giovedì 3 marzo 2022

COME COMINCIA UNA GUERRA MONDIALE

di Torquato Cardilli - Quando si incomincia a parlare di guerra con superficialità da salotto, sottostimando il pericolo incombente di perdita di vite umane, di beni, di libertà, sovrastimando le proprie capacità militari, e ignorando il possibile coinvolgimento “obtorto collo” di altri popoli originariamente estranei alla contesa,l’accettazione dello scontro incomincia a penetrare piano piano nella testa delle persone, che vi si abituano, come se fosse una tappa inevitabile della storia.

Più di un secolo fa, in piena “belle époque” di pace, di prosperità, di fermento industriale, artistico, culturale, di continue scoperte e invenzioni tecnologiche, bastò un attentato terroristico per far precipitare il mondo nel buco nero della barbarie.
Come un macabro dòmino, le nazioni cosiddette civili, una alla volta, furono coinvolte in una spaventosa carneficina chiamata “grande guerra” poi denominata “prima guerra mondiale”.
Correva l’anno 1914 e a Vienna regnava da 66 anni il vecchio imperatore Francesco Giuseppe. Il suo principe ereditario, l’arciduca Ferdinando fu assassinato a Sarajevo. Il governo austriaco addossando l’attentato ad agenti emissari della Serbia, reagì immediatamente in modo viscerale, mentre gli ambienti politici, i circoli culturali, la stampa, il mondo finanziario e quello industriale non immaginavano quale sarebbe stato lo sviluppo e il prezzo di quell’evento.

Da una parte c’era il patto difensivo della Triplice Alleanza tra Austria-Ungheria, Germania e Italia, dall’altra la Triplice Intesa con lo stesso scopo costituita da Francia, Inghilterra e Russia.

La decisione del governo austriaco, presa da un gruppo ristrettissimo di persone, senza tener conto dei sacrifici che sarebbero stati imposti al proprio popolo né del peso delle alleanze internazionali contrarie, si concretizzò nell’invio di un ultimatum che conteneva la richiesta di partecipazione diretta dei servizi di polizia austriaci alle indagini per arrestare e giudicare gli attentatori serbi. 

La Serbia, ritenendosi al riparo da ritorsioni, perché contava sulla protezione della Russia, respinse l’ultimatum, giudicandolo una diretta ingerenza negli affari interni.

Senza ulteriori contatti diplomatici, scaduto l’ultimatum, l’Austria dichiarò guerra alla Serbia, che chiese aiuto alla Russia dello zar Nicola. 

Anche l’Austria contava su un alleato potentissimo la Germania del kaiser Guglielmo. Lo zar (che era suo cugino) gli scrisse scongiurandolo di non intervenire, ma l’imperatore tedesco, conscio di possedere il più forte esercito d’Europa, rispose che aveva già aderito alla richiesta di aiuto austriaca e che la guerra sarebbe durata solo qualche mese, ripetendo la stessa assicurazione che lui stesso aveva dato ai suoi soldati in partenza per il fronte.

Previsione fallace, fatta contando esclusivamente sulle proprie forze senza considerare la consistenza di quelle nemiche.

La Francia da parte sua onorò il patto di mutuo aiuto con la Russia e si schierò a fianco della Serbia. La stessa cosa fece l’Inghilterra. L’Italia, dopo un anno di astensione dalla guerra, avendo individuato nella lotta all’Austria la possibilità del recupero di Trento e Trieste, cambiò alleanza e si schierò del tutto impreparata contro l’esercito austro-tedesco.

Il fatto poi che la Russia, colpita dalla rivoluzione sovietica, si sganciò dal conflitto, non mutò le sorti della guerra considerato il decisivo intervento degli Stati Uniti d’America accorsi in aiuto dell’Inghilterra e dei suoi alleati. Fu così che il conflitto da europeo si trasformò in guerra mondiale aprendo una pagina nuova nelle relazioni militari tra potenze opposte.

Dopo appena venti anni da quella carneficina le stesse nazioni non seppero fare tesoro dell’esperienza e ripeterono l’errore di valutazione macchiandosi della responsabilità di milioni di morti del tutto innocenti.

Nel 1938 la Germania nazista, spinta dal desiderio di rivalsa per l’umiliazione del 1918, procedette all’annessione dell’Austria, con l’intento della ricreazione del grande reich.

La reazione delle cancellerie europee fu abbastanza contenuta e questa debolezza fu interpretata da Hitler come un incoraggiamento a avanzare ulteriori pretese senza danno. A inchiostro ancora fresco del patto di Monaco, sottoscritto anche da Francia, Inghilterra e Italia, le truppe tedesche occuparono la Cecoslovacchia con il pretesto della difesa dei propri connazionali nei Sudeti. Non contento, l’anno seguente Hitler che mirava alla riunione di Danzica con il pretesto di un banale incidente di frontiera attaccò la Polonia. I Governi di Parigi e di Londra ritennero che fosse stata varcata la linea rossa delle pretese non più accettabili e decisero di regolare, una volta per tutte, i conti in sospeso con la Germania dichiarando guerra in difesa della Polonia.

Dopo un anno, in base al cosiddetto patto di acciaio, anche l’Italia si schierò a fianco della Germania. Il conflitto ancora una volta debordò dai ristretti ambiti europei per allargarsi ad altre potenze e diventare la seconda guerra mondiale: l’Unione Sovietica fu attaccata all’improvviso dalla Germania nonostante il trattato di non aggressione, mentre gli Stati Uniti furono aggrediti dal Giappone che distrusse buona parte della flotta americana a Pearl Harbour.

La parola fine ad una guerra che aveva causato oltre 20 milioni di morti, arrivò dopo alcuni mesi dalla capitolazione della Germania con lo sganciamento di bombe atomiche sul Giappone.

Seguì un periodo di guerra fredda tra i due blocchi, facenti capo a alleanze di carattere politico, ideologico e militare: da una parte la NATO e dall’altra il Patto di Varsavia.

L’equilibrio della guerra fredda durò fino al 1991 quando, dopo la caduta del muro di Berlino, ci fu il collasso dell’Urss.

Da allora la Nato ritenne di aver vinto la partita della storia e pur non essendo minacciata, favorì la sua espansione territoriale verso est, oltre i suoi confini storici, inglobando 14 paesi dell’ex patto di Varsavia, violando un’intesa assunta con Gorbacev di non oltrepassare l’Elba.

Il fatto che l’Ucraina sin dal 2014 accarezzasse l’idea, non scoraggiata dagli Stati Uniti, di entrare a far parte della Nato, ha fatto scattare in Putin la sindrome dello accerchiamento e risvegliare l’orgoglio nazionale di grande potenza. Da allora con fredda determinazione ha pianificato una serie di operazioni politiche e militari progressive per rimettere in discussione lo status quo (annessione della Crimea, sostegno ai ribelli ucraini separatisti del Donbass, intervento in Siria, allargamento dell’influenza nel Mediterraneo fino alla Libia).

Il disastroso disimpegno degli Stati Uniti e della coalizione Nato dall’Afghanistan, praticamente sconfitti in una guerra durata venti anni, ha indotto Putin a compiere l’ultimo passo nella realizzazione del suo piano di restaurare il potere zarista.

Contando sulla disponibilità della Bielorussia a guardargli le spalle e a ospitare parte dell’armamento atomico russo, convinto della debolezza dell’Occidente litigioso e incapace di applicare in modo severo le sanzioni imposte dal 2014, sentendosi garantito dal diritto di veto all’Onu per bloccare qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza, ha giocato la carta dell’azzardo massimo, imitando la disastrosa decisione di Saddam Hussein che pensava di fare del Kuwait un solo boccone. Rompendo gli indugi diplomatici ha optato per l’azione di forza. Assicuratasi l’alleanza delle due repubbliche auto proclamatesi indipendenti del Donbass, ha lanciato l’invasione dell’Ucraina da sud, da est e da nord.

L’azzardo potrebbe costargli molto caro perché non solo ha sottostimato la capacità di resistenza del governo e della popolazione ucraina, ma non ha previsto la prontezza dei paesi occidentali di ricompattarsi intorno ai principi di libertà, indipendenza, democrazia, rispetto del diritto internazionale.

UE, G7 e Nato hanno reagito con sanzioni pesantissime nel campo economico, finanziario, commerciale, e allo stesso tempo con impegno ad inviare aiuti economici, militari, sanitari e alimentari all’Ucraina.


La guerra lampo russa, lanciata con un impiego di oltre 100 mila combattenti, artiglieria pesante, mezzi cingolati, missili e forza aerea, si è ben presto trasformata in un’occupazione logorante con la vergogna di bombardamenti indiscriminati.

Mentre continuano gli scontri sul terreno, Putin ha elevato il tono del confronto con l’Occidente dichiarando di aver messo in stato di preallarme il suo apparato atomico, Biden, con apprezzabile freddezza, non ha raccolto la sfida e ha scartato l’ipotesi di un intervento diretto degli Stati Uniti e dell’uso di armamento nucleare che avrebbe portato il mondo sulla soglia di uno scontro apocalittico. Biden ha scelto l’opzione delle sanzioni più dure della storia, adottate anche dall’UE, che sigillano ed escludono la Russia dalla vita di relazioni internazionali, di rapporti economici, finanziari, commerciali, sportivi con il resto del mondo.

I Governi europei e le Istituzioni comunitarie hanno fatto un passo in più dando il via ad un riarmo generalizzato per il rafforzamento della Nato, e decidendo l’invio di contingenti militari nei paesi ai confini dell’Ucraina.

Decisione questa pericolosa perché basterà, in un’atmosfera di esaltazione guerresca, un incidente che coinvolga forze della Nato e della Russia, per scatenare una inarrestabile valanga di rappresaglie in un piano inclinato verso una guerra mondiale.

Cosa vuole Putin? L’assicurazione che la Nato non si espanda più a ridosso della Russia, che l’Ucraina venga dichiarata neutrale e smilitarizzata, che sia formalmente riconosciuta l’annessione della Crimea e l’indipendenza delle repubbliche autonome del Donbass. Sembrano condizioni pesanti difficilmente digeribili dall’Ucraina che se accettate porrebbero fine alla distruzione totale. Se invece non dovesse prevalere il senso del realismo nell’accettarle la nube nera dei sacrifici, delle privazioni, dei morti e della distruzione totale ricoprirebbe i cieli dell’Europa in una catastrofica terza guerra mondiale.

Sta all’Occidente mantenere il sangue freddo ed attendere che lo zar del XXI secolo capisca, per la pressione interna degli oligarchi e dell’opinione pubblica, e quella esterna dell’Occidente che non si possono ridisegnare i confini degli stati con l‘uso della forza.

Torquato Cardilli
03 marzo 2022

26 commenti:

  1. C’è chi si diverte a scriverne dando un ruolo catartico liberatorio all’angoscia che genera nel solo immaginario ,cosa significa guerra e sopratutto fatta con armi di distruzione di massa non selettive . Comincia proprio così una guerra mondiale nel terzo millennio , con poco spreco di energie sulle reali motivazioni , niente azioni di massa verso le vere cause e col sorriso in bocca compiacenti che avevamo ragione , ma non pensavamo di esserne coinvolti , tranne il pensiero fisso che potrebbe accadere .

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  2. Fai un po di autocritica per la tua esaltazione di un povero esaltato come zhalesky.

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  3. Giovanni De Gaetano3 marzo 2022 alle ore 09:07

    Ritengo che sia abbastanza riduttivo relegare il dibattito a Putin si Putin no, qui il problema è molto più complesso e riguarda la nostra ipocrisia come governo Italiano che fregandocene dell'art. 11 della costituzione continuiamo a fare Business con le armi, prima li vendiamo alla Russia, anche dopo l'embargo, ed ora li forniamo all'Ucrania, tanto di formare il paradosso di armi Italiane che sparano contro altre armi Italiane. Io sono contro la guerra, senza se e senza ma, essere pacifisti sempre, anche quando i massmedia ti dicono che quell'altro è un tiranno che detiene armi di distruzione di massa, così come avvenne con Saddam Hussein o con Gheddafi.

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    1. Giovanni De Gaetano, pienamente d'accordo. Grande ipocrisia e allineamento totale con chi pensa che l'invio di armi in Ucraina sia l'unica strada... armare uno dei due paesi belligeranti, cosa negata dalla nostra tanto calpestata Costituzione se nel corso della guerra. Se si vuole la riappacificazione fra due popoli gli si mettono in mano bandiere di pace e non se ne arma uno dei due, nella consapevolezza che, così facendo... si andrà verso una guerra globale. E noi ne faremo le spese. Il nostro governo va avanti a forza di fiducia e nessuno può ostacolarlo o dire la sua. Anche i partiti vassalli di Draghi assentono anche alle cose più assurde come questa dell'invio di armi. E dire che parlavano di pace, di negoziati... e in un batter d'occhio con le sole immagini dei telefonini e altre inventate di sana pianta (il tg 2 ha trasmesso un video giochi di bombardamenti per simulare un attacco, dato che non ci sono altre immagini...) ci siamo ritrovati in una guerra che tutti dicevano di non volere.

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    2. Forse la signora o signorina Scelsi le armi li manderebbe più volentieri a Putler con cui magari è in sintonia.

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  4. LA GUERRA CHE NESSUNO VUOLE E CHE TUTTI ALIMENTANO
    Osservo con crescente preoccupazione la tendenza a considerare chiunque tenti di approfondire le ragioni della crisi fra Russia e Ucraina, come un traditore al soldo di Putin. Non avendo mai aderito a partiti finanziati con rubli, a differenza di tanti comunisti oggi convertiti al liberismo globalizzato, credo sia il caso di assumere posizioni chiare, ancorché nei fatti velleitarie nel mare magnum di Facebook.
    1) dopo lo sfaldamento dell'Unione Sovietica e l'indipendenza delle repubbliche che ne facevano parte, sono rimasti sul terreno molti contenziosi territoriali: se come già accaduto per i Paesi baltici anche la richiesta di adesione alla Nato dell'Ucraina fosse stata accolta, automaticamente gli USA e i loro alleati sarebbero stati legittimati ad intervenire militarmente in questi contenziosi. Non c'è alcun dubbio che ciò non potesse essere accettato da Putin, a prescindere dalle ragioni di questi contenziosi, che andrebbero valutati caso per caso;
    2) l'irritazione di Putin per l'espansione della Nato alle porte della Russia, non gli dà comunque alcun diritto, né morale, né tanto meno giuridico, di invadere uno Stato sovrano e sparare su civili inermi: quindi il ritiro unilaterale delle truppe russe, deve essere l'obiettivo unico della comunità internazionale;
    3) a questo scopo va benissimo l'isolamento politico ed economico raggiunto con il voto all'Onu e con le pesantissime sanzioni, anche se queste colpiscono Italia e Germania, molto più che gli altri partner occidentali;
    4) È assolutamente sbagliata (se non criminale) la scelta di fornire armi all'Ucraina, perché ciò non farà altro che prolungare il bagno di sangue voluto dallo zar russo, fornendogli anche motivazioni per reprimere il montante dissenso interno e giustificare l'escalation militare;
    5) se è vero che Putin è un pazzo alla Hitler, come sbrigativamente afferma il neopsicologo candidato alla segreteria della Nato Enrico Letta, fiancheggiato da storici improvvisati, metterlo alle strette sul piano militare, è un ottimo modo per spingerlo ad utilizzare l'opzione nucleare che significherebbe terza guerra mondiale;
    6) impedire ragionamenti e approfondimenti sulle motivazioni e sulle soluzioni della crisi (altrimenti sei un traditore al soldo di Putin) è una logica bellica attuata da sedicenti pacifisti. Che Dio ce la mandi buona (e, purtroppo, non sono credente).

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    1. I rubli la putin li prende Salvini ed una nutrita pattuglia 5 stelle.

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  5. Felicia Silvestris3 marzo 2022 alle ore 09:59

    Se questi due non scacciano l'orgoglio faremo tutti una brutta fine

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  6. La 3° guerra mondiale, potrebbe iniziare, grazie alla pazzia dei nostri governanti. Stanno buttando benzina sul fuoco. Loro, da bravi Lacchè, eseguono gli ordini dell'Alta Finanza! Delle conseguenze che ci potrebbero essere, non interessa a nessuno!?

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  7. Guardo pochissimo la tv dove le analisi politiche sono quasi inesistenti e si dividono nettamente i "buoni", il presidente ucraino, dai "cattivi", Putin e gran parte della Russia. C'è quasi un'esaltazione di una guerra buona e giusta e si tende ad esacerbare i toni �� Le cose non sono mai bianche o nere ma ci sono sempre un'infinità di grigi. Le rivendicazioni di Putin mi sembrano ben poca cosa di fronte alla possibilità di un nuovo conflitto mondiale, conflitto non impossibile anche se nessuno in realtà lo vorrebbe. L'ultimo libro di Ken Follett (Per niente al mondo) docet...��

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  8. Lin Schiavo Montalto3 marzo 2022 alle ore 12:39

    si sa come comincia e non si può mai dire come finisce e quanti innocenti perdono la vita

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  9. Guarda caso con quest'ultimo attacco hanno colpito con 2 siluri un cargo dell'Estonia causando delle vittime civili. Ora che l'Estonia e aderente a NATO, Unione Europea e OCSE, e che era nel porto di Odessa, la Russia ha violato i vincoli territoriali e di guerra previsti dai trattati?

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  10. Io partirei da fatti più recenti e determinanti per capire perchè si è realmente arrivati alla guerra, giocata sulla pelle del popolo ucraino. Fermo restando la condanna per Putin, i suoi metodi spicci, spesso oscuri e fuori dalle regole civili, come all'invasione dell'Ucraina, bisognerebbe però chiedersi, cosa ci sono andati a fare gli USA in Ucraina nel 2014, un paese che faceva parte della federazione russa, dove hanno finanziato, compiuto un colpo di stato e deposto quel governo legittimo per sostituirlo con un loro fantoccio?
    E perché, subito dopo hanno cominciato a portarci i loro armamenti e batterie missilistiche a ricreare una seconda Cuba a parti invertite?
    Era proprio necessario, per gli USA andare a portare la propria pressione direttamente sul confine russo e minacciare militarmente direttamente Mosca?
    E, se fosse stato a Putin a compiere un colpo di stato in Messico ed aver portato i propri missili sul confine americano, gli Stati Uniti, come minimo non avrebbero già sganciato una bomba su Mosca.
    Quindi, perché Biden, continua imperterrito ad aizzare l'Europa contro la Russia, quando, basterebbe una semplice dichiarazione di rispetto del patto di non ingerenza in Ucraina, tra l'altro sottoscritto da Bush, per mettere fine a quella guerra.
    Perché non lo fa?
    In fondo Putin anche negli ultimi colloqui al tavolo delle trattative non ha fatto altro che ripetere le sue richieste per ritirarsi:Ucraina neutrale ed indipendente.
    Quindi, perchè Biden non vuole che l'Ucraina sia neutrale ed indipendente da influenze straniere, russia compresa?
    E' così scandaloso accettare che sia un paese indipendente e neutrale?
    Putin va condannato per aver portato la guerra in Ucraina, senza se e senza ma. Su questo non cè dubbio, ma non dovremmo chiederci come si è arrivati a questo?
    Nel frattempo, si esalta l'eroe Zelensky che resiste ai russi e gli restituisce una verginità persa per i genocidi, che il suo Battaglione Azov continua a perpetrare nei confronti dei cittadini ucraini di nazionalità riussa del Donbass, con persecuzioni, torture e uccisioni di massa di uomini donne e bambini, perlopiù ignorati dall'occidente, impegnati a costruire la figura mitica dell'eroe.
    E che dire del peracottaro incapoace dittatorello al governo del nostro paese?
    Il DITTATORELLO, invia mezzi ed armamenti, che inevitabilmente saranno usati per uccidere altri uomini, fonne e bambini ed a seminare odio verso l'Italia.
    Ma non contento, invia sui confini stranieri anche per le proprie Forze Armate, uomini ed aerei militari, non certo in gita di piacere, entrando così in guerra, anche se indiretta, almeno per ora. PErchè questo bisogna dirlo: SIAMO IN GUERRA. In una guerra non nostra, a fare le veci di chi come Biden, ha soffiato e versato benzina sul fuoco e poi dichiarato che non avrebbe inviato nè uomini nè mezzi a combatterla per il crollo nei sondaggi.
    Però i pacifisti del piffero, scendono in piazza per gridare alla pace, mentre sotto il loro naso vedono passare e partire senza battere ciglia, le armi italiane che uccideranno altri uomini, donne e bambini.
    IPOCRITI.

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  11. Io credo che bisogna riflettere sui perchè di questa guerra, senza farsi riempire la testa dalle chiacchiere e dalle falsità proposte dalla televisione. Quando io vedo che tutti i rappresentanti del Grande Reset, Schwab, Soros, Rockfeller, Rothschild, Biden, Gates, Von del Leyen, Macron, Johnson, Draghi, Trudeau e così via discorrendo, sparano a zero contro Putin, io qualche domanda me la faccio, devo farmela. Preciso subito, per evitare fraintendimenti, che la guerra iniziata da Putin è una cosa abominevole e della quale il dittatore russo, che io condanno per questo inutile spargimento di sangue umano, ne risponderà davanti alla storia. In un'intervista alla Fox News americana, la parlamentare ucraina Kira Rufik ha dichiarato chiaro e tondo che stanno combattendo contro Putin per il Grande Reset. Ecco, guardando la cosa da una certa distanza abbiamo una serie di personaggi che rappresentano l'agenda globale del Grande Reset, cioè quelli che ho già nominato, che sono un'accolita di vecchi che hanno premura di realizzare questo Reset al più presto possibile, prima che tutti quanti muoiano, e quindi la premura di fare la guerra a Putin, assoluto oppositore dell'agenda del Great Reset (guerra fatta non direttamente da loro, ovviamente). Questi signori (si fa per dire) del Grande Reset, avendo il comando del mondo occidentale (basta guardare i nomi), tramite la continua espansione della NATO, hanno creato una pressione enorme su Putin, il quale non è un angioletto, ma il capo di una struttura di potere basata sulla corruzione e sull'omicidio dei maggiori e pericolosi dissidenti. Putin ha più volte avvertito l'Occidente di quello che avrebbe fatto e delle richieste perchè le cose si aggiustassero, ma è stato irriso, non ascoltato e snobbato dai governanti delle nazioni europee e degli Stati Uniti, col risultato che stiamo vedendo in questi giorni.

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  12. Calogero Dolcimascolo4 marzo 2022 alle ore 13:33

    Non sono d'accordo sulle conclusioni finali dell'autore dell'articolo in quanto i dittattorelli li abbiamo anche in occidente. Lo scrivente già in data 25/06/2012 sugli aspetti dell'adozione dell'euro nell'Unione Europea ha, tra l'altro, evidenziato che c'erano aspetti di geopolitica portati avanti dalla NATO che mal si conciliavano con la nuova Europa; non volevo essere premonitore infausto degli effetti ma volevo solamente criticare un aspetto molto pericoloso per gli equilibri geopolitici sul vecchio continente.
    Oggi con l'invio di armi a Zelensky di fatto l'Unione Europea, ivi compresa l'Italia, si è schierata contro Putin.
    Non voglio, però, che sia mal interpretato il mio pensiero. Io non sono filo russo e nemmeno filo americano, sono convintamente per la Pace.
    La mia considerazione scaturisce dal fatto che mentre Macron dialoga in video conferenza con Putin gli aerei della Nato che si vedono su google maps stazionano nei pressi dell'Ucraina. Mi domando forse l'Europa vuole la guerra? Noi cittadini Italiani non vogliamo alcuna guerra e se il nostro Capo dello Stato insieme al Capo del Governo hanno deciso l'invio di armi agli Ucraini sarebbe urgente e improcrastinabile l'impeachment per Mattarella e la sfiducia per Draghi. Perchè io da Italiano auspico un Presidente della Repubblica alla Cossiga e un Ministro degli Esteri all'Andreotti. Non mi serve sapere che Mattarella si è ridotto lo stipendio mi serve sapere che ci sia la tranquillità del popolo Italiano. Forse si sta sottovalutando Putin perchè se qualche missile colpisce una centrale nucleare in Ucraina, ce ne sono ben 15, la guerra è dichiarata ufficialmente. Avviso qualcuno che se dice che Andreotti era un mafioso e si è baciato con Riina devo dichiarare che quel giorno quest'ultimo si trovava alla festa dell'Amicizia a Palermo e l'ho visto con i mei occhi - veniva da Gerusalemme per una missione di Pace. Non si poteva testimoniare perché per la rossa Procura prevaleva quanto detto dai pentiti; forse dava fastidio a qualche pseudo Cancelleria.
    Come uscire da questa situazione molto pericolosa che ci interessa da vicino? Secondo il mio modesto parere è urgente, essendo il conflitto in ambito Europeo e al fine di evitare che si allarghi, proporre una delegazione di nomi di alto profilo: Merkel, Prodi, Berlusconi, per convincere Putin a trattare, perché tutti gli altri ci stanno portando in guerra.

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  13. toccherà condannare il governo dei migliori (e i loro amichetti demoradicalchic) a una cura ludovico a base di guerra e pace, cuore di cane, taras bul'ba, delitto e castigo, dottor zivago... chiamiamo subito il proiezionista

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  14. mI PIACE CHE TRA LE FIGURE DI ALTO PROFILO MORALE ABBIA INDICATO BERLUSCONI IL MEGLIO DELL'ITALIA .

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  15. Dinanzi alla tragedia tutti sono importanti, ivi compreso Berlusconi;tranne che l'attuale immoralità politica non vuole la guerra.

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  16. Il commento precedente l'ho scritto io. Calogero dolcimascolo

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  17. Senza se e senza ma: sono dalla parte del popolo ucraino e contro l’aggressore.
    "Le sanzioni contro la Russia equivalgono a una dichiarazione di guerra". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Intanto lui va avanti con la sua sporca guerra di aggressione contro il popolo ucraino e, contemporaneamente, minaccia l'Occidente. La corda tirata troppo, prima o poi si spezza. Anche il castello del regime di Putin, che incomincia a scricchiolare, non durerà a lungo e crollerà rumorosamente.
    «Chi semina vento raccoglie tempesta»

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  18. Minkia, questo titolo è di un attasso incredibile. Ma la vogliamo smettere?

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  19. Comunque vada a finire, stu Putin questa guerra l 'ha persa per le sofferenze inflitte ad un popolo che nulla ha a che fare con i suoi giochi, diciamo politici, derivanti da morbose ambizioni
    personali.
    Questo tizio non è un democratico, è un dittatore che si pulisce il sedere con gente innocente.
    Per la storia passata, ai dittatori si è visto sempre come va a finire.
    Lui, si è messo un debito umanitario sulle spalle e verrà il giorno in cui dovrà rendere conto al mondo intero.

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  20. Una guerra mondiale comincia quando il pericoloso dittatore di una grande potenza viene sottovalutato da un demente senile arrogante e dai suoi servi per dare spazio ad un comico pazzo.

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  21. Ma cosa c'entra Beppe grillo?

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    1. Grillo per motivi immaginabili non ha aperto bocca o scritto una riga sull'ucraina o su Putin.Questa è l'Italia che viviamo, da Salvini al garante 5s una vera cloaca di traditori e di ladri.

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