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giovedì 30 giugno 2022

FUTURO MERIDIANO: DALLA CERTOSA DI PADULA PER UN FUTURO DEL SUD RISCRITTO DALLE FONDAMENTA

di Franco Calderone, Presidente di Futuro Meridiano - Da ogni parte d’Italia e anche dall’estero sono tante le vite convenute alla Certosa di Padula e davanti agli occhi di tutti loro la testimonianza di un Sud abbandonato, in cui anche semplicemente spostarsi è un’avventura come è un’avventura o peggio un incubo usufruire dei servizi pubblici, delle infrastrutture, della Sanità e fin da bimbi, di scuole e mense scolastiche, queste ultime semplicemente perché inesistenti.

Tante le esperienze politiche che si sono ritrovate, siano esse del passato o ferite nella mente e nell’anima da recenti e dolorose delusioni e disillusioni che oggi cercano una “casa” che le accolga e dia loro il valore che meritano per riprendere il cammino verso il futuro.

Intelligenze che hanno rifiutato di disperdersi, che hanno rifiutato il tradimento dei loro sogni ed il sabotaggio elle loro speranze.

Si sono riaggregate nello spirito democratico che gli era stato loro negato, nella libertà di pensiero ed espressione dopo epurazioni, rimozioni e censure da parte di chi conosce solo il pensiero unico dominante e la gestione padronale e monocratica di un gruppo.

A dispetto di chi si sia appropriato del lavoro altrui come fosse proprio, è stato anche riprodotto ed ovviamente aggiornato, quell’imponente lavoro di oltre 300 pagine per l'applicazione del PNRR al Sud; quel lavoro del quale altri si sono appropriati presentandolo come fosse una loro opera con la complicità di oscuri e squallidi personaggi che si trincerano dietro una fama ampiamente sovradimensionata.

Ci si è ritrovati alla Certosa di Padula per un umano senso di responsabilità e di dovere non soltanto verso chi fosse presente, ma soprattutto verso chi verrà dopo e che si vedrà consegnato un mondo di cui i “vecchi” non dovranno vergognarsi.

Ecco perché tra gli splendidi archi e tra le imponenti mura di questa gloriosa testimonianza del passato, sono riecheggiate parole ispirate a giustizia sociale, disagio, dignità negata da sempre a donne, uomini e ragazzi colpevoli di essere nati al di sotto di una linea immaginaria, ma vera e tangibile come nessun’altra, che taglia in due il nostro Paese o addirittura al di là un braccio di mare quasi fosse un oceano. Persone il cui fato non è stato benevolo.

Prima di convergere in questo posto ricco di fascino e di testimonianze del passato, le vite di tanti di loro si sono incrociate con tanti che credevano e continuano a credere nel riscatto del Sud, nella riconquista della dignità dei meridionali, ma si sono anche imbattuti in altrettanti meridionali opportunisti, venduti, mercenari o con oscuri programmi di interessi personali e della propria cerchia di interessi.

Questi ultimi hanno tentato di disgregare e mortificare chi, in buona fede, voleva impegnarsi per il bene del Sud e della sua gente; hanno provato a vanificare quell’aggregazione nata da un impegno sociale in cui si credeva e alla luce di Padula, si crede ancora.

Ecco perché questo incontro di menti, anime e cuori uniti nel nome della giustizia e dei diritti, è la dimostrazione della volontà e delle capacità immense che la gente del Sud, quella dal cuore puro, abbia la volontà e la determinazione di progettare, creare, valorizzare, realizzare la rinascita del sud.

Ma dobbiamo fare i conti e scacciare i demoni che hanno dato man forte a chi ha sempre voluto il Sud sottomesso al nord ed alla sua “perfezione” falsa e truffatrice oltre che saccheggiatrice di denaro e diritti; quel demone che alberga nell’animo di troppi meridionali e che costituisce il principale handicap per lo sviluppo del Meridione: l’avversione e l’incapacità di aggregarsi tra persone anche e soprattutto culturalmente diverse sfruttando l’apporto di ciascuno per la riuscita di un progetto ed ancor di più quello della gestione scriteriata delle intelligenze meridionali fino al punto da farle fuggire ed arricchire altri Paesi.

Vera imbecillità perversa allo stato puro, che ha originato un famoso libro introspettivo che è stato financo riedito.

Il Sud ha avuto la strada presidiata da imbecilli e da traditori che hanno sempre rovinato tutto per bieco interesse personale, genuflessi al potere della politica del nord e che hanno soppresso sul nascere le aggregazioni che via via tentavano di nascere.

Sino ad oggi non è esistita una vera strada politica ed in più il meridione è devastato da una politica che ha fatto solo danni ed è semplicemente folle pensare che questi danni debbano essere riparati da chi li abbia provocati.

Futuro Meridiano vuole fortemente costruire una nuova strada andando oltre i vecchi canoni della politica, del dualismo destra o sinistra parimenti responsabili della devastazione di un territorio e della vita della gente.

È il momento di costruire qualcosa di nuovo, di innovativo che consideri l'uomo al centro dell'azione politica; una politica non più conflittuale, ma basata sui principi enunciati da Franco Cassano sulla filosofia meridiana.

È una terza via rivoluzionaria, innovativa, giusta, che farà agire la politica per l’affermazione dei diritti dei meridionali, degli ultimi, dei deboli, degli indigenti, dei piccoli imprenditori ostaggio della burocrazia, delle imprese che non stanno più sui mercati, di coloro che devono partire per curarsi, dei bambini senza asili nido né palestre né campi di calcio, dei pensionati diventati indigenti, degli agricoltori tutori della salute e dei territori che non vengono tutelati da nessuno e che non sbarcano più il lunario.

Futuro Meridiano si è messo in movimento perché rimanere in attesa che siano gli altri o il destino a cambiare le cose equivale a non desiderare concretamente alcun cambiamento.
Futuro Meridiano significa anche essere artefici del destino dei territori e dei popoli senza vittimismo né autocommiserazione.
Significa progettare il futuro della vita dei territori e della loro gente trasformando l'attesa passiva in attivismo, in proposte di progetti.
È un nuovo umanesimo, rigoroso ma non rancoroso, per uno sviluppo graduale e concreto, rispettoso delle persone e dell'ambiente in cui viviamo.

Futuro Meridiano è il nuovo umanesimo, che ha fatto della Pietas latina il faro, la pietra miliare per cambiare una società ingiusta, ove il capitalismo finanziario ha soppresso i diritti dei più.

Futuro Meridiano ridarà voce alle giuste richieste provenienti dalle persone, senza limiti territoriali tenendo conto che il Meridione d’Italia versa in una autentica emergenza umana di diritti disattesi e soppressi.

Il futuro è arrivato ed è Futuro Meridiano.

Franco Calderone *
30 giugno 2022

Franco Calderone, imprenditore vitivinicolo, tra i primi a fare agricoltura biologica, e a coltivare vigneti a 1000 metri di altitudine.
Formatosi nello scoutismo, impegnato nel sociale, da sempre ha portato avanti le istanze degli ultimi, dei senza voce, dei condannati da una società che è governata dal capitalismo finanziario, che guarda solo al profitto. È perciò sempre stato accanto agli agricoltori, alle partite iva, a coloro che sono stati costretti ad emigrare, ma soprattutto ha sempre lottato perché il meridione uscisse dal degrado nel quale si trova, a causa di politiche nazionali sempre rivolte alla valorizzazione del nord. Nel 2012 è stato tra i fondatori e protagonisti del Movimento dei Forconi, che ha dato voce al disagio sociale che si era creato in quel periodo. Ha intrattenuto rapporti in tutta la Sicilia, seguendo le vicissitudini di molti imprenditori. Mai domo, vista l'inefficacia della politica nella risoluzione dei problemi e delle istanze della gente comune, ha fondato, assieme a tante altre persone provenienti da tutta Italia e dall'estero, Futuro Meridiano, che si pone come obiettivo una narrazione diversa del sud, e soprattutto un riequilibrio territoriale che mai c'è stato finora-

2 commenti:

  1. Cos'è una nuova proposta politica? Come mai si dà spazio alla propaganda elettorale.

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  2. Se dalla Cerosa di Padula (o San Lorenzo) arriva un manifesto politico per trasformare il Sud, che ben venga! Lo aspetto da quando ho lasciato il Sud per emigrare al Nord: dal 1966, una vita!

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