A cosa servono le pubbliche dichiarazioni, molto significative è vero, del nostro Presidente della Repubblica al Bundestag, il Parlamento federale tedesco, di Berlino se non ci sono le adeguate conseguenze. E i deboli messaggi del Papa, quasi sempre a voce bassa e senza la forza che necessiterebbe, le indignazioni e le preoccupazioni giustificate o meno dalla paura dell'invasione russa. “Se vogliamo la pace dobbiamo prepararci alla guerra” un mantra ripetuto all’infinito. Una minkiata colossale che serve a giustificare i colossali stanziamenti che gravano e graveranno sui cittadini. Gli affari sono affari, bellezza.
E sono numeri enormi, volumi di capitali che fanno gola a molti e servono a riconvertire catene industriali destinate al fallimento. E che serviranno a rendere la Germania, parole del Cancelliere Merz: «La Germania avrà l’esercito convenzionale più forte d’Europa», come già successe allora! Pazzi. E allora? Io credo, molto sommessamente, che l'unica cosa da fare sul serio, da parte delle istituzioni Europee, e da chi ci sta, è quella di mettere in campo la diplomazia attraverso l'indizione di una Conferenza Mondiale per la Pace. Una Conferenza con una data certa d'inizio ma senza una data di chiusura. Una seduta continua per costringere tutti i leader a partecipare e prendere posizione. Lo so, ci vuole coraggio e palle d'acciaio. Ci vuole schiena dritta e senso della Politica. Ci vuole avere a cuore il benessere dei cittadini, dei popoli e non dei capitalisti.
Ci vuole immaginare un mondo migliore. Una società solidale, aperta, e consapevole. Sì, consapevole del potere che non può essere concentrato nelle mani di pochi individui. Di miliardari che hanno la capacità di incidere sulle decisioni dei governanti, e a volte essi stessi faccendieri e miliardari come il quasi psicopatico Trump, sulle scelte che la politica deve prendere e non il contrario. Come si sta verificando, purtroppo, ormai da tempo, “una politica che non è più un campo dell'attività umana e sociale, autonomo, libero e indipendente, ma diventata un'attività subordinata al sistema di potere economico dominante: la politica è l'ancella dell'economia” (parole di Salvatore Mancuso che prendo in prestito).
Insomma, non ci può essere una guerra nel cuore dell'Europa, combattuta dagli ucraini, per delega degli Usa, senza un'iniziativa significativa dei governi e leader europei. Che deve, per forza di cose, svolgere un ruolo di negoziazione incisivo, che deve rivolgersi all'unisono nei confronti degli Usa, della Russia e dell'Ucraina senza senso di inferiorità senza la sindrome dell'impostore.
Insomma, non ci può essere una guerra nel cuore dell'Europa, combattuta dagli ucraini, per delega degli Usa, senza un'iniziativa significativa dei governi e leader europei. Che deve, per forza di cose, svolgere un ruolo di negoziazione incisivo, che deve rivolgersi all'unisono nei confronti degli Usa, della Russia e dell'Ucraina senza senso di inferiorità senza la sindrome dell'impostore.
L'Europa, se non vuole certificare il suo fallimento, se non vuole restare accucciata sotto l'ombrello Usa, se non vuole passare alla storia come il più bel progetto politico ma il peggiore nel realizzarlo, deve svegliarsi e assumere il ruolo che può e deve avere. E le nostre Istituzioni, dal Presidente della Repubblica, capo del Consiglio Supremo di Difesa, convocato proprio per oggi 17/11/25, ai responsabili di governo che si vantano di avere portato l’Italia a un ruolo di primo piano nel mondo, si attivino in tal senso se ne sono capaci. Non solo armi e miliardi ma principalmente forza politica e diplomazia. Se non ora quando.





Caro Giangiuseppe, condivido il tuo ragionamento, ma ritengo utopica la tua proposta di una Conferenza Mondiale per la Pace, allo stato attuale delle cose. Il mio punto di vista é espresso nel seguente mio pensiero in versi.
RispondiEliminaSUL DESTINO DELL'UCRAINA
Nel gioco brutale
della competizione mondiale,
sempre più chiaro
appare
che l'interesse
delle grandi potenze
in difesa dell'Ucraina
é da sacrificare.
Il modo
é sconcertante:
questo paese
libero e indipendente
viene lasciato in mano
al suo aggressore
e nessuno può fare niente.
(16-novembre-2025)
salvatore r. mancuso