tag:blogger.com,1999:blog-4035612512694490624.post7578449289442808232..comments2024-03-21T11:58:35.759+01:00Comments on PoliticaPrima : DEBITO ECOLOGICO NORD SUDGiangiuseppe Gattusohttp://www.blogger.com/profile/01215459571310578150noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-4035612512694490624.post-33241895140375432012-08-27T16:45:57.562+02:002012-08-27T16:45:57.562+02:00Bisogna diffondere la cultura della decrescita, de...Bisogna diffondere la cultura della decrescita, delle transition town, la resilienza, la permacultura. Bisogna studiare un pò. CMQ studiare per sapere, sapere per conoscere, conoscere per agire. Chissà cosa ne pensano Crocetta, Ferrandelli, Cancelleri e magari Musumeci.g.v.http://primapolitica.comnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4035612512694490624.post-72708151595030696122012-08-27T11:00:50.376+02:002012-08-27T11:00:50.376+02:00Purtroppo, molta gente, sia tra la classe dirigent...Purtroppo, molta gente, sia tra la classe dirigente, sia tra noi poveri spettatori, percepisce queste tematiche come qualcosa di secondario, come qualcosa di astratto fondata su mere questioni di principio. In realtà c'è ben poco di astratto, e l'incapacità di afferrare l'urgenza della situazione determina un sempre maggiore restringimento dell'area e dei tempi di un possibile incisivo intervento E.V.noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4035612512694490624.post-6163129237560437272012-08-25T18:09:19.274+02:002012-08-25T18:09:19.274+02:00Il tema del debito ecologico trattato con molta pu... Il tema del debito ecologico trattato con molta puntualità e sensibilità da Giuseppe Vullo e con altrettanta sensibiltà e puntualità ripreso nel suo commento da Pasquale Nevone è di quelli che meritano profonde ed opportune riflessioni che attengono ad una concezione della storia, della economia e della politica per cui l'uomo nel corso dei secoli nello sfruttamento egoistico dei propri simili, sopratutto i più deboli, ha costruito le proprie fortune e le proprie ricchezze riducendo in schiavitù popoli e colonizzando e sfruttando le risorse dei paesi conquistati. Così è stato e così sempre sarà. Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo,l'arricchirsi di un popolo a danno di un altro popolo sono purtroppo le ripugnanti regole di un divenire che ha accompagnato nella sua lunga e travagliata storia il consorzio umano. E credo che questo debito ecologico retaggio della storia tra vincitori e vinti,tra colonizzatori e colonizzati, tra sfruttatori e sfruttati oggi come opportunamente rilevato da Vullo e ripreso da Nevone si traduce, con tutte le conseguenze, in un rapporto di dipendenza geografica tra Nord e Sud del mondo e tra Nord e Sud del nostro paese, dove in entrambi i casi è sempre il sud a pagarne le conseguenze in termini economici e di debito ecologico in cui lo stesso sud risulta sul piano etico e morale fortemente creditore nei confronti del Nord e per cui la ragione e l'etica finiscono, come sostiene Nevone, sconfitte dall'indole primordiale e dall'egoismo degli uomini. Per quanto ci riguarda il discutere ed il riflettere in maniera critica ed in termini di condanna di questo stato di cose è un tentativo di stare in pace con la nostra coscienza di spettatori e di testimoni del nostro tempo ignazio coppolanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4035612512694490624.post-52964485539405782602012-08-25T08:46:29.039+02:002012-08-25T08:46:29.039+02:00Argomento serissimo quello del debito ecologico. C...Argomento serissimo quello del debito ecologico. Complimenti davvero caro Pino. <br />Consentimi comunque di dire che parte di questo debito lo abbiamo anche in casa nostra, in Italia. Infatti la raffinazione del nostro petrolio a Gela, Melilli, Milazzo e la sua esportazione al Nord Italia riproduce lo stesso rapporto. Inquinamento ambientale e malattie tumorali, nonchè nascite teratogene (neonati gravemente deformati) ad altissimi livelli numerici. Lo stesso dicasi per l'ILVA di Taranto, in questi giorni sugli scudi della cronaca.E così Ravenna,a tanti altri luoghi.<br />Ed allora il problema è sempre lo stesso: che fare?<br />Una delle due: o gli industriali, con la collusione dei governanti dei loro paesi e di quelli sfruttati, si ravvedono, si fermano ed attuano una politica di produzione onesta ed ambientalista, oppure i cittadini indignati per questi scempi naturali e politici anche loro si ravvedono, si fermano e cambiano e riducono i loro consumi.<br />Diciamocelo chiaramente, sarebbe giusto fare tutte e due le predette cose, ma sappiamo che l'ingordigia di lucro dei produttori di beni e servizi è pari a quella edonistica dei consumatori. Dunque sono strade impraticabili, purtroppo.<br />Ed allora, credo che , come la storia insegna, l'umanità cambiera comportamento solo quando sbatterà la faccia al muro, cioè quando si troverà che non può più mantenere il suo tenore di vita come è stata abituata ad avere fino a quel momento.<br />Insomma, l'argomento in oggetto è un altro di quelli che dimostra che dentro l'animo umano alberga, in tutta la sua immutata potenza, l'indole primordiale di egoismo e di sopraffazione per soddisfare i propri istinti, più che i propri bisogni. La ragione e l'etica escono sempre sconfitti dallo scontro con essa.Pasquale Nevonehttp://www.politicaprima.comnoreply@blogger.com