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sabato 10 giugno 2023

IL CORAGGIO DI IMPEDIRE UNA GUERRA!

di Torquato Cardilli - Oggi, 10 giugno 2023, viviamo in un’epoca di incertezze e restrizioni, accresciute dalle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina che, dopo un anno e mezzo, non conosce soste. Morti, sofferenze e distruzioni sul campo di battaglia diventano ogni giorno più pesanti in una spirale drammatica che ha come sbocco la catastrofe.

Esattamente 83 anni fa un’altra tragedia segnò dolorosamente l’esistenza di tanti italiani che solo dopo aver compiuto il passo fatale si resero conto che le decisioni politiche assunte allora avrebbero avuto conseguenze esiziali per la successiva generazione.

Il 10 giugno 1940, Mussolini, all’apice della potenza, godendo dell’appoggio della Monarchia, della Chiesa, del Partito, dell’apparato dello Stato, obnubilato dal compiacente servo encomio della nazione, osò sfidare le nazioni democratiche.

In un delirio di onnipotenza, dichiarò guerra alla Gran Bretagna ed alla Francia quando quest’ultima era già in ginocchio di fronte alla travolgente avanzata tedesca, con la risibile pretesa di riprendersi la Corsica, Nizza, Tenda e con vaghe rivendicazioni sulla Tunisia, sulla Dalmazia e sul Dodecaneso.

L’annuncio avvenne nel modo più plateale possibile, di fronte a una “folla oceanica ed osannante”, a cui prometteva con parole categoriche solo la vittoria. Il popolo inquadrato, o semplicemente affascinato dalle roboanti promesse da demagogo, applaudiva quella pagliacciata di orgoglio di cartapesta.

Non si rendeva conto dello stato di inferiorità, delle difficoltà economiche dell’Italia, della carenza di materie prime energetiche, della grave impreparazione militare, dell’assoluta inferiorità dell’industria militare e civile, dello stato di arretratezza dell’agricoltura, della miseria di larghe zone del paese, considerato uno dei più poveri in Europa. In poche parole chiudeva gli occhi di fronte alla prospettiva più che concreta di una disfatta totale che avrebbe pesato per qualche decennio.

L’Italia, dissanguata economicamente e militarmente dalle folli spedizioni per la conquista dell’Etiopia (1936) e per la guerra civile spagnola (1936-1939), viveva, per le sanzioni imposte, in uno stato di autarchia stracciona e di arretratezza primitiva, ma Mussolini, roso dall’ambizione di stare alla pari con Hitler nelle pretese di superiorità della razza ariana e di espansionismo territoriale (persecuzione sistematica degli ebrei, Anschluss dell’Austria e annessione dei Sudeti nel 1938; occupazione della Cecoslovacchia nel 1939) fece promulgare dal Re le leggi razziali e diede l’assalto nel 1939 all’Albania, che fu occupata in meno di dieci giorni e incorporata nel Regno d’Italia.

In questa atmosfera di ipnosi collettiva gli animi liberi, di ogni fede politica o religione, solo perché osavano mettere in guardia contro l’azzardo della guerra (allora come oggi) vennero bollati dalla stampa di regime come disfattisti, catastrofisti o addirittura nemici della patria.

Al fronte bellicista, sempre in prima fila nei salotti e nelle parate militari (allora come oggi) si opponeva in privato la timidezza di alcuni alti gradi militari e di pochissimi ministri e diplomatici.

Se il giorno prima di quel fatidico 10 giugno un gerarca qualsiasi, invece di proteggere la fortuna della propria posizione avesse avuto un decimo del coraggio dei nostri soldati mandati a morire in Africa o in Russia, e avesse sparato a Mussolini, certamente sarebbe stato passato per le armi e sepolto nella ignominia generale, ma avrebbe risparmiato all’Italia un disastro senza fine.

Dopo 5 anni di disfatte militari su tutti i fronti, di centinaia di migliaia di soldati morti in Africa e in Russia, di sacrifici e di sofferenze senza fine subite dalla popolazione civile per i bombardamenti e le atrocità naziste, il dittatore fu innalzato, non su un piedistallo, ma appeso a testa in giù a un distributore di benzina a piazzale Loreto.

Torquato Cardilli

10 giugno 2023

5 commenti:

  1. Dunque: l'Inghilterra non avrebbe dovuto dichiarare guerra alla Germania di Hitler dopo l'invasione della Polonia???

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  2. A parte un commento abbastanza idiota Ma mi piacerebbe parlarne direttamente con il signor Cardilli, al quale domanderei se sta suggerendo che un coraggioso russo dovrebbe ............. Mi piacerebbe avere una risposta Buona serata

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  3. Ci vuole coraggio di dire basta basta a quei signori che insistono per fare danni danni danni incalcolabili su qualsiasi fronte o spese condominiali ci vuole il coraggio di smettere ci vuole il coraggio che il mondo intero chieda ai contendenti di sedersi nel tavolo del mondo intero si chiede i danni e le ragioni di questa situazione dove tutti presenti provono le armi di ultima generazione ci rendiamo conto dove il pianeta terra può finire hanno scancellato l uomo scimmia ci uccidono per non avere più un cuore ❤ ne umanità ne occhi per vedere ne cuore ❤ per aiutare le persone normali del mondo 🌏 intero oggi ci sono i robot che fanno le segheria ai potenti del mondo 🌏 uccidono le persone normali che non hanno nulla neanche I soldi per un funerale per le loro ambizioni per i loro topi da fogne per andare a consumarsi i loro tradimenti

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  4. Nessuno vuole impedire questa guerra che è stata scatenata dall’America per coinvolgere la Russia e farla apparire come la Nazione cattiva .

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  5. Eugenio Magrini, domanderebbe all'autore: "se sta suggerendo che un coraggioso russo dovrebbe ...."
    Io invece, caro Magrini ,spererei che questa domanda non se la facesse un russo ma un americano.
    Mentre, si continua ancora a definire erroneamente questa una guerra Russia - Ucraina, invece che Usa-Russia, come nei fatti è, ignorandone le cause ed antefatti, che pure sono di pubblico dominio ed a disposizione di tutti.
    Una guerra voluta ed a lungo preparata e provocata dall'amministrazione Biden, sin da quando il rincoglinito d'America era vice Presidente Usa sotto Obama.
    Dal momento che oggi, non abbiamo nè una invertebrata monarchia e neppure un dittatore, fare paragoni sembrerebbe una impresa improponibile... Ma non impossibile.
    Allora, il dittatore palese era uno scellerato di casa nostra, oggi, quello che ci obbliga alla guerra, è un dittatore subdolo e straniero a stelle e strisce con i suoi paggetti ed i suoi scribacchini italiani dalle penne intinte nell'olio di ricino .


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