lunedì 14 marzo 2022

QUANDO FINIRÀ IL MASSACRO?

di Torquato Cardilli - C’è un evidente, fastidioso, indisponente stridio tra le immagini quotidiane, offerte a ripetizione dal sistema televisivo e dai social delle inaudite sofferenze del popolo ucraino, delle distruzioni di caseggiati, infrastrutture e imprese, degli incendi, dei morti innocenti insepolti, dei milioni di rifugiati e lo spettacolo, oserei dire osceno, della pomposa cerimonia allestita a Versailles. Capi di Stato e di Governo europei e della Commissione si sono fatti ritrarre, in posa fotografica, ridenti come se, invece di pensare ai problemi dei loro popoli sotto stress e della pace in pericolo, si ritrovassero per la gita sociale.

Una volta si diceva “risus abundat in ore stultorum”. Espressione appropriata per leader che non conoscono la compostezza, l’effettiva condivisione del dolore, la severità dell’aspetto per testimoniare la solidarietà ai sofferenti.

Ma non si vergognano? Al mare di lacrime che ha bagnato l’Ucraina hanno reagito con un mare di parole, agli scoppi delle bombe hanno risposto con scoppi di risa e salamelecchi, ai fumi degli incendi hanno replicato con fumisterie non risolutive.

I deboli tentativi di interventi diplomatici hanno lasciato il campo ad annunci dai toni truci di una corsa al riarmo generalizzato e di ulteriori severe sanzioni e restrizioni anti Russia su caviale, vodka, diamanti e beni di lusso. Sanzioni che all’America fanno il solletico, ma che incidono severamente oltreché sull’economia russa anche su quelle europee, destinate a pagare il prezzo dell’atteggiamento a sogliola ai piedi degli Stati Uniti.

Non sanno che questo strumento è come una vite spanata che più la si gira e meno progredisce nei risultati?
Che si ripeta in continuazione che Putin è un invasore serve a poco, così come la sottolineatura dell’eroismo della resistenza dell’Ucraina che non fa avanzare di un millimetro il cammino verso il traguardo del cessate il fuoco. L’assenza di trattative diplomatiche serie per far finire la carneficina, induce la Russia a continuare nell’obiettivo della “debellatio” del paese.

I nostri governanti, democratici e illuminati, di fronte alla brutalità della guerra, dei lutti e delle sofferenze, hanno dimenticato il nobile monito di Eisenhower del 1953 “… ogni arma da fuoco prodotta, ogni missile lanciato significa, in ultima analisi, un furto ai danni di coloro che sono affamati. Questo mondo non sta solo spendendo denaro in armi, ma sta spendendo il sudore dei suoi operai, le speranze dei suoi giovani…”.

Possibile che non si rendano conto che incomincia ad apparire non solo sui milioni di profughi ma anche sui visi dei cittadini europei l’ombra della disperazione, dopo due anni di pandemia, per le aggiuntive difficoltà economiche e sociali? Possibile che non si rendano conto che per non cadere nell’abisso della III guerra mondiale non va gettata benzina sul fuoco, ma va spenta subito ogni fiamma di incentivo allo scontro?

È fare un favore agli ucraini quello di continuare ad armarli? O invece bisogna aiutarli a trovare un compromesso basato su rinunce dalle due parti?
Prolungare il conflitto è un favore alla Russia che arriverà all’armistizio (che prima o poi ci sarà) in una posizione di maggior forza negoziale.

Bastava cedere alla prima cannonata ed evitare i massacri. Se Zelensky non lo capisce non è un eroe ma un cinico presidente alla pari dei leader che lo spingono nella inutile guerra di resistenza, una specie di accanimento terapeutico su un corpo morente.

Eminenti personalità come Edith Bruck, Sergio Romano, Severino Dianich e altri hanno espresso chiaramente la condanna per l’invio di nuove armi e peggio ancora di “contractor” per aiutare una resistenza che non ha la chance di farcela.

Si dirà, biasimandone la politica, che i russi hanno fatto ricorso a mercenari siriani abituati ad anni di guerra. Si scopre adesso che sono presenti da tempo in Ucraina addestratori militari degli Stati Uniti, di Gran Bretagna, di Polonia, di Canada, Olanda e Lituania (tutti paesi Nato). La cosa sarebbe rimasta nascosta se non fosse venuta alla luce attraverso un comunicato dell’ambasciata americana in Ucraina emesso per condannare il bombardamento russo del centro di addestramento di Yavoriv in cui sono rimasti uccisi 35 addestratori.

Sarebbe il caso di ragionare scoprendo le carte: cosa vuole realmente Putin? Putin vuole tre cose: riconoscimento internazionale dell’annessione della Crimea, riconoscimento delle due repubbliche del Donbass, neutralità dell’Ucraina. Quale è l’obiettivo dell’Ucraina? Non concedere nulla, ritiro delle truppe straniere ed ottenere la riparazione dei danni di guerra. Cosa vuole la Nato? Avere una presenza in Ucraina in vista di un possibile allargamento. Cosa vuole la UE? Assecondare la Nato e gli Stati Uniti.

È ovvio che le richieste o pretese delle parti sono tra loro inconciliabili, ma occorre fare una pressione congiunta su entrambi i contendenti per far capire che è urgente arrivare ad una sospensione delle ostilità per un compromesso che, come si sa, pur se cattivo è sempre migliore di nessun accordo, tenendo a mente che ogni ora di ritardo significa parecchie migliaia di profughi in più.

Seguendo il consiglio del novantanovenne Kissinger (già Nobel per la pace, fautore della fine della guerra in Vietnam e della conclusione della guerra del Kippur) l’Ucraina non deve diventare l’avamposto dell’Occidente contro la Russia, ma fungere da ponte naturale.

L’accanimento americano da sceriffo di imporre oltre alle sanzioni durissime l’uscita della Russia dalla Banca mondiale, dal Fondo monetario internazionale, dal circuito finanziario swift, dall’Organizzazione mondiale del commercio equivale a infilare un bastone in un occhio di un orso furioso e renderlo accecato dall’ira.

Non per niente i nostri (Draghi e Di Maio) esclusi dagli abboccamenti diplomatici di Macron, Johnson e Sholz li hanno sopravanzati in invettive affermando che Putin è un animale aggressivo che non vuole la pace, espressione che si può usare verso un nemico da abbattere.

Torquato Cardilli

14 marzo 2022

19 commenti:

  1. Finirà quando qualcuno si prenderà la briga di fare sparire Putin

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  2. Quando finirà il massacro? Fino al progetto del prossimo massacro.

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  3. diceva un magnate americano che il momento di comprare è quando il sangue scorre nelle strade

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  4. Carlo Vincenxo Greco14 marzo 2022 alle ore 18:31

    Tutto potrà finire quando la capra di nome Putin si sentirà sazio.

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  5. NON CREDO CHE GLI EUROPEI SIANO IN BUONE MANI L'IPOCRISIA REGNA SOVRANA!

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  6. Calogero Dolcimascolo14 marzo 2022 alle ore 18:59

    La politica ha bisogno di lumi per adoperarsi per il bene di tutti. Non voglio essere pessimista ma le criticità di oggi sono molto piu gravi della crisi di Cuba. Allora Kennedy e Chruscev hanno concluso in prima persona l'accordo con linea riservata Mosca wshinghton. sono stati dei veri filosofi. Riporto una osservazione di un grande filosofo tedesco. I filosofi si incontrarono in alta montagna, sopra un vasto altopiano roccioso. Da lassù lo sguardo spazia sulle montagne nevose e ancora più in basso sulle valli abitate dagli uomini e sull'orizzonte lontano e in ogni dove sotto il cielo. Là, il sole e le stelle sono più lucenti che in qualsiasi altra parte. E l'aria è talmente pura che dissolve ogni opacità, talmente fredda che non lascia levarsi alcun fumo, talmente limpida che uno slancio del pensiero si diffonde in spazi immensi.Oggi sembra che su questo altopiano non ci sia nessuno da incontrare

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  7. Già …! Quando finirà il massacro se si mandano armi anziché chiedere trattative ?
    Vogliamo l’intervento di Sant’Egidio!

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  8. nell’ultimo raduno della commissione europea per definire il quarto pacchetto di sanzioni alla Russia, a fine giornata, la Von der Leyen (non solo lei comunque), salutava i suoi colleghi mostrando un sorriso a 33 denti, sprizzava soddisfazione e felicità. In casi del genere e con una guerra nucleare alle porte, uno statista, in faccia, dovrebbe essere nero come la pece. No, lei no, era soddisfatta come se stessero giocando alla play. Buona notte a tutti.

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  9. L'Ucraina deve rimanere libera ed indipendente, com'era prima della barbara invasione. Al raggiungimento di questo risultato deve puntare l'Occidente, fornendo aiuti di tutti i generi all'Ucraina, ivi comprese le armi di difesa.

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  10. L'insanabile piaga Usa-Urss la paga povera gente in nome dell'obsoleta Nato... https://www.francescoandreamaiello.it/wordpress/?p=4115

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  11. L'uomo intelligente risolve i problemi.
    L'uomo saggio li evita.
    L'uomo stupido li crea.
    ... e se il mondo è pieno di problemi, un motivo ci deve essere."

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  12. Un giorno non lontano il delinquente Putin sarà consegnato alla sua stessa gente . Il destino di quelli come lui è segnato.Se avesse onore, farebbe da solo e subito quello che faranno domani gli stessi russi.

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  13. Calogero Dolcimascolo17 marzo 2022 alle ore 09:19

    Tutto finirà quando i paesi dell'Unione Europea avranno una élite politica autorevole non in sintonia con l'espansione ad est della NATO. L'Unione Europea con il suo Moloch inestricabile di leggi,norme, regolamenti amministrata da una burocrazia pervasiva e autoreferenziale pronta ai diktat americano ci ha chiuso una gabbia d'acciaio. Solo un Europa diversa di quella attuale e non belligerante ci eviterebbe eventuali scenari bellici. Per fare questo occorre che con la via democratica sostituire con urgenza l'attuale classe politica e Istituzionale colpevole di tradimento sia della carta costituzionale (vedasi art. 11 cost. In relazione all'invio di armi in Ucraina) nonché dei principi dell'unione Europea. l'Italia non è in guerra con nessuno e tantomeno nessun paese straniero ci ha attaccato. Detto questo mi auguro che nessuno di noi vorrà leggere la mattina giornali della propaganda governativa che ci dicono che la guerra si avvicina oppure lettere come quella dello Stato Maggiore dell'Esercito, generale Pisciotta. Inoltre , nemmeno appare procrastinabile la proposta del ministro della difesa Lorenzo Guerini di stanziare nela nostra debole economia il 2 per cento del PIL per gli armamenti; sarebbero risorse ingenti in una economia già stremata da due anni di covid 19. Al ministro Guerini proporrei la candidatura all'elezione prossime del consiglio comunale del Comune di "Giancaldo" del film nuovo cinema paradiso di Tornatore.

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  14. Ma di quale gabbia parla? La ue oppure la nato o entrambe? Nessuno ci obbliga, è una scelta condivisa dal popolo italiano.Lei forse preferirebbe starne fuori e fare da soli, non so cosa, cmq quello che lei tenta di sostenere non mi è molto chiaro.

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  15. Calogero Dolcimascolo17 marzo 2022 alle ore 18:30

    Fin quando in politica non c'è morale ed interesse per il popolo vuol dire che qualcuno ci ha ingabbiato e/o ingannato. Non credo che fino ad oggi l'Unione Europea abbia determinato vantaggi economici ed abbia agito con diplomazia allargandosi in sintonia con la NATO verso est; tesi avvalorata anche da Henry Kissinger che è di parte. In questo modo l'Europa anziché convergere si spezza. Può darsi che la maggioranza, come dice Lei, condivida le attuali scelte, ma la ratio e il pragmatismo ci dovrebbero imporre una riflessione utilitaristica anche nell'interesse della salvaguardia della psicologia delle folle. Non voglio essere davvero serio perché mi auguro che il Governo non deliberi in CdM il bonus per l'acquisto di elmetti e pillole di iodio.

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  16. Avete dubbi su chi è l'aggressore e su chi sono gli aggrediti?
    Fatevi fare una bella visita neuro psichiatrica!

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  17. Ho sentito che un centinaio di parlamentari tra grillini salvinisti e forzisti non saranno in aula x ascoltare il presidente Ucraino.Capisco che essendo sul libro paga del delinquente gli viene un pò complicato cmq mi fanno vergognare per il fatto che stiano in parlamento.

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  18. Un solo demone contro l'intera umanità. Che qualcuno provveda.

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  19. Anche Berlusconi oggi ha dovuto parlare di Putin, mancano solamente Salvini e Grillo.Capisco che non vogliano e non possano farlo, ma questo è.

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