domenica 3 luglio 2022

L’AGONIA DEL MOVIMENTO 5 STELLE

di Pasquale Nevone - Quando si vive un momento storico di inediti e sconvolgenti cambiamenti epocali bisogna fermarsi, osservare, ascoltare, riflettere sui fatti, sulle parole e sui silenzi che girano attorno a noi. E quando in questo sconvolgimento, per di più, esplode la crisi del nostro progetto di vita, allora la riflessione deve essere fatta con grande calma, onestà intellettuale e massiccia autocritica. Questo è quello di cui oggi l’Italia ha bisogno.

Alla sconvolgimento della vita delle persone e della società per la pandemia Covid-19, la guerra Russia-Ucraina, la crisi energetica, i fallimenti delle imprese, la disoccupazione, l’inflazione, la siccità, l’aumento stratosferico del debito pubblico, si aggiunge la “guerra civile” interna a quello che fu il primo partito politico in parlamento dal 2018 e che oggi, invece, è la scheggia impazzita che minaccia la stabilità del governo Draghi, che, piaccia o non piaccia, rimane l’unico punto fermo dal quale partire per ricostruire, non oltre marzo 2023, una nuova “governance” politica e istituzionale che guidi con efficacia l’economia e la società del nostro Paese.

Quegli italiani che come me, pur non avendo mai votato per il M5S, lo hanno comunque seguito con interesse e, in alcuni momenti, addirittura con simpatia, oggi lo percepiscono come un soggetto politico che ha esaurito ogni forza propulsiva, che ha screditato tutte le sue proposte programmatiche. Gli unici obiettivi raggiunti (Riduzione seggi parlamentari, reddito di cittadinanza, superbonus 110%) si sono risolti in un colossale boomerang per lo stesso Movimento, ma soprattutto per l’Italia.

La crisi del Parlamento e delle Istituzioni non si risolve riducendo il numero dei seggi, ma riformando il procedimento costituzionale di elezione dei rappresentati dei cittadini e delle istituzioni. Ai cittadini disoccupati si deve dare un reddito da lavoro, ai poveri invece un sussidio dignitoso. Le manutenzioni edilizie condominiali devono seguire le regole del mercato, e invece sono state drogate dalla regalia di un bonus sproporzionato. Il risultato conseguito è stato quello di scatenare: 945 parlamentari uscenti nella ricerca della loro riconferma; furbetti e malavitosi per l’ottenimento del reddito di cittadinanza; imprese edili losche ed improvvisate per accaparrarsi il superbonus 110%, imponendo una lievitazione di 3 volte dei costi della semplice edilizia libera (per la quale comunque c’è sempre la detrazione 19%).

Ma i motivi che hanno ridotto il M5S dall’apice del 33% dei voti raccolti nel 2018 all’attuale modestia del 12% dei sondaggi attuali vanno ricercati intanto nella nascita e nella natura del movimento.

La granitica compattezza iniziale di dirigenti ed iscritti con il loro guru GianRoberto Casaleggio e l’imbonitore Beppe Grillo, subito dopo la morte di Casaleggio è colata a picco rapidamente. Perché?

A mio modesto parere il progetto M5S era lucido e chiaro solo nella mente di Casaleggio e del suo cerchio magico (v. De Masi, Grillo), mentre i parlamentari e gli iscritti non ne hanno mai capito niente o quasi. Solo adesso sembra capirsi lo scopo finale del progetto originario di Casaleggio: Il Movimento (non partito) 5 Stelle era un progetto a medio termine, 10 anni al massimo, appunto 2 mandati. E poi basta. Tutti a casa. Ecco perché non era previsto il terzo mandato, perché non ci sarebbe stato per nessuno né il terzo né il primo. 

Lo scopo era portare dentro il Parlamento l’indignazione e l’insofferenza di una larga parte degli italiani per la effettiva stagnazione e impresentabilità della classe politica e parlamentare italiana del 2018. Portare in visibilità metodo e obiettivi moderni per fare una politica nuova, consapevole del ruolo che essa deve avere in una società in piena evoluzione informatica e tecnologica. Una rivoluzione politica da coniugare con la decrescita felice. Al massimo entro 10 anni dal 2013 (i famosi 2 mandati) il M5S si sarebbe sciolto perché si sperava che a quel punto tutti i partiti si sarebbero “grillizzati”, e quindi il Movimento avrebbe raggiunto lo scopo di rivoluzionare la politica e i partiti. Infatti, guarda caso, nel 2023 saranno proprio 10 anni dal primo ingresso in parlamento dei Cinque Stelle.

A supporto di questo ragionamento bisogna aggiungere altri due ordini di considerazioni.

Il primo è la reazione interna ed internazionale al governo giallo-verde del Conte 1 (Lega-M5S). Era un governo considerato “sovranista e populista”, dunque antieuropeista. Quindi pericolosissimo per l’Italia (ci avrebbe tagliato fuori dall’Europa) e per l’Europa (Italia primo paese, per di più tra i fondatori, a governo sovranista e che, pertanto, avrebbe spinto al sovranismo altri paesi europei). Il Tavolo europeo dei poteri forti finanziari e massonici ha così complottato per distruggerlo. Come? In tre mosse “raffinate”.

Prima imponendo a capo del governo lo sconosciuto Prof. Giuseppe Conte dell’Università di Firenze, simpatizzante “in pectore” PD, ma proveniente dalla massoneria cattolica dei gesuiti (come Draghi, da qui la loro rivalità personale) e dalla Toscana (casa madre della massoneria italiana che tra i suoi “fratelli” annovera Ciampi, Mattioli, Letta Gianni ed Enrico, Verdini, Boschi, Renzi, etc..).

Seconda mossa fu fare fuori la Lega costringendola ad uscire dal governo non approvandole nessuna sua proposta o richiesta. Giorgetti lo capì subito a marzo 2019, Salvini soltanto ad agosto.

Terza mossa fu fare il Governo giallo-rosso Conte 2 (M5S-PD). Lo scopo era quello di fare fuori il M5S. E infatti nel 2021 il governo fu dimissionato e i 2 partiti sovranisti erano stati cosi emarginati. Il governo Conte 3 non poteva nascere perché Conte era un M5S che aveva governato con tutti e due. Invece il nuovo governo doveva emarginare Lega e M5S. Quindi nasce il governo del “rivale” Draghi, fatto di larghe intese, con dentro anche Lega e M5S costrette a sgomitare per avere una visibilità inefficace, che ad ambedue ha fatto e fa perdere ingenti consensi. Il tavolo massonico-finanziario ha così sterilizzato Lega e M5S. I sovranisti italiani quindi si riversano adesso su FDI, ma attenti osservatori politici sanno che nel 2023 Meloni vincerà le elezioni, ma non la faranno governare mai. Da qui le manovre in atto per costruire un nuovo contenitore politico (nuovo centro?) che sia il perno di governo della prossima legislatura 2023-2028.

Il secondo ordine di considerazioni concerne le dinamiche interne del Movimento. Questo da tempo è entrato in fortissime fibrillazioni. Soltanto l’alta e ristretta dirigenza dei Cinque Stelle (Di Maio, Fico, Taverna, Conte, Patuanelli, Spadafora e qualche altro) ha compreso la storia di questa legislatura e, quindi, che il movimento ha esaurito la sua funzione politica non perché ha raggiunto il suo scopo, ma perché è stato “disinnescato”. I capi cercano di “sopravvivere”, coniugando destino personale a pezzi programmatici del “fu” M5S che cercano di portarsi con sé. Sono nate almeno 5 correnti interne. Tutte sterili. Sopravvivrà solo chi esce per tempo. 

Conte lo ha sempre capito, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo. È comprensibile, non ha mai avuto il bernoccolo del politico. L’ultimo momento utile fu quando Grillo, pur definendolo persona senza talento politico e leader del “penultimatum”, lo impose come capo del M5S per non fargli fare il vociferato “partito di Conte”, che minacciava di fare poiché aveva un suo consenso personale nei sondaggi elettorali. Di Maio invece lo ha capito e lo ha fatto, uscendo al momento opportuno. Non si è fatto cacciare da un movimento moribondo o negare il terzo fantomatico mandato. Se ne è andato lui, da “vivo”. Questo è quello che fa imbufalire Conte. Di Maio ha dimostrato sul campo che era ed è leader politico, e che adesso è molto cresciuto. Il ministero degli Esteri è una splendida scuola politica.

In conclusione, mi pare che pure Grillo ha capito che non può più nascondere la fine di un progetto. Giorni fa è ritornato a Genova senza dire nulla sugli incontri con il Movimento. Da casa ho solo dichiarato: sono tutte invenzioni della stampa. M5S dentro il governo Draghi e Di Maio “traditore”.

Grazie Movimento 5 Stelle per avere tentato di modernizzare la politica italiana. Il futuro sarà diverso, forse anche grazie a te, ma senza di te.

Pasquale Nevone

03 Luglio 2022

20 commenti:

  1. Maria Emilia Baldizzi4 luglio 2022 alle ore 07:57

    Ma che agonia. Il M5S è vivo perché i suoi principi vivono e camminano con le gambe di chi ancora crede in una società giusta e non corrotta che da voce a chi non ha voce. E questi sono principi immortali. Io non sono attivista da dieci anni perché ho creduto nei vari guru ma perché ho creduto nelle idee di una forza politica rivoluzionaria. Ancora ci combattono e vogliono farci estinguere... perché? Perché siamo ancora pericolosi per il sistema. Il politichese di questo articolo non mi interessa, mi dispiace per l’articolista ma la sua analisi la rigetto in pieno.

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    1. A me pare , invece , che diciamo la stessa cosa. Il M5S incarna tutti i buoni principi e valori descritti , li ha portati in Parlamento con straordinario consenso capace di "aprire come una scatoletta di tonno" il sistema marcio. E' proprio questo che ha provocato la reazione dei poteri forti nazionali ed europei. Questo spiega perchè il Conte 2 (invece delle elezioni o un rimpasto del Conte 1) nacque per una telefonata della Merkel a Zingaretti (confermata dal medesimo) che gli intimava di fare il governo giallo -rosso .

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  2. Viviamo da sempre schiacciati tra poteri deboli e poteri forti. Quelli deboli sono visibili nella realtà , quelli forti si rendono invisibili dietro lo scudo della fantasia complottistica che loro stessi costruiscono ad arte. Sapremo della loro reale esistenza e dei loro complotti sempre molto tempo dopo , quando tutto sarà finito e sarà inutile ed irritante venirne a conoscenza.

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  3. Agonia nella vostra testa

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  4. Comunque non bastano tv e giornali che ci definiscono morti... Anche noi non scherziamo con questi titoli: agonia, morti, finiti, bolliti... E che ca**o parliamo di programmi, iniziative, sosteniamo i candidati.... Basta con gne gne gne gne gne.... Bastaaa

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  5. COME COMMENTARE QUESTO ARTICOLO?
    POCHE IDEE, MA CONFUSE !
    Insomma un fritto misto, senza suglia.
    Che il M5S, si sia auto demolito, per intervenute brame di posizioni personali, è un dato di fatto. Ma che questo sia frutto di un preordinato disegno, sinceramente ho difficoltà a trovare il bugiardino con dosi, somministrazione, effetti collaterali e data di scadenza edito dalla Casaleggio e Grillo spa.

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  6. Chiacchiere senza senso. Dette da chi non ha mai capito la forza innovativa e propulsiva di questo Movimento, il ruolo fondamentale che ha e continua a rappresentare per l'Italia, grazie al suo voler mettere al centro della politica valori, ideali e progetti che vedono il cittadino vero, quello della strada, non il politicante abituale, muoversi come protagonista e non come supino ricevitore. Come tutte le innovazioni è stato combattuto e vilipeso dalla vecchia politica e da un'Informazione assoldata dai potentati. Ha fatto errori, ovviamente, ma saprà trarre profitto dagli errori, e continuerà nella sua strada con maggiorata esperienza e rinnovato successo.

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  7. Agonia? Qualcuno parla di morte!
    Ma se così fosse, di chi è la colpa e qual è il vero motivo?

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  8. Lo stato di salute di un partito politico è dato dal suo consenso elettorale. Gli elettori hanno sempre ragione, perchè giudicano e parlano attraverso i loro eletti. Se il M5S dal 32,68% delle politiche 4/3/18 è passato al 17,06% delle europee 26/5/19 e al 12,5% del sondaggio 27/6/22 (alla stessa data Insieme per il Futuro è già rilevato al 3%) ci sono motivi validi ed evidenti, che riconfermo in sintesi : l'ostilità dei poteri forti nazionali ed europei e la perdita di lucidità interna al movimento per reagire adeguatamente.

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  9. Vi farebbe piacere, eh!?

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  10. Solo una persona antidemocratica e che non conosce neanche l'abc della politica può essere contenta del calo di un partito diverso dal proprio , non perchè battuto sui programmi ma perchè osteggiato nella sua esistenza. Io non lo sono. Ho detto di averne avuto simpatia. Ho seguito tutti i comizi 2018 di Grillo a Palermo. Sono amico di 2 senatori M5S della mia città , con i quali abbiamo fatto insieme tante battaglie in passato. Ho contestato tutti gli ostacoli alla nascita del Governo giallo-verde , perchè ritenevo giusto che governasse chi aveva la maggioranza e in più rappresentava una novità assoluta. Credevo di avere spiegato che il M5S , a mio parere , è in agonia se rimane fermo in questa palude. Ha modo di riprendere vigore, non certo quei consensi iniziali ma sulla proposta politica. Ho alcune ipotesi sul come, che magari esprimerò dopo che vedremo come finirà l'incontro Draghi-Conte di oggi pomeriggio.

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  11. il commento anonimo delle 12,35 è il mio. Scusate. Ho dimenticato di impostare bene URL

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  12. Calogero Dolcimascolo4 luglio 2022 alle ore 13:06

    I partiti nella c.d. seconda o terza repubblica non hanno fatto gli interessi del popolo. Di conseguenza i risultati del tutto negativo li constatiamo ogni giorno; la crisi non è solo del M5S. Non mi sembra che altri stiano meglio, tranne che si accontentano dei sondaggi. Se analizziamo le forze politiche dell'ultimo trentennio alcune forze politiche o sono scomparse -vedasi Di pietro- oppure hanno un ruolo marginale dopo che si sono attestati al 30 %- vedasi Berlusconi. Un motivo di perdere la fiducia degli italiani ci sarà.

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  13. Dagli insuccessi nasceranno successi strepitosi

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  14. Se non c'era conte sareste già finiti

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  15. Non dimenticate che il Movimento 5 Stelle conta solo sui voti di opinione!

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  16. Parlare di agonia del M5S, è una esagerazione. La morte di una forza politica indebolisce la democrazia. Purtroppo non sono pochi quelli che odiano e desiderano la scomparsa di questo Movimento per il semplice fatto che rappresenta l’antitesi del loro modo di far politica. Questi sentimenti albergano in coloro che, in politica, scambiano gli avversari per nemici. La vera causa della disgregazione del M5S non è dovuta agli attacchi degli avversari e della stampa ma agli errori e alle divisioni interne. I tantissimi voltagabbana che sono usciti dal gruppo hanno indebolito l’azione politica e tradito i valori fondativi di questo Movimento nato per trasformare il sistema. Quando in una forza politica le ambizioni personali prevalgono sugli obiettivi programmatici si perdono i consensi. Questo è il vero dramma del M5S, con l’aggravante di non aver avviato un trasparente e democratico confronto per analizzare le cause del precipizio. Enrico Berlinguer, rispettato dagli avversari e amato dai militanti, sosteneva che: “Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”. Vale nella vita interna di qualsiasi forza politica e anche nel rapporto fra le forze politiche per superare i momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando. Concludo con un diverso auspicio: “Il futuro sarà diverso con la presenza e il contributo di tutti”.

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  17. Rileggendo la biografia di Gianroberto Casaleggio su Wikipedia ho trovato interessante e pertinente alle riflessioni che stiamo facendo in questi giorni. Lo riporto integralmente : “ Nel 2008 viene divulgato il filmato promozionale Gaia: il futuro della politica. Nella seconda parte del filmato vengono presentati ipotetici eventi futuri, sempre in relazione al potere delle reti di individui. Nel video si preconizza l'avvento nel 2054 di un supergoverno planetario retto da un sistema di democrazia diretta e privo di partiti politici. Prima della realizzazione di questo esito ultimo l'umanità dovrà affrontare una terribile guerra mondiale tra le democrazie dell'Occidente e le tirannie asiatiche. Il video è tuttora disponibile su YouTube nell'account ufficiale di Casaleggio e Associati.”

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  18. Non sono d'accordo!!!
    Sempre e soltanto 5 STELLE.
    Sempre e soltanto il presidente Conte.
    Tutto il resto è monnezza.

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