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lunedì 20 giugno 2022

LA POLITICA ITALIANA FLOP NAZIONALE SENZA FINE

di Giovanni Caianiello - Ormai è chiaro a tutti a tutti, fuorché alla politica e alle cariche istituzionali, che continuano a vivere su Marte, a cominciare dal Presidente della Repubblica, che gli italiani non credono più nella democrazia, nelle istituzioni figurarsi nei partiti.

I cittadini, almeno una buona fetta, ormai lo hanno capito da un pezzo, che quelli che continuano a credersi rappresentanti del popolo, hanno ben poco a che vedere con la loro vita quotidiana, tant’è che frase più diffusa tra la gente comune è: VOTARE NON SERVE A NULLA!

L'ultimo sussulto, risale al 2018, poi la rassegnazione. Alle urne quella volta c’erano andati in massa e avevano votato i partiti antisistema M5S e Lega, almeno ci avevano creduto, poi sono finiti con il ritrovarsi, come si dice in giro, il curatore fallimentare del paese, l'agente straniero infiltrato nelle istituzioni o il vile affarista, come lo definiva l'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, a

Palazzo Chigi.

La iattura, che nessuno si augurava e che mai si sarebbe immaginato potesse ritornare a gestire qualcosa di pubblico, specie dopo i fatti del 1992 e la svendita del paese di cui era stato protagonista.

Ma semmai ci fossero perplessità, i partiti hanno puntualmente provveduto a dissipare ogni dubbio.

Loro stanno dall’altra parte della barricata. Quella in cui rappresentano l’establishment e soprattutto se stessi, dove quello che conta è sostenere questo governo per arrivare a maturare l’assegno pensionistico per i quattro anni e sei mesi da parlamentare. E i cittadini? Come disse la Nuland all’Europa: “Fuck the Eu”. Appunto, i cittadini si fottano, mentre loro tutti a sostenere Draghi, opposizione compresa, che però non si oppone a nulla.

È questa la ragione politica della frattura con i cittadini. Con i vari capi partito, sempre gli stessi, che da anni e decenni, continuano a pensarsi padroni del paese e a decidere motu proprio cosa è bene e cosa è male per la società, incuranti e persino sprezzanti e ostili verso ciò che i cittadini reclamano e pensano davvero o che addirittura arriva a punirli con manganelli e idranti quando manifestano pubblicamente il proprio pensiero, trattandoli come si fa con i bambini capricciosi. 

Ma gli eletti dei partiti, non dovevano essere portatori delle idee ed aspirazioni del popolo? 

Eppure, ci sono anche i bravi scolaretti, affetti da una vera sindrome di Stoccolma, nei confronti dei propri maestrini dai colletti bianchi. Una sindrome affettiva della quale faticano a rendersi conto e che li porta a ritenere inevitabile se non addirittura saggio, ciò che viene da questi scarni personaggi, alla ricerca di una illusoria “appartenenza” al partito, nonostante abbiano nel tempo puntualmente e ripetutamente tradito ogni ideale e orientamento.

Io sono di destra, Io sono di sinistra, Io sono moderato e di centro. 

Queste, le affermazioni degli scolaretti. Inspiegabile mistero della mente umana, quando l'evidenza dei fatti, dimostra senza appello, che gli stessi personaggi che pontificano e millantano sotto i vari simboli, fanno tutt'altro che cose di destra, sinistra o di centro, privi di ogni ideologia o reale indirizzo politico, mettendo invece al primo posto e come unico obiettivo, il potere personale e la propria schiera di galoppini, anch’essi alla costante ricerca di un raggiungimento di uno status quo.

Il PD, l’evoluzione in negativo del partito del popolo di Berlinguer, delle lotte operaie, delle conquiste sociali e dei diritti dei lavoratori, demolisce ogni giorno il lavoro, tutto quello per cui prima combatteva, compreso il lavoro e i diritti sociali per quelli delle multinazionali. 

Il MSI di Almirante, dalla cui costola hanno preso vita il partito della Lega e di FdI, è passato dalla statalizzazione di tutte le imprese associate esistenti, degli istituti di credito e finanziarie, delle compagnie telefoniche, industrie, di tutte le aziende di trasporto aeree, ferroviarie e navali, alla svendita alle multinazionali persino del lavoro stagionale. Dalle partecipazioni dello Stato agli utili delle grandi imprese, alla cessione dei beni dello stato ai privati, dall’abolizione dell’esercito di mestiere e creazione di quello del popolo, all’Esercito europeo e soprattutto alla guerra ad altri paesi in netta violazione della Carta Costituzionale.

La DC, conquistata dal partito di Berlusconi, che come dicono le sentenze, in continuità con la mafia.

Il M5S, dei vaffa al sistema, dalla espulsioni facili alla non autoespulsione di Di Maio, da no Euro e no atlantista, salvo poche eccezioni, diventato il partito di Di Maio, passato dai gilet gialli al Macron, dal nazionalismo all’atlantismo, dal pacifismo a guerrafondaio e dalle lotte ai banchieri mondialisti a fedele partner accucciato ai piedi di Draghi e ora anche anti Conte, unica risorsa possibile e credibile per un difficile recupero dei consensi, che proprio la delusione di nome Di Maio ha dilapidato. È forse giunta la volta buona per il M5S di metterlo finalmente alla porta? Vedremo, sarebbe ora. 

Come sempre, la ragione finisce per stare sempre dalla parte della gente comune, anzi del popolino, quello che si affida alla saggezza dell'ignoranza della strada, che alla fine, è quella che conserva la coscienza della realtà, perché a differenza dei politici la vive e decide che: “Per me possono andare tutti a fanculo, IO NON VADO PIU' A VOTARE!”

È così che le urne rimangono vuote, i referendum falliscono il quorum e i sindaci, consiglieri e deputati alla fine vincono le elezioni da soli, senza i cittadini, votandosi quasi praticamente tra loro.

Nel frattempo, si avvicina il rinnovo dei rappresentanti in Parlamento, dove a vincere sarà il partito più numeroso di tutti. Quello che non ce la fa più di questa politica e dei suoi attori, che ormai vivono in terapia intensiva destinazione agonia.

Forse sarebbe il caso di concedere il voto ai sedicenni e di dire finalmente basta a questa classe politica di ottantenni, eletti per servire e diventati padroni degli elettori.

Giovanni Caianiello
20 Giugno 2022

10 commenti:

  1. Che triste fine....!!!
    In Italia marcisce tutto e tutti. I migliori hanno la rogna.....

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  2. Non è proprio così.
    Gli italiani non credono da tempo che questa sia democrazia. Non credono più a chi rappresenta la Istituzioni. Non credono più a chi si presenta come politico per servirsi della politica per fottere il prossimo. Nei partiti e da anni che non credono più.
    Continuando a non credere senza prendere decisioni da italiani sono diventati ITALIOTI.

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  3. Nella foto di copertina ci sono tre faccemmerda

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  4. Articolo molto interessante. La gente è stanca dell'attuale classe politica. I cittadini sono divenuti consapevoli della loro lontananza dai processi decisionali. Per cambiare tutto ciò tuttavia alle prossime elezioni dobbiamo votare per un nuovo partito e non dare nessun voto agli attuali partiti, che sono rappresentati del vecchio establishment.

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  5. Il peggio del peggio che abbiamo oggi

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  6. C'è tanta falsità di questi uomini delle istituzioni non ho parole in che mani siamo da incubi che Dio ci aiuti veramente.

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  7. Andassero affanculo tutti sti morti di fame noi cittadini li sistemiamo pensando ke fanno qualcosa x noi piccoli invece si aiutano sempre tra di loro e a noi ci girano sempre le spalle.

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  8. Vanno a promettere soldi all'Ucraina per la ricostruzione mentre abbiamo le nostre zone terremotate in attesa da due decenni. La politica ormai è solo più opportunismo, proclami, decisioni avventate e sprechi.

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  9. Una continua delusione mista alla rabbia che ci viene per essere governati sempre da mascalzoni, uno bravo che c'era lo hanno mandato via (non li faceva rubare)

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  10. Io credo nella democrazia. Non capisco il senso di questo post qualunquista e sfascista.

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