venerdì 28 ottobre 2022

DIECIMILA EURO IN CONTANTI PER AIUTARE I POVERI

di Maurizio Alesi - Ricordo che in campagna elettorale i temi dominanti erano le bollette, la crisi energetica, le imprese che chiudono e la povertà che aumenta. Argomenti che tutti i politici agitavano nei salotti con espressioni pensose e preoccupate. Nell’intervento sulla fiducia alla Camera e al Senato improvvisamente l’agenda politica cambia e l’emergenza numero 1 diventa l’aumento del tetto al contante, da duemila a diecimila euro, subito tradotto in una proposta (il primo della legislatura) presentata dal solito irresponsabile Salvini che ci ha fatto subito ricordare le sue qualità di ministro della Repubblica e (sig!) di vicepresidente del Consiglio.

Così, anziché trovare soluzioni urgenti per superare la drammatica crisi economica, il Parlamento sarà impegnato a parlare di questo vecchio pallino mai abbandonato dalla destra. E ci tocca pure ascoltare le teorie di alta finanza che vengono addotte per giustificare quell’incauto provvedimento, tipo: aumentando il tetto del contante si aiutano i poveri e si rilancia l’economia. Infatti, secondo questi scienziati, i poveri vanno in giro col rotolo di dieci mila euro in tasca per comprare lattughe e zucchine al mercato. Già li vedo i pensionati con le tasche gonfie di contanti che spendono e spandono. O altre idiozie del tipo: lo Stato non deve mettere il naso su come spendo i miei soldi o parlare di libertà violata. Come se lo Stato non avesse il dovere di contrastare gli illeciti finanziari. La verità è che la Meloni e il suo governo, come hanno già detto in campagna elettorale e persino nell’intervento sulla Fiducia, non vogliono disturbare “chi fa”, ma senza specificare a quali soggetti si riferisce e, soprattutto, chi fa cosa? Una frase tanto enigmatica quanto vuota di significato.

La logica di lor signori, come si è precipitato ad illuminarci lo statista Salvini in un suo social-sermone, è quella di “combattere la grande evasione”, quella che riguarda pochissimi “ricconi” lasciando tranquilli i piccoli e medi imprenditori, che sono la stragrande maggioranza dei potenziali evasori. Non a caso la Presidente del Consiglio ha parlato (come è loro abitudine) di condono, condono, condono, avendo bene in mente che gli evasori votano e sostengono chi li tutela di più. Purtroppo, si è dimostrato che lo Stato non persegue né i grandi né i piccoli evasori che prolificano indisturbati alimentando un’economia parallela illegale e occulta nella quale sguazzano le associazioni criminali e mafiose.

Il contante free è un chiaro messaggio della linea che intende seguire il nuovo Esecutivo, nonché dei soggetti che intende tutelare. Esaurita la rassegna delle sciocchezze, volte ad avallare la geniale proposta tentano di accreditare bugie come quella che Bankitalia è sulla stessa linea del governo in materia di aumento del cash. Le cose stanno esattamente al contrario infatti, nel 2021, tre ricercatori della stessa Bankitalia hanno affermato che “le restrizioni all’uso del contante rappresentano uno strumento efficace per contrastare l’evasione fiscale”. Altro refrain è che in altri paesi europei esiste già questo tetto per il contante. Quello che si tace è che in quei paesi non esiste l’evasione che c’è in Italia la quale vanta il più alto tasso di illegalità fiscale e finanziaria di tutta Europa e dove i governi non hanno mai fatto una lotta vera all’evasione e all’elusione fiscale che altrove viene condotta con rigore. In Italia si contano 100 miliardi l’anno di tasse non pagate, oltre l'11,3% del PIL. In termini assoluti, le imposte più evase sono l’Irpef (32 miliardi) e l'IVA (27 miliardi).

Aumentare il tetto del contante, com’è noto, favorisce le operazioni criminali e il riciclaggio. Come si fa a non capire che chi commette atti illeciti è interessato ad avere denaro liquido non tracciabile. Se questo sconsiderato provvedimento verrà varato vedremo aumentare la corruzione e tornare in circolazione le famigerate valigette. Non esiste in natura una persona onesta che va in giro col rotolo di diecimila euro in contanti, anche perché non vuole correre il rischio di essere scippata. Dare priorità e difendere certe iniziative significa parlare a una certa categoria di gente con cui si sono presi impegni elettorali. Per la gente comune e onesta non ha nessun senso pagare grosse cifre in contante quando basta avere con sé una semplice carta che garantisce la tracciabilità di ogni acquisto. Qualche idiota è arrivato a sostenere che col contante si rianima l’economia. Se compri un bene, in qualunque modo lo si acquisti, il prezzo è sempre quello, dove sarebbe il vantaggio per le imprese e il mercato pagando in contante piuttosto che con la carta. L’unico vantaggio è per chi ricicla, corrompe, traffica in nero, acquista o spaccia droga.

Quando è stato aumentato il tetto da mille a tre mila euro l’evasione fiscale è aumentata dell’1% in pochissimo tempo. Si pensi a quanti soldi potranno essere trasferiti all’estero senza che nessuno possa contestare alcun reato. L’aumento del contante è un provvedimento che ci fa tornare indietro di parecchi anni, proprio adesso che il pagamento con carta elettronica aveva finalmente raggiunto una discreta diffusione. C’è poi il problema del rilascio degli scontrini fiscali che non viene battuto quando si paga in contante. Mentre l’Europa raccomanda agli stati membri di abbassare il tetto del contante e ridurne al minimo l’utilizzo, il governo va nella direzione opposta innalzandolo. E questi sarebbero gli europeisti convinti? D’altra parte, cosa potremmo pretendere da un governo sostenuto da un partito il cui leader ha una bella condanna definitiva per evasione fiscale. Sembra di avvertire che la luna di miele e la retorica della prima donna al governo si stia già esaurendo e questa destra mostra la sua vera ed autentica faccia autoritaria che abbiamo conosciuto nei governi Berlusconi, con i risultati che conosciamo, i cui la metà dei ministri sono i medesimi del governo Meloni. È la solita destra che aiuta i ricchi col contante e toglie il RdC ai poveri. Vergogna.

Maurizio Alesi

28 Ottobre 2022

7 commenti:

  1. Che l'aumento del tetto del contante crei maggiore circolazione di denaro, è un fatto assodato. Il problema è capire di chi è il denaro e quindi chi sono i beneficiari del provvedimento.
    I pensionati, i muratori, il barbieri, gli l'impiegati pubblici, le segretarie, i piccoli commercianti, quelli che si fanno prestare soldi dalle banche per acquistare merci o per tenere in piedi un'attività o i cinque milioni di poveri di questo paese, che se avessero davvero in mano diecimila euro tutti assieme da spendere e spandere non sarebbero certamente tali ma ricchi.
    Ma allora, a chi conviene?
    La risposta mi pare scontata.
    Chi può spendere in un sol colpo diecimila euro in contanti, è uno che li ha oppure ha interessi a non dichiararli.
    Ma la domanda più importante è un'altra:
    Salvini, che interessi ha nella vicenda?

    RispondiElimina
  2. Servono ad aiutare i vostri amici che evadono

    RispondiElimina
  3. Cioè che ci daranno 10000 euri da portare in tasca è questa un ottima notizia,forse ho capito male.sicuramente non è fatta per il povero anche perché dove li trova quei 10000 euri per pagarsi un panino credo che servirà agli amici degli amici di questa classe politica che ci governa mentre il popolo muore di fame da uesti pensano a farti girare per la nazione gente con tanti soldi in tasca soldi che un poveretto non vedra nemmeno con due anni di Rdc ma non si vergognano

    RispondiElimina
  4. Capite da che parte sono...

    RispondiElimina
  5. io dico che non manterrà la promessa dei 10 mila forse 4-5 mila per fare contento il kapitone!

    RispondiElimina
  6. Se abbasseranno il tetto del contante è solo per la valanga di critiche che gli è piombata sulla testa, per questa scelta scellerata.

    RispondiElimina
  7. E ci sono milioni di koglioni che sono entusiasti, come se li possedessero dieci mila euro...

    RispondiElimina