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venerdì 14 novembre 2025

IL GRANDE DIFETTO DELLA POLITICA

di Salvatore Virga - Qual è il difetto più grande della politica, l’errore che non gli si può perdonare?
Qualcuno potrebbe dire la scarsa efficacia dell’azione, oppure la poca lucidità e lungimiranza delle scelte (per la verità appannaggio solo dei grandi Statisti) e già sarebbe abbastanza.
Ma siccome nessuno è perfetto, ad un governo il corpo elettorale potrebbe pure consentire più tempo per l’attuazione di programmi più concreti e meglio proiettati nel tempo. Rientra tra le sue facoltà.
Personalmente penso che la pecca più odiosa della politica sia la mancanza di credibilità istituzionale.

Non si può, infatti, a mio modo di vedere, affermare che l’economia del Paese va bene, a gonfie vele, quando il debito pubblico continua a galoppare e il potere d’acquisto dei salari è inferiore a quello del 2021 (stavano per aumentare solo gli stipendi di Brunetta & C.).
Non si può dire che mai come ora ci siano stati tanti investimenti nella sanità se poi sei milioni di cittadini rinunciano a curarsi per ragioni esclusivamente economiche.
Non è decoroso dire che la fuga di cervelli si sia drasticamente ridotta quando rispetto al biennio precedente è praticamente raddoppiata.
Non ci si può vantare di essere tornati protagonisti in Europa e nel mondo quando invece ci si sente esclusi da ogni decisione che conta e si è, nei fatti, trattati come vassalli.

Non si possono tollerare, senza battere ciglio, scandali come quelli del generale Almasri che invece di dare corso alle richieste di cooperazione della Corte Penale Internazionale è stato trasferito in Libia con tanto di aereo di Stato, o il più recente che ha coinvolto l’ufficio del Garante della Privacy.
Non è onesto affermare che la separazione delle carriere dei magistrati renderà più snelli i processi quando invece avrà il solo scopo di trasformare i pubblici ministeri in burocrati e, in seguito, renderli dipendenti dell’Esecutivo.
Non è possibile, perché le regole democratiche lo vietano, far passare propaganda per notizie e perseguitare coloro che intendono esercitare il diritto alla libera informazione.

Non è, infine, decoroso fingere di inorridire quando qualcuno viene ad essere tacciato di “fascismo” adducendo che il fascismo (quello del ventennio) è morto e sepolto. Vero, questa è l’unica nota di (parziale) verità, ma fascisti si è nell’atteggiamento prevaricante nel modo di vivere e pensare, di relazionarsi con l’altrui intelligenza senza rendersi conto che professarsi fascisti in democrazia è cosa facile, democratici in dittatura un po’ meno!

Salvatore Virga

14 novembre 2025

6 commenti:

  1. Concordo con Salvatore Virga. Osservo soltanto che Virga parla della politica delle destre al governo, e dice il vero. La questione della politica é molto più grossa e non riguarda un suo difetto. Attiene al fatto che, la politica, non é più un campo dell'attività umana e sociale, autonomo, libero e indipendente, ma, la politica é diventata un'attività subordinata al sistema di potere economico dominante: la politica é l'ancella dell'economia.

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  2. L'autore, è vero, concentra la sua attenzione ai metodi di governo attuale. Ma le cose non cambiano molto anche per qualsiasi governo in carica. Si tratta di concepire una Politica che operi per la verità anche quando può far male. E comunque è anche vero, come sottolinea Salvatore Mancuso, che la Politica quasi ad ogni livello nazionale e internazionale è diventata il mezzo per asservire il potere dominante dei potentati economici. Ma, come spesso affermo, tutto è sempre nelle mani dei cittadini che possono cambiare tutto! Vedi il caso del nuovo sindaco di New York e della nuova di Seattle. Un lumicino si è acceso.

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  4. Il più grande difetto della politica è la politica medesima. Ce lo dice la metà degli italiani che ha dimenticato come si vota. Penso, a causa del declino della moralità nella Pubblica Amministrazione, corruzione e clientelismo, voto di scambio, Inefficacia dell'azione di governo e riduzione degli spazi democratici, una classe politica e di governo squalificata, sguaiata e arrogante. Purtroppo c'è una complicazione: esiste una larga fascia di elettorato che si sente ben rappresentata così e che continua a sostenere una politica immorale.

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  5. I difetti della politica sono tanti, il più grave è la mancanza di partecipazione che affida il governo del Paese ad una minoranza. L’attuale governo, con il consenso elettorale di 12.305.014 voti, rappresenta il 27% degli elettori (46.021.956 di cui 16.608.299 non hanno votato). È un governo di minoranza che ha la pretesa di agire nel nome di tutti mentre fa politica solo di parte. Sono pieni di arroganza. Enrico Berlinguer avrebbe detto: “Hanno occupato tutto quello che potevano” e cercano di delegittimare e riformare tutto quello che non possono occupare. Per non parlare degli attacchi personali contro sindacalisti, giornalisti e liberi cittadini. Come possiamo liberarci di gente bugiarda che sa solo ballare sui pachi comiziali? Occorre uno scatto di orgoglio di tutte le forze progressiste e una presa di coscienza degli elettori che non votano. Il referendum costituzionale, con la vittoria del ‘NO’, potrebbe rappresentare l’inizio della fine di un incubo.

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  6. Sono affermazioni e parole al vento, senza uno straccio di prova.

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