentazione nessuno lo poteva raggiungere,per fare poi una ammucchiata di governo con dentro anche Berlusconi. da quel momento le altre proposte no avevano maggioranza e per avere ul minore danno è rimasta la vecchia legge che fa davvero schifo. questo peraltro è uno dei motivi per i quli non mi sono ricandidato mentre vedo che i sabotatori sono quasi tutti in campo con ottime possibilità di riuscita. questa la verità certificata dai documenti parlamentari.

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  5. Spero che il sen. Vizzini continui a partecipare a Politica Prima anche dopo le elezioni e dopo qualche critica che, forse, riceverà per la Sua partecepazione a qualche governo. Bello il Suo articolo di critica, di speranza e di programma; ma come scrive e chiede Angela Cuccia, ci dica come mai la legge elettorale non è stata cambiata, ci metta a conoscenza,dei motivi, delle tante cose non fatte. Ci dica cosa intende fare sulle tante questioni che, ogni giorno, dibattiamo sul Blog (per esempio: MUOS, Ludopatia, Occupazione Giovanile, Partite IVA etc. etc.).
    Nella speranza di continuare a leggerLa, le dò anche io il benvenuto sul Blog.

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    1. grazie e per legge elettorale guardi la risposta ad Angela Cuccia

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    2. Per quanto riguarda la Legge elettorale ho seguito con attenzione tutto l'iter e devo darLe ragione, rimane l'altro quesito al quale non ha risposto. Visto che, comunque, partecipa ad una campagna elettorale, gradirei sapere cosa ha in programma, credo sia da parte Sua (come da tutti i politici) dare risposte precise alle domande del popolo sovrano (?). La gente soffre chiede aiuto e ha il diritto di sapere.
      Avrei il piacere di incontrarLa, e credo l'abbiano anche tutti gli amici del Blog, per confrontarci sulle cose da fare.
      Non sono di origini socialiste ma sono un cittadino libero e pensante.

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  6. Viva il socialismo della libertà! Così termina il vecchio inno socialista. E poi.....l'internazionale!
    Che tempi, quanti sogni...tutti rossi!
    Il paese Italia cambiò veramente colore, nella speranza di una trasformazione radicale di una nazione uscita dalle macerie della guerra e da una povertà endemica!
    E molto da subito, già con i buoni governi di centro (va riconosciuto...).
    L'industria avviò il suo processo di sviluppo, fu istituita la mezzadria nelle campagne, furono fatte bonifiche, la scuola aprì le sue porte a tutti.
    E la spinta socialista fu determinante!
    Anche un cambiamento di stile, particolarmente riguardo la partecipazione delle donne, prime le socialiste, guidate dalla figura ideale di Anna Kuliscioff.
    Poi fu il tempo del divorzio, dell'aborto, dei diritti civili.
    I governi di centro-sinistra: quelli del maggiore sviluppo!
    Il PSI alla guida, verso un ammodernamento straordinario, grazie all'intelligenza dei suoi segretari, tutti dei grandi: da Pietro Nenni, col suo basco blù, a Bettino Craxi (sul quale ci sarebbe molto da ripensare....Stefania a parte!).
    Fu il tempo del rinnovamento, dei governi lungimiranti, oltre il muro di Berlino...
    Il PSI, un partito che ha tenuto testa da una parte allo scudo crociato e dall'altra al PCI, coinvolgendo le varie forze a entrare nella modernità.
    Oggi, riguardo l'Europa tutta, il PSE rappresenta sicuramente il faro a cui si deve guardare, per riprendere la rotta giusta, per allontanare la crisi e far risalire il nostro vecchio continente dalla china in cui continua a scivolare.
    Un' Europa Unita non solo economicamente, ma anche culturalmente, e soprattutto politicamente (cosa questa che, purtroppo, appare ancora lontana).
    Il PSE è chiamato a lavorare proprio per spingere verso questa unità politica, soprattutto per l'Italia; diversamente la nostra nazione sarà sempre più succube, dipendente dalle decisioni dei più forti.
    Per ricreare lavoro e far uscire la gente dalla disperazione, per ridare un ruolo centrale alla cultura, in un un paese che è stato culla della civiltà, per portare avanti quei processi di ammodernamento riguardo i diritti civili, a cominciare dal diritto alla cittadinanza dei bambini stranieri nati in Italia, al riconoscimento delle coppie gay. Per ridare dignità alla politica!
    A guardare l'Italia di oggi viene davvero lo scoraggiamento! Non sembra esserci soluzione!
    Il rivedersi davanti Berlusconi che ogni giorno riguadagna punti, risvegliando sogni impossibili nei cittadini più disperati, quelli che credono ancora nelle sue menzogne, fa cadere le braccia a chiunque!
    Ma è proprio in questi momenti che bisogna riaprire il cuore alla speranza, quel cuore socialista, che tanto ha battuto costruendo tempi migliori.
    Il PSI! Mi emoziona solo pronunciarlo!
    Un partito vecchio di storia, nuovo negli ideali "di sempre", quello della bandiera rossa, falce e martello, sole nascente e libro aperto!

    "L'avvenire ha un cuore antico!" (M. Gor'kij)

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    1. andiamo allora avanti per fare grande il socialismo anche in Italia.Grazie

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    2. P.S. l'articolo è bellissimo pieno di passione civile e consapevolezza dei valori di cui si parla. davvero complimenti. Mi rincuoro quando leggo questi pezzi

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  7. Voglio solamente darle il benvenuto su politica prima.
    spero che lei continui a scrivere e a commentare ,speriamo che tutti insieme si possa fare qualcosa di nuovo e di buono per noi e per i figli di tutti gli italiani onesti.

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  8. La critica al capitalismo.
    La conntrapposizione tra Capitale e Lavoro.
    La piena affermazione di quest'ultimo in termini di salvaguardia e valorizzazione delle sua dignità:questi i fondamentali sui quali ò nato il movimento socialista.
    Aldilà delle divisioni che lo hanno caratterizzato,tra "via rivoluzionaria", e "via riformista",esso non ha mai perduto una caratteristica fondamentale:quella di saper guardare al di fuori dei propri confini nazionali,consapevole che il mutamento dello stato di cose esistente si dovesse basare su un progetto ampio, politico, istituzionale e culturale che "guardasse ed andasse lontano".
    Che ne è ,oggi, di quella contrapposizione?
    In che modo decliniamo, oggi, i termini di Capitale e Lavoro?
    In una Europa ed in un Mondo resi orrendanente omogenei, e sempre più disuguali ed ingiusti,per effetto di un processo aberrante di omogeneizzazione globalizzata e globalizzante?
    Il Capitalismo ha perso le sue connotazioni di un tempo.
    Le forze che gli si contrappongono, almeno quelle che mostrano ancora la voglia di farlo,non si trovano più ciò che, sia le "componenti rivoluzionarie" che quelle "riformiste" si son trovate dinanzi il secolo scorso.
    Esse,e ho qualche difficoltà ad identificarle, sia in rapporto alla loro fisionomia che in relazione alle loro proposte politico programmatiche,si trovano al cospetto di un Capitalismo finanziario,che col "padrone" di un tempo non c'entra nulla.
    Oggi, se possibile, questo tipo di "nuovo" Capitalismo, fatto di finanza internazionale,banche e banchieri e poteri forti di tutti i tipi,non fonda il suo potere nè sulla produzione delle merci,nè sul profitto.
    Non produce merci,(ha solo,come diceva Pasolini,mercificatol0uomo) beni sfruttando "il lavoro" e traendone i maggiori benefici possibil:
    sposta a suo piacimento, quasi sempre a livelli vituali, somme enormi di capitale col compiacimento complice dei sistemi bancari ai cui piedi si prostrano quasi tutti i livelli istituzionali e rappresentativi,almeno in Europa.
    Basti vedere come anche i partiti non siano immuni da rapporti, almeno e quantomeno discutibili con questo mondo.
    Se il quadro è questo la stessa idea di intervenire politicamnte attraverso la stada dei "riformismo",magari il più "spinto" possibile,non sembra essere la più efficace,proprio perchè esso si attarda ad osservare un "Nemico che non c'ò più".
    Il "Nuovo Capitalisno Finanziario-Bancario,sovranazionale"-lo definisco così,per comodità di ragionamento-fa a meno,diciamo che bellamente se ne infischia delle Istituzioni rappresentative, dei partiti politici, di tutte le forme di rappresentanza,perchè le sovrasta.
    Mette i suoi uomini, i suoi garanti nei posti giusti, fuori ma, anche dentro i partiti come pedine complici e consapevoli.
    Per questo la "Via Riformista" che, per definizione, prefigura scenari politici volti a ralizzare una gradualità progressiva in grado di ottenere risultati positivi in senso progressista,ha le armi spuntate.
    Si muove ancora su di un terreno che non è più quello in cui si trova il "Nemico".
    Con le migliori intenzioni non comprende che l'attuale "Potere",che si ò cercato di delineare in precedenza,proprio in quanto"potere inedito" e, "drammaticamente originale",nella sua virulenza, si muove su un altro terreno,su un'altra dimensione.
    Per finire, scusate la lapidarietà della espressione,penso proprio che a chi usa l'arma nucleare non si può contrapporre il fucile da caccia.
    Nessuna, anche buona riforma,trasformerà il lupo in agnello.

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  9. Intanto il mio caloroso benvenuto a Carlo Vizzini. Avrete notato che l’articolo non ha un P.S. come tutti gli articoli di autori che per la prima volta scrivono su PoliticaPrima. Non era il caso e la popolarità del personaggio non richiedeva la mia solita nota di presentazione a margine.
    Carlo Vizzini ha alle sue spalle una lunghissima esperienza politica, di governo, e di attivismo vero. Per approfondire, se qualcuno ne avesse la necessità, basta fare una semplice ricerca in rete e il gioco è fatto. Ma andiamo oltre. In poche righe, Vizzini, traccia le linee del panorama politico del nostro Paese, ne individua i guasti, e ne intravede il rimedio. Una legge elettorale orribile, uno scadimento culturale dilagante, la mancanza di valori, l’assenza, ormai da troppi anni, di una forza popolare socialista capace di mettere in primo piano i diritti civili e le libertà che sono patrimonio ideale dei socialisti italiani e europei.
    Il suo è un appello per continuare e per ricominciare. Per riaffermare il ruolo della Politica, per dare dignità agli uomini e alle donne che vivono in difficoltà in un sistema che ha dimenticato la solidarietà per difendere i potentati, per garantire le banche, per inseguire una politica europea concentrata nella difesa dei bilanci e chiusa nelle stanze della finanza che gestisce i destini dei popoli.
    Ecco perché bisogna cambiare, bisogna fare di tutto per riappropriarsi del futuro. C’è la necessità di una vera stagione delle riforme. Una stagione che dovrà ridisegnare i meccanismi del sistema politico. A cominciare dalla riforma elettorale che deve consentire di dare voce a tutte le forze presenti nel Paese, a quelle realtà e a quelle minoranze che rappresentano il sale della democrazia. Un sistema elettorale che deve, nello stesso tempo, garantire governabilità, e capacità di fare le scelte necessarie.
    Noi di PoliticaPrima siamo sempre più convinti che la politica è fatta di valori. Quei valori fondamentali che rappresentano il cardine dei sistemi democratici e che dovranno diventare patrimonio di tutti.
    È la nostra missione. È il nostro obiettivo. Quello di riaffermare il Primato della Politica. Ma tutto questo sarà possibile se saremo capaci di convincere i cittadini che i cambiamenti sono veri e sono giusti.

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    1. ringrazio Carcione e Gattuso per due articoli davvero interessanti

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  10. Carlo Vizzini rappresenta il passato della politica in Italia. Con questo non voglio dire che rappresenta la mala politica, ma probabilmente dopo tanti anni di parlamento è arrivato il momento di lasciare ad altri questo ruolo. Non sono sicuro che i nuovi saranno meglio dei vecchi ma il ricambio ci vuole.E comunque potrà fare politica lo stesso da non parlamentare e anzi potrà mettere a diosposizione la sua lunga esperienza a chi ha voglia di impegnarsi in politica.

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    1. non mi sono presentato a questa competizione elettorale proprio perchè voglio avere un ruolo connaturato alla mia esperienza che metto a disposizione delle nuove generazioni che devono avere il dirirtto di stare in prima fila per costruire il futuro.

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  11. Effettivamente il signor monti è diventato in un attimo senatore a vita e presidente del consiglio. Una cosa mai vista che Napolitano ha imposto a tutti per superare l'emergenza. Molti dicono che fare le cose che ha fatto lui e i suoi ministri non era poi così difficile. ma tutti i partiti non lo hanno saputo fare e non hanno avuto la forza di spiegarlo agli italiani. Adesso siamo alla sceneggiata nella quale chi per un anno ha condiviso tutto e votato ogni atto del governo, o quasi, spara cannonate all'altro per prendere un voto in più. I cittadini sono molto stanchi e continua la sfiducia nella politica, i giovani non trovano lavoro e nemmeno si impegnano per cambiare le cose. le famiglia stringono la cinghia e sperano nel messia che purtroppo non c'è. la tentazione è forte e cis sono tanti buoni motivi per non andare a votare o per votare grillo

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    1. Lavoro,libertà e laicità devono essere gli impegni imperativi della politica. Monti ,secondo me, prima di impegare il proprio nome in una campagna elettorale doveva dimettersi da presidente del consiglio essendo stato chiamato per una emergenza e non scelto dagli Italiani ,ma adesso speriamo che gli italiani facciano scelte chiare che consentano governsbilitè e crescita per creae prima di tutto OCCUPAZIONE

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  12. Apprezzo veramente tanto il fatto che l'onorevole Vizzini risponda a tutti i commenti.

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  13. Caro Senatore, con il mio benvenuto su “politicaprima” anche l’auspicio di poterla incontrare per discutere insieme alcune nostre proposte. Mi vengono in mente, leggendo il suo articolo, alcune osservazioni e domande che voglio porre alla sua attenzione.
    Non è passato ormai troppo tempo per parlare ancora di socialismo, così come delle altre ideologie, nate e sviluppate nel secolo scorso, che si rifanno a vecchi stereotipi come Mazzini, Cavour, Marx ,o alla religione?. Non crede che abbiano fatto il loro tempo? Ma i referendum, svolti nel nostro paese, quindi, con il voto dagli elettori, non avevano espresso la loro volontà di andare verso il bipolarismo. Non pensa quindi che questo tipo di politica (la sua confermata adesione al PSI) sia un andare contro corrente? Io credo che la caduta del muro di Berlino, e tutto ciò che è avvenuto nel mondo successivamente, con la globalizzazione, e dall’altro la situazione italiana con la sua storia recente, abbia messo un punto fermo alla fine delle ideologie. E’ un mondo, questo, dove la politica dovrebbe cedere il passo ai valori. Stiamo vivendo questa campagna elettorale nel nostro paese basata sulle imposte o su problemi economici.
    Manca, al centro della politica, la persona umana con i suoi valori. Mi trovo d’accordo quindi con Giangiuseppe nel dire che la politica per prima cosa deve dare dignità alle donne ed a giovani. Deve affermasi il principio di cittadinanza, e la democrazia deve sapere rispondere a queste esigenze, le riforme devono andare in direzione del vivere civile: la cultura, la famiglia, il lavoro, la solidarietà.
    E per far ciò occorrono solo due schieramenti: uno progressista ed uno conservatore.

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    1. caro Filippo,sono assolutamente d'accordo con lei e penso infatti che quelli del socialismo democratico e riformista,oggi sono valori inalienabili per la vita della nostra società. libertaà e giustizia sociale ci insgnoò allora Giuseppe Saragat che certamente non era Marxista e che osteggiò fieramente il comunismo in anni difficilissimi e di guerra fredda. l'uomo al centro della società è figlio di una giustizia sociale che dia a tutti pari opportunuità nella vita. in EUROPA PIUù CHE I PROGRESSISTI ,CATEGORIA CARA AI POST-COMUNISTI ITALIANI CI SONO I RIFOERMISTI CHE SI CHIAMANO SOCIALISTI in Francia e Spagna ,socialdemocratici in Germania e laburisti in Inghilterra e potrei proseguire. Vi sono fumature e diversità ma la famiglia è quella. Bello saraà comunque approfondire in un dibattito vero non affidato solo al computer che pure è utilissimo per un primo contatto.

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