Elenco pagine statiche

venerdì 9 agosto 2013

PENSIONI D’ORO. VERGOGNA INTOLLERABILE

Pensioni d'orodi Sergio Potenzano – Ritorna, in questi giorni, lo scottante tema delle pensioni d’oro, con tanto di cifre e nomi in bell’evidenza sui quotidiani nazionali (leggi il Corriere della Sera).
Su PoliticaPrima ne abbiamo parlato in passato (clicca per leggere gli articoli pubblicati). Francamente con i tempi di Le dieci pensioni più ricchecrisi che attraversiamo immagino quali reazioni possano causare in quelle persone che di pensione non ne hanno perché non hanno avuto un lavoro che gliela garantisse. Oppure perché non hanno maturato gli anni necessari, perché licenziati, o perché ‘esodati’.

Poi ci sono quelli che la pensione ce l’hanno, ma quella sociale o di vecchiaia che arriva a meno di 600 euro al mese, e, ancora, chi probabilmente non avrà mai una pensione, visto che non hanno Mauro Sentinelli mai avuto un lavoro e quindi una posizione contributiva.

Io non posso averla con quanti hanno le pensioni d’oro. Le leggi Italiane lo hanno consentito e non possiamo pretendere rinunce o azioni ‘eroiche’ alla Donato Menichella che volle dimezzata la sua pensione perché troppo ricca, per fare un favore a noi. No non posso averla con loro, ce l’ho, invece con chi ha consentito tutto questo, con chi non ha dato un limite a questo vergognoso privilegio che offende chi non riesce a procurarsi il cibo per sfamare la famiglia.

Alberto De PetrisMi piacerebbe, per avere giustizia, che si creasse una specie di ipermercato di Stato dove per acquistare fosse necessario documentare il proprio reddito. Lo stipendiato o pensionato con 1000 euro al mese, potrebbe comprare un pacco di pasta 1 euro, mentre lo stipendiato, o pensionato con 50,000 euro al mese, 1 pacco di pasta dovrebbe pagarlo 50 euro, e cosi via per tutti gli altri prodotti. In modo che i senza reddito possano comprare gratis e la loro merce pagata a compensazione dagli stipendiati/pensionati d’oro, che ne dite, non sarebbe bello?

Immaginate che rivoluzione. Ma purtroppo anche un’utopia.
Ma qualcosa bisogna fare. Da troppo tempo non si fa altro che chiacchierare e tutto sembra fatto apposta per non far nulla. Le scuse sono tante. Ci sono i cosiddetti diritti acquisiti, e c’è la Corte Costituzionale che prontamente interviene a bloccare anche qualche timido provvedimento come il contributo di solidarietà sulle pensioni varato nell'estate del 2011 dal governo Berlusconi. Una sovrattassa sui vitalizi più alti per il periodo agosto 2011 - dicembre 2014. I giudici hanno deciso di no: violazione dell'articolo 53 della Carta Costituzionale. Qualcuno ha pensato, visto che i giudici della Corte hanno pensioni molto elevate, a un palese conflitto di interessi. L’Inps, intanto, si è affrettato a restituire il “maltolto”.

Vito GamberaleInsomma, siamo di fronte a una situazione inequivocabile. Una vergogna di stato intollerabile perpetrata negli anni e voluta dalle forze politiche per favorire questa o quella casta. I portatori di voti e di favori, uno scambio di potere. Uno schiaffo alla povertà, alla giustizia sociale.

Servono fatti. Norme precise e legittimate, se serve, dal voto popolare. Che indichino un definitivo cambio di rotta per rendere questo sistema sociale a misura d’uomo, più giusto e solidale. Una operazione che ridistribuisca la ricchezza prodotta nel Paese. Una proposta indecente. Perché non prevedere per i redditi oltre un certo limite, per esempio 300.000 € annui, un prelievo fiscale del 95%?

Sergio Potenzano  Sergio Potenzano
  09 agosto 2013






12 commenti:

  1. Che dire? Io ho due lauree, insegno lettere, da 14 anni sono di ruolo e percepisco 1.450 Euro al mese, andrò in pensione fra sei anni, con 20 anni di contributivo, con una pensione, se tutto va bene di circa 500 euro al mese. Sapete che vi dico? Avrei dovuto sposare Berlusconi, divorziare da lui ed avere alimenti da rendermi: ricca felice e contenta.

    RispondiElimina
  2. Finalmente è venuta a galla una vergogna (tra i paesi civili) tutta italiana!Concedere pensioni di tale dimensione a pochi "eletti" mentre gran parte della gente non sa come orientarsi per avere una serena vecchiaia è sinonimo di un egoismo di stato qualificato e legalizzato.
    L'ingiustizia delle pensioni d'oro è frutto di un modo errato di amministrare il paese, si ha la sensazione che qui viviamo in un marchesato anzichè una repubblica, si osanna il singolo cittadino che occupa magari dei posti di rango, si coccola, viene mitizzato l'intero arco professionale, gli si cuce adosso dei provvedimenti a sua somiglianza ed immagine. Tale individuo diventa potente, tesse rapporti, agevola chi sa quale gruppo per chi sa quale affare e quando si vorrà mandarlo in congedo sac! gli si corpe addosso una buonauscita da capogiro con annessa pensione d'oro (magari ancora da giovane!).
    Ma cosa avrà mai fatto tale individuo per la collettività e per la patria? Mistero!! In effetti se osservate bene notate che tal signori mega pensionati quasi nessuno è conosciuto per i servizi che ha reso al paese e la seconda cosa che ti viene in mente è (la prima è quel resistere le coronarie appena vedi le cifre!) Ma chì è questo?!!!
    Detto questo ritengo che si possa rimediare tale vergogna con una semplice legge organica che non possa rilevare dubbi costituzionali (la Consulta, giustamente, non perdona neanchè una virgola omessa!)Ma! chi sa quando si farà tale legge? mah!
    penso che non si farà presto in quanto a volte in molti si immedesimano a tal signore con una assurda giustificazione tipo: Se l'è meritato dunque non toccateglielo. Ma chi ragiona così sarà forse un benestante che ha da perdere? NO! è la gente comune che a volte non sa come arrivare a fine mese per non parlare le future pensioni!!! Si salvi chi puo!!!

    RispondiElimina
  3. Pensioni mostruose ed aberranti in un sistema politico aberrante fatto di delinquenti. Delinquenti che ricattano le istituzioni, governo magistratura e presidente della repubblica. Il PD deve abbandonare il governo al suo destino, Grillo e 5 stelle devono mobilitare tutte le piazze del paese. La democrazia è in pericolo. il presidente faccia un discorso alla nazione denunciando che il paese è nelle mani di un pregiudicato ricattatore, corrotto e corruttore. Poi si vada alla elezioni portando in parlamento gente onesta. In questo modo si risolverà il problema delle pensioni d'oro ed altri privilegi. Se tutto questo non basterà allora spero che delle avanguardie diano inizio alla rivoluzione ed una nuova Norimberga.

    RispondiElimina
  4. Certo che l'acquisto proporzionale al reddito sarebbe una bella idea!!!

    RispondiElimina
  5. Sinceramente ho letto solo il titolo, non ce la faccio a leggere nei minimi particolari, solo con il titolo ho avvertito un crampo allo stomaco.
    Non so cosa aspettiamo per avere la nostra rivoluzione...forse alla fame non ci siamo ancora arrivati..ed io ,la auguro a tutti, me compresa .
    Non siamo ancora sufficientemente disgustati . Poveri noi....

    RispondiElimina
  6. Caro sergio, dici cose giuste e belle.
    se posso permettermi, vorrei dare un nome al tuo sogno ed al tuo pensiero, un nome di cui non bisogna vergognarsi a pronunziare, anzi, il nome è ''SOCIALISMO''.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sergio, devo darti ragionissima. Si chiama socialismo.Una bella favola.
      Poi però occorre che mi spieghi dove storicamente il socialismo reale abbia mai realizzato gli ideali di uguaglianza, di giustizia sociale, di equa distribuzione della ricchezza.
      Riguardo l'idea dell'"ipermercato di stato" dove i non abbienti possano comprare la pasta a un euro mentre il ricco a 50 euro e oltre, è un'idea che non sta in piedi, perchè si creerebbero figure nuove: il compratore di beni alimentari per conto terzi, il prestanome della pasta e così via. Oppure si dovrebbe controllare la congruità della quantità di pasta e di beni alimentari relativa al numero dei componenti il gruppo famiiare.
      Francamente ridicolo.

      Elimina
    2. E' vero, una bella idea, ma impossibile da realizzarsi, potrebbe essere realistica, invece, se applicata nei ristoranti, difficile mangiare per conto terzi, no?

      Elimina
  7. non capisco perché i diritti acquisiti della gente comune possono essere violati indecorosamente , e quelli dei privilegiati no, che fa il paio con il togliere l'imu a tutti , a prescindere del reddito e del valore della casa

    RispondiElimina
  8. Ma quando vedremo un po’ di giustizia sociale in Italia?. Ma cosa avranno fatto mai questi potenti di più meritorio di un pensionato normale, che prende 1.000 o tutt’al più 1500 euro al mese per meritarsi pensioni che sono superiori di 80 volte tanto?. Penso proprio niente.
    Evvero, le leggi in passato sono state fatte in favore dei più ricchi, ma oggi quando viene alla luce uno scandalo di tali proporzioni, il Parlamento avrà un modo di correggere tali storture, e se le leggi sono come dicono i signori della Corte Costituzionale ... incostituzionali, malgrado il loro esplicito conflitto di interessi nel giudicare, si cambi allora la costituzione in quel dato punto. Non è detto che se c’è un’articolo della Costituzione che produce effetti negativi ce lo dobbiamo tenere a vita.
    L’art. 138 della Costituzione, prevede come cambiare le regole e mi pare sia stato invocato proprio per cambiare nella costituzione le cose che sono da modificare. Allora se ci tenete veramente, signori del Parlamento, utilizzatelo anche per cambiare questo sistema pensionistico iniquo.
    Non capisco poi, noi che critichiamo la Germania, perchè non la prendiamo ad esempio per le cose buone che ha fatto laddove il massimo delle pensioni è di 3000 euro al mese. Perché i nostri soloni che si inventano sempre novità, non prendono a modello l’esempio tedesco?
    Se si facesse ciò avremmo risolto, non solamente il sistema pensionistico in Italia, ma anche il problema degli esodati e soprattutto forse riusciremmo a vedere quel minimo di equità fiscale e sociale che oggi manca e che è necessario avere, senza per ciò rifarci a miti ed ideologie di oltre un secolo fa!

    RispondiElimina
  9. Elisabetta Liparoto, due lauree, insegnante di lettere, di ruolo da 14 anni, percepisce 1.450 Euro al mese. E si preoccupa della sua pensione. Quella che prenderà fra sei anni. Dice che, se tutto va bene, sarà di circa 500 euro.
    Ecco uno dei problemi dell'Italia, di questo Paese che ha perso la bussola da troppo tempo. Che ha ridotto la scuola (le fondamenta più importanti sulle quali si poggia qualsiasi sistema sociale moderno e democratico), a questo punto. Precari da decenni, insegnanti mortificati nella loro dignità professionale e umana, alunni che imparano poco e male.
    E poi assistiamo a ciò di cui parla Sergio Potenzano in questo suo pregevole e circostanziato articolo. Che vergogna. Che sistema indegno. E mi vengono a parlare di diritti acquisiti. La Corte Costituzionale interviene per ristabilire "giustizia".
    Ma di che parliamo. Che giustizia è mai questa. Che esempio stiamo consegnando alle nuove generazioni. Che futuro per loro.
    Ecco perchè bisogna "ricominciare". Si, ricominciare da capo. Rivedere tutto. Ristabilire principi e valori e riformare tutto ciò che non va. Diversamente non arriviamo da nessuna parte. Altro che ripresina, altro che contenimento della spesa. E la finiscano con questa fregnaccia dell'IMU. Ridicoli.

    RispondiElimina
  10. L' FMI, fondo monetario internazionale ha sentenziato, l'italia ce la puo fare se taglia ancora le pensioni. ora diciamo noi perché NON iniziano dalle pensioni doro scandalose della casta

    RispondiElimina