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venerdì 30 dicembre 2016

C’ERA UNA VOLTA… LA POLITICA

Partiti era una voltadi Franco Luce  - C’era una volta Forza Italia …. C’era una volta il PD…. e guardando il nuovo, nel giro di qualche anno potremo anche dire: C’era una volta il M5S….
Ricordate? Le fiabe iniziavano tutte così: C’era una volta… E tutti vissero felici e contenti. Dopo le esperienze vissute e come lettori delle diverse fiabe politiche, dovremmo essere preparati ad interpretare il prossimo epilogo: “E tutti vissero felici e gabbati”.

Berlusconi-Forza-ItaliaTramontato il berlusconismo, una nuova stella appariva all’orizzonte della politica, un quarantenne, pieno di energie con promesse di cambiamento. I vecchi politici, a suo dire, statici e colpevoli del disastro economico italiano, andavano rottamatati e sostituiti con una nuova classe dirigente di giovani leve, contando anche su capaci esponenti del sesso femminile in grado di “partorire” soprattutto idee nuove. Il giovane Renzi, un vero e proprio astro nascente che, era riuscito ad abbagliare, con le sue teorie di rinascita, anche l’irriducibile ex cavaliere, il Cavour della seconda repubblica. In lui poneva, attraverso il Patto del Nazzareno, un “investimento” politico ed anche la salvaguardia dei suoi interessi. D’altronde le elezioni europee del 2014 avevano rafforzato la sua convinzione.

Renzi e Orfini giocano PS4Renzi, era il cavallo vincente su cui puntare le sue speranze di riabilitazione, e nello stesso tempo frenare l’intraprendenza del comico genovese che cominciava a fare sul serio, cavalcando il malcontento di un popolo deluso da tasse e malcostume, minava la premiership al giovane fiorentino. Ma, come puntualmente succede, il tempo è galantuomo, ogni situazione va in decantazione, le aspettative degli elettori crescono sempre di più e come avviene sempre in politica, i risultati raggiunti restano molto lontani dai desideri. Il popolo è molto esigente: vuole tutto e subito ed il giovane Presidente del Consiglio perdeva popolarità e consenso.

Un programma politico, il suo, forse scritto troppo in fretta su una battigia, che all’arrivo della prima risacca, quella del 4 dicembre, cancellava ogni traccia. Ora la stella Renzi, si è defilata oltre la linea dell’orizzonte e c’è chi auspica ardentemente di non vederlo mai più apparire allo “zenit” della politica. Attualmente, c’è chi è pronto a puntare su un altro cavallo ritenuto vincente, o addirittura trionfante, un vate della politica moderna, sarebbe lui il vero rottamatore in grado di spalancare le porte a nuovi scenari della politica italiana. Lui, il “braccio armato” delle teorie casaleggine è riuscito a fare breccia, con i suoi sgarbati e piacevoli slogan, in un popolo stanco di malcostume e ruberie. Però, come insegna la storia, la politica è un campo perennemente minato, che nasconde infinite insidie, i buoni propositi non bastano, quando non si è in grado di avere a disposizione una classe dirigente adeguata.

il-sindaco-di-roma-virginia-raggi_775787Il caso del sindaco di Roma ne è la prova evidente, ed è del tutto inutile invocare dietrologie e sepolcri imbiancati. La conquista del Campidoglio, da parte delle truppe del M5S doveva essere una prova tangibile del vero cambiamento, rappresentata da una giunta di galantuomini che avrebbe strapazzato i vecchi volponi della politica romana. Assistiamo a formazioni di giunte ballerine, pronte a dissolversi ai primi bagliori dell’alba. E’ pura incoscienza accettare una simile sfida, quando non si è ancora in possesso di una buona squadra di governo. Amministrare una città è un impegno terribilmente reale. La selezione online, individua chi è più abile davanti alle telecamere, chi sorride meglio e ha i denti più bianchi. Come fa il M5S a promettere di dare voce a nuove istanze politiche, quando le idee hanno bisogno di persone per diventare concrete?

Io continuerò a restare fedele alla mia opinione. Alla politica italiana manca quel CONFRONTO artatamente definito INCIUCIO da una stampa servile e ignorante. In pratica, dovremmo seguire l’esempio di Pirozzi, sindaco di Amatrice, che ha obbligato i politici delle diverse estrazioni politiche a mettersi insieme e dialogare. Per chi ama la scienza e non la cialtroneria, sa che la massima energia, potrà essere prodotta mettendo insieme atomi che tendono a respingersi, come nel caso dell’idrogeno, con una energia superiore alla loro forza di repulsione.

La forza del popolo lo può fare, viceversa, continueremo ad osservare personaggi che sfilano sul palcoscenico della politica ed una platea con il dito puntato. Ora provate a tendere l’indice verso qualcuno, vi accorgereste che un dito è puntato verso l’altra persona ma tre sono rivolte verso di voi: questo può servire a ricordarvi che quando denigriamo gli altri in realtà stiamo solo negando un aspetto di noi stessi.

Franco Luce aprile 15Franco Luce
30 Dicembre 2016

36 commenti:

  1. e fu così....che....

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  2. Alla politica italiana mancano i politici di rango.

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    1. Alla politica mancano gli italiani

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    2. Alla politica italiana manca un SISTEMA o assetto politico moderno...è l'unico paese che è rimasto fermo alla II guerra mondiale...in sostanza sotto l'aspetto psicologico e culturale è una società che si è impantanata, soprattutto per colpa della sinistra italiana, nelle paludi ideologiche e di potere clientelare in senso demagogico da 70 anni...è necessario al più presto passare a un sistema che preveda l'elezione diretta del premier....

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  3. Fare di Roma l'emblema dell'incapacità dei 5 stelle è assurdooooooo e non considerare le enormi travi che stanno mettendo di traverso ..........

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    1. Concordo pienamente ..per DECENNI gli altri partiti e sopratutto il partito democratico HANNO SPOLPATO ROMA ..con l'aiuto di Buzzi e Carminati ..ora si sa la colpa e' della raggi che ONESTAMENTE sta cercando di riportare il comune a livelli di decenza .persa nei rivoli della CORRUZIONE ..che persiste non la si puo abbattere certo in 6-7 mesi ....

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    2. Raffaella Schiavone, perchè mi attribuisci deduzioni che non ho fatto assolutamente. Non ho parlato di emblema d'incapacità della Raggi. Per favore cerchiamo di capirci, io ho detto, e lo ripeto, che al governo di una città importante come Roma, ci si presenta con una squadra di governo già pronta, se per te è normale che per completare una giunta occorrono mesi, per me non è corretto. Dico di più, al posto della Raggi, io mi sarei tenuto la Muraro, se non andava bene a qualcuno, mi sarei dimesso.

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  4. Pensavo a questi "grillini" indemoniati che s'aggirano sul web, che scassano le palle e s'incazzano di brutto.
    Mi ricordano com'eravamo e come non siamo più.
    Si, lo so, sono impreparati e di politica non ne sanno niente.
    Meno male.
    Noi quando occupavamo le fabbriche e facevamo a botte con la polizia non ne sapevamo molto di più.
    Sapevamo che era giusto farlo, che era giusto ribellarsi, con ogni mezzo, per non stare in mezzo a gente come quella là.
    Oggi lo fanno loro.
    Senza spranghe ma con la stessa rabbia.
    Senza eskimo ma con lo stesso ardore.
    E noi ?
    Beh noi abbiamo fatto del 68 una data morta, delle nostre parole dei sussurri, delle nostre bestemmie un rosario.
    Abbiamo messo su pancia amico mio e la guerra la facciamo al caffé.
    Ci stanno sul cazzo sti grillini perché ci ricordano chi eravamo e non siamo più.
    Hanno scoperto i nostri limiti, le nostre rivoluzioni fallite e non difese,gli ideali messi in cantina mentre loro li mettono alla finestra.
    Sono sprovveduti e meno male.
    Noi oggi siamo "provveduti" di tutto eppure non abbiamo in tasca niente.
    Forse non dovremmo prenderli per il culo ma ascoltarli un po' di più.
    Forse dovremmo mettere nel cassetto il Capitale ed imparare a difendere il nostro quotidiano capitale.
    Si, tu dici che mica si puo' mettere un idraulico a fare il Premier e un ragioniere a ministro dell'economia. Non ne sanno niente e ci ritroveremmo col culo per terra.
    Più di adesso ?
    E' questo il Paese che volevamo ? Abbiamo preso botte per questa fogna politica, per questi Governi baldracca ?
    Forse abbiamo sbagliato qualcosa.
    Forse ci siamo arresi.
    Loro no.
    Li schifiamo perché hanno fatto di un comico un politico, noi di un politico un comico. Cosa é meglio ?
    Inutile caro amico passare i giorni a lucidare le nostre falci e i nostri martelli come fosse l'argenteria di casa che non si usa mai ma serve solo a farla vedere agli altri.
    Inutile caro amico sventolare in salotto la nostra bandiera rossa se abbiamo perso il coraggio di metterla al balcone.
    Loro sono brutti, sporchi e cattivi.
    Noi belli, puliti e profumati.
    Cosa cazzo siamo diventati ?
    Resti tra di noi, ma ti confido una cosa ;
    ti ricordi della volpe e dell'uva?....scritto da Claudio Khaled Ser

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    1. Bellissimo ....noi belli puliti me profumati loro brutti sporchi e cattivi ..concordo ..e' prorpio cosi' ..nel 1968 avevo 21 anni ..ci siamo persi lungo il cammino ...

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    2. 35 minuti di applausi....

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    3. E' il 68 che ritorna. I giovani di oggi non sanno nulla di allora, quando tanti giovani senza esperienza hanno scosso la politica dell'immobilismo e dei volponi radicati ed hanno fatto sentire la loro voce ed hanno dimostrato di esistere. Oggi questo lo stanno facendo altri giovani, se pure senza esperiena, guidati da un comico. Sono giovani dotati di nuove energie e non di vecchi carrozoni della politica morta. E' vero non hanno esperienza ma hanno energia e sono lontani, ancora, dai poteri forti e vicini al popolo. Loro stanno cavalcando il malcontento, perche' lo hanno capito. Sono i partiti tradizionalisti che continuano a non capire, e non comprendono che gli Italiani pretendono un ricambio dell'aria. Chi avrebbe dovuto cambiare le cose uno che da un canto fa promesse al popolo e dietro tratta e mette in atto gli ordini ricevuti da chissa' chi? Uno che doveva sgombrare la politica dal vecchio, poi rimasto tutto come prima?
      Risultato: ha perduto e forse continuera' a perdere. Come lui anche tutti gli altri. In Italia i politici non fanno politica, ma consano sedie, poltrone e divani per tenere caldo il loro sedere. Prova ne sia la sceneggiata post ref.
      Comunque c'e' un detto da queste parti: " i buoni cavalli si scoprono a corsa lunga".
      Chi vivra' vedra' e le elezioni prima o dopo dovranno arrivare.

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    4. Andrew Scafidi, credimi, mi dispiace contraddirti, ma è totalmente sbagliato fare un parallelismo rievocando il famoso '68. In quegli anni, venivano da un boom economico, con la crescita più alta d'Europa. Infatti quel movimento poneva le sue radici in una cattiva spartizione della ricchezza nazionale.Attualmente è esattamente il contrario, veniamo da una delle crisi più gravi della storia. Gli anni '60, si contraddistinsero per il basso costo di due elementi importanti: lavoro ed energia. I guai iniziarono con l'avvento dei primi anni '70 con l'impennata dei prodotti petroliferi. Hai ragione nel mettere in evidenza l'ottusità dei vecchi partiti, ed a loro aggiungerei le forze sociali ormai appiattite su rivendicazioni assurde e su una chiara complicità con l'establishment governativo.

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    5. Caro Franco Luce il parallelismo può essere fatto non solo con il '68 ma con tutti i movimenti di protesta che nascono da un malcontento diffuso e dalla mancanza di prospettiva futura.

      Rottamare è un azione che può fare solo chi non è colluso con il sistema e questo, necessariamente, implica la possibilità di inciampare.

      Francamente di fronte alla certezza di un sistema che produce corruzione e ignobile spartizione della ricchezza preferisco tutta l'incertezza di un cambiamento che, almeno, non lascia inaridire la speranza che, come ebbe a dire Neruda, "... ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle."

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    6. Sono spiacente, caro Francesco, anche se condivido il tuo commento … ma insisto a ritenere l'inesistenza di alcuna analogia tra i movimenti del '68, vissuti attivamente e politicamente, con l'attuale malcontento giovanile. Allora c'erano le strutture partitiche che agivano da supporto tattico e logistico, oltre ad essere in presenza di una società totalmente diversa da quella attuale. I giovani erano mossi solo ed esclusivamente da grandi ideologie politiche in un’Italia industriale con una enorme forza lavorativa che lottava per una società più giusta in tutti i settori del mondo civile, ad iniziare da quello importantissimo della scuola. Attualmente abbiamo un mondo giovanile annichilito dalla indifferenza e dalla totale mancanza di futuro e di una dignità lavorativa. Certo, caro Francesco, sono in sintonia con te, quando metti in risalto la necessità di un radicale cambiamento, anche in presenza di qualche incertezza.

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  5. Si può essere d'accordo o meno, ma io trovo l'articolo di franco Luce obiettivo. Descrive la situazione politica italiana attuale.

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    1. Grazie Michele, della tua interpetrazione, in effetti è mio costume analizzare la situazione politica sempre nel suo insieme. Scrivo sui giornali da circa 30 anni, cercando di guardare, in particolar modo il lato politico, sempre con occhio critico ed evitando qualsiasi forma di partigianeria.

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  6. Non sono d'accordo....è la solita fallacia retorica che ultimamente è in auge contro i 5S...infatti, ciò che vale in astratto come il principio illustrato da Luce, deve valere universalmente (avere una squadra di politici adeguati) mica può valere solo ora e solo per i grillini...è come se molti giornalisti anche di vaglia fossero loro stessi vittime di un allucinante e più o meno inconscio condizionamento se non sono in mala fede...e cioè che implicitamente nascondano l'idea che "essere adeguati" politicamente corrisponda a essere furboni cinici e inclini ai sotterfugi di interessi lobbistici...questa è l'Italia! Ora tutti si riscoprono improvvisamente probi esigenti e moralisti, tutti attenti a cogliere il minimo difetto o sbavatura in ciò che fa la Raggi! "Sotto Marino..." o san Marino...ci fu un incidente in metropolitana per trascuratezza di manutenzione e morì una persona, provate a immaginare se fosse successo con la Raggi che cosa avrebbe scatenato la sinistra piddiana---è questa parzialità che è insopportabile...e l'articolo di cui sopra sotto sotto soffre di questo strabismo morale quindi di una forma di ipocrisia sleale!

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    1. Silvio Barbata, che tu non sia d'accordo con me, è del tutto legittimo, però non mi assemblare in quella retorica di cui fai cenno. Non sono assolutamente contro nessuno e nemmeno a favore, ho solo messo in evidenza i cattivi governi che si sono succeduti e le ingenuità del M5S. Ho parlato di "decantazione", perchè sono convinto che per valutare una forza politica è necessaria una sequenza temporale di eventi. Attualmente non sarei assolutamente in grado di valutare il movimento di Grillo per totale mancanza di elementi da analizzare. Con il resto del tuo commento, credo di essere d'accordo con te.

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  7. Franco Luce fa un interessante excursus sulla politica degli ultimi anni e dà un'interpretazione che inevitabilmente porta ad un confronto. Non si può non essere d'accordo con lui nell'asserire che il dialogo fra le forze politiche sia necessario, specialmente quando le circostanze lo impongono per la loro esiziale problematica. Mi piace il suo atteggiamento politico filosofico sulla caducità e precarietà di tutte le cose di questo mondo, e dunque anche della Politica. Io voglio essere però un po' più esigente e realistico. In politica tutto si complica se non ci si attiene alle regole morali, che sono i cardini della sua stessa esistenza. Un Eletto non può tradire le idee e i concetti basilari di un Partito o Movimento di cui si è fatto portavoce perché inficerebbe la sua credibilità e igannerebbe i cittadini che l'hanno votato: il patto del Nazareno del socialdemocratico Renzi, stipulato con il peggiore politico che l'Italia abbia mai avuto, cade in questa fattispecie. Berlusconi è un uomo di Destra, che si è messo in politica solo per i suoi interessi. Grillo non mi è molto simpatico e le sue esternazioni, becere nella forma, non si addicono ad un corretto linguaggio politico. Tra i due però c'è una sostanziale differenza: è infatti assodato che il Movimento 5S sia un raggruppamento politico anti sistema e che, nella "sostanza", voglia riportare la politica a quel compito difficile che ad essa compete: la moralizzazione e il benessere dell'intera Comunità. Le regole della vera politica devono essere rispettate ed oggi, per rispettarle, bisogna cambiare l'intero assetto costituitosi in anni di completo oscurantismo. Sì, è vero Franco, siamo uomini e tutto va ridimensionato in relazione alle nostre tare genetiche; e tutto va commisurato a cicli e ricicli storici ed ambientali. Ma gli uomini politici hanno delle grandi responsabilità, che i semplici cittadini non hanno, almeno per quanto riguarda i compiti e i ruoli che si sono assunti. In ogni caso, caro Franco, panta rei...e nulla permane.

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    1. Concordo totalmente, e pertanto ritengo superfluo aggiungere altro, con quanto detto da Nino.

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  8. Leggendo il nome dell’autore non mi sono sorpreso delle sue riflessioni che, coerentemente con la sua concezione della politica, offre al dibattito. Come spesso mi è capitato, anche in questa occasione, dissento quasi totalmente da questa analisi salvando la parte che riguarda le opache prestazioni manifestate dalla giunta Raggi. Non è la cattiva stampa che definisce “inciuci” la solita accozzaglia di forze politiche unite solo dalla smania di potere. E’ proprio che è del tutto innaturale ipotizzare una situazione nella quale un Governo, assorbe tutto: maggioranza e opposizione uniti solo da interessi personali. Per quanto riguarda “l’astro nascente Renzi”, non è affatto vero che rappresentava la speranza e la novità che gli italiani sognavano. La sua storia, la sua scorrettezza, la sua arroganza, la tendenza al tradimento furono evidenti fin da subito. Solo una lettura frettolosa e disattenta poteva far passare Renzi come rottamatore. Bastava guardare come è arrivato a Palazzo Chigi, la compagnia di cui si è circondato, la vecchia politica che lo ha applaudito e i poteri bancari e finanziari che lo hanno, da subito, sostenuto. Ma Franco Luce continua a considerare la politica tutta sullo stesso piano. Renzi è uguale ai 5Stelle sorvolando sulle differenze abissali sul piano della moralità, l’onestà, la coerenza e avventurandosi in un paragone, secondo me spericolato, tra l’esperienza amministrativa della Raggi e una eventuale responsabilità di Governo nazionale dei grillini che nulla ha a che vedere con le dinamiche con cui si amministra una città. Intanto andrebbe ricordato che a Torino la sindaca Appendino sembra che stia svolgendo egregiamente il proprio mandato, dimostrando che localmente non tutte le realtà presentano le stesse difficoltà ad essere amministrate. Non devo certo ricordare lo sfascio in cui è stata ridotta la capitale, proprio dalle forze che Franco Luce vorrebbe vedere al governo del Paese tutti insieme appassionatamente. Vorrei dire a Luce che se è vero che, come lui stesso sostiene, ogni forza politica già sperimentata non si è dimostrata all’altezza della situazione, come si può ritenere che questi, messi insieme, possano costituire il toccasana che serve al Paese? La somma delle singole debolezze non si trasforma in una forza ma semmai amplifica la fiacchezza, gli insuccessi e i problemi. Basta guardare agli ultimi governi, da Monti a Gentiloni.

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    1. a quello che dici aggiungo anche il fatto che il "sistema" non risponde solo alle lobby nazionali ma anche alla finanza Europea e internazionale

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  9. Ma come si può ancora oggi parlare di politica riferendosi a questi governi che portano avanti solo interessi di lobby. Ma questa non é politica. Fingere di non vederle e non capirlo é patetica connivenza. Ritornasse la politica il tema centrale. Oggi, grazie a questi farabutti che da ventenni occupano posti di cui non sono degni, la politica viene considerata una cosa sporca, quando é, e dovrebbe tornare ad essere pane quotidiano. La nostra vita, le nostre scelte quotidiano sono politica, ma non possiamo fingere e metterci a parlare con questi farabutti che hanno tutt'altri interessi. Che mentre ti dicono si al tavolino, danno mandato di svaligiarti la casa di soppiatto. Compromesso, é la parola che viene ripetuta continuamente. La politica é compromesso. Oggi questa parola ha una sola accezione: corruzione. Oggi compromesso é corruzione. É oggi, più che mai, non é tempo di compromessi.

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  10. La conoscenza della nostra storia politica é indispensabile perché ci permette di capire il presente; le vicende storiche non accadono mai per caso , per cui la minuziosa osservazione, la riflessione ponderata non sono mai inutili. Franco Luce ripercorre nell ' articolo i nostri ultimi venti anni, ricordando prima l'esperienza berlusconiana, poi quella renziana. Gli anni di Berlusconi sono stati, secondo me, anni bui perché abbiamo assistito alla discesa in politica di un imprenditore per solo interesse personale e delle sue aziende. Sono stati anni caratterizzati da un notevole degrado morale e culturale, di cui scopriamo oggi le conseguenze. Renzi ha rappresentato il cambiamento perché un'intera generazione di giovani ha ricoperto i carichi importanti: Orlando, Martina ne sono gli esempi. Renzi ha commesso errori e ha concretizzato buoni risultati,in ogni caso si è speso fino all'ultimo per rottamare l'immobilismo che ci aveva sempre caratterizzato. Secondo me l'errore più grande sta nel aver abbandonato a sé il PD, chiudendo molte sezioni sul territorio e perdendo quel legame indispensabile con la popolazione. Renzi fondamentalmente ha scelto di fare il Presidente del Consiglio, trascurando il ruolo di segretario. In ogni caso il bilancio di governo per me é senza dubbio positivo; non dimentichiamo mai che i problemi derivati dalla tremenda crisi economica sono strutturali e non si risolvono facilmente,purtroppo. Nessun paese occidentale, nessun economista ha la risposta e anche la politica non riesce a concretizzare soluzioni r isolutorie Sul movimento 5stelle si è coagulata la rabbia e il disagio di quelle fasce sociali più colpite dalla crisi, ma è una rabbia che non esprime progetti,é una rabbia che va contro il sistema senza pensare che l'anti-sistema di per sé non è una soluzione. Qualcuno ha paragonato i movimenti di ribellione del 68 al movimento 5stelle, suscitando la mia ilarità. Il 68 é stato un grande momento di ribellione ideologica e portatore di principi molto definiti. Il Movimento 5stelle non ha ideologia, non ha principi ispiratori se non slogan , non ha progetti. Non si governa con le chiacchiere e quello che sta succedendo a Roma ne è la dimostrazione più lampante.

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  11. Leggo commenti che sinceramente mi fanno dispiacere, lontanissimi dalla vera essenza del mio servizio. Il non condividere è legittimo, il travisare il senso delle parole a proprio uso e consumo è contro ogni leale discussione. Non mi riferisco dell’Innominato manzoniano, ma di Maurizio Alesi che ha voluto onorarmi di un suo commento. Credo che lo scopo fondamentale del blog dovrebbe essere il libero confronto anche con vedute diametralmente opposte, ma cambiare radicalmente il significato di un concetto, dimostra la totale mancanza di analisi oggettiva. Ho voluto, con questo servizio, mettere in evidenza che quando la politica viene personalizzata, si va incontro ad evidenti fallimenti. Ho citato Berlusconi, con il suo partito-stato, promotore di un moderno liberismo, che a distanza di alcuni anni si è dimostrato un vero e proprio fallimento, oltre all’evidente conflitto tra la politica ed i suoi interessi. Ho citato Renzi che, con la sua arroganza, ha voluto assumere volontariamente la funzione del l“parafulmine” fino al punto di attirare in poco tempo sulla sua persona l’intero malessere sociale, con fisiologica conseguenza di essere spazzato via dall’ondata referendaria del 4 dicembre. Ho voluto mettere in evidenza l’impreparazione o meglio la presunzione del M5S di essere pronti a governare un comune difficilissimo come quello di Roma. Voglio precisare che sulla loro effettiva capacità, bisogna affidarsi al tempo galantuomo, in quanto i buoni propositi non rappresentano alcuna garanzia politica. Purtroppo c’è chi ha la coda di paglia e vorrebbe che ogni servizio, ogni commento, ogni parola, dovrebbe avere un unico scopo di soddisfare le proprie convinzioni. Leggendo MAURIZIO ALESI ho constatato il suo “quasi totale dissenso” del mio servizio, aggiungo che lo ritengo perfettamente legittimo e mi sarei sorpreso se eventualmente sarebbe stato d’accordo. Però, sono dispiaciuto che Maurizio Alesi continua ad interpetrare secondo il suo soggettivo spazio visivo, anche concetti assolutamente inesistenti nel servizio. Non ho mai detto che io vorrei vedere governare tutti “assieme appassionatamente”, solo una ristretta analisi delle mie parole può essere interpetrata a questa stregua. Lo voglio ripetere e lo ripeterò sempre…. Il dialogo è necessario per una politica seria e costruttiva, e quando si riesce a poter condividere le poche idee che uniscono anziché ricercare solo ciò che divide, non c’è democrazia. Il non condividere rientra nella normalità, ma la ricerca affannosa del non condivisione, perlomeno, non è accettabile. Il fallimento della riforma elettorale, ne è la prova ed io sono tra quelli che ho votato SI, perciò mi autocondanno. Rispondo anch’io in terza persona a Maurizio Alesi, facendogli rilevare che non ho mai messo sullo stesso piano Renzi e M5S, il paragone non è affatto possibile, in quanto il secondo non è mai stato forza di governo, ma ancora impreparato a governare è evidente come la luce del sole.

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    1. Ma, scusa Franco forse ho capito male, ma vuoi spiegare che intendi con l'espressione "Alla politica italiana manca quel CONFRONTO artatamente definito INCIUCIO da una stampa servile e ignorante". A me era sembrato lo stesso concetto, da te più volte richiamato in altre occasioni, sul dialogo e la collaborazione tra forze politiche diverse. Sei tu che hai riferito la frase su Pirozzi, sindaco di Amatrice, che ha obbligato i politici delle diverse estrazioni politiche a mettersi insieme e dialogare. E allora dov'è che ho travisato il tuo pensiero. Tu sei, da sempre, un sostenitore del governo collaborazionista – oggi chiamato partito della nazione – ritenendo, in buona fede, che lo stare tutti dentro aiuti l’Italia ad uscire dalla palude dove è stata cacciata. Io, molto banalmente, ritengo che questo film lo abbiamo abbondantemente visto e rivisto con il risultato che abbiamo davanti. Ecco perché penso che il nostro Paese abbia bisogno di una soluzione shock, di una concezione diametralmente opposta all’attuale sistema di potere, votato alla rendita di posizioni personali e lobbystiche. Bisogna rovesciare il tavolo, altro che dialogo tra le forze politiche. Spero che, prima o poi, te ne farai una ragione e abbandonerai uno schema di ragionamento che non trova più un collegamento con la realtà.

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    2. Scusami il ritardo Maurizio ho un po di febbre da influenza di stagione. Certamente che sono disposto a spiegare, e credimi sono felicissimo di farlo. Probabilmente la mia esposizione è stata poco felice, volevo solo mettere in risalto che la stampa italiana ha spesso definito "Inciucio" la manifestazione di qualche condivisione tra due forze politiche diverse... come se fosse naturale un perenne diverso stato di vedute. Ho fatto l'esempio del sindaco Pirozzi, che ha avuto il coraggio di prendere per le orecchie parlamentari di sponde diverse, invitandoli a dialogare in un posto dove non è ammessa nessuna demagogia, cioè di fronte ad un disastro sismico. Purtroppo, caro Maurizio, quando si parla a distanza, ognuno dice la sua, cercando qualcuno a chi dare le colpe. Hai travisato le mie parole in quanto non ho assolutamente ritenuto che Renzi un astro ecc…” RENZI ERA RIUSCITO AD ABBAGLIARE CON LE SUE TEORIE DI RINASCITA”, e credo che non è la stessa cosa di quello che hai interpetrato tu, infatti se leggi il seguito ti renderai conto di averlo sconfessato nella giusta misura. Maurizio, io ho descritto quello che è successo nella realtà, altrimenti non si spiegherebbe quel 42% delle europee, però non c’entra assolutamente con le mie convinzioni. Continuo a ripetere che come personaggio non mi è mai piaciuto, ma ogni mio commento o servizio mi piace esprimerlo senza mettere in campo le mie simpatie o antipatie. Queste erano le lezioni ricevute dai miei maestri 30 anni fa quando decisi di frequentare il giornalismo, altrimenti anche l’opinione è viziata da interpetrazione soggettiva. Infine, e chiudo, mi hai accusato di una falsità frutto esclusivo di una tua aberrante interpetrazione, definendomi “SOSTENITORE DI UN GOVERNO COLLABORAZIONISTA”. Sono davvero dispiaciuto e sono costretto a dubitare ancora una volta che leggi con l’intento di controbattere, anziché di capire il vero contenuto di un libero pensiero. Dalle tue ultime parole, tu, lo ripeto amichevolmente, in politica cerchi la rissa e non le soluzioni, quelle cose che proponi, possono essere applicate solo quando il partito o il movimento a cui fai riferimento avrà il consenso dei 51%. Purtroppo sei la 60milionesima parte della popolazione e pretendi che tutti dovrebbero pensarla come te…ma non è così amico mio, non puoi togliere il diritto di pensare diversamente da te!!!Io ho chiuso il mio servizio con queste parole …. Rileggile, sarebbe opportuno, “”””Ora provate a tendere l’indice verso qualcuno, vi accorgereste che un dito è puntato verso l’altra persona ma tre sono rivolte verso di voi: questo può servire a ricordarvi che quando denigriamo gli altri in realtà stiamo solo negando un aspetto di noi stessi.”””

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    3. Ma da quale mia frase deduci che io ritengo che tutti debbano pensarla come me. Io esprimo le mie opinioni come tu esprimi le tue. Da cosa fai discendere questa mia visione totalitaria? Quello che ho scritto è solo il mio punto di vista che, banalmente, contrasta con il tuo.

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    4. Ok Maurizio, ormai ci siamo espressi secondo le nostre opinioni, credo sarebbe del tutto inutile proseguire e giocare su parole o frasi. Abbiamo visioni diverse della politica, io ammetto il confronto civile e costruttivo tra essere ragionevoli, tu nel rovesciamento totale dell’attuale sistema. Ad onor del vero, confesso di ritenerli entrambi validi, purchè portano a risultati positivi, incertezze, che nessuno è in grado di assicurare. Caro Maurizio, approfitto per farti i miei più CARI E SENTITI AUGURI PER UN PROSPERO ANNO NUOVO.

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    5. Anch'io ti faccio i più sinceri e affettuosi auguri di un felice e sereno anno nuovo

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  12. L'incipit dell'articolo di Franco Luce "C'ERA UNA VOLTA....LA POLITICA" deve far riflettere. L'anno che ci lascia dovrebbe decretare la fine di un lungo periodo, 32 anni, di politica convulsa che ha prodotto più danni che benefici. I gruppi politici che hanno animato la scena di questo lungo periodo hanno ereditato il peggio dei vecchi partiti tanto da rimanere impantanati nella melma della Prima Repubblica. Non è il caso di rammentare i disastri del berlusconismo o la mancata opportunità del renzismo. Non dimentichiamo che questi fenomeni non sono nati dal nulla ma dal consenso popolare: il primo all'epoca della "discesa in campo" di Silvio Berlusconi e il secondo con il successo elettorale alle europee ottenuto da Matteo Renzi. Tutti affermano di aver governato bene. A loro dire: il berlusconismo ci ha dato ricchezza; il renzismo occupazione e orgoglio nazionale. La verità: disoccupazione giovanile alle stelle, la povertà ha lambito categorie che sembravano protette e la poca giustizia sociale è franata. Tutta questa sofferenza ha generato una forte contestazione che si sta concretizzando nel forte consenso al M5S. Questo movimento potrebbe rappresentare la sintesi di un nuovo modo di far politica che dovrebbe coinvolge forze sane di diverse estrazioni politiche sulla realizzazione di un progetto di unificazione e pacificazione nazionale. Alla giusta osservazione di Salvatore Mancuso che ricorda la mancanza di politici di rango aggiungo che non mancano gli esempi di grandi uomini politici del passato. Ricordando i cicli e i ricicli storici come fa Nino Risitano, mi domando se in presenza di elementi validi non si possa fare un salto nel passato e riprendere il progetto sostenuto da Aldo Moro che lo chiamava governo di "solidarietà nazionale" e, da Enrico Berlinguer che lo chiamava " compromesso storico" . Aldo Moro sosteneva che: " GOVERNARE SIGNIFICA FARE SINGOLE COSE IMPORTANTI ED ATTESE, MA NEL PROFONDO VUOL DIRE PROMUOVERE UNA CONDIZIONE UMANA". Enrico Berlinguer: " QUANDO SI CHIEDONO SACRIFICI ALLA GENTE CHE LAVORA CI VULE UN GRANDE CONSENSO, UNA GRANDE CREDIBILITA' POLITICA E LA CAPACITA' DI COLPIRE ESOSI E INTOLLERABOLI PRIVOLEGI. SE QUESTI ELEMENTI NON CI SONO, L'OPERAZIONE NON PUO' RIUSCIRE". Qualcuno penserà che la mia opinione politica è legata alle ideologie del passato: VERO! Sono d'accordo con Franco Luce nel sostenere che il futuro della politica italiana è legato al CONFRONTO A TUTTI I LIVELLI.

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  13. intanto qualcuno infiltra i suoi tanti amici nelle liste ferrandelli.5 stelle e con

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  14. Premesso che condivido molte cose scritte da Franco Luce, vorrei chiedere ai tanti che citano il '68 quale paradigma di ciò che sta succedendo ora (spero di no) ma cosa è successo nel 68? Io allora avevo 25 anni, sinceramente non mi sono accorto che in quel tempo stavamo vivendo, ed interpretando una specie di rivoluzione francese. Si che ci sono stati i movimenti, ma quasi tutti gli interpreti di quei movimenti, sono finiti nella borghesia salottiera Italiana. Io sarò anche uno che va controcorrente, ma considero quel tempo prodromo delle future sconfitte del movimento operaio. Ora, mi rendo conto che instaurare un ragionamento di analisi di ciò che è stato davvero il 68, sarebbe troppo lungo, e, forse anche inutile, mi è sufficiente affermare che se i rapporti di lavoro oggi sono fondati sul RICATTO, forse lo dobbiamo anche alla "rivoluzione" all'amatriciana del '68. Io mi auguro che il M5S cambi il modo di far politica, che non mutui niente del 68. Perché? Ms perché di sconfitte ne abbiamo piene le tasche. Si fa politica con uomini onesti, preparati ed intelligenti. Non si fa politica improvvisando ed insultando. Io la penso cosi, e mi dispiacerebbe di aver ragione.

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    1. Carissimo Mario, ogni attenuante, anche di tipo generica, cadrebbe difronte alla tua lucidissima analisi. Questo è il dialogo che prediligo e che insegna la ragione a percorrere i sentieri della verità. Questa costatazione la riportai su questo blog in un servizio di oltre 2 anni fa. La tua considerazione è l'esatto esito verificatesi a distanza di circa 50 anni, una rivoluzione dagli esiti incerti supportata da una incoscienza diffusa e da una irresponsabile “Triplice” sindacale. Da allora è iniziato il declino economico e sociale, per non parlare della grave decadenza del mondo scolastico. E’ verissimo caro Mario, quei fomentatori , ora, si godono i frutti di quel disastro sociale, con lauree acquisite con quel famoso 18 politico, un ingiusto egualitarismo a favore di sfaccendati e nullafacenti. Chi ricorda Mario Capanna, il capo del movimento studentesco che ora si gode e difende il vitalizio dei parlamentari?

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  15. C’era una volta una politica fatta dai politicanti che sene fregavano del popolo e guardavano solo al potere, agli interessi personali e della finanza. Il popolo restava a guardare senza far niente di concreto e senza pretendere diritti di onestà e trasparenza. Quando eleggeva un suo rappresentante, del partito scelto, lo ritrovava in un altro partito. (La transumanza di cui proprio tu,Franco, hai parlato in un articolo) Confuso,sempre più privato e assoggettato a poteri che non gli appartenevano,spettatore muto di continue nefandezze e vessazioni,decise di non votare più. Il popolo si estraniò. Qualcuno e qualcosa gli ingiunsero di aprire gli occhi e guardare a forza cosa succedeva. A poco a poco, il popolo prese CONSAPEVOLEZZA della sua sovranità. Decise che doveva fare qualcosa. Intanto quel qualcuno e qualcosa riaprirono la voglia di discutere e dibattere. Molti scelsero un blog dal titolo "Politica Prima" I politicanti all’inizio non si preoccuparono molto. Poi sempre di più. La preoccupazione divenne terrore iniziando dagli Jurassic parch della politica per finire a chi sperava nel loro vitalizio. Reagirono secondo la loro conclamata immoralità –Spiegavano che dovevamo stare sereni (questo terrorizzava il popolo e molte famiglie che approdavano alla povertà. Questo terrorizzava un ceto medio basso,spazzato e spiazzato) Votò no al referendum,pensando di aver fatto una scelta forte,contrapponendosi a uno stravolgimento costituzionale. Tutto,però, si ricomponeva secondo disegni non voluti. Il popolo consapevole sapeva e, chiaramente, che il cambiamento ci doveva essere e con gran coraggio, andò in massa a votare. L’effetto shock spazzò i politicanti, lasciò i veri politici e il confronto ci fu. Lentamente le cose cominciarono a migliorare. Una nuova classe politica si fece avanti. Ascoltava e decideva a favore delle minoranze, per la ripresa economica, per il lavoro. La risalita fu durissima e non certo priva di errori. I giornalisti, non più asserviti al potere, dissero la loro chiaramente e il popolo cresceva confrontando idee e facendosene delle proprie. Il popolo non fu gabbato, però, alla fine, non visse felice e contento ma capì chiaramente che doveva esserci e dare speranze alle nuove generazioni. L’articolo a mio parere non punta il dito contro nessuno, ma punta al confronto politico che non ci potrà mai essere senza una vera politica e senza una consapevolezza dei cittadini.


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