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martedì 23 ottobre 2018

BEPPE GRILLO. QUEL COMICO CHE HA CREATO IL M5S

Grilli e Mujicadi Filippo Occhipinti - No, non è una difesa di Beppe Grillo, sa farlo benissimo da solo.
Un comico che ha creato un movimento politico dal nulla portandolo in poco tempo a oltre il 32%.
E che, nonostante la contrarietà di tutto il sistema politico economico mediatico, è riuscito a farne una forza di governo.

L'ipocrisia e la strumentalizzazione, soprattutto politica, però, è peggio del fatto stesso e del suo significato.

Italia 5 StelleAscoltare per intero il video ufficiale del suo intervento di domenica 21 ottobre a Italia a 5 Stelle, questo dovremmo fare, avrebbe un altro senso. Certamente diverso, rispetto a quanto riportato da quasi tutti i media schierati politicamente.

Ma c'è chi, politici, si indigna oggi e ieri tagliava i fondi per l’assistenza sanitaria ai malati gravi, e chi, gente comune si indigna oggi e ieri rideva dello sfottò sul nanismo.

Dal video integrale è chiaro, se si ascolta con orecchie non interessate alla indignazione, che nessuna offesa è indirizzata direttamente agli autistici né questi sono paragonati agli psicopatici, né ai nevrotici, se non accomunati in un elenco delle diverse malattie citate nel discorso stesso.

Grillo Non dovete votare meGrillo fa una metafora infelice, per carità, relativamente agli affetti della Sindrome di Asperger, indirizzandola ai quei "filosofi" assoldati ed esposti in TV che non ci fanno capire mai quello che vogliono dire, volutamente e alcune volte pure in malafede.

Ha torto?

Un’espressione paradossale, al solito suo, e forse esagerata, si. Ma non ha alcuna volontà di offendere né gli autistici, né le loro famiglie né tantomeno gli psicopatici e i nevrotici o i lebbrosi.

Lancia quella metafora per rendere più tagliente, ironico, sarcastico il suo intervento. È la sua cifra, è il suo modo di essere da una vita, fin dai tempi dei suoi attacchi ai socialisti che gli costò l’estromissione dalla RAI.

Ha detto che oggi siamo pieni di malattie di questo tipo, purtroppo è vero.
Noi stessi siamo nevrotici senza saperlo, e molti lo sono sapendolo.
Bisogna "ascoltare" dal video ufficiale, non solo "sentire" chi strumentalizza per poi buttarla in caciara politica di infimo profilo.

2 SilvioUn’allegoria infelice, come altrettanto infelice può essere, quella dello psiconano e del nano di Arcore. Allora, però, molti politici e gente comune rideva perché si parlava di Berlusconi, oggi la stessa gente si indigna.

Esistono malattie di serie B?

Alcuni di questi politici, poi, in Sicilia, nel passato, hanno pure tagliato i fondi per i disabili gravi, 200 milioni, e solo l'intervento del famoso attore palermitano PIF con la sua" potenza mediatica" riuscì a recuperarli e ristabilire un diritto che non può essere subordinato al bilancio e ad un prezzo, il prezzo del più debole.

Era l’epoca di Crocetta governatore della Sicilia, ospite fisso di Giletti, e i renziani occupavano la Sicilia, nemmeno tanto tempo fa. Anche allora quei politici silenti e governanti si indignarono?

No, dovettero difendere la loro creatura mitologica, Saro Crocetta, metà uomo e metà renziano, per mantenere le loro poltrone. Gli uomini di Renzi occupavano ben 5 assessorati, tra cui addirittura quello della sanità, e decine e decine di posti di sottogoverno.

Certo, ora sono all'angolo, spinti proprio dal comico geniale, l'elevato, come ironicamente si appella nei suoi spettacoli. E costretti all'angolo reagiscono con la bava alla bocca.

Ma la strumentalizzazione soprattutto quella politica, lo ripeto, è peggio del fatto stesso. Dimostra debolezza e fa emergere le difficoltà di un partito sull’orlo del precipizio come attestano i risultati delle ultime elezioni regionali del Trentino.

E chi, specialmente la gente comune, continua a denigrare Grillo e il M5S, lo fa sulla base di un pregiudizio coltivato da un’informazione radiotelevisiva spesso indecente.

Per quel che mi riguarda, prima di esprimere giudizio affrettati, aspetto i risultati dell’azione di governo che potranno arrivare soltanto con il passare del tempo e dopo l’approvazione dei provvedimenti necessari.

Filippo OcchipintiFilippo Occhipinti
23 Ottobre 2018



P.S.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione sulla nota questione dell'intervento di Beppe Grillo alla manifestazione Italia a 5 Stelle svoltasi al Circo Massimo a Roma il 20 e 21 ottobre scorso. Polemiche e contestazioni che hanno animato il dibattito sui giornali e in TV. L'autore è Filippo Occhipinti, Palermitano, classe 66, due figli Marco e Alessandra. Laureato in Economia e Commercio presso l'università di Palermo, bancario, è abilitato alla professione di Commercialista e all'insegnamento di Geografia presso le scuole medie superiori. È stato Consigliere Comunale di Palermo dal 2012 al 2017 e componente della Commissione Bilancio. Ha fatto parte del direttivo dei dell'Associazione Comitati Civici. È pure donatore sangue Avis Comunale di Palermo. Benvenuto su PoliticaPrima e buon lavoro.
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23 commenti:

  1. Non cambiano mai. Sono sempre i soliti benpensanti, capaci delle più ignobili nefandezze sempre pronti a salire sulla cattedra dei moralisti con l’indice puntato verso Grillo, reo di avere offeso i malati di autismo. Costoro sanno benissimo che nelle parole di Grillo non c’era nessuna intenzione di mancare di rispetto a chi soffre. Ma essendo incapaci di affrontare o contestare i temi veri affrontati nel corso dell’intervento di Grillo, tentano ignobilmente di speculare e gettare fango come fanno ogni giorno su tutto il movimento, sul governo, sui singoli ministri pensando che la gente sia deficiente e non sappia valutare da sé. Questo atteggiamento li sta portando lentamente, ma inesorabilmente verso l’estinzione politica.

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  2. Possiamo discutere sui alcuni toni o locuzioni volutamente forti, utilizzate per creare precise riflessioni, ma la sostanza dei fatti è che, le interpretazioni di comodo e propagandistiche e la loro esagerata esposizione, da parte di avversari politici e loro media, dimostrano l'arrogante presunzione che i cittadini siano dementi incapaci di discernere ciò che ascoltano e leggono, al punto di rifilargli le loro verità costruite su misura. Certo, ci provano, sapendo di avere successo almeno tra gli irriducibili, affetti da sindrome di Stoccolma, come di fatto avviene. Per la verità sempre meno.

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    1. Più si parla male di Grillo più voti arrivano ad M5S, il procedimento oramai è irreversibile, e ancora non lo si chiama genio?

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  3. Grillo un veggente! Resteranno pochi nomi di questo secolo e tra questi quello dell'IMMENSO BEPPE GRILLO, il geniale artista che fottendosene delle mezze seghe che hanno popolato l'Italia negli ultimi anni è riuscito a stanarli dalle loro fogne. Il bello è che lo ha fatto regalandoci la consapevolezza del ridicolo. Viva Beppe, che gufino pure, tanto oramai puzzano di cadavere lontano un miglio

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  4. Tamara Consuelo DAngelo24 ottobre 2018 alle ore 08:36

    Un comico che ha creato un movimento politico da solo? Ti sei già risposto.

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  5. Cosa c'è di meglio che ricorrere a una "romanella" di bianco quando si punta il dito sulla putrescenza?

    E' evidente che quando non si hanno altre frecce all'arco ci si rifugi nella critica delle parole per distogliere l'attenzione dai "fatti".

    Le parole sono solo un mezzo per descrivere, in modo imperfetto, la realtà percepita e a tale scopo l'armamentario della retorica è di grande aiuto.

    Chi si strappa le vesti estrapolando da un intero discorso solo poche parole per denigrare l'altro senza, peraltro, glorificare sé stesso si certifica come ipocrita.

    A proposito costoro si dovrebbero anche sdegnare della locuzione popolare secondo cui "nel paese dei ciechi l'orbo è re"...perché offende i ciechi

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  6. Complimenti all'autore di cui condivido il pensiero. Grillo è stato un profeta e non un comico.Lanciava dal palco i suoi j'accuse contro il malaffare e i malanni della società e dell'Italia Ed è stato sempre geniale.Non gli perdonano questo...il fatto che dice verità scomode.L'ironia e il sarcasmo sono le armi con cui sferza politica,stampa,
    televisione,gruppi finanziari,élites di potere,magistratura asservita al potere,utilizzando la sua innata verve comica.Un genio non lo puoi controllare...come parte di Italia e di politica non.può controllare Benigni...con la differenza che Benigni viene plaudito perche "spara"contro il governo,Grillo lo difende perché è il prodotto di un progetto ardito di sovvertimento di un sistema clientelare e disonesto,non rispettoso delle regole della convivenza civile una società...un sistema politico indecente che,seguendo falsi dei ci ha trascinato nel caos e nell'anarchia dei comportamenti. Non ci sono più regole da rispettare e ,addirittura,per non farle rispettare,indossano le magliette rosse,astenendosi di indossarle quando evidenti casi di ingiustizie e malaffare tocchino loro.Non percepiscono l'ironia e il sarcasmo anche pesante ma inseriro in un ampio discorso sulle manchevolezze di politici incompetenti e intellettualmente disonesti,solo perché sono limitati e perché gli fa comodo....tutto serve per dare una spallata a questo governo.Il fatto che sia li da soli 4 mesi e che già stiano lavorando a tagliare privilegi e per il bene del popolo,li sta destabilizzando
    .Scalfari, ieri, ne è stato una prova... delirio mens oltre che tremens

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    1. Pe me Grillo è più di un profeta e proprio Dio. Mi piace il suo equilibrio signora o signorina Scelsi. Potrei chiederle a quale setta appartiene?

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  7. Vedo (anche ieri dalla diretta dalla camera) che stanno facendo un sacco di casino sul discorso di Beppe di domenica. Ovviamente parlano di offesa ai portatori di handicap ecc.. Possiamo dire che questa gente (politici e giornalisti) che sta parlando di ciò hanno la stessa dignità di quei deputati e senatori di FI che votarono che Ruby era la nipote di Mubarak?? Ceeeeeerrrrrrrrrrrrrrrttto che lo possiamo dire.

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  8. Non condivido nulla di Grillo e del suo movimento ma ciò non mi impedisce di vedere i fatti (che per me sono sgradevoli) e pertanto penso che il Nostro sia un Grande, un Genio della politica.

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  9. Mario Cinà, se comprendi la bieca strumentalità di tutto questo, con tutti i dubbi che tu possa avere, dovrebbe darti il senso dei pochi argomenti a disposizione degli "anti" Grillo e antigrillini.

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    1. Certo che comprendo la strumentalità delle critiche a Grillo ma sarebbe altrettanto strumentale ritenere che questo approccio sia limitato al Nostro. Non è così. La politica è "sangue e merda" (Formica dixit) per cui si fa politica "l'un contro l'altro armato", strumentalizzando ogni frase, si utilizzano dossier, spiate, si inventano interviste, da una foto si fa discendere un articolo, ... e lo fanno tutti contro tutti. Lei può ritenere che questo metodo sia nato oggi in funzione antigrillo? Se è così niente di male, constateremmo che la pensiamo civilmente in modo diverso e abbiamo espresso la nostra diversità senza ricorrere agli insulti. A me sembrerebbe un buon risultato.

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  10. Un articolo ricco di spunti critici personali ma privo di alcun senso politico. Per fortuna l’autore ha avuto la saggezza di chiudere la sua analisi con una saggia e condivisibile conclusione: “Per quel che mi riguarda, prima di esprimere giudizio affrettati, aspetto i risultati dell’azione di governo che potranno arrivare soltanto con il passare del tempo e dopo l’approvazione dei provvedimenti necessari”. Perciò aspettiamo che le turbolenze si acquietano e si decantano le idee, poi parliamo di politica, anziché perderci in inutili commenti e discussioni che valgono il tempo che trovano. Un punto, quest’ultima riflessione, che dovrebbe condividere chiunque, a prescindere dalla propria opinione. Il problema grave, caro Filippo Occhipinti, è la mancanza di cultura politica che regna sovrana in Italia, perciò l’esigua esistenza di validi argomenti, è necessario intessere interi discorsi sul nulla, su una parola o su una frase che non piace, anziché confrontarsi sul senso reale che la politica comporta. Tuttavia, tanto per essere in linea con l’articolo, chi arringa alla folla, che sia Grillo o altri, se si intende dimostrare la valenza delle proprie riflessioni deve disciplinare la sua eloquenza a quel fondamento che rappresenta la base della politica ragionata. BASTA DARE SPETTACOLI E VOLGERE OGNI SORTA D’INSULTO ALL’AVVERSARIO DI TURNO. E’ del tutto inutile colpevolizzare chi non ci piace ed assolvere a pieni voti chi esprime la nostra visione, perciò stilare una graduatoria sulle banalità, sia del tutto inutile e sconfortante. Ormai, pare un contagio diffuso trascurare quello che rappresenta la vera essenza del confronto politico.

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    1. Franco, condivido gran parte di ciò che dici ma Grillo, non è un politico. Lui è un uomo di spettacolo, un comico e come tutti i comici ... e i poeti, è infarcito di metafore. È un provocatore, non possiamo pretendere che diventi un Cuperlo, un Craxi. Il problema non è lui ma i politici che ormai parlano per slide. Si preoccupano più del titolo che verrà, che del contenuto della loro affermazione.

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    2. Antonio, Grillo è certamente un uomo di spettacolo e non un politico, ma stava occupando una platea politica. Ascolta attentamente il suo discorso, è esclusivamente politico e sinceramente poteva risparmiarsi quelle stupide battute. Probabilmente a me piace la politica vera ed il confronto costruttivo... Basta sproloqui inutili ed offensivi.

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  11. Stimo Filippo Occhipinti e concordo con la sua disamina lucida ed esaustiva. Lo sappiamo, Grillo con i suoi modi irruenti presta facilmente il fianco a critiche da parte di chi ingigantisce e travisa a dismisura le sue parole ma se qualcuno poteva offendersi ritengo che lo abbia fatto per i motivi sbagliati: se appartenessi a qualcuna delle categorie citate io mi sarei offesa ad essere paragonata ai vecchi politici, incapaci, nelle parole di Grillo, di immedesimarsi e comprendere i bisogni degli altri

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  12. Ascoltare direttamente e per intero, senza affidarsi al resoconto giornalistico o ad uno spezzone televisivo, un intervento o un dibattitto è sempre stato il mio metodo. Mentre cerco di seguire, via radio, i lavori parlamentari, per i dibattiti politici mi limito a quelli che ritengo indispensabili, per capire. Avrei ascoltato anche Grillo, ma dai primi “vaffa” ho deciso che non mi interessava. Non era in sintonia con il mio modo di concepire la Politica, lo è tuttora. È vero, è stato capace, in poco tempo, di creare un Movimento e portarlo al 32%. Il merito non è tutto suo! Hanno contribuito le contraddizioni della politica praticata dai partiti nati dalla crisi di tangentopoli. Non hanno capito niente! Se del periodo pre-crisi Enrico Berlinguer diceva: “I partiti hanno degenerato è questa è l’origine dei malanni d’Italia”, per i patiti attuali possiamo dire che, anziché rimediare, hanno creato un fossato fra loro e i cittadini. Da una parte la loro insensibilità, dall’altra una palude piena di gente delusa. Questa situazione ha reso facile il successo del M5S. Non essendo né pro, né contro i grillini, sono interessato a quello che fanno con la speranza che riescano là dove gli altri hanno fallito. Dell’intervento di Grillo ho ascoltato la sua perplessità sui poteri del PdR. Ho fatto il mio commento con un post pubblicato sulla mia pagina facebook. Grillo, come padre fondatore del Movimento, ha il diritto di esprimere le sue opinioni in una loro manifestazione o altrove. Mi permetto di far notare che ora si rivolge ad una platea che sostiene un Movimento che dalle barricate anti sistema ora ne fa parte. Il tempo della denuncia è finito. Ora dovrebbe mettere a nudo quelle contraddizioni che stanno facendo appiattire il M5S sulle posizioni della Lega, il silenzio porterebbe a pensare che ci sia accondiscendenza su tutto. L’ironia e il sarcasmo non possono giustificare espressioni che suonano male e, per difendere Grillo, a qualunque costo, che comunque come dice Filippo Occhipinti “sa farlo benissimo da solo”, non bisogna insultare chi la pensa diversamente. Ormai è diventata una costante aggredire, verbalmente, tutti quelli che esprimono perplessità sulla politica di questo Governo. I giudizi anche se affrettati possono essere di stimolo per far meglio. Il civile confronto, anche fra avversari, è il sale della democrazia.

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  13. A me sembrerebbe un buon risultato, invece, saper distinguere la metafora dagli insulti. Non è da tutti, è comprensibile. E Grillo lo ha dimostrato abilmente con la sua trappola mediatica, alla quale ancora molti stanno abboccando dimostrando di non avere capito niente, o meglio di avere capito benissimo approfittando dell'occasione per strumentalizzare un discorso chiarissimo a fine di discredito. Il peggio è che chi critica Grillo in questa occasione lancia soltanto un boomerang ma non se accorge.

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    1. Le sue osservazioni confermano le mie: Grillo è un Genio della politica.

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  14. Grillo è un politico, un grande politico ed usa un linguaggio politico. E' il suo linguaggio, comprensibile alle masse che lo adorano ma non è il linguaggio degli altri politici. Anche Berlusconi aveva il suo linguaggio che faceva presa sui suoi. Gli altri lo sbeffeggiavano considerandolo un non-politico ma lui è durato 25 anni e i "veri politici", con il loro linguaggio politico sono spariti. Contate quanti leader "politici" ha fatto fuori il Vecchio ... Adesso il Vecchio è sorpassato, continua a fare le sue solite battute ma nemmeno lui si voterebbe più. Il grillismo, salvo cataclismi, durerà altri 20 anni.

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    1. Sì chiama violenza verbale non linguaggio politico

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    2. Dal conoscere la politica all'essere un grande politico ce ne passa, poi, non capisco cosa centra il linguaggio politico, che lei asserisce lui usi, fa battute, ci butta dentro la sua comicità, che con la politica, discorso molto serio, centra ben poco... Poi ognuno la vede a modo suo...

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    3. Il linguaggio politico non necessariamente ci deve piacere o essere funzionale alla nostra mentalità, cultura, personalità. Il linguaggio politico ha una sola funzione: conquistare consenso. Grillo usa il linguaggio adatto e conquista il consenso. Trovo questo linguaggio ributtante ma vincente.

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