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giovedì 28 aprile 2016
PARTITO UNICO. RENZI BERLUSCONI CASINI
di Giangiuseppe Gattuso - La confusione del quadro politico è forse arrivato ai limiti. Dopo il referendum del 17 aprile ognuno ha segnato il punto. Renzi accaparrandosi i voti degli astenuti e i sostenitori del “si” ponendo sul piatto gli oltre 13 milioni di voti a favore. Con il pessimo risultato, comunque, di una pesante sconfitta della democrazia e della sovranità popolare.
Ci avviamo adesso velocemente alla tornata amministrativa di giugno. Un momento importante per eleggere i sindaci di 1370 comuni di cui grandi città come Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna. Che serviranno da test per ogni forza politica e come indicazione significativa per la salute del governo, in vista dell’altro traguardo di ottobre.
Quando si deciderà il destino della riforma costituzionale firmata da Maria Elena Boschi, e, per volontà del Presidente del Consiglio, sarà indetto il “plebiscito” sulla sua stessa permanenza alla guida del governo e, probabilmente, anche del Partito Democratico.
C’è da registrare, intanto, nell’area vasta e frastagliata del cosiddetto centro moderato un’interessante ipotesi sul futuro che vedrebbe coinvolti leader del calibro di Silvio Berlusconi e Pierferdinando Casini. In nome di un’aggregazione nuova che lascia da una parte i rappresentanti di movimenti e partiti ormai sempre più vicini a una destra estrema e ultranazionalista lepenista e alle più recenti idee xenofobe di Norbert Hofer, in Austria, che al ballottaggio del 22 maggio potrebbe essere eletto presidente. Il paese che sta bloccando il Brennero, che potrebbe contribuire al definitivo fallimento dell’accordo di Schengen. E di conseguenza dell’idea stessa d’Europa. E dall’altra parte tutta la sinistra estrema, le anime del vecchio PCI, SEL, della numerosa minoranza e fuoriusciti del PD.
Insomma un blocco politico, sotto la guida e l’egemonia di Matteo Renzi, per contrastare il vero avversario e nemico giurato rappresentato dal Movimento 5 Stelle. Una realtà data per spacciata più volte, dopo l’incredibile inaspettato successo delle politiche del 2013, e che rappresenta ormai una concreta alternativa al sistema partitocratico tuttora dominante.
Un’idea, quindi, affatto fantascientifica, portata avanti dall’ex Presidente della Camera dei Deputati al tempo di Berlusconi. Un personaggio navigato, cresciuto nella culla Democristiana e per tanto tempo capo dell’UDC. Ben integrato nella maggioranza di governo e fiero sostenitore di Matteo Renzi. Profondo conoscitore di uomini e cose, dei meccanismi della “politica militante”, nonché amico della prima ora di Silvio Berlusconi.
Il ragionamento è fin troppo semplice e pragmatico. Casini, in una sua recentissima esternazione, parlando con il giornalista Tommaso Ciriaco, La Repubblica del 26 aprile, ritiene imprescindibile e non più rinviabile la nascita del Ppe italiano. Un partito in profonda crisi che può essere rivitalizzato costituendosi in centro di attrazione dei moderati nelle varie realtà nazionali. E in Italia è evidente l’opportunità di un coinvolgimento di ciò che resta di Forza Italia, dell’area governativa rappresentata da Alfano e compagni, dai fuoriusciti che già sostengono Renzi, dall’UDC, e da quanti altri vorranno aggregarsi.
Il progetto ha tutta l’aria del tanto evocato “Partito unico” che dovrebbe vedere finalmente Renzi abbandonare al loro destino la sinistrorsa riottosa minoranza del partito e assumere la guida di una formazione politica forte e compatta molto più vicina alle sue radici di ex giovane democristiano. Nonché alle politiche portate avanti nei suoi quasi due anni e mezzo di governo pienamente in sintonia con significativi pezzi dell’ex centro destra che gli hanno assicurato voti parlamentari e membri di governo per andare avanti.
Non è facile fare una previsione e l’idea di Casini, se pur apprezzabile e logicamente fattibile, si scontra con una compagine di governo attenta a preservare se stessa e con lo stesso Matteo Renzi convinto di potere vincere su tutti i fronti.
A cominciare proprio dal referendum costituzionale che gli assicurerebbe, insieme alla legge elettorale, la certezza di potere andare avanti da uomo solo al comando. Un’ipotesi sostenuta anche da Eugenio Scalfari che ha cambiato via via la sua posizione di fronte all’evidenza di analoghe realtà in altri paesi non soltanto europei.
Ottobre, insomma, sarà il vero discrimine per decidere quale strada intraprendere.
Giangiuseppe Gattuso
28 Aprile 2016
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Casini ha una credibilità uguale a zero virgola....
RispondiEliminaeSATTO !
EliminaEcco, ben detto, ottobre sarà un vero discrimine per volontà dello stesso Renzi. Adesso nei commenti a questo articoli saranno in molti quelli che diranno che non deve essere un voto contro Renzi, ma sulla bontà o meno delle riforme. Io lo dico subito, il mio sarà un NO! netto contro Renzi. Se fosse per giudicare in merito alla bontà delle riforme mi turerei il naso e le voterei. Ma siccome una vittoria del SI rafforzerebbe Renzi nel poter proseguire con la sua politica che non condivido affatto per molti anni ancora, voterò NO a naso aperto nella speranza di poter respirare aria nuova e non certo Quella di una santa alleanza formata Renzi Berlusconi, Casini ed Alfano.
RispondiEliminaL'ipotesi della nascita di una nuova formazione politica di centro non è del tutto infondata. Attualmente il centro destra comprende la destra razzista e xenofoba di Salvini, quello che resta di Forza Italia ormai allo sbando totale e quasi comico, i quattro gatti di Fratelli d'Italia e qualche nostalgico fascista che si vede rappresentato da Storace. Un quadro deprimente e Fosco che non serve neanche a garantire un dibattito sereno e consapevole fra le varie forze politiche. La nascita di una formazione politica moderata dignitosa e coerente penso possa essere un fatto positivo; tuttavia non vedo affatto il rischio che Renzi possa confluire in una tale formazione. Renzi rappresenta un partito di centro- sinistra dei nostri tempi, molto pragmatico, sicuramente lontano dall'anima del vecchio PCI, ma bisogna accettare che i tempi sono cambiati e oggi la classe dirigente del PD é espressione di questa mutazione.Non dimentichiamo che il PD é nato dall'Unione della Margherita e del PDS, per cui c'è stato unevitabilmente qualche cambiamento genetico. L'aspetto positivo é che questo governo governa e lo fa legittimamente secondo le leggi della nostra Repubblica. Non è un governo abusivo. E sta portando avanti un programma che ottiene la maggioranza in Parlamento. É un governo che ha già ultimato molte riforme e ne ha già altrettante in programma. I mesi che ci attendono saranno decisivi; mi auguro che il referendum abbia un risultato confermativo e che si rafforzi il potere esecutivo perché abbiamo bisogno di governi certi che governino. Si sta facendo un gran parlare sull'annullamento del potere legislativo del Senato: nessun altro paese del mondo ha due Camere dove debbano essere approvate le leggi. In Italia qualunque cambiamento suscita un vespaio di polemiche. Per concludere, caro Giangiuseppe, non avremo il partito della nazione o un nuovo partito popolare dove confluiscono tutti i renziani. Il tempo mi darà ragione
RispondiEliminaNon ho bisogno di riflettere: mai e poi mai!
RispondiEliminaAll'articolo di Giangiuseppe unico appunto sulla "numerosa minoranza e fuori usciti dal PD" ...e a questo vorrei aggiungere che nel PD per il prossimo anno sarà convocato il congresso ed è lì che vanno valutate le idee e le maggioranze e minoranze.
RispondiEliminaNon sta nei miei desideri ma se salta la Riforma Costituzionale di Ottobre tutto diventa possibile e magari prima del voto cambieranno l'Italicum estendendolo anche al Senato e dando il premio di maggioranza alla coalizione ...ovviamente per fregare chi di coalizione non nè vuole sentire parlare!!!
Su queste cose bisogna riflettere ...non basta dire mi piace o non mi piace ...o dire che si è contro Renzi in ogni caso!!!
Il dettagliato articolo di Giangiuseppe, stimola perché evoca uno scenario futuribile e i primi steep del suo sviluppo sono già alla vista degli attenti osservatori. Se il Partito Unico è scritto che dovrà nascere, nascerà. E’ un film che già la storia ha proiettato più volte ed alcuni ricordano bene le scene finali che non stiamo qui a ricordare agli altri, solo per questioni di buon gusto. L’importante è che il ceto che si appresta a dirigere non caschi per l’ennesima volta nella cecità che il potere porta inevitabilmente con sé assieme all’arroganza ed al senso di onnipotenza.
RispondiEliminaL’importante è che ci sia un riferimento etico-morale che guidi i comportamenti dei legislatori futuri,
se diamo per assodato il commento di Andrea Camilleri -che molti in coscienza condividono- circa la qualità culturale dei nostri attuali governanti, dimostrata da una sequela di decreti zoppicanti e perfettibili. Non ci resta che sperare che la classe dirigente futura, in assenza di contrappesi istituzionali ( che danno fastidio) sappiano che quello più importante e non eliminabile è il Popolo che, ormai abituato ad essere sovrano, difficilmente potrà divenire “suddito”.
Vorrei aggiungere una considerazione circa l’infelice trasformazione del Senato, camera alta del nostro Parlamento. In passato fu ventilata una proposta, cioè quella della sua trasformazione in Camera Sindacale e fu accantonata col dirsi che ciò avrebbe replicato la Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Non è vero !
Una Democrazia compiuta non può avere paura di fantasmi ed oggi che il CNEL è stato cassato, una connotazione “elettiva sindacale” di una Camera potrebbe avere cittadinanza. Invece si propone un Senato trasformato composto da 100 consiglieri comunali e/o regionali (probabilmente eletti in modo platealmente clientelare) ma per fornirli di impunità. Tutto ciò per ridurre le spese…Ma siamo seri !!! Se lo si volesse veramente sarebbe sufficiente azzerare gli Enti Regioni e il bilancio dello Stato andrebbe in attivo.
Comunque, il quorum è stato levato…perciò andranno a votare tutti…tutti coloro che in un modo o in un altro sperano di legarsi a qualche parvenu politico nel futuribile carrozzone e che questi faccia lavorare un proprio congiunto.
oRMAI IL GOVERNO Renzi ci ha fatto vedere il peggio assoluto della politica ..c'eravamo illusi che con la cacciata dal Parlamento di berlusconi , la politica ne avrebbe avuto dei benefici ..e abbiamo visto il patto del Nazareno immediamente messo in atto da Renzi ..ed il PEGGIO DEL PEGGIO si e' materializzato sono tutti in fibrillazione ..i partiti ..davanti a loro si materializa un successo a Roma del Movimento Cinque Stelle che per loro e' la morte.Faranno il peggio del peggio ...gli riesce benissimo si inventeranno IL PARTITO UNICO E LI CONFLUIRANNO ..ormai lo vediamo le ideologie ..destra e sinistra sono morte e sepolte ..ora LEVERSIONE e' a portata di mano la storia ci dara' la risposta ..che verra sicuramente nel 2016 anno di amministrative e del referendum costituzionale ..TEMITISSIMO dal menzognero renzi ....
RispondiEliminaPreoccupante e pericolosissimo scenario, un monopartito senza ideali, tranne quello di aumentare al'infinito sia il proprio potere , sia i propri vantaggi personali..... auguro a tutti italiani ed a tutta l'Italia che venga bocciata col 90% la riforma costituzionale,perché un ventennio basta,una riedizione , spero, non la voglia nessuno.
RispondiEliminaDopo l'esito del referendum del 17 u.s. non ci sarebbe davvero da meravigliarsi se l'idea di Casini andasse in porto.
EliminaUna soluzione come un'altra per consentire all'attuale "cricca" politica al potere di rimanere in sella. Gli italiani, come hanno fatto sempre, rinnoveranno le urla e le imprecazioni, e alla fine alzerebbero le spalle e si adatterebbero ancora una volta al fatto compiuto.
E' indubbio che una riforma del Senato è auspicabile ma quella prevista da Renzi (per meglio dire, almeno secondo quanto dichiarato dalla Boschi, da Napolitano) è assolutamente non solo inadeguata ma sarebbe oltraggiosa per la nostra Costituzione e dannosa per la nostra libertà, anche personale. E' ovvio che se dovesse andare in porto il disegno di Casini essa verrebbe attuata e confermata.
Il vero nodo da risolvere in Italia è quello di ridare dignità alle Istituzioni liberandole dalla schiavitù del malaffare divenuto ormai un cancro pressochè all'ultimo stadio.
Ci si riuscirà? Saranno gli italiani capaci di estirparlo? Quando ci saranno le elezioni per il Parlamento, se ci saranno ancora perchè con la “fantasia” del Partito Unico ci si potrebbe davvero ritrovare ad un sistema elettorale che avrebbe come base la Legge Acerbo di non certo lieta memoria, gli elettori avranno il coraggio civico di imporre la loro volontà scegliendo con “onestà” l'”onestà”? O, come al solito, andranno a votare con la testa ricolma di promesse che non saranno mantenute e per la simpatia delle mutandine della Mariaelena e degli slip di Matteo?
A mio parere non ci sarebbe nulla da meravigliarsi se avvenisse proprio questo malgrado le attuali “grida di dolore” e le “dichiarazioni vibranti di sdegno” che siamo abituati ormai a leggere e a sentire ma che alla fine restano solo un rumore nel nulla.
No! La situazione non è affato edificante né foriera di nuove consolanti.
C'è, almeno sulla carta, la visione del meglio nell'ipotesi della vittoria dei “pentastellati” ma anche tra loro si sarà certi che siano tutti della pasta di un Di Maio o di un Di Battista? Quanto peseranno le defezioni verificatesi negli ultimi tempi? Quanto peseranno le attuali rimostranze degli “espulsi”?
In fondo sono di carne anch'essi! Quanti manterranno la parola data? Finora le azioni di chi ha mantenuto fede alla promessa fatta all'atto della elezione ed ha raggiunto quei posti di potere di poter dimostrare la “bontà” delle loro azioni è stata positiva.........Riusciranno davvero a ridare agli “onesti” la certezza che non verrano meno alle loro promesse?
L'interrogativo, sinceramente e con l'augurio che possa risolversi in meglio, è necessario porlo a noi che li vediamo con simpatia ma anche a coloro che dovranno alla fine decidere col voto e sono incerti.
Per concludere esprimo, sinceramente, la speranza che il Movimento 5 stelle ce la faccia alla grande
, ma deve essere veramente grande il successo perché se andasse in porto il disegno di Casini la faccenda si farà seria e la lotta durissima.
Auguriamocelo per l'avvenire dell'Italia tutta.
Aridatece Don Luigi Sturzo e l'Onorevole Alcide De Gasperi, veramente Onorevole discreto umile grande Presidente del Consiglio che avviò il risorgimento economico post catastrofe della maledetta seconda guerra mondiale. ARIDATECELI ! ! !
RispondiEliminaAltre persone, però pure altri tempi. Oggi Alcide De Gasperi, e tanti altri, avrebbe difficoltà a farsi eleggere nel consiglio comunale. Non si possono confrontare tempi così lontani e diversi.
EliminaPROPRIO NON SE NE VOGLIONO ANDARE!
RispondiEliminaI politicanti di sempre sono sempre pronti acquattati per riciclarsi alla prima occasione. Tutto vecchio, come lo stesso Renzi, nato democristiano, si è di fatto,infiltrato nel PD, partito della sinistra, erede per eccellenza del PCI e senza colpo ferire, lo ha trasformato in un partito di centrodestra, mettendo in campo delle riforme che non erano riuscite neppure al più spavaldo Berlusconi. La realtà è che a Renzi, non interessa una bel nulla del PD, lui è stato nominato per ricostruire il partito i cui è nato ed il suo progetto si sta lentamente realizzando. Paradossalmente, ciò che rimane della vecchia sinistra, definita oggi minoranza, è avversata nello stesso partito e confusa alla stregua di beceri dissidenti. In effetti le idee di sinistra danno fastidio e non poco a chi di sinistra certo non è, e Renzi è tra questi.
Ma ciò che sconcerta, dopo quello che ogni giorno riportano le cronache, è la cieca fiducia quasi calcistica,che molti elettori continuano ad ostentare nei confronti di un sistema politico marcio e corrotto, senza mai chiedersi del perchè questa Italia è passata dall'essere la sesta potenza economica mondiale, ad un paese in macerie, alla mercè della finanza mondialista. Di chi ne è la colpa se non degli stessi politicanti e partiti che ci hanno finora governato e che ancora oggi pretendono di farlo nuovamente riciclandosi?
CONCORDO ANCHE LE VIRGOLE DI QUELLO CHE HAI SCRITTO SARA' SEMPRE TROPPO TARDI ..QUANDO LA GENTE APRIRA' GLI OCCHI SULLE MEZOGNE DELL'ARROGANTISSIMO E SOPRATUTTO ..BEFFARDO ..RENZI ..
EliminaRitorno alle origine ho commentato a caldo su FB.
RispondiEliminaInfatti Cosa sarebbe un PARTITO UNICO con Casini, Alfano e Renzi se non il ritorno della Democrazia Cristiana come forma di partito? I tre vengono dalla DC, Berlusconi pronto ad aggregarsi per difendere i propri interessi. Qualcuno storce il naso? Non dimentichiamo che la DC prima di "MANI PULITE", sin dalla sua nascita ha avuto un consenso popolare altissimo che oscillava da un massimo del 45% al 34% con comunisti e socialisti che insieme arrivavano intorno al 40%. Oggi quello che resta delle sinistre messe tutte insieme, compresa la minoranza interna al PD non superano il 15%. Allora c'era lo spauracchio comunista, Quindi Montanelli: " turatevi il naso e votate DC". Oggi c'è lo spauracchio Grillino, quindi potrebbe saltare qualche nuovo Montanelli per dire: "turatevi il naso e votate il Partito della Nazione.
NO, questa volta non ce la faranno. Ne hanno combinate di cotte e di crude, ci stanno prendendo per i fondelli da anni. Non è possibile che vincano e che rifanno il pentapartito di infausta memoria. No, no, se vincessero significa che gli Italiani sono una banda di masochisti senza rimedio.
RispondiElimina...... rifacciano, non rifanno...
RispondiEliminaMa che dire di questo disgustoso guazzabuglio di gente che riappare dal nulla pur di riguadagnarsi un posto al sole per aggiungere ancora più confusione. In questo carrozzone pieno di pinocchi, mangiafuoco, colombine, pulcinella... con tutte le scene buffe, e grottesche di cui danno un penoso spettacolo. Mi rifiuto di sprecare le mie povere parole di spregio, nei confronti di questi figuranti. Qualcuno si è appellato a De Gasperi .... ebbene, sono con lui... e non lo avrei mai pensato! Ho perso la fiducia in questa che politica non è di certo... neanche l'ombra, se non una grossolana mistificazione di 4 avventurieri, improvvisatisi politici... per non parlare delle dame che fanno da coreografia.... OTTIMO IL TUO ARTICOLO, CARO GIANNI ...ma sprecato per questi quaquaraqua. Sono molto sfiduciata ...si è capito?
RispondiEliminaLA POLITICA E' UN'ARTE... LORO.... GLI OMINIKKI ...DEI PESSIMI ATTORI!
Cicerone si rivolta nella tomba!
Dovremo essere noi, con il nostro NO, netto e chiaro, a ridimensionare le ambizioni di partito unico e relativo pensiero unico, dei partiti e partitini che, pur di avere una poltrona, rinnegano ogni loro idea.
RispondiEliminaNO..ci conteremo.....Se gli italiani, non si sono bevuti il cervello, lo/li mettiamo in un angolo, con buona pace di tutti, compresi e pentastelle.
Il tuo articolo è come sempre ben scritto e di facile comprensione Giangi. Il problema sono gli individui protagonisti di questa tua esposizione. Non ne stimo alcuno dal momento che nessuno di costoro ha fatto mai l'interesse del popolo. Si stanno preparando a fare l'ennesima schifezza per poter legittimare un governo che ha come caratteristica, la peggiore funzione tipica di un governo di destra che mira al potere e al dominio fine a se stesso. Questa genia che è candidata a governare, compreso m5s, non hanno lo spessore del politico che sa guidare un paese che non è una entità astratta, bensì formata da una moltitudine di persone che aspirano a vivere e non ad arrabattarsi per poter andare avanti. La politica odierna è la non politica, una vera calamità senza speranza. Comunque farò il mio dovere di cittadina che esprime un dissenso. Voterò no al referendum sulla costituzione, con la speranza che, se quell'essere immondo che governa, con una sconfitta, possa capire che il suo governo e le sue riforme, sono sgradevoli.
RispondiElimina"Partito unico"una ipotesi che oltre ad essere la negazione della democrazia, mi spaventa non poco, uomo solo al comando non vi ricorda nulla?
RispondiEliminaA me viene in mente un ventennio che ha distrutto il nostro paese dal punto di vista delle libertà, individuali e generali, no...non sto parlando di quello berlusconiano, ma di quello che ci ha portati in una guerra devastante.
Probabilmente esagero, oggi forse non sarebbe possibile una dittatura del genere, ma ve ne è un'altra possibile, che il governo attuale cerca di portare avanti, con proclami e bugie, alteramento della realtà e bufale che per fortuna vengono smantellate da quel pò di informazione libera e corretta che ancora esiste in questo paese.
Spero che il referendun di ottobre sia davvero il discrimine, che faccia la differenza, che smantelli questa campagna di informazione faziosa, e spero che le persone capiscano che queste riforme devono essere bocciate con ampia magioranza.
Votare NO a queste riforme anche per votare no ad un governo di nominati, perchè si cambi, il cambiamento può avvenire con una legge elettorale che rimetta nelle mani degli elettori la scelta, decidere da chi si vuole essere governati spetta al popolo.
Qui l'unico partito, che poi non è un partito, è Grillology. Un uomo solo al comando.
RispondiEliminaChe poi non è un uomo.
Presumo che questo Sig. ci abbia già disonorato quanto basta, sarebbe opportuno che si nascondesse, la vergogna e' una condizione che umilia, lui probabilmente non la conosce.........
RispondiEliminaRenzi non è l'uomo solo come possa sembrare ...tanti di quelli che gli stanno attorno provengono dalla nostra storia e che il prossimo anno a differenza degli altri partiti e movimenti nel PD ci sarà un congresso!!!
RispondiEliminaQuesto congresso si concluderà come le riunioni della Leopolda, gigantesche ovazioni ai quanto sono bravi quanto sono belli e si voteranno i nuovi che avanzano e sempre più verranno rottamati quelli che avevano ancora qualche briciola di sinistra nel DNA. Mettiamoci il cuore in pace
EliminaIl comportamento arrogante di Renzi che lo porta ad essere spregiudicato nell'azione governativa si presta alla prospettiva della formazione di un partito unico, direi che non trattasi di fantapolitica. Ovviamente saranno determinanti due passaggi: le elezioni amministrative e il referendum costituzionale. Dai risultati di queste due consultazioni dipende la futura strategia politica che adotterà Renzi . Il consolidamento della collaborazione a destra sembra ineluttabile. Casini non parla a vanvera e da politico di lungo corso, formatosi alla scuola democristiana, sa come stare a galla e l'amico Renzi, stessa matrice, non vorrà perdere l'occasione di rimanere in sella. Casini, Berlusconi, Alfano e Renzi potrebbero faciltare la nascita id una aggregazione di destra moderata in contrapposizione a quella estrema rappresentata dalla cordata Salvini . Il M5S, che ritiene superato il concetto di destra e di sinistra, si definisce una forza politica in contrapposizione a tutte le altre. Dal PD uscirebbero definitivamente i Bersani, Cuperlo, Speranza ed altri. Le animelle di sinistra sparse in diverse formazioni, anche unite, difficilmente riuscirebbero ad essere incisive. L'attuale legge elettorale e la riforma costituzionale si prestano alla scalata di un solo uomo al potere sostenuto da una solida maggioranza. La prospettiva non è rassicurante. Intanto ci attende un periodo di serrato confronto per capire e valutare e, al momento giusto sapere scegliere. L'idea di Pierferdinando Casini non sembra fantascientifica e chissà quanti si stanno già muovendo in tal senso.
RispondiEliminaLa cosa più importante sono le poltrone e le clientele... che tristezza!!
RispondiEliminaBuona sera al Gruppo questa è la conseguenza della ns "bellissima costituzione " grazie a lei ci troviamo così Quando avremo il coraggio di cambiare allora tutto questo non succederà più Ma non credo che gli italiani abbiano veramente voglia di cambiare PAURA????? Dopo 70 anni ci si è abituati
RispondiEliminaSono 50 anni che il vecchio sistema dei partiti, quando si sente minacciato e insediato, tira fuori la vecchia, stanca, logorata e incomprensibile formula della “moderazione” nelle tante e varie declinazioni, per cercare di sopravvivere. Il richiamo è sempre al “centro”, al “partito dei moderati”, oggi nella declinazione di “partito della nazione”. Basta fare questo magico appello per mettere insieme tutto il peggio che, non ancora soddisfatto di avere distrutto il Paese nei decenni passati, si rimette in fila per fare un altro giro. Il capitano di questa “interessante” formula politica non poteva che essere Pierferdinando Casini, icona della prima Repubblica e uno dei tanti brontosauri che faceva il portaborse di Arnaldo Forlani in un’altra era geologica. A lui il compito di preparare il plotone di esecuzione per contrastare l’irrefrenabile ascesa dei 5Stelle. Mentre la gente chiede cambiamenti radicali, profonde riforme (quelle vere), pulizia e legalità questi scienziati rispondono con la parola magica “moderazione”. Come se fino ad ora ci fossero stati governi estremisti. La verità è che questi, temendo di essere cacciati con i forconi, consegnerebbero l’anima al demonio pur di non mollare la poltrona e si mettono insieme tutti reclutando inquisiti, condannati, indagati, destra, sinistra, centro e voltagabbana. Ecco, questa allegra compagnia neorenziana era proprio la risposta che gli italiani si aspettavano. Complimenti per lo sforzo di fantasia e il profumo di novità.
RispondiEliminaBuongiorno Direttore
RispondiEliminaCome sempre una disamina chiara dell’attuale situazione politica del ns paese.
L’idea di una nuova aggregazione così come da lei descritta, considerando il sistema elettorale vigente ,appare possibile anche se personalmente la ritengo ancora lontana, visto anche i vari impegni elettorali ed il referendum di ottobre. Poi resterebbe da vedere se possa funzionare visto i personaggi che potrebbero comporre il nuovo partito.
Circa il referendum di ottobre noto che si fanno sempre gli stessi discorsi a difesa di una costituzione che più passa il tempo più la ritengo abbastanza obsoleta Sempre i soliti discorsi mai decisioni serie mai Per me il problema si risolve con elezioni dirette una sola camera 300 parlamentari 5% di sbarramento così le cose potrebbero radicalmente cambiare ed anche velocemente Ma mi aspetto che al referendum di ottobre vinceranno i no e così avremo perso altro tempo Gli italiani veramente vogliono cambiare o hanno pausa??????
Caro Eugenio, gli italiani non hanno paura e per questo potrebbero fare sciocchezze.
EliminaDella serie "tanto che abbiamo da perdere?"
Purtroppo c'è una diffusa incultura politica, scarsissima conoscenza delle dinamiche istituzionali, scarsa capacità di analisi, ignoranza della storia.
Viviamo in un'epoca di miseria culturale e questo mi preoccupa molto.
Era ed è una certezza che questa nuova legge elettorale avrebbe portato a nuove o rinnovate ammucchiate.
RispondiEliminaInevitabile per non essere tagliati fuori.
L'abolizione delle coalizioni è una cretinata per boccaloni.
Nulla vieta a più partiti di unirsi sotto un simbolo per le elezioni e il giorno dopo costituire distinti gruppi parlamentari.
Casini come tanti altri sa fare solo casini: non vale nulla politicamente e culturalmente.
È un campione delle paludi in cui si muove bene per stare sempre a galla.
Caro Lorenzo. Il motivo principale per cui voterò NO! al referendum di ottobre, come già detto in altra occasione, è quello di far cadere Renzi ed avere un vero congresso PD nella prossima primavera. Diversamente, come ha scritto l'amico Ferraro, quel congresso sarà l'ennesima Leopolda col punto di arrivo al Partito della Nazione.
RispondiEliminaSergio già discusso credo che sia inutile ripetere sempre le stesse cose Siamo lontani miglia io è te Io vedo una grande confusione ( educato) che regna da 70 anni e che salvo cambiare tutto e drasticamente non ne verremo mai fuori Inoltre come appare evidente il referendum di ottobre interessa solo pro/contro Renzi il resto è poesia ( diceva un mio amico) e questo significherà altri 70 anni di tempo perso Poi però non lamentiamoci dando la colpa all'UE e all'euro
RispondiEliminaCaro direttore, ho apprezzato il servizio, ma avrei preferito un costruttivo confronto e non sterili critiche e disgustose vignette. Sul blog deve prevalere la dialettica, sulle tante domande a cui dare risposte costruttive. Ma che cosa vuole Renzi? Che cosa si intende per partito della nazione? Teme il rinnovamento penta stellato o di Matteo Salvini? Vorrà disseppellire la vecchia balena bianca ? Domande che rimbalzano da un giornale all’altro, ma nessuno è riuscito a fornire delle risposte soddisfacenti. Tra le tante ipotesi ventilate,vorrei aggiungere un’altra possibile spiegazione politica visti gli atteggiamenti assunti in questi ultimi tempi dal Presidente del Consiglio: Matteo Renzi non intende morire comunista, lasciando al proprio destino quella frangia nostalgica capeggiata da Landini e compagni. Alla direzione nazionale del PD ha fatto sentire con molto vigore la sua voce, a prescindere dai parlamentari che avrebbero potuto condividere il suo pensiero. Lui non è il tipo di lisciare il pelo all’opposizione interna al suo partito, dire sempre di sì, annullando la propria personalità, le sue idee e le sue ambizioni. Ha buttato alle ortiche ideologie, dogmi, che con la “rottamazione” riteneva assoluti, proprio per far parte di un grande partito, in cui crede, ritenuto fucina di una politica in continua evoluzione, per una società che cambia. E’ necessario però capire come poter realizzare quei temi principali da lui richiesti, per una nuova architettura dello Stato, con una riforma che si presta ad una miriade di potenziali conflitti istituzionali, mentre ci troviamo quotidianamente a confrontarci con quella società che lavora, che produce, che fa sacrifici per pagare il mutuo ed arrivare a fine mese e con rammarico ci rendiamo conto che la gente è stanca. Stanca di sentire e leggere sempre le solite frasi, l’enumerazione dei problemi e non avere mai una risposta concreta e attuabile, anche se drastica, che dia un segnale di risoluzione al disagio sociale in cui siamo entrati. Se vogliamo scongiurare la violenza della piazza, è necessario mettere in fase di maturazione una riflessione collettiva dei cittadini onesti, che alla sera vogliono tornare nelle mura domestiche sereni, senza l’ansia di essere governati da persone corrotte,disoneste e senza scrupoli. Riflessione, che dovrebbe far avvertire ad ognuno, come vitale, l’esigenza di tornare a parlare di politica, o meglio di fare politica, mettendo in rilievo con questa espressione, l’aspetto della militanza e dell’impegno rinvigorito di nuove idee e contenuti. E’innegabile la necessità a dover ricominciare daccapo, facendo tesoro delle esperienze positive del passato e trasportarle nell’attuale società profondamente cambiata. Si parla spesso dei giovani, di una nuova classe politica dirigente. Osservando l’orizzonte politico, quanti giovani si interessano dei problemi della nostra società? Negli ultimi dieci anni vi è stato un cambiamento radicale nell’approccio a questa materia a cui tutti dovrebbero interessarsi in quanto è per tramite di essa che si decide quale sia la cosa migliore per uno stato e di riflesso per i suoi cittadini. I giovani di oggi non si interessano di politica, preferiscono occuparsi di altri argomenti, perché la politica è ormai vista come un mondo distaccato dove regna la corruzione, l’interesse personale, la convinzione che ognuno si preoccupi solo del bene proprio senza badare a quello altrui. Dunque responsabili sono quegli adulti che dovrebbero essere visti come un modello da imitare, che dovrebbero essere da esempio ma con i loro comportamenti non fanno altro che allontanare sempre più quella parte della società che fra pochi anni si troverà a svolgere un ruolo fondamentale nella vita dello stato. Secondo me, questo è il vero messaggio che Matteo Renzi e compagni dovrebbero far giungere alle nuove generazioni, senza mai mancare da parte nostra quel senso critico costruttivo, evitando di stare alla finestra ad osservare l’aria che tira ed applicare la politica del “tutti contro tutti”.
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