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martedì 31 gennaio 2012

PALERMO. BUON LAVORO COMMISSARIO LATELLA

Il Prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella è nel pieno delle sue funzioni. Ha sostituito in un sol colpo il Sindaco di Palermo Diego Cammarata, dimessosi dopo la conferenza stampa del 16 gennaio 2012, e l'intera Giunta.
In sostanza assomma in se il 'lavoro' di quindici assessori e del sindaco! Uno sforzo notevole.
Il nuovo Commissario straordinario del Comune è persona di esperienza con un curriculum di tutto rispetto. Ha svolto le stesse funzioni in vari comuni del Mezzogiorno e conosce bene la macchina amministrativa degli enti locali.
Ma Palermo è un'altra cosa. Palermo ha in se tutti i vizi e le problematiche di decenni di mala amministrazione. Di mancanza di un progetto di sviluppo, di ritardi vergognosi, di una gestione superficiale e senza amore per una città capitale come questa.

Che cosa può fare nei pochi mesi che mancano alle elezioni, il neo commissario? E con il Consiglio Comunale rimasto in carica nonostante la sua clamorosa inefficienza dimostrata per tutta la consiliatura?
Le emergenze che si troverà di fronte riguardano alcune aziende e società municipali. La Gesip in prima fila, il contenitore di ex lsu di ogni specie. L'Amia con le problematiche connesse alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, e un numero di lavoratori, insieme ad Essemme, pletorico. Una bomba che ha rischiato più volte di esplodere. E poi l’Amat, l’azienda di trasporti cittadina, con i problemi di sempre, tra i quali le enormi risorse che il Comune non versa nelle sue casse.

Al contrario, e meno male, le altre aziende (Amap e Gas) navigano in acque calme e soleggiate, bilanci in attivo e servizi efficienti.

Migliaia di lavoratori, quindi, rischiano il dramma occupazionale. E per tutto questo si dovranno trovare le risorse che il Comune non ha. Per pagare gli stipendi, e assicurare l'espletamento di servizi fondamentali. Siamo sicuri, però, che il neo Commissario ci riuscirà. E non è poco. Infatti, molto probabilmente, è il vero motivo delle dimissioni anticipate di Diego Cammarata, che non intravedendo soluzioni ha gettato la spugna. Adesso anche la Regione Siciliana dovrà collaborare, non foss'altro perché si è interrotta la stupida e logorante guerra che ha visto Lombardo contro Cammarata (e viceversa?).
Dopo di che, con il campo libero da urgenze e dai problemi della gestione quotidiana, la parola può passare ai cittadini. Sì ai cittadini, non ai partiti. Quei partiti che qui come a Roma hanno fallito in toto. Dimostrando la loro insipienza, concentrati nella ricerca di miseri risultati personali. Perdendo tempo prezioso, fuggendo dalle responsabilità e dalla Politica. Senza immaginare un futuro e senza dare una speranza ai tanti giovani che, sfiduciati, fuggono anch'essi verso territori più accoglienti.

E, intanto, però, al Prefetto Latella, per tutto ciò che farà e per il gravoso impegno del suo ruolo, facciamo gli auguri di buon lavoro!

PoliticaPrima
31 gennaio 2012

9 commenti:

  1. Il commissario Latella, inviato dal presidente Lombardo, dovrà e sono quasi certo che questo farà, occuparsi di far sì che i 100 gg, che la vedranno occuparsi di Palermo trascorrano senza che questioni drammatiche che tutti conosciamo esplodano.
    Quindi si occupi dell'ordinaria amministrazione, aspettando che la politica ritorni e possibilmente, rimedi ai guai prodotti.

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  2. Quando un commissario viene chiamato a sostituire un sindaco in corso di legislatura significa che costui va a trovare macerie, non certamente situazioni idilliache. Il fatto che si arrivi a questo punto è la dimostrazione di un fallimento, cosa che in nessun caso può rallegrarci; se poi questo avviene in una grande città dove già, a prescindere da chi abbia, pro tempore, il dovere di amministrare la cosa pubblica, esistono problemi endemici mai risolti, situazioni di degrado che nessun tipo di politica è mai riuscito a frenare ( e non mi riferisco soltanto a certi quartieri periferici tipo ZEN ) viene fuori un quadro assolutamente sconfortante nel quale l'attività di un commissario a tempo (poco più di tre mesi prima delle elezioni) non può suscitare eccessivi entusiasmi o aspettative. Un augurio di buon lavoro (come il saluto) non si nega a nessuno; ma, senza consistenti, congrui e quindi enormi mezzi economici, nella Palermo attuale nemmeno Superman o Mandrake avrebbero molte possibilità di aggiustare le cose, di risolvere i mille problemi che affliggono la nostra città, ecco perchè, in me, l'arrivo di un commissario non suscita particolari aspettative, e comunque...BUON LAVORO, Signora Latella!

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  3. Anche io faccio gli auguri al Commissario Latella, perché persona capace e soprattutto donna coraggiosa nell’affrontare questa esperienza palermitana.
    Abbiamo una città come dice politica prima, senza un progetto di sviluppo, dove i ritardi sono vergognosi, dove migliaia di lavoratori vivono costantemente il dramma occupazionale e Cammarata ha pensato bene di dimettersi, in maniera molto semplice, senza aspettare la scadenza naturale di un mandato. Onestamente non intravedendo soluzioni al degrado che stiamo vivendo, ha fatto la cosa migliore l’ex sindaco, quella di andare via, avendo la sfacciataggine di dire che non ha nulla da rimproverarsi. Mah…..
    Sicuramente, il neo commissario ha pochissimo tempo per poter affrontare tutte queste emergenze, ma avendo libertà di movimento, perché fuori da legami partitici, qualche risposta potrà anche darla. E spero che la darà, visto che chi per anni ha goduto della fiducia dei cittadini a fatto poco o quasi niente.

    Passato questo periodo tecnico secondo me, non è vero che tra qualche mese la parola passa ai cittadini e non ai partiti.
    Cosa possono mai fare i cittadini, se non quello di dare consenso a soggetti che in questo momento si spacciano per volti puliti, ma che, grazie ai famosi partiti, proprio quelli che in passato hanno fallito, avranno di nuovo il potere di governare e con il tempo ritornare a sfuggire alle proprie responsabilità.
    Fatto salvo il primo periodo, quello post elettorale, dove i neo eletti sfoggeranno buoni propositi di cambiamento e rinnovamento, tutto poi ritornerà come sempre. Sindaco, assessori e consiglieri trasformeranno l’amore tanto proclamato per questa città nel raggiungimento dei propri risultati personali.
    E allora i cittadini, quelli che oggi, in questa fase pre-elettorale, hanno la parola, si ritroveranno a vivere sempre le stesse situazioni.
    Quindi, prefetto Latella, buon lavoro a lei.

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  4. Serve la sua fermezza ed il suo essere cinica, è una città complessa forse l'unica in italia.. Le tocca un compito arduo e degno sicuramente del suo curriculum! Già in questi giorni si può notare come l'Amia abbia ripreso le attività anche seguita dal corpo dei vigili urbani. In più c'è molta più attenzione dal punto di vista fiscale.
    Posso solo dire che è un peccato che rimanga solo questi pochi mesi.

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  5. Meglio un bravo Commissario.

    Mi riferisco al pezzo scritto da Alberto Campagna nella sua qualità di Presidente del Consiglio Comunale di Palermo, sulla vicenda Amia. ("Io penso che" - Giornale di Sicilia di lunedì 06 febbraio 2012). Un 'politico' che ha vissuto da vicino la storia di Palermo e che ha certamente avuto contezza di tutte le mancanze e di tutte le responsabilità dell'amministrazione e, a maggior ragione, dell'Organo da lui presieduto. Campagna affronta la delicata questione ponendosi, giustamente dal suo punto di vista, in una posizione terza, che non fa giustizia, però, di ciò che questa città ha subito in questi anni. Capisco la sua linea e anche la difesa d'ufficio. Gli fa onore. Ma non la posso condividere. Le ragioni e la crisi strutturale nella quale versa la società per l'igiene pubblica cittadina non possono essere addossate ad altri. Chiunque essi siano. L'Amia è una società del Comune e la sua gestione, i suoi bilanci, la raccolta differenziata, le problematiche legate allo smaltimento e alla gestione della discarica di Bellolampo, così come il rapporto con la Regione e con i Comuni del territorio, sono, e non potrebbe essere altrimenti, legati a doppio filo alla responsabilità dell'amministrazione comunale. Tutta nella sua interezza. Sindaco, assessori, consiglieri, e dirigenti. Le non "ingerenze" nella gestione dell'Amia, di cui parla Campagna, possono anche essere lette come una preoccupazione a non sporcarsi le mani. Perché “Il Comune ha più volte sollecitato e preteso che l'azienda fornisse le prestazioni contrattuali in maniera adeguata... eroga ad Amia circa 132 milioni, e ha patrimonializzato la società con le azioni Amg,...e i fondi Fas”.
    Insomma, un "laissez faire", tanto ci pensano loro. E invece no. In questo si distingue la Politica dall'ordinaria amministrazione. Il discrimine tra lo spirito guida e decisionale della Politica, dalla cosiddetta attività burocratica fatta di carteggio e, forse, di cazzeggio. Il compito della Politica è di individuare percorsi, prevedere il futuro, determinare scelte e imporre strategie anche a costo di sacrifici. Quei sacrifici che i cittadini e i lavoratori possono condividere solo se percepiscono concretamente che la Politica e gli uomini che la rappresentano agiscono per l’interesse pubblico e sulla base di valori indiscutibili.
    Altrimenti è meglio, molto meglio, non perdere tempo con candidature, liste, primarie, ed elezioni. Basta e avanza un bravo commissario che insieme ai dirigenti fa funzionare la macchina amministrativa.
    E addio a consiglieri, assessori e sindaco! Amen

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  6. E' vero, un bravo commissario ben collaborato da dirigenti competenti e volenterosi può fare funzionare molto bene la macchina amministrativa, tanto più che a volte gli eletti alla carica di sindaco non hanno idea di cosa li attende e prima che comincino a raccapezzarsi e ad imparare il "mestiere" di sindaco (se pur vi riescano) passa troppo tempo. Ma in Italia, si sa, non conta il merito e la preparazione, basta candidarsi e raccogliere in qualsiasi modo i voti necessari. La verità è che coloro i quali si candidano a sindaco (e anche alle altre cariche pubbliche) dovrebbero andare a scuola, imparare come si fa, sostenere un esame e se si è idonei, avere la possibilità di concorrere alle elezioni. Ma questo è il mondo delle utopie.

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  7. Il pensiero mi riporta a criticare molti, per non dire quasi tutti, esponenti della Camera e del Senato che consapevoli della grave crisi economica, in primis europea e poi italiana, per la cattiva gestione causata dalla scarsa professionalità dei politici, non avendo messo al primo posto l'etica e la morale, hanno pensato bene per un senso di irresponsabilità di tirarsi fuori, affidandoci a un governo tecnico, nel bel mezzo di una crisi Europea e nazionale. A monte c'è un ventennio in cui i cittadini hanno assistito a trasformismi politici, maggioranze politiche che sono cambiate nel corso della legislatura, onorevoli che sono passati da una coalizione a quella opposta, indagati per peculato, onorevoli indagati rimasti in carica aspettando la sentenza definitiva e altro. Tutto ciò si è aggravato in questi ultimi anni. Dopo il governo tecnico comunque ci vorrà una bella faccia tosta per quei politici che non hanno saputo rappresentare i bisogni dei propri elettori. Vado alla conclusione e propongo, chiaramente un'utopia, concordando con Gian giuseppe che il governo nazionale e i governi regionali , così per le province e i comuni vengano gestiti da commissari fino a quando taluni politici, andando a scuola di formazione politica, imparino cosa significa gestione del bene comunee e ricordare loro che vanno a rappresentare gli elettori che li hanno votati. Comunque il mio pensiero è ottimista e penso che come hanno sempre fatto gli Italiani usciranno a testa alta anche questa volta, pagando certamente un caro prezzo.

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  8. i commissari un'utopia? cioè il controllo dello stato/regione è un'utopia?! ma dite sul serio? non ho parole! il voto è l'esercizio della democrazia da parte di ogni cittadino, lì ci vorrebbe educazione o rieducazione....scegliere è un'azione di massima responsabilità e lo si deve fare con senso di responsabilità e non con senso del sè...siamo noi che abbiamo mostrato poca attenzione e molta attrazione...pensateci.

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  9. La politica è una scienza che riguarda tutti.
    In democrazia, qualunque evento accada, fa parte della politica, e tutti i cittadini facenti parte di quel contesto sociale, ne sono coinvolti.
    Quindi, quando si dice che il voto è l'esercizio della democrazia, si dice una grande verità. Ed è anche vero che, il cittadino deve con senso di responsabilità partecipare di più alla vita politica, in modo da creare un patto di fiducia con chi poi andrà ad esercitarla attivamente.
    Gli eletti, cosa dovrebbero fare una volta avuta la fiducia,.... rappresentare periodicamente ai propri elettori il loro operato in modo da renderli partecipi alla vita politica e altresì ,attraverso azioni di governo cercare di far fronte, nel miglior modo possibile, alle richieste legittime che vengono dal popolo.
    E questo, mi domando, accade? Forse nei primi mesi dopo le elezioni, accade. Poi quel cittadino che, come detto, deve essere rieducato alla politica, viene abbandonato da chi ha promesso bene nella fase preelettorale ed ha agito in diverso modo nella fase successiva, venendo meno a quel patto di fiducia istituito.
    Allora forse è meglio un bravo commissario, o rifacendoci a Monti un buon governo tecnico.
    Governo tecnico, che godendo di una larga maggioranza può lavorare bene.

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